"THE END"

"THE END"
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sabato 22 marzo 2014

QUEI PASSI CHE STANNO PORTANDO L'INFERNO IN TERRA

da Zengardner.com

E’ impertivo che le persone vedano l'ampissima perfidia di quella forza parassitica, che distrugge il nostro pianeta.

I False Flag della Terra e gli dei di Guerra
Chiunque legga questo, sa che da tempo immemore, chi governa fa dei false flags. E' veramente il male primordiale quello di fare in prima persona una azione malvagia o incaricare qualcuno di farla per te e poi dare la colpa a qualcun altro. E tutto per l'effetto desiderato.

Ma la Terra sopravviverà ai loro fiacchi tentativi. Non cosi scontato sarà per l'umanità, almeno qui, fintanto che la Terra non si sarà ripresa.

Dicono che ci sono basi su Marte per una simile emergenza. Non so. Dicono che mega catastrofi naturali hanno spazzato via le precedenti civiltà e migliaia di specie animali sulla terra. Hanno persino trovato prova di una esplosione nucleare nell'antica India e si teorizza che anche Atlantide e Lemuria le avessero avute, per questo sono finite.

Sembra che questi "dei, simil-guerrieri" durante le ere abbiamo avuto la propensione per questo tipo di distruzione.

Regole di eternità

Siamo tutti dentro la stessa truffa! La paura della morte è forse l'imbroglio piu' grande che continua. Quanti sono i mondi paralleli che stanno ruotando, scivolando intorno a noi? Persino i nostri scienziati dal cervello cosi grande dicono che sono almeno 11. Pensi che sia tutto? (e nota che... nessuno di loro viene chiamato " svitato cospirazionista", eh!)

Volevo tirar fuori la questione della morte: potremmo scivolare semplicemente in una terra parallela, in grande forma, mentre le persone sono lasciate qui a soffrire per il loro crollo. Chi lo sa? Siamo eterna coscienza in spirito e non possiamo essere fatti fuori.

Gli 8 Passi-suicidio che stanno portando l'inferno in Terra

Come te, potrei sputare sangue sull'attacco di orribile distruzione che i poteri in essere attuano. Non credo lo si possa mai urlare abbastanza. Ma piu' di questo, però, dobbiamo guardare dritto in faccia il gioco finale.

1. Geoingegneria e Terraforming
Riempiono i nostri cieli di scie chimiche con metalli tossici per usare il tempo atmosferico come "un moltiplicatore di forza" nella loro spinta a controllare la terra. Questo include anche alghe killer bioingegnerizzate, riscaldatori atmosferici ed armi elettromagnetiche che causano morie di massa di animali e creano piu' aree deserte in tutto il mondo. E poi HAARP e distruggono e friggono tutto sul loro cammino.

2.Modificazione genetica di tutto cio' su cui mettono mano.Ora si tratta di alberi e cespugli e di pesci, animali, insetti in aggiunta alla distruzione genetica della catena di cibo. Non dimenticare: tutto questo alla fine cambia il genoma umano. E' pura disgustosa follia. http://saluteolistica.blogspot.it/2012/05/dr-mercola-annuncia-la-bomba-denaro.html

3. Immissione di pesticidi ed erbicidi precedentemente vietati, che tra le altre cose stanno decimando la popolazione delle api, dispensatrici di vita: un indicatore certo di un sistema di approvvigionamento cibo, che è insostenibile.

4. Medicine senza criterio ad ogni costo e per qualsiasi ragione.Vaccini, medicine chimiche, acqua e cibo avvelenati ed aria tossica. Tutto anti-vita.

5. Delirante violenza per avere le risorse della terra, incluso l'avvelenamento di acqua potabile attraverso il fracking, l'uccisione di oceani con petrolio e rifiuti e l'immettere nelle acque sostanze tossiche vietate, per coprire la loro perfidia

6. La zuppa elettomagneticasta turbinando intorno a noi e mandando fuori di testa l'umanità, poichè posta esattamente sulla stessa frequenza del sistema nervoso umano.

7. Guerra e sempre piu' guerra.Oltre alla rapace distruzione di massa causata da sempre maggiori armi tecnologiche, nelle mani dei pazzi signori della guerra, l'uso di uranio impoverito ed altri materiali tossici, sta rendendo inutilizzabili enormi aree del nostro pianeta e questo per generazioni a venire, mentre mutano terribilmente i neonati e i bambini.

8. Il colpo mortale del nucleare: come se tutto quanto sopra non bastasse, perchè non costruire intorno al mondo, delle bombe ad orologeria nucleare, alias impianti costruiti in modo carente, ma altamente generanti profitto, per distruggere il mondo centinaia di volte?

PERCHE' TUTTO QUESTO?

Questo è il punto sui cui dobbiamo soffermarci per vedere bene che sta succedendo.

Come i Keynesiani hanno vinto... e perderanno

di Gary North
Reality Check

Un membro del sito ha posto questa domanda:
Perché il Keynesismo ha prevalso? Dr. North, nel 1950 Henry Hazlitt scrisse The Failure of the New Economics in cui demolì frase per frase laGeneral Theory con argomentazioni chiare ed inconfutabili. Non riesco ad immaginare un qualsiasi campo di studio in cui una teoria possa essere dominante dopo tale confutazione. E' il trionfo della propaganda sui fatti? Il 99% di tutti i professori di economia è senza spina dorsale o è stupido? Le persone incolpano Hayek per non aver sfidato Keynes, ma certamente l'ha fatto Hazlitt (anche se un po' più tardi). I federali finanziano il 90% della ricerca economica in modo che solo i Keynesiani ottengano tali finanziamenti? Come si spiega questa situazione sconcertante?

