"THE END"

"THE END"
http://www.romafaschifo.com

sabato 18 febbraio 2012

Uccidere per essere più poveri


Dopo aver annunciato stamane in commissione il taglio del programma F-35 (da 131 a 90 cacciabombardieri), il ministro della Difesa Di Paola ha lasciato al sottosegretario Filippo Milone il compito di rispondere a un’interrogazione dell’on. Augusto Di Stanislao (Idv) in merito alla decisione governativa di rimuovere i ‘caveat’ che finora impedivano ai nostri aerei schierati in Afghanistan di sganciare bombe.
eilmensile.it


E poi questa:


KABUL - E così erano pastori, le otto vittime del raid aereo di una settimana fa. Avevano dai 9 ai 15 anni (più un diciottenne) secondo gli abitanti del loro villaggio. Però il definitivo e dispiaciuto rapporto della Nato dice che avevano tutti «misure da adulti».
www.corriere.it



Deve essere bello uccidere poveri ragazzini disarmati e che vogliono solo vivere, e magari stuprare ragazzine e poi sgozzarle. Ma chi sono questi personaggi che servono la patria?
Lo dice bene Biil Hicks in questo breve video

http://www.youtube.com/watch?v=GAoOUi3_xuc

E poi tornano a casa e piangono perché l'uranio li sta uccidendo, impazziscono e fanno fuori chiunque a casaccio, famiglia più spesso...mi chiedo, ci chiediamo credo, "Ma dove pensavate di andare a disneyland?"
Assassini si chiamano queste persone, mercenari è un modo meno orribile per dire chi ti ucciderà perché è pagato per farlo :-(
Fonte 

giovedì 16 febbraio 2012

Tremonti, l'illuminato:"Un Nostradamus dalla Valtellina!"



Se la vostra casa stesse bruciando e qualcuno si avvicinasse a voi sussurrandovi che il dramma a cui state assistendo non è niente in confronto alla perdita del vostro intero patrimonio da qui ai prossimi quattro anni, come reagireste?
La crisi del debito che ha colpito l'Eurozona non è affatto un evento imprevedibile, un fulmine a ciel sereno o un evento fortuito . Se ne discute pubblicamente dagli inizi del 2008, ovvero appena dopo l'esplosione della bolla speculativa americana dei mutui subprime. A parlarne allora è stato, tra gli altri, l'ex ministro dell'economia Giulio Tremonti il quale, proprio in questi giorni, ha pubblicato l'ennesimo libro profetico (di cui accenneremo in seguito). Tralasciando il giudizio sul politico ed il personaggio pubblico, l'aspetto più sorprendente è la precisione chirurgica con cui Tremonti disegna il quadro internazionale attuale con ben 4 anni di anticipo e, per la precisione, proprio alla vigilia di quella che sarebbe poi divenuta la più grande crisi finanziaria della storia dopo la crisi del 1929.

