"THE END"

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venerdì 4 ottobre 2013

La gravità non esiste? Il pensiero di Massimo Corbucci

L'illuminazione concettuale di Massimo Corbucci avvenuta quando, ancora studente universitario, capì che la gravità non era una forza fisica

Massimo Corbucci


Già anticamente l’uomo si è reso conto che saltando da una certa altezza, finiva velocemente a terra e tanto più velocemente, quanto maggiore fosse stata l’altezza, fino a schiantarsi a terra e a farsi molto male, se fosse caduto da altezze cospicue, dell’ordine dei 6 – 8 o più metri. Lanciarsi da altezze maggiori sarebbero state letali!

Sebbene non si comprenda per quale contorto ragionamento intuitivo, l’uomo antico ha sempre avuto la convinzione che la velocità di caduta dipendesse dal “peso” del “grave”. A dirimere questo dubbio sembra sia stato Galileo Galilei, con il suo esperimento della caduta di legno, ferro e quant’altro, dalla torre di Pisa, dal quale si evinse che, apparentemente, i corpi cadessero con uguale accelerazione, indipendentemente dal materiale di cui fossero composti e dal peso. Soltanto il suo allievo Torricelli fece notare che l’aria un pochino inficiava la prova, facendo galleggiare i corpi leggerissimi come piume e per questo propose dei tubi, svuotati dell’aria, allo scopo di condurre l’esperimento col massimo rigore scientifico. La domanda che si fecero tutti gli uomini di Scienza fu: che cosa determinava la caduta di un oggetto? Il Prelato e Fisico francese Pierre Gassendi introdusse la più “supponente” nozione, che sia mai stata inventata nella storia della Scienza, delle “cordicelle”, che sebbene non si vedessero a occhio e non si potessero toccare con le mani agitando le mani sotto al corpo in caduta, fu creduta vera senza riserve di alcun tipo.


Isaac Newton sulle “cordicelle” costruì la più grande Teoria mai concepita, detta “gravitazione universale” e non esitò a dare per scontato che la gravità fosse una FORZA fisica, in grado di tirare giù tutte le cose e di accelerarle ad un valore di accelerazione “costante”. Poi successivamente queste cordicelle divennero le onde gravitazionali e infine i “bosoni gravitoni” e tutti i Fisici del mondo, escluso me, ci scommetterebbero tutto quello che hanno, che a tirare per i piedi le cose in caduta gravitazionale, sono proprio loro, sebbene gli enormi rivelatori costruiti in più parti della Terra, non abbiano mai rivelato la presenza di onde gravitazionali e i bosoni gravitoni siano ancora “mancanti”.


Con Albert Einstein le cose cambiarono “leggermente”, nel senso che rimase l’idea di qualcosa di “ignoto”, che certamente “tirava” verso “terra” le cose “pesanti”, ma si aggiunse anche il concetto che per effetto della GRAVITA’ lo SPAZIO potesse CURVARSI un pochino, pertanto finisse per premere sulla testa delle persone, come una lastra di plastica che flettendosi, schiaccia le cose! Il cruccio di Einstein, a dire il vero, fu di non essere mai riuscito a far conciliare la sua Teoria della Relatività inerente la gravitazione, con la meccanica quantistica, che voleva ad ogni costo la gravità, assimilabile ad una “raffica” di bosoni gravitoni, sparati come escono le pallottole dal mitra, non con continuità come il getto dell’acqua di un rubinetto.

La rivelazione nel Dicembre 1976

Ancora studente del corso di Laurea in Fisica dell’Università la Sapienza di Roma, rimettendo in un ordine “diverso dal convenzionale”, gli elettroni intorno al nucleo, mi accorsi che la distribuzione non era affatto continua, ma si “interrompeva 2 volte”. Una volta tra il n° atomico 71 e 72 e una seconda volta tra il 103 e il 104. (LA FIGURA MOSTRA L’ORDINE DI RIEMPIMENTO DEI LIVELLI ATOMICI di Massimo Corbucci dell’atomo-112 (allora senza nome), oggi battezzato Copernicio in onore di Copernico. Nella figura si vede il “buco nero” tra 71 – 72 e 103 – 104, che può dare tante risposte alle domande della Scienza, ancora senza risposta).

L’illuminazione concettuale fu tale, che quell’allora studente 22 enne, ritenne di aver capito che la gravità fosse tutt’altro, di quello che per secoli era sembrata agli uomini di Scienza! Non era una Forza fisica!