Sono contento che l'abbia chiesto.

Cominciamo con il principio fondamentale che ha sostenuto l'economia moderna, e che ha sostenuto l'economia in gnerale fin da quando Adam Smith pubblicò The Wealth of Nations nel 1776. Questo principio si chiama egoismo illuminato. L'economia insegna che gli individui prendono decisioni secondo i propri interessi personali. Questo principio non è stato contestato da Ludwig von Mises, il quale affermò che gli individui agiscono in modo da ridurre il malcontento. L'azione umana si basa sull'interesse personale.

Con questo background, lasciatemi discutere della storia dell'economia Keynesiana.

HAZLITT CONTRO KEYNES

Lasciatemi cominciare con la sua domanda: Perché il libro di Henry Hazlitt non ha avuto successo?

Henry Hazlitt non aveva un dottorato di ricerca. Non era un laureato. Al tempo in cui scrisse The Failure of the "New Economics" (1959), non era più un giornalista del New York Times. Aveva una colonna su Newsweek, ma Newsweek non è una rivista professionale. Soleva essere una rivista popolare, così non è stata citata dagli economisti professionisti. (Non è più citata da nessuno.) Gli articoli di Hazlitt su Newsweek sono disponibili in una collezione, Business Tides.

Hazlitt fece seguire a questo libro Critics of Keynesian Economics (1960). Era una raccolta di articoli di giornale in cui veniva criticata la posizione di Keynes. Nessuno l'aveva fatto prima di allora.

Il libro venne pubblicato 23 anni dopo la pubblicazione della General Theory. Più importante, venne pubblicato 11 anni dopo la pubblicazione del libro di testo universitario di Paul Samuelson, Economics, che è stato il libro di economia più letto mai pubblicato.

Il libro venne pubblicato dalla Van Nostrand. Era una piccola casa editrice che si trovava a Princeton, New Jersey. Non era una casa editrice accademica. Mentre non conosco tutti i dettagli, sono abbastanza certo che il libro venne sovvenzionato. Si trattava della stessa casa editrice che il Volker Fund utilizzò in quegli anni per pubblicare una serie di libri sul libero mercato, tra cui la prima edizione di Man, Economy, and State (1962) di Rothbard. Nel 1963 pubblicò anche La Grande Depressione. Nessuno di questi libri ha avuto un qualche impatto accademico. Nessuno è mai stato assegnato a studenti che studiano in un istituto abilitato a concedere dottorati in economia. (Vent'anni dopo la sua pubblicazione, lo storico Paul Johnson utilizzòLa Grande Depressione per analizzare il fenomeno economico di quegli anni. Questa analisi venne pubblicata in Modern Times nel 1983, oltre 30 anni fa. Nessun altro storico importante ha citato il libro di Rothbard. E' ancora nel dimenticatoio.)

venerdì 21 marzo 2014

Eben Alexander: 7 giorni in coma, il Paradiso nei suoi ricordi

È un neurochirurgo americano, famoso in tutto il mondo. Una meningite fulminante lo stava uccidendo. Ma dopo giorni di coma, con il cervello totalmente spento, si è risvegliato. Raccontando una storia incredibile. Eppure...

Il neurochirurgo Eben Alexander racconta la sua straordinaria esperienza: in coma per sette giorni, con il cervello "spento" da una meningite fulminante, dice di aver visto il Paradiso

Eben Alexander è un neurochirugo americano. Famoso e rispettato in tutto il mondo. Uno studioso, che crede più alla scienza che alle impressioni. Il fatto è che una meningite fulminante lo stava uccidendo. Dopo sette giorni di coma, con il cervello completamente “spento”, si è improvvisamente risvegliato. E ha cominciato a raccontare il Paradiso, che dice di aver visto. Fino all’incontro con Dio. Una storia che ha scosso la comunità scientifica. Ora, Eben Alexander ce la racconta nei dettagli, nell’intervista esclusiva pubblicata da Oggi in edicola.

CERTO DI NON POTER ESSERE SMENTITO – Non è la voce di un invasato né di un fervente predicatore. Ha il tono calmo e rassicurante di chi è certo di non poter essere smentito. Anche se quello che racconta è incredibile. Al telefono dalla Virginia, negli Usa, il neurochirurgo Eben Alexander parla del suo viaggio in paradiso e del suo incontro con Dio. Evoca nuvole colorate, farfalle, vallate verdeggianti, melodie celesti. E li intreccia con la meccanica quantistica e la scienza che studia il cervello.

L’INCREDIBILE ESPERIENZA – Alexander ha insegnato alla Medical School di Harvard, è un neurochirurgo molto rispettato. Ma nel 2008 la sua vita è cambiata. Ha rischiato di non farcela per una meningite fulminante e durante sette giorni di coma è convinto di aver avuto un’esperienza di pre-morte. La sua storia è finita in copertina sul magazine Newsweek e nel suo libro, Proof of heaven (Prova del paradiso), di prossima uscita in Italia.