E' quantomeno curioso che nel bel mezzo dello scandalo dei derivati e della finanza creativa, il primo pensiero di Giulio Tremonti fosse rivolto non tanto agli aspetti contigenti, quanto ai risvolti futuri. Si potrebbe obiettare che Tremonti sia un uomo dotato di una acuta visione storica, se non fosse che il libro del 2008 riveli e svisceri con dovizia di particolari scenari futuri, meglio di Nostradamus ed i Maya messi insieme. Libro, per inciso, il cui sottotitolo "la crisi che si avvicina" è un inequivocabile messaggio che prefigura l'avvento di un dramma ben più profondo di quello già grave in atto all'epoca. L'impossibilità nel comprendere la portata delle dichiarazioni di Tremonti in quel particolare contesto storico, è sintetizzata nella trasmissione finanziaria watchdog sul canale tematico Class Cnbc, dove la presentatrice in più occasioni cerca goffamente di riassumere il Tremonti-pensiero cadendo in una serie di storture, dovute essenzialmente all'ingenuo e spontaneo tentativo di ricollegare concetti ad ampio respiro del libro con fatti di cronaca di quel momento; un tentativo talmente inefficace da ridicolizzare quasi la professionalità della giornalista e suscitare in Tremonti atteggiamenti di profonda impazienza.
Illuminati_eyebeam
Proprio in concomitanza con la partecipazione alle varie trasmissioni televisive per pubblicizzare il libro (i cui ricavati sono stati devoluti interamente in beneficienza), l'ex ministro ha iniziato a sdoganare al grande pubblico l'esistenza di una lobby di potere universalmente riconosciuta con il nome di "illuminati" a cui appartenevano per l'Italia, sempre secondo l'ex ministro,Prodi, Ciampi Padoa Schioppa e Veltroni. Sembrava quasi di ascoltare David Icke, scrittore brittannico, famoso per le sue teorie cospiratorie sull'esistenza di un gruppo di pazzi alla ricerca del modo di ottenere il controllo totale sul mondo. Come mai Giulio Tremonti ha accusato pubblicamente gli illuminati di aver accelerato criminalmete il processo di globalizzazione, essendo lui stesso membro della potentissima congrega di tecnocrati del Bildenberg, club esclusivo di 130 partecipanti, che si riunisce una volta l'anno a porte chiuse per decidere, a quanto si dice, delle sorti del mondo? Citanto le sue stesse parole parole "gli illuminati hanno governato il mondo negli anni '90...". Essendo fermamente convinti che le parole abbiano un significato ben preciso non si può trascurare il tempo del verbo utilizzato: gli illuminati, ai quali appartiene per esplicita ammissione lo stesso Tremonti, evidentemente oggi non governano più o quanto meno non sono più un problema, pertanto è possibile parlarne, poiché qualsiasi reazione sarebbe ormai inefficace.
Tornando alle dichiarazioni del 2008 del giurista italiano, esistono due correnti di pensiero in contrasto tra loro: "E' un conflitto tra Londra, il luogo del mercato che non vuole l'Europa politica e Roma che è il simbolo della tradizione culturale, morale dell'Europa" che, prosegue Tremonti, "se vuole evitare il declino demografico, il declino economico, deve spostare il suo asse di interesse dai valori secondi dell'economia ai valori primi della morale e si incorcia con la grande questione delle radici giudaico cristiane. Chi è a favore delle radici giudaico cristiane ha un'idea politica dell'Europa, chi è contro ha un'idea commerciale dell'Europa". A proposito di radici, non più tardi del 26 Gennaio 2012 il Senato approva una mozione di maggioranza sulla politica europea dell’Italia, introducendo il riferimento alle radici giudaico-cristiane nella premessa del documento, oltre alle comuni radici culturali già indicate nel testo originale. Commenta tale posizione il Prof.Diotallevi dell'Università Roma Tre: "Il rischio che noi corriamo non è di un’identità economica, ma di un’identità laicistica fondata sul potere dello Stato. Ecco perché il richiamo delle radici giudaico-cristiane è importante: relativizzando la politica introduce l’unico meccanismo di correzione dello strapotere economico, che è il meccanismo del mercato, come insegna la Centesimus annus (ndr. Enciclica di Giovanni Paolo II). Per questo, nella Caritas in veritate Benedetto XVI dice che la governance deve essere poliarchica  (ndr. si riferisce alla separazione dei poteri economico/politico/religioso) e per questo a Westminster ha sottolineato l’importanza della convergenza tra le istituzioni della cultura politica britannica e la Dottrina sociale della Chiesa".
In altre parole, Tremonti stava dicendo la verità: esiste effettivamente un conflitto tra cultura politica britannica e Dottrina sociale della Chiesa e questo conflitto va ben oltre l'identità delle due istituzioni, rappresentando distintamente due scuole di pensiero e due visioni della società, con implicazioni dirette sulla vita di tutti noi cittadini. Solo per la cronaca, un anno dopo il discorso a Westminster e per la precisione il 30/12/2011 viene scritto unreport in cui si preannuncia la morte del Papa entro un anno (ovvero entro il 30/11/2012).



Letto sul blog http://ilupidieinstein.blogspot.com/2012/02/il-futuro-dell-e-gia-scritto-basta.html

Fonte: Quinto Potere 15 febbraio 2012

Il miglior ansiolitico e antidepressivo del mondo, non solo, non uccide nessuno!

Quanti morti abbiamo ogni anno per alcol? Oppure semplicemente per abuso di psicofarmaci, che paragonati alla cannabis sono testate nucleari, devastano le persone. Quanti muoiono perché guidano una macchina? Perché non viene proibita la macchina per esempio? Ah, si, il petrolio, lo stesso che ha fatto sparire questa splendida pianta, pianta degli dei.
Vi consiglio di andare su luogocomune.net e vedervi "la vera storia della marijuana". Sempre gli stessi ci sono dietro, una manciata di persone che dettano legge e ti sbattono in galera per un ortaggio?!? Se questo è normale . . .