L’ESPERIMENTO che DIMOSTRA CHE la gravità NON E’ UNA FORZA FISICA
A quel tempo, nel 1976, dire che la gravità non fosse una Forza fisica, era un’eresia talmente grave, da meritare la censura di tutto il corpo docente. Negli anni 90 i nodi sono giunti al pettine: alcuni fisici facendo cadere una sfera di alluminio e una sfera di ferro in 2 tubi di Torricelli alti 300 mt, hanno rilevato con sorpresa indicibile, che la sfera di alluminio anticipava di qualche milionesimo di secondo, rispetto alla sfera di ferro. Questo fenomeno è andato sotto il nome di “paradosso gravitazionale”. La Comunità scientifica pur di non mettere Newton tra gli asini della Fisica, ha puntato disperatamente i piedi ed ha negato che la gravità non fosse una forza. Anzi ha introdotto la nozione di quinta forza: la gravità che tira in su e si infilzerebbe con attrito frenante tra i 26 protoni del ferro, mentre frenerebbe meno la caduta dell’alluminio, che di protoni ne ha 13. Una teoria esilarante, ma passata ufficialmente come l’unica spiegazione del “paradosso gravitazionale”.

C’è e come la spiegazione, del paradosso gravitazionale, che dimostra come la gravità sia tutt’altro che una forza fisica. Leggete il seguito! Secondo il mio modello atomico nel nucleo atomico i barioni non sono tanti quanti gli elettroni dello shell esterno, ma ne mancano 9: questo “buco” è il Vuoto Quantomeccanico nucleare, analogo ai buchi neri già visti nelll’Ordine di riempimento dei livelli atomici. Pertanto il Vuoto Quantomeccanico può essere considerato il “motore interno” degli atomi e quindi l’alluminio è in caduta gravitazionale più sprint del ferro, dacché ha meno “carrozzeria” da portarsi dietro. Pensiamo a come una Ferrari F1 carrozzata in alluminio è più sprint di quella carrozzata in ferro!

L’ESPERIMENTO CHE DIMOSTRA CHE ESISTE IL VUOTO QUANTOMECCANICO NEGLI ATOMI
Basta far cadere 3 sfere da 3 tubi di Torricelli, fatte rispettivamente di Litio, di Berillio e di Boro. Se fosse giusta la spiegazione che dà la Comunità scientifica alla diversa caduta degli atomi (dopo la scoperta del “paradosso”!) di diverso numero atomico, l’ordine di arrivo sarebbe: 1° Litio, 2° Berillio, 3° Boro. Osservandosi invece l’ordine di arrivo: Litio e Berillio, allineati senza nessuno scarto e in ritardo il Boro; la Fisica deve essere completamente riscritta. A parere mio l’annuncio del CERN del 04 – Luglio 2013, sarebbe da ritrattare, perché sia il conferimento della massa, che il conferimento del peso, avvengono attraverso il Vuoto Quantomeccanico! La ricerca della Particella di Dio sarebbe quindi inutile…



Il concetto di Gravità e quello di pensiero
L’ho chiamato principio di equivalenza gravità – pensiero. Il quid che conferisce massa e peso alle cose altro non è che il “pensiero”. Quel “nero”, quel VUOTO (che vuoto non è) tra il numero atomico 71 e 72 - 103 e 104 e nel nucleo, dove “mancano” 9 barioni, rispetto al numero elettronico. E’ per effetto di quel “nero” che la materia “funziona” perfettamente, gli atomi si avvicinano tra loro, per “affinità”, costituendo molecole complesse, fino a strutturarsi nella complessità del D.N.A. Il DNA stesso permette la formazione di organismi complessi e di organi speciali come il “cervello”, che “secernono” pensiero, il quale era già presente prima del cervello, tant’è che il cervello stesso si è potuto strutturare in modo estremamente complesso.

La scoperta relativa al fatto che la gravità è pensiero, come può cambiarci la vita?
Il giorno che la Comunità scientifica si renderà conto di cos’è veramente la gravità, avrà la risposta a tutti i quesiti insoluti della Fisica:

1) Cos’è la materia oscura
2) Perché nel Cosmo c’è solo materia e non antimateria
3) Cosa c’era prima del Big Bang
4) Cosa sono i “buchi neri” … ecc …

La vita dell’Umanità cambierà radicalmente, perché si vedrà che ogni uomo, solo avvalendosi del pensiero, potrà ottenere tutto quello che “de-sidera”, compreso star bene in salute e non avere più alcuna malattia !!! Per questo apparirà esilarante il ricordo di quando si cercava di guarire le malattie con la chirurgia (prendendo a martellate e a colpi di bisturi, il corpo) o con la medicina (somministrando ettogrammi di potentissimi farmaci ad effetto sconvolgente la normale fisiologia). Cos’è davvero il nostro corpo e di cosa siamo fatti? Atomi messi in modo funzionale a “pensare” !!! Una volta compreso come avviene il conferimento della massa e il conferimento del peso, l’Umanità si renderà conto che gli uomini sono fatti niente altro che … della stessa materia del pensiero !!! Siamo fatti della stessa materia dei sogni (cit. M. Corbucci Marzo 1999)

NOTA dell’autore
Quanto scritto è seriamente fondato scientificamente è realistico. Qualora l’esperimento della caduta delle 3 sfere, desse il risultato dimostrato (ed è certo al 100% che lo dia), non ci sarebbe alcun dubbio che quanto sopra detto, sia vero.

Fonte:
http://www.altrogiornale.org/news.php?item.8831.7

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