Professore, ha davvero visto Dio?


«Certo. E molto altro. Sono stato in Paradiso. E non posso averlo né sognato né immaginato perché la mia corteccia cerebrale era completamente fuori uso a causa della meningite da e-coli, una forma rarissima».

Ci descrive l’aldilà?
«Non avevo nessuna memoria della mia vita terrestre, ero senza peso, non conoscevo il concetto di essere umano. Ero fatto solo di sensi. E per me quel viaggio è durato per sempre. È cominciato sottoterra, in un ambiente buio e fangoso. Poi una melodia celestiale mi ha chiamato in alto e mi sono trovato in una splendida vallata, con migliaia di farfalle, fiori e nuvole colorate. Sopra le nubi c’erano creature meravigliose che ho chiamato angeli perché non saprei come descriverle altrimenti. I colori erano brillanti e cangianti. Intorno a me c’era una forza potentissima, era amore puro e incondizionato. Era Dio. Mi sono accorto che stavo viaggiando sull’ala di una farfalla con una donna bellissima accanto a me. Quell’essere celestiale senza parlare mi ripeteva questa frase: “Sei amato e adorato e lo sarai per sempre, non c’è nulla di cui aver paura, non puoi fare nulla di sbagliato. Ti mostreremo molte cose qui ma alla fine tornerai indietro”».

Quella donna aveva il volto di qualcuno che lei conosce?
«Quando l’ho incontrata non lo sapevo, ma era mia sorella. Sono stato adottato e ho ritrovato i miei veri genitori soltanto qualche anno dopo essere uscito dal coma. Mi hanno mandato la foto di mia sorella morta nel 1998 e mi è venuto un colpo. Era proprio lei. La fanciulla del mio viaggio. Quando ho chiesto alla mia mamma biologica di descrivere sua figlia mi ha detto: “Era come un angelo sulla terra”».

Lei è uno scienziato e prima era uno scettico. Si aspetta davvero che la gente le creda?
«Solo gli ignoranti possono non credermi. Ormai ci sono talmente tante prove, racconti, testimonianze. Quello che ho visto è reale. Non è stato partorito dal mio cervello che era come morto. È successo al di fuori di me, in un’altra dimensione».

Come concilia le certezze del neurochirurgo con la fede e il paradiso?
«La mia esperienza ha dimostrato inequivocabilmente che la coscienza è indipendente da corpo e cervello ed è il potere più importante dell’universo. La scienza non è ancora stata in grado di comprenderla, nonostante i tentativi della meccanica quantistica. Io dico che la scienza dovrebbe abbracciare il potere della spiritualità. Non vedo frattura tra scienza e religione».

Però la vedono i suoi colleghi. Molti l’hanno invitata a rinsavire.
«Pubblicamente. Ma tantissimi colleghi che ho interpellato sia per la mia guarigione dalla meningite, che è davvero miracolosa, sia per scrivere il mio libro e dare una spiegazione scientifica al mio viaggio, mi hanno detto che una spiegazione razionale non esiste».

Altri hanno scritto che il suo racconto assomiglia un po’ troppo a un viaggio sotto gli effetti della droga e contiene tutti i cliché del paradiso.

«Non vede? Tutti i racconti di pre-morte sono praticamente uguali. Vuol dire che sono reali! Un’infermiera che lavorava nei campi di sterminio della Seconda guerra mondiale ha raccontato che in tanti lettini del lager i prigionieri avevano intagliato delle farfalle. Questo perché sono comuni nelle esperienze di viaggi nell’aldilà. Compaiono anche nel Libro dei Morti degli antichi egizi. Non sono ricordi, sono reali. E tutti possono vedere Dio».

Intende da svegli?
«Proprio così.
Attraverso tecniche come il potenziamento acustico e la sincronizzazione atmosferica. Quando viaggiavo nel Paradiso mi sono accorto che a trasportarmi verso l’alto dal fango era la melodia. Se la seguivo mi elevavo. Attraverso la meditazione sto cercando di ritrovare quella melodia e quindi anche Dio. Possono provarci tutti. Non ci sono ancora riuscito ma, ne sono convinto, è solo questione di tempo».

Deborah Ameri

DI IL CONTE ROVESCIO

lunedì 17 marzo 2014

DA BRUCE LIPTON: COOPERARE LO INSEGNANO LE NOSTRE CELLULE

a cura di Cristina Bassi

Per Bruce Lipton l’evoluzione umana fa dei salti, non è un evento casuale… (contrariamente al culto darwinista). In questa intervista ci dice che a periodi di stabilità seguono dei salti di evoluzione e che quest’ultima ha a che fare con entità che si uniscono in comunità e che ogni comunità si trasforma essa stessa in una propria entità.

La nuova scienza che ci restituisce i nostri poteri - 4 ore di seminario formativo con intervista esclusivaB.Lipton.