La canna-bis vi renderà doppiamente liberi!


Canapa, la pianta della ricchezza.


“Poco importa se solo dopo averla usata, Dio fece il suo più grande miracolo, la cannabis.”
*Canna-bis! Ecco svelato il vero segreto dell’Umanità, altro che le stronzate “secretate” di Fatima, quelle “esternate” di Nostradamus, le “allunate” della NASA, le “olografate” dell’11/9 e le “profetizzate” dai Maya ma “calendarizzate” dal Luci(fer)s Trust col Blue Beam per la New Age del NWO… Tutte le “proiezioni” della cannabis, oltre che morali, sono reali ed in 3D, se non di più. Una delle nostre sovranità perdute o meglio, come tutte le altre, mai avute!

Della cannabis come del maiale “non si butta niente” ma “il vegetale” non intossica come l’animale, non trasmette “fantomatiche” epidemie né “reali” putrescine, cadaverine, cattivi odori… E nemmeno il terrore del suino nel “percepirsi” già insaccato, prosciutto e mortadella! E’ senza sgozzamenti, omicidi e stragi dirette e collaterali, fa bene tutto e non è per niente una “umana” porcata. Senza “animali” superiori ed “uomini” inferiori, senza allevamenti ed allevatori, macelli e macellai, medici e farmacisti… Leggera, salutare, senza grassi e veleni animali e (dis)umani aggiunti e perciò senza controindicazioni alimentari, morali e religiose.



Come tutti i “poveri” Pi(i)gs anche il maiale è “innocente” ma la cannabis, igienica ed igienista, è utilizzabile per quasi tutto quello che serve all’uomo, fa bene alla salute, all’ambiente e persino all’Economia. Altro che “quelli” di Gesù e santoni vari, la cannabis è il vero miracolo della Natura! L’unica che, oltre a far resuscitare i morti e “moltiplicarsi” facilmente, potrebbe tenere in vita meglio e più a lungo l’intera Umanità, anche quella del mondo “terzo” che disperato spera che i “messia” se ne tornino affanculo nei rispettivi mondi “altri” o “superiori”, peraltro pure loro già in fase di “terzomond(e)zzazione”, Paradiso compreso.
*La cannabis è stata usata fin dalle Origini. Sembra che lo stesso Dio abbia dovuto “fumarsene” parecchia prima di convincersi a “mettere mano” al mondo in generale ed all’uomo in particolare e che abbia dovuto “farsene” altrettanta durante il “parto creativo” per cercare di giustificare sia lo scopo che il progetto che il risultato, non riuscendo peraltro né a spiegar(si) il Big Bang né a dimostrare il suo “talento” di Autore.
Una “dose” particolare per progettare e realizzare la donna e convincerla a fare “la costola” a quel coglione senza spina dorsale di Adamo. Sembra che Dio l’abbia usata per tutta la Creazione, la domenica per riposarsi e gli altri sei giorni per “lavorare”, ma nonostante ciò un po’ di confusione nella “realizzazione”… Ancora oggi la usa per dimenticare quello che “avrebbe” creato, specie la sua creatura presunta “migliore”, quell’animale che per “ricambiare” l’invenzione e per “oppiare” alle carenze della sua(?) “religione” ha dovuto brevettare sostanze molto più potenti, stupefacenti e sintetiche.




Probabilmente l’Eden non era solo pieno di alberi di mele come quel burlone di Dio ha voluto farci credere ma anche di cannabis, senza nulla togliere alle mele per il detto, che è soprattutto un fatto se applicato, di toglierci dalle palle i medici. Dio è stato il primo a pigliarci per il culo con la bufala della “mela”, con tutto il rispetto per la mela in se stessa ma non per la “conoscenza” lo stesso in se stessa e senza dimenticare la successiva “presa” della foglia di fico, sempre con tutto il rispetto stavolta sia per i fichi in sé stessi che per la “vergogna” in se stessa nascosta dalle “inopportune” foglie stesse. Se il Paradiso fosse (re)stato di mele, fichi e cannabis e senza “foglie morte”, ci saremmo liberati non solo dei medici e di Big Pharma ma forse addirittura di Papi, Reali ed Illuminati.
Non si sa per certo se la cannabis sia un miracolo del Padreterno o della Natura ma Adamo ed Eva circondati da frutta e cannabis vivevano felici, poi Dio per “future” esigenze religiose della sua(?) Chiesa s’inventò la mela, nel senso di conoscenza, per arrivare di indulgenza in indulgenza alle orge “transunstanziate” delle marmellate e dei succhi di frutta sintetizzati, omogeneizzati e “pastorizzati” dal Vaticano senza nemmeno più “confessare” la mela e le vergognose e svergognate foglie di fico messe dappertutto a “comunicare” e “preservare” la loro divina conosce(men)za!


Il vero Eden era fatto di “mele” di tutte le qualità senza “vermi e serpenti” aggiunti, di fichi freschi e secchi preventivamente senza “foglie” ma soprattutto di cannabis, così la foglia dove la mettevi la mettevi stava bene, ti dava sollievo e ancora meglio se non la mettevi da nessuna parte. Ma Dio è sub-atomico, è invisibile ad occhio umano e pure al microscopio, è più piccolo ed “insignificante” di una nano-particella e di Brunetta ma lo stesso è dappertutto, specie quando deve rompere i coglioni. E via con la storiella della mela con tutte le “impronte” conseguenti al “morso”! Dio è onnipresente solo dove e quando non serve, a differenza della cannabis che cresce “onni” presente, potente e sempre sciente, ma specialmente “cosciente”!
*Ci sono reperti che dimostrano l’uso terapeutico della cannabis molto prima di Cristo per tutti i tipi di malattia, o magari solo “per sentirsi meglio”, e sembra che pure la Madonna l’abbia usata come anestetico per un “parto” naturale ed indolore, perché Gesù non era proprio tutto Spirito, almeno alla sua prima “uscita”, ed in quel tempo Erode il “caesareo” lo faceva con la spada… Lo stesso Giuseppe, che in principio non era uno “stinco di santo”, pare l’abbia usata per il “putativo”, per chiedere spiegazioni ma soprattutto per accettarle!
Maria la dava a Gesù ogni giorno per tenerlo buono fino ai 30 anni, non proprio come oggi fa Big Pharma col Ritalin per assicurar(si) un futuro da clienti agli irrequieti “perché” bambini ADHD, e solo una volta si dimenticò, quando Gesù aveva 12 anni… Qualche maligno insinua che il povero Cristo a 30 anni sia passato direttamente all’oppio che gli imperialisti romani avevano già messo in circolazione, come in seguito in Cina gli inglesi e oggi “di tutto” e dappertutto gli USpacciatori…


Sembra pure che Gesù per la predicazione la usasse regolarmente e la desse ai fedeli prima di ogni miracolo per renderli più “recettivi” e la mettesse nel pane, nel vino, nel pesce…, dappertutto! Dio l’ha pure usata “blu”, data la tarda età, per aiutare il concepimento di Maria e per andare in sogno a Giuseppe e fargli mandar giù il putativo precedentemente “spiegato”. Tutti gli apostoli, per essere più “divulgativi”, ne usavano “una modica quantità” ed anche i pesci che accorrevano numerosi nelle miracolose reti di cannabis, una vera benedizione di Dio! Il suo uso ci avrebbe reso “troppo” liberi perciò Padre e Figlio, complice lo Spirito Santo, non ne rivelarono mai tutte le potenzialità, limitandosi a qualche piccolo intervento da debunkers, con “falsi invalidi” guariti e risuscitati, qualche “moltiplicazione” di pani e di pesci ed “una” sofisticazione di vino.
Gesù avrebbe preferito una croce di legno di cannabis molto più ecologica e soprattutto più leggera e pare che Giuda si sia suicidato con un robusto pezzo rimasto della corda di cannabis che si era precedentemente fumato, ma avendo chiaro infine di non avere colpa e di essere solo “il mezzo” del machiavellico Padre per giustificare “il fine” di farsi mettere comodamente in croce per interposta terza persona, “seconda” della Trinità. E che, se non lo avesse fatto lui, Gesù si sarebbe dovuto costituire o addirittura suicidare, con gravi danni all’immagine ed alla sua futura credibilità, ciò che gli avrebbe precluso, ormai trentatreenne bamboccione, ogni possibilità di carriera, così in cielo come in terra…