Il primo esempio sono i batteri che hanno imparato a riunirsi in comunità e che la scienza chiama eucarioti, una comunità di batteri. Dopo un periodo monocellulare, il salto successivo nella evoluzione è quello dell’organismo multicellulare, ovvero un essere formato da multi comunità di amebe. Ed eccoci a noi, all’essere umano: “una comunità multicellulare di 50 trilioni di amebe, che a loro volta sono una comunità di batteri” (B.Lipton).
Nel suo nuovo libro, Spontaneous Evolution: Our Positive Future (and a Way to Get There from Here), Bruce Lipton dice che siamo circondati dalla prova che stiamo per fare un grande balzo in avanti nella crescita della nostra specie.
“Siamo qui su un pianeta di 6.5 miliardi di persone, che si distruggono l’uno l’altro e che distruggono il pianeta e consideriamo che la causa sia la sua popolazione che sta andando fuori controllo e cose del genere.
Dunque, ci vediamo come singole entità individuali, Questa è la mia percezione. Ma non siamo un singolo niente. Siamo una comunità, una comunità di 50 trilioni di cellule sotto la nostra pelle. Ed ogni cellula è un equivalente funzionale biologico di una persona in miniatura.

Ogni cellula ha nel suo corpo ogni funzione del nostro corpo. Ogni cellula è un umano in miniatura (dice niente il "vecchio" adagio esoterico "come sopra cosi sotto?, ndt) quindi sotto la vostra pelle avete 50 trilioni di cittadini.

Ognuna ha un lavoro, un’ assistenza per la salute, ognuna riceve dei nutrimenti, le scorie vengono espulse e vivono in una società armoniosa dove se siete beati, state veramente bene e vi rappresentate come entità… no: 50 trilioni di cellule stanno vivendo beate e allo stesso tempo in armonia”

Lipton poi estende questo concetto “biologico” alla società che quindi è un “unicum”. “Se potete vivere in armonia con 50 trilioni di cellule dentro di voi, perché una società di 6,5 miliardi di persone (fatte tutte delle stesse cellule) non può immaginarsi un modo per vivere in pace?”
Ma continua:
“Loro [le vostre 50 trillioni di cellule] vivono in una società ed hanno regole e ordinamenti e sono esistite un miliardo di anni, prima che ci fossimo noi. La comprensione importante, poi, è che c’è una vecchia affermazione che dice: “le risposte sono dentro”
E infatti, da un punto di vista biologico, devo dire di si. Se avete capito le dinamiche di come l’energia viene scambiata in questo sistema, di come le cellule fanno il loro lavoro e le regole che le tengono unite in questa comunità meravigliosa, cooperativa, sana, crescente e amorevole, proprio quella che trovate in un corpo umano che sia sano; se guardate in quella popolazione ed osservate come fanno, è dunque come prendere 6,5 miliardi di persone e tutto questo mondo , è come entrare istantaneamente nell’armonia che un corpo umano può avere in una situazione che sia sana.

Come sarebbe se la vita si basasse sulla cooperazione anzichè la competizione?

C’è un credo darwiniano che sostiene che la vita e la evoluzione siano basate sulla sopravvivenza del più adatto; cosa che evidenzia una competizione interna ed una battaglia per l’esistenza che va avanti in eterno.
La nuova scienza, invece, mostra che questo non è corretto, che la evoluzione non è basata sulla competizione, ma piuttosto sulla cooperazione.
Questa è una profonda differenza e ci dice che se vogliamo evolvere come specie, dobbiamo smettere di competere ed iniziare invece a comprendere la nostra coerenza , ossia che ci siamo evoluti per vivere armoniosamente in una comunità di persone, che vivono su questo pianeta come una “cosa” chiamata umanità.

Un profondo cambiamento nel pensiero sull’umanità, sui nostri ruoli nella società ed anche sulla nostra capacità di prendere il controllo della nostra salute a livello individuale, ci potrebbe portare ad una remissione spontanea della nostra “malattia globale” come umani e del pianeta. Una prospettiva che cambia l’aspetto dal buio alla luce.
Il dr Mercola, dal cui articolo prendo spunto, aggiunge:
“Se volete unirvi a questo movimento verso un domani più luminoso, vi raccomando caldamente di familiarizzare con la fondazione di epigenetics (epigenetica: la nuova biologia, dall’essere vittima al diventare maestro della propria salute) e con il concetto che il vero segreto della vita non è nel vostro DNA, ma piuttosto nel meccanismo delle membrane cellulari”.
Concetti, questi, contrari alla scienza medica ufficiale.

E’ la membrana cellulare, come afferma Lipton, che controlla la “lettura” dei geni all’interno. Tale membrana opera in risposta ai segnali ambientali che sono raccolti dai ricettori della membrana. Tradotto, questo significa che non siamo controllati dai geni della nostra struttura genetica, ma che invece pensieri, attitudini e percezioni sono determinanti.
Su questo punto il dr Mercola incalza:
“Con questo concetto VOI siete in una posizione di potere e NON il vostro medico. NON le medicine che prendete, NON la malattia o il disturbo. Questo è una cambiamento profondo nel pensiero che vi muove da una posizione di vittima a quella di chi sa padroneggiare il problema”.
Fonte:

domenica 16 marzo 2014

La sincronicità

La sincronicità rappresenta una delle colonne più importanti del paradigma olistico e quando viene compresa, non se ne può fare più a meno.

Nella tua vita sono accaduti per uno strano caso, per una particolare coincidenza fortuita... incontri, dejà-vu, premonizioni o fortune.

Qualsiasi ordine di eventi implicitamente significativi che accadono, senza apparente causa o programmazione, rientra nel vasto fenomeno chiamato "sincronicità" che non è altro che la "silenziosa legge dell'Unità".