Le fumanti Tavole della Legge e l’Arca e gli stessi “secolari” Mosé e Noé erano completamente “fatti” di cannabis. Il popolo eletto l’ha usata prima per eleggersi e dopo per confermar(si) il risultato nei secoli. La prima Bibbia di Gutemberg era di cannabis per “alleggerirci” il contenuto. Le tre caravelle di cannabis arrivarono in America già tutte “fumate” ma senza riuscire a calmare quel pazzo sanguinario di Colombo, che cominciò la “estinzione” degli indiani ed il “ripopolamento” del nuovo mondo con i delinquenti provenienti dal vecchio, i futuri “americani”. I primi jeans Levis erano in indistruttibile e “genovese” tela di cannabis e sono ancora nuovi…


*Negli anni trenta la cannabis era coltivata in tutti i continenti, specie in America, e quella italiana era “made in”. Era la manna che ci pioveva dal cielo, ma non per il magnate Hearst che aveva comprato intere foreste per le sue industrie cartiere e per i suoi giornali, di cui aveva il monopolio assoluto. E nemmeno per Du Pont che produceva dal petrolio prodotti chimici, materiali plastici e tessuti innovativi(nylon, rayon, cellophan)… E tanto meno per i vertici della “Piramide”, civico 33!
Perciò, avendone già allora “facoltà” si “inventarono” la marijuana, che rendeva senza pudore e senza remore, faceva impazzire e saltare dalle finestre, causa di suicidi e di omicidi… E con una campagna mediatica esageratamente adeguata ai mezzi “di proprietà” a disposizione riuscirono a far “mangiare la foglia” al popolo bue ed a far mettere fuorilegge dai politici sul loro libro paga sia la marijuana che la cannabis tutta. Ignorando la trave di oltre 4 metri si concentrarono sulla pagliuzza, l’ inoffensivo thc del fiorellino della pianta, “attivo” a beneficio dell’umanità da migliaia di anni e, come in ogni “proibizionismo”, matematicamente l’(ab)uso della marijuana aumentò esponenzialmente dalla sua proibizione.


Con la cannabis si potrebbe costruire una casa dalle fondamenta al tetto e l’arredamento ed il garage… Già nel 1941 Henry Ford aveva realizzato il prototipo della prima autovettura interamente vegetale, la Hemp Body Car, utilizzando la cannabis per tutto, la carrozzeria, gli interni, i vetri, le ruote…, e l’energetico bio-etanolo al thc nel motore. Leggera, indistruttibile, ecologica, biodegradabile e riciclabile al 100%! Tutto bio, eco ed etico logico! Ma qualche anno dopo la coltivazione della cannabis fu proibita negli Usa, a protezione degli immensi interessi economici dei petrolieri e delle multinazionali della plastica, del legno, della carta, del cotone, dell’alimentazione, della medicina, dell’anima…


Col Marijuana Tax Act “l’erba”, come “la mela”, diventava “false flag” e “terrorista” per la messa al bando definitiva delle “naturali” e “stupefacenti” proprietà della cannabis. In seguito gli USA Imperiali, braccio armato del Potere,riusciranno a renderla illegale “in mondovisione”, la colonia Italia compresa, “immemore” e “orba” da secoli. Così un miracolo della Natura, con o senza l’intervento di Dio, dopo migliaia di anni di contributi a fondo perduto all’Umanità veniva demonizzato e criminalizzato dalla Plutocrazia che “preveggendo” il futuro aveva “puntato” sul petrolio.
*La cannabis è una pianta grande e forte che “allevata” può superare i 4 metri di altezza e che ben si adatta a diverse temperature e situazioni ambientali, tranne “naturalmente” che ad Haarp! Indifferente agli attacchi degli insetti e delle erbacce, non abbisogna di prodotti chimici e della Monsanto sia nella coltivazione che nel trattamento e necessitando di poca acqua potrebbe crescere tranquillamente nel deserto senza bisogno di “miraggi”(?). Dalla semina al raccolto in circa 100 giorni, non fai in tempo a “fumartene” una che già ne è cresciuta un’ altra… Capace di migliorare e bonificare la struttura del terreno, di “mortificare” gli OGM e di resistere a tutto, ma non alla “insipientia” dell’homo sapiens!


Da essa si potrebbe ricavare tutto quello che serve e/o potrebbe servire all’uomo ed enormi sarebbero le sue potenzialità con l’aiuto della tecnologia. Materiali da costruzione leggeri, resistenti ed antisismici, materiali per la casa, jeans, vestiti e tessuti, corde, vele, vernici, colori, cosmetici, saponi, alimenti, medicine… E carta e legno senza abbattere alberi e prodotti plastici e carburanti senza “dipendenza”, questa sì reale e mortale, dal Petrolio e da tutte le sue “speculazioni”, compreso il “peak oil” ed il “riscaldamento globale”! E tutto con costi ridotti sia per la produzione che lavorazione e trasformazione, sia in termini economici che ecologici ed etici. Altra “free energy” prima da ignorare, poi da deridere, poi da combattere e poi “vinta”!


Non più foreste distrutte e terreni sottratti all’agricoltura per pro-cacciare verdi pascoli alle “nobili” ed “abusate” proteine animali assassinate e, per contrappasso, “celesti praterie” ai proteinomani assassini, per la fame di troppi e le malattie di molti. Le “poche” proteine che servono all’uomo, vegetali però, cioè sane e buone, si potrebbero ricavare “pure” dalla cannabis, oltre ad alimenti ed oli naturali. Alimenti completi e salutari, omega 6 e 3 nel giusto rapporto 3:1, senza “putredine reale” da collanti-caseine, melamine, eparine, vitamine B12, proteine nobili e pesce metallurgico.
La marijuana è meno “dopante” del latte, della carne, del formaggio, del caffé o dello zucchero ed è senza effetti colla-terali, non porta assuefazione, non acidifica e “non intossica” come loro ed il tanto demonizzato thc è solo il più “famoso” dei “miracolosi” cannabinoidi della cannabis. Se una mela al giorno leva il medico di torno, la cannabis farebbe strage di medici e ospedali, farmacisti e farmacie, macellai e macellerie e leverebbe dalle palle molti becchini oltre agli “spacciatori” ed agli “spacci” predetti.
*Ecco le porcate! Non è proprio come incarcerare un maiale perché il piede di porco è usato per aprire illegalmente le porte, ma è giusto per rendere l’idea. Tutti i prodotti derivati dalla canapa sono utili, puliti e riciclabili all’infinito. Mondezza zero, inceneritori zero, eco-balle zero e pure le relative, e per niente “eco”, palle politiche, tecniche e conf-industriali. Berlusconi ed il resto dell’immondizia al servizio dell’Elite (politici, tecnici, economisti, giornalisti, “artisti”…) tutti arrestati per detenzione, abuso e spaccio di stupidaggini!


Ma non l’avessero proibita di sicuro si sarebbero inventati le “crociate” per la cannabis come quelle per il petrolio ed il resto, con tutte le R2P collegate per ridurre in schiavitù e “di numero” l’Umanità. Big Pharma, non bastassero medicine, vaccini e “velenie” varie, è riuscita a sintetizzare il thc con tutti gli effetti iatrogeni ed eugenetici dei prodotti di sintesi “predicati” dalla Medicina, “confessati” dai bugiardini e masochisticamente “assolti” dal popolo bue “onni” assente, impotente e deficiente, oltre che in-cosciente. Altro che “liberalizzate”, le farmacie vanno chiuse!
Come le “conoscenze” e le “sovranità” negate riconvertite in Peccato e Debito per “rateizzarci” la vita, anche la cannabis è troppo rivoluzionaria per un Popolo vittima dell’arroganza del Potere e della propria ignoranza, sempre in attesa di una sempre più improbabile “remissione” da parte di un Creatore che ormai non vede un cazzo e provvede di conseguenza, detronizzato dal più efficiente Grande Architetto che dall’alto della Piramide, pur con un solo “occhio”, “tutto vede”, ma provvede solo ai cazzi suoi e prevede NWO e “sti cazzi” per noi!

Letto sul blog di 
http://renovatio-zak.blogspot.com 
Autore: Enzo Raffaele


fonte: LINK

Il tuo lavoro, la tua condanna, la loro fortuna.

Leggiamo e riflettiamo.