Quando il livello di percezione aumenta, avvengono delle coincidenze che sembrano dovute al caso, ma sono veri e propri segnali percepiti dalla tua coscienza che è sincronizzata sull'ADESSO (vedi qui >>>).

Sei tu che metti in atto il tuo potere facendo muovere il tuo Spirito verso l'esterno.

TUTTO ACCADE NELLO STESSO MOMENTO E NELLO STESSO POSTO... ADESSO (nel qui e ora...).

Osservare consapevolmente questi eventi, ti dà la risposta che un ricercatore spirituale, da sempre, cerca. La via verso Casa e il sapersi muovere in questa dimensione, danno un senso a tutto ciò che avviene intorno al tuo Campo.
Quando pensi ad una persona amica, improvvisamente ti telefona e tutto accade a livello inconscio dal tuo pensiero e l'Energia Cosmica si manifesta a te tramite dei segni sincronici e fai fatica a capirne il Disegno Divino perchè in te non è ancora naturale vivere in unione con il Tutto.

Se solo ti lasciassi guidare dal tuo Sé, le situazioni che desideri realizzare, si manifesterebbero a tuo favore, come per magìa, ma tu non sai coglierne l'intuizione perché non sei pronto/a a vedere e sentire.

Fare spazio al Silenzio Interiore, ti permette di ricevere le risposte perché sei tu che hai deciso di viverle sperimentandole.

Il tuo cuore sa sempre come e quando il momento è maturo per la manifestazione.

Se presti attenzione alla sincronicità ed hai la pazienza di aspettare lungo la strada, ti si apriranno molte porte che ti permetteranno di accedere ad altre opportunità. Devi solo saper vedere e osservare ciò che il Campo ti mostra quando sei in Silenzio... e tutto si sostanzia secondo la tua volontà.

A livello di coscienza, vivere la sincronicità significa vivere la realtà quotidiana lasciandosi trasportare dall'Energia senza ostacolarla.

La maggior parte degli individui è attenta solo a difendersi e ad avere paura perché si vede frammentata e, proprio per questo, viene deviata dalle informazioni distorte dei Media o da ciò che sta osservando per essere poi catapultata su basse frequenze che l'allontanano sempre di più dal vero percorso che il sé vorrebbe far realizzare attraverso la Pura Intenzione di ognuno.

Quando perdi la sensibilità e la connessione intima con il tuo Sé, staccato dalla Fonte, non riesci a sentire la vera vibrazione di Unicità che ti fa vivere nel "BEN-ESSERE".

Invece, quando sei connesso/a, la realtà si sovrappone alla tua intenzione che ti permette di realizzare ciò che desideri. Questo significa che vivi in uno stato di Coscienza Unitaria Perfetta.

Perdi questa capacità quando la vita ti trascina lontano dall'essere e così vivi nell'"avere" e nel "fare"; non sei più in grado di sviluppare la coscienza e i tuoi sogni. Ti trascini in cose che non hanno alcun significato facendoti perdere l'orientamento.

Tutti i Maestri dicono di "tornare al Centro"
(vedi qui >>>).

Se immagini la vita come una ruota, il tempo è "tempo-spazio fisso al centro" dove il cuore è la Scintilla Divina dell'Esistenza e quando sei al centro, non hai bisogno di correre.
Solo chi sta all'esterno del cerchio, corre come un pazzo e si perde smarrendo la strada e perde così il proprio obiettivo perché guardando fuori (all'esterno), riceve segnali di riferimento/orientatamento sbagliati che deviano appunto la Vera Intenzione.

Coltiva il tuo Essere, il tuo obiettivo e così il tuo Cuore, perché è l'unico punto di riferimento che hai per realizzarti. Impara a scegliere la qualità delle cose e ad amare la bellezza nutrendoti di essa per cambiare il mondo delle tue idee o percezioni.

La prima consapevolezza che ti porta al centro, arriva quando ti rendi conto delle coincidenze che si presentano nella tua vita.

È come una forza inspiegabile che ti esalta facendoti sentire presente e vivo nella vita. Diventandone consapevole, questa "forza" aumenta in maniera considerevole e cogliendo i messaggi del Campo, ti incammini verso ciò che realmente il tuo Essere vuole realizzare.

Anche la sincronicità tra emisferi, crea una sorta di "campo mentale di informazioni" con maggior potere di comunicazione e quindi più influente e potente che diventa come una sorta di stazioni radio con una frequenza d'onda più coerente 
(vedi qui >>>).
COMANDO DI ATTIVARE LA SINCRONICITÀ PERFETTA DEI DUE EMISFERI, DESTRO E SINISTRO, DEL MIO CERVELLO... GRAZIE, COSÌ È...

Tutti siamo sulla strada dell'Evoluzione e la sincronicità ti trasporta a livelli sempre più alti di energia per portare il corpo ad unirsi al Tutto. Cielo e Terra, finalmente uniti nella mente per porre fine al ciclo di nascita e di morte.

Adesso che possiedi una visione d'insieme, credi veramente di non aver partecipato al "gioco"? Sei tu che metti in atto le scene del tuo"film", ma non te ne rendi conto.

L'Universo in cui viviamo è composto da energia dinamica e non soltanto di semplice materia.

Tutto ciò che esiste è un Campo di Energia Sacra che puoi percepire e intuire attraverso la Pura Intenzione. L'Energia scorrerà influenzando altre coincidenze nella tua esistenza e così coscienza, spazio e tempo, coesisteranno parallelamente senza interferenze.

Questa è la tua vera realtà.
Pubblicato da 314 Unicamente Luce 

PSICOSOMATICA: “IL CERVELLO VI AMMALA E VI GUARISCE” DR. SORESI

di Stefano Lorenzetto

“Vi racconto come il pensiero può farvi ammalare o guarire”
Enzo Soresi, tisiologo, anatomopatologo, oncologo, già primario di pneumologia al Niguarda di Milano. 
Nel libro “Il cervello anarchico” racconta casi di persone uccise dallo stress o salvate dallo choc carismatico della fede
LE CAUSE PSICHICHE DELLA MALATTIA, altro da non perdere!
Dopo una vita passata a dissezionare cadaveri, a curare tumori polmonari, a combattere tubercolosi, bronchiti croniche, asme, danni da fumo, il professor Enzo Soresi, 70 anni, tisiologo, anatomopatologo e oncologo, primario emerito di pneumologia al Niguarda di Milano, ha finalmente individuato con certezza l’epicentro di tutte le malattie: il cervello. Negli ultimi dieci anni, cioè da quando ha lasciato l’ospedale per dedicarsi alla libera professione e tuffarsi con l’entusiasmo del neofita negli studi di neurobiologia, ha maturato la convinzione che sia proprio qui, nell’encefalo, l’interruttore in grado di accendere e spegnere le patologie non solo psichiche ma anche fisiche.