Questo sistema è marcio. Ma, se sta in piedi, è grazie al piccolo contributo che ognuno di noi da ogni giorno dona. La guardia che butta fuori la madre ed i figli per uno sfratto esecutivo, lo fa per lavoro. Chi guida un caccia, lo fa per lavoro. L'impiegato che ti invia una raccomandata con ricevuta di ritorno, non sono mai belle, sic, lo fa per lavoro. La direttrice di banca che ti nega i soldi e ti dissangua di spese ed interessi, lo fa per lavoro. Il presentatore, il giornalista, lo fanno per lavoro, ci disinformano. Ognuno nel suo piccolo compie un mestiere spesso schifoso, frustrante e contro ogni etica, come dice Davide Nebuloni, Loro sono i cattivi, ma solo perché è il loro lavoro, che sia contro ogni morale è più che certo, questo si può affermare dal risultato dell'insieme di tutti questi piccoli lavori, il sistema. Come scrivono nel blog che indico ora, voi vi scannate per le briciole, niente di più. E se ognuno nel suo piccolo da vita al sistema, gliela può anche togliere, come, lo lascio pensare a voi . . . dico solo che serve coraggio, fantasia e spirito di iniziativa, ma in primis, voglia di libertà, bisogna capovolgere le vecchie regole che hanno inculcato, con la forza, nella testa di tutti. Non è difficile in fondo.


Buona lettura


http://italianimbecilli.blogspot.com/2012/02/il-tuo-lavoro-la-loro-fortuna-ora-basta.html

mercoledì 15 febbraio 2012

Perché Sanremo è Sanremo


POSTED ON FEBBRAIO 15, 2012 BY ROSELOUISE1
Sottotitolo: Tutti sanno che più del festival della canzone Sanremo è la celebrazione delle case discografiche, io non dico che in una rete televisiva del servizio cosiddetto pubblico non debba esserci spazio anche per una manifestazione di canzonette, dico però che cinque giorni mi sembrano troppi e che si dovrebbe evitare di trasformarlo in uno speaker’s corner dove ognuno può dire tutto ciò che vuole, dove una star strapagata viene considerata alla stessa stregua di un mahatma anche se dice cose banalissime che dicono in tanti gratuitamente ogni giorno. E dove le canzoni diventano alla fine solo un complemento d’arredo più o meno gradevole e gradito.

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Celentano: “Testate ipocrite” attacca Avvenire e Famiglia cristiana – Repubblica.it

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L’unica nota positiva di questa edizione di Sanremo spero resterà la visita della Guardia di Finanza. E i vescovi che come al solito, non avendo niente di meglio da fare, insorgono contro Celentano reo di aver chiesto la chiusura dei giornali di matrice cattolica. La cosa più divertente di tutta questa storia è che Mazza, direttore di rai uno si dice ‘inorridito’ dalle parole di Celentano e che la censura è sempre inammissibile, beh, Mazza che inorridisce per la censura è un po’ come se berlusconi si scandalizzasse davanti ad un videoporno.

Monsignor Fisichella, che ‘contestualizzò’ la bestemmia di berlusconi ieri era distratto o si è preso un giorno di ferie?

Morgan fu cacciato da Sanremo perché rivelò di fare uso di sostanze stupefacenti, Belen invece viene accolta con tutti gli onori nonostante sia stata la protagonista di filmini hard che si vendevano a dieci euro sui banchi dei mercati. Anche qui le loro eminenze devono essersi distratte, ché mica possono insorgere proprio per tutto…

Perché chiedere la chiusura di giornali (che per quei giornali non avverrà mai nemmeno se scrivessero che la Terra è esagonale) è evidentemente più grave per i signori vescovi e la dirigenza “alta” della Rai di un presidente del consiglio (berlusconi) che chiede (e ottiene) la cacciata di giornalisti dalla tv pubblica (Enzo Biagi, Santoro, la non riconferma di Serena Dandini e il suo ‘Parla con me’, giusto per citare i primi tre casi eclatanti che mi vengono in mente) e la chiusura di trasmissioni televisive già dopo la prima puntata (Raiot di Sabina Guzzanti), nonostante e malgrado i buoni risultati e tutti i finti presidenti ‘di garanzia’ – Annunziata in testa – che si sono succeduti alla Rai da quando l’azienda di stato viene controllata dal padrone di quella concorrente (berlusconi).

Ma in quale altro paese si assisterebbe ad uno schifo simile?


Beati quei paesi che non hanno bisogno di nessun Celentano che si fa pagare a peso d’oro per dire le stesse cose che molti di noi diciamo
gratis tutti i giorni e da tutta la vita. E lo facciamo senza invitare alla censura di giornali che fanno squallida e insopportabile propaganda clericale da sempre ma che oggi vengono criticati sul palco di Sanremo da una star soltanto perché anche quei giornali hanno osato criticare l’entità del cachet di quel furbacchione di Adriano che, da bravo cristiano, appena gli si dà la possibilità di farlo si preoccupa molto di sponsorizzare la bellezza della vita che verrà dopo essersi assicurato però ottimamente questa. Ti piace vincere facile eh Adriano?
Gli italiani ormai delegano tutto: anche la loro indignazione a chi per manifestarla dice cose che dicono tutti ma poi si fa pagare.
Adesso ovviamente mi aspetto le stesse critiche di qualunquismo e populismo che vengono rivolte – per esempio - a Grillo (che s’indigna da molto prima di Celentano e per motivi più seri del raggiungimento felice della vita ultraterrena) ogni volta che dice le stesse cose gratuitamente su piazze libere o nel suo blog che tutti possono leggere senza pagare.

PS: Questo il mio commento
Bello il tuo post, complimenti. Una delle tante vergogne italiote, io sinceramente ho ascoltato qualche attimo dello show del molleggiato, si a 74 anni è molleggiato :-(
Sembrava la predica del prete la domenica in chiesa, e poi attacca i giornali ? Ma cosa ha detto alla fine? E quanto l’hanno pagato sto tipo che poi “DONERA” tutto ai poveri, sic?
Solo e sempre vergogna essere italiano, provo, senza offesa per chi lo è.

Interessi, debito, crisi, guerra, genocidio, ricostruzione: un ciclo ineludibile ?


Abbiamo visto nel precedente post come il "ciclo del debito" sia stato assunto a motore storico dalla classe dominante mercantile; ciclo che inevitabilmente sfocia in crisi sistemiche che vengono a loro volta strumentalizzate ( basterebbe azzerarle d' autorità, come si faceva nell' antichità ) per condurre a rivolte, guerre e stravolgimenti sociali. Il fine di tutto ciò, ben lungi dall' essere di pura natura "economica", è il mantenimento, allargamento e consolidamento del potere occulto dell' élite stessa, che sfrutta la popolazione prima come schiavi-produttori-consumatori, quindi come "agenti" ( leggi: carne da macello sacrificabile ) quello stesso cambiamento ad essa necessario per perpetrarsi e rafforzarsi nel tempo, pur facendosi credere sopraffatta e/o indebolita dagli stravolgimenti che essa stessa provoca.
( ... niente di più falso quindi: concetto già espresso anche in questo post ).

Non a caso oggi vediamo l' èlite stessa fomentare sui vari territori nazionali quelle stesse "rivoluzioni" che, lungi dal nuocerle, le saranno in vario modo necessarie a "progredire" sia verso l' abbattimento dell' attuale sistema, non ulteriormente sfruttabile, che verso l' introduzione di un nuovo modello geopolitico e sociale ( e sul "come" avverrà tale passaggio, evvia, fate solo un piccolo sforzo di fantasia ).

Le guerre che seguiranno ( o siete tanto boccaloni da credere ancora in una soluzione pacifica della crisi ? ), ampiamente volute e preparate da anni, servono all' èlite a svariati scopi, e tutti molto, molto utili: dal "PIL" che ogni guerra genera ( in modo simile ma smisuratamente ingigantito a quanto succede per esempio in ogni banale e piccolo incidente stradale ... ecco: provate ora a sostituire "Usa e Cina" ai due automezzi che si scontrano ... ); al necessario "azzeramento tramite distruzione territoriale" del debito pubblico non esigibile, all' altrettanto necessaria "ricostruzione" sulla quale innestare un nuovo, identico ciclo del debito ( con qualche piccola correzione formale dei sovrapposti finanziari da riconvertire, magari tinteggiandoli di verde ); alla grande opportunità di mandare all' altro mondo un bel po' di gente senza farsi troppi scrupoli e problemi; all' estendere, territorialmente e socialmente, il potere già acquisito ... fino alla insopprimibile necessità per questo tipo di potere di basarsi sugli opposti assunti di "oro" e "sangue", di "denaro" e "morte": è il sangue, sudore e lacrime, e alla fine la morte degli uni che consentono l' oro, gli agi e il dominio degli altri.

Ovvio che uscendo da tale insulsa mentalità sarebbe perfettamente possibile costruire "macchine