C’era già arrivato per intuizione il filosofo ateniese Antifonte, avversario di Socrate, nel V secolo avanti Cristo: «In tutti gli uomini è la mente che dirige il corpo verso la salute o verso la malattia, come verso tutto il resto». Soresi c’è arrivato dopo aver visto gente ammalarsi o guarire con la sola forza del pensiero. Primo caso: «Ho in cura una signora di Milano il cui marito, integerrimo commercialista, la sera andava a bucare le gomme delle auto. Per il dispiacere s’è ammalata di tubercolosi. Io lo chiamo danno biologico primario». Secondo caso: «Un agricoltore sessantenne con melanoma metastatico incontrò Madre Teresa di Calcutta, ricevette in dono un’immaginetta sacra e guarì. Io lo chiamo shock carismatico». Il professore ha dato una spiegazione scientifica al miracolo: «Il melanoma è un tumore che viene identificato dagli anticorpi dell’organismo, tant’è vero che si sta studiando da 30 anni un vaccino specifico. Non riusciamo a controllarlo solo perché l’antigene tumorale è talmente aggressivo da paralizzare il sistema immunitario. Nel caso del contadino ha funzionato una combinazione di fattori: aspettativa fideistica, strutture cerebrali arcaiche, Madre Teresa, consegna del santino. Risultato: il suo organismo ha sprigionato fiumi di interferoni e interleuchine che hanno attivato gli anticorpi e fatto fuori il cancro».
Come Soresi illustra nel libro Il cervello anarchico (Utet), già ristampato quattro volte, la nostra salute dipende da un network formato da sistema endocrino, sistema immunitario e sistema nervoso centrale. «Il secondo ci difende e ci organizza la vita. Di più: ci tollera. L’organo-mito è il linfocita, un particolare tipo di globulo bianco che risponde agli attacchi dei virus creando anticorpi. Abbiamo 40 miliardi di linfociti. Quando si attivano, producono ormoni cerebrali. Questa si chiama Pnei, psiconeuroendocrinoimmunologia, una nuova grande scienza, trascurata dalla medicina perché nessuno è in grado di quantificare quanti neurotrasmettitori vengano liberati da un’emozione. Io e lei siamo due esperimenti biologici che datano 4 miliardi di anni. Io sono più riuscito di lei. Perciò nego la vecchiaia. Non c’è limite alla plasticità cerebrale, non c’è limite alla neurogenesi. Esiste un flusso continuo di cellule staminali prodotte dal cervello: chi non le utilizza, le perde. Le premesse della longevità sono due: camminare 40 minuti tre volte la settimana – altrimenti si blocca il ricambio delle cellule e non si libera un fattore di accrescimento, il Bdnf, che nutre il cervello – e studiare».
Secondo il medico-scrittore, è questa la strada per allungare la vita di 10 anni. «Quando ci impegniamo a leggere o a compilare le parole crociate, le staminali vengono catturate dalla zona dell’encefalo interessata a queste attività. Se io oggi sottopongo la sua testa a una scintigrafia e poi lei si mette a studiare il cinese, fra tre anni in un’altra scintigrafia vedrò le nuove mappe cerebrali che si sono create per immagazzinare questa lingua. Prenda i tassisti di Londra: hanno un ippocampo più grande perché mettono in memoria la carta topografica di una città che si estende per 6 miglia».
Il professor Soresi è cresciuto in mezzo alle lastre: suo padre Gino, tisiologo, combatteva la Tbc nel sanatorio Vialba di Milano, oggi ospedale Sacco. Si considera un tuttologo, al massimo un buon internista, che ha scoperto l’importanza della neurobiologia studiando il microcitoma. «È un tumore polmonare che ha la caratteristica di esordire con sindromi paraneoplastiche, cioè con malattie che non c’entrano nulla col cancro: artrite reumatoide, tiroidite autoimmune, sclerodermia, reumatismo articolare. È una neoplasia che nel 100% dei casi scompare con quattro cicli di chemioterapia. Eppure uccide lo stesso nel giro di sei mesi. Era diventato la mia ossessione: non riuscire a guarire una cosa che sparisce».
Com’è possibile?
«Ci ho scritto 100 lavori scientifici e ci ho messo 30 anni a capirlo: perché il microcitoma ha una struttura neuroendocrina. La massa nel polmone scompare, ma si espande con metastasi ovunque. Ne ho concluso che la medicina non è una vera scienza. Tuttalpiù una scienza in progresso».
Diciamo una scienza inesatta.
«L’ho provato sulla mia pelle nel 1950. Ero basso di statura, come adesso, e mio padre si preoccupava. Eppure le premesse genetiche c’erano tutte: lui piccolo, mia madre piccola. Mi portò dal mitico professor Nicola Pende, endocrinologo che aveva pubblicato sei volumi sul timo come organo chiave dell’accrescimento. Pende mi visitò, mi palpò i testicoli e concluse: “Questo bambino ha il timo iperplastico, troppo grosso. Bisogna irradiarlo”. Se mio padre avesse seguito quel consiglio, sarei morto. Questa è la medicina, ragazzi, non illudiamoci».
Torniamo al cervello.
«Sto aspettando di diventare nonno. Il tubo neurale della mia nipotina ha cominciato a svilupparsi dal secondo mese di gravidanza. Alla nascita il cervello non sarà ancora programmato, bensì in fase evolutiva. L’interazione con l’ambiente lo strutturerà. Ora facciamo l’ipotesi che un neonato abbia la cataratta: se non viene operato entro tre mesi, i neuroni specifici della vista non si attivano e quel bimbo non vedrà bene per il resto della vita. Oppure poniamo che la madre sia ansiosa e stressata, il padre ubriacone e manesco: lei capisce bene che i segnali ricevuti dal neonato sono ben diversi da quelli che sarebbero auspicabili. E questo vale fino al terzo anno di vita, quando nasce il linguaggio, che attiva la coscienza del sé, e la persona assume una sua identità. Di questi primi tre anni d’inconsapevolezza non sappiamo nulla, è una memoria implicita, un mondo sommerso al quale nessuno ha accesso, neanche l’interessato, neppure con la psicoanalisi. Ma sono i tre anni che ci fanno muovere».
Allora non è vero che si può «entrare» nel cervello.
«Ai tempi in cui facevo le autopsie, aprivo il cranio e manco sapevo a che cosa servissero i lobi frontali. Li chiamavamo lobi silenti, proprio perché ne ignoravamo la funzione. Molti anni dopo s’è scoperto che sono la sede dell’etica, i direttori d’orchestra di ogni nostra azione».
E graziaddio avete smesso con le lobotomie.
«A quel punto sono addirittura arrivato a fare le diagnosi a distanza. Se mi telefonavano dalla clinica dicendo che un paziente con un tumore polmonare s’era messo d’improvviso a urlare frasi sconce o aveva tentato di violentare la caposala, capivo, dalla perdita del senso etico, che era subentrata una metastasi al lobo frontale destro».
Ippocrate aveva definito il cervello come una ghiandola mammaria.
«Aveva còlto la funzione secretiva di un organo endocrino che non produce solo i neurotrasmettitori cerebrali – la serotonina, la dopamina, le endorfine – ma anche le citochine, cioè la chiave di volta dei tre sistemi che formano il network della vita. Lei sa che cosa sono le citochine?».
Sì e no.
«Sono 4 interferoni, che aiutano le cellule a resistere agli attacchi di virus, batteri, tumori e parassiti, e 39 interleuchine, ognuna con una funzione specifica. Se sono allegro e creativo libero citochine che mi fanno bene, se sono arrabbiato e abulico mi bombardo di citochine flogogene, che producono processi infiammatori. Ecco perché il futuro della medicina è tutto nel cervello. Le faccio un esempio di come il cervello da solo può curare una patologia?».
La ascolto.
«Avevo un paziente affetto da asma, ossessivo nel riferire i sintomi. Più gli davo terapie, più peggiorava. Torna dopo tre mesi: “Sono guarito”. Gli dico: senta, non abbassi la guardia, perché dall’asma non si guarisce. “No, no”, risponde lui, “avevo il malocchio e una fattucchiera del mio paese me l’ha tolto infilandomi gli spilloni nel materasso”. La manderei da un esperto in malocchi, replico io. E riesco a spedirlo dallo psichiatra Tullio Gasperoni. Il quale accerta che il paziente era in delirio psicotico. Conclusione: da delirante stava bene, da presunto normale gli tornava l’asma».
Effetto placebo degli spilloni.
«Paragonabile a quello dei finti farmaci. L’effetto placebo arriva a rispondere fino al 60% nel far scomparire un sintomo. Noi medici non possiamo sfruttarlo, altrimenti diventerebbe un inganno. Ma esiste anche l’effetto nocebo».
Esemplifichi.
«Donna di altissimo livello culturale, fumatrice accanita. Il marito, un imprenditore fratello di un noto politico, la tradiva sfrontatamente con una giovane amante. Quando la informai che aveva un tumore polmonare, mi raggelò: “Non m’interessa. L’importante è che lo dica a mio marito”. Cosa che feci, anche in maniera piuttosto teatrale. Lui scoppiò a piangere, lei sfoderò un sorriso trionfale. È evidente che due anni di stress violento avevano provocato nella donna un abbassamento delle difese immunitarie. Almeno morì contenta, sei mesi dopo. Vuole un altro esempio? Una cara amica con bronchiettasie bilaterali. Antibiotici su antibiotici. Qual era il movente? Non andava più d’accordo col marito. Per due anni non la vedo. La cerco al telefono: “Enzo, mi sono separata, vado in chiesa tutte le mattine, sto bene”. L’assetto psichico stabilizzato le ha consentito di ritrovare la salute. Continuo?».
Prego.
«Colf di 55 anni, origine salernitana, tradizionalista. Mai un giorno di malattia. La figlia le dice: “Vado in Inghilterra a fare la cameriera”. Stress di 10 giorni, ginocchio gonfio così. La lastra evidenzia un’artrosi della tibia: non s’era mai attivata, ma al momento del disagio mentale è esplosa. C’è voluto un intervento chirurgico».
Nel libro Il cervello anarchico lei riferisce di sogni premonitori.
«Sì. Viene da me uno psichiatra milanese, forte fumatore, con dolori scheletrici bestiali. Mi racconta d’aver sognato la sua tomba con la data della morte sulla lapide. Lastra e Tac negative. Era un tumore polmonare occulto, con metastasi ossee diffuse. Morì esattamente nel giorno che aveva sognato. Del resto lo psicoanalista Carl Gustav Jung mentre dormiva avvertì un forte colpo alla nuca, dopodiché gli apparve in sogno un amico che gli disse: “Mi sono sparato. Ho lasciato il testamento nel secondo scaffale della libreria”. L’indomani andò a casa dell’amico: s’era suicidato e la busta era nel posto indicato».
I miracoli secondo lei che cosa sono? Eventi soprannaturali o costruzioni del cervello?
«Io sono per un pensiero laico. Credo nella forza della parola. Se noi due ci parliamo, piano piano modifichiamo il nostro assetto biologico, perché la parola è un farmaco, la relazione è un farmaco. Di sicuro credere fa bene. Un gioielliere milanese mi portò la madre, colpita da metastasi epatiche. Potei prescriverle soltanto la morfina per attenuare il dolore. La compagna brasiliana di quest’uomo si chiama Maria di Lourdes e ha una sorella monaca in una congregazione religiosa che nella foresta amazzonica prega a distanza per le guarigioni. Maria di Lourdes telefonò al suo uomo dal Brasile: “Di’ alla mamma che le suore pregheranno per lei all’ora X del giorno X”. Da quel preciso istante la paziente oncologica, che prima urlava per il dolore, non soffrì più».
Come si mantiene in buona salute il cervello?
«Ho un cugino architetto, mio coetaneo, che sembrava un rottame. S’è iscritto all’università della terza età, ha preso passione per la lingua egiziana, tutti i giorni sta cinque ore davanti al computer, ha già tradotto quattro libri in italiano dall’egiziano. È ringiovanito, ha cambiato faccia».
Sappiamo tutto del cervello?
«Nooo! Sul piano anatomico e biologico sappiamo intorno al 70%. Ma sulla coscienza? Qui si apre il mondo. Lei calcoli che ogni anno vengono pubblicati 25.000 lavori scientifici di neurobiologia».
Allora come fa una legge dello Stato a dichiarare morto un organo che per il 30% ci è ignoto e della cui coscienza sappiamo poco, forse nulla?
«Siccome si muove per stimoli elettrici, nel momento in cui l’elettroencefalogramma risulta muto significa che il cervello non è più attivo».
Ma lei che cosa pensa della morte cerebrale?
«Mi fermo… Però ha ragione, ha ragione lei a essere così attento alla dichiarazione di morte. Nello stesso tempo c’è un momento in cui comunque bisogna dichiarare la morte di un individuo dal punto di vista biologico».
Prima del 1975 dichiaravate la morte quando il cuore si fermava, l’alito non appannava più lo specchio, il corpo s’irrigidiva.
«Eh, lo so… La morte cerebrale consente di recuperare gli organi per i trapianti».
Ha mai sperimentato su di sé disagi psichici che hanno influenzato il suo stato di salute?
«Nel 1971 ho sofferto moltissimo per la morte di mia moglie Marisa, uccisa da un linfogranuloma a 33 anni. Devo tutto a lei. Era una pittrice figurativa che andò a studiare negli Stati Uniti appena sedicenne e indossava i jeans quando a Milano non si sapeva manco che esistessero. La malattia cambiò la sua arte. Cominciò a dipingere corpi sfilacciati, cuori gettati sopra le montagne. Fu irradiata in maniera scorretta da un grande radioterapista dell’epoca, per cui nell’ultimo anno di vita rimase paralizzata. Nostro figlio Nicolò, nato nel 1968, l’ho cresciuto io. Marisa mi ha lasciato un modello perfetto: un bambino che riesce a sopportare persino la perdita più straziante solo perché la mamma ha saputo far sviluppare armonicamente il suo cervello nei primi tre anni di vita».

stefano.lorenzetto@ilgiornale.it

FONTE: ILGIORNALE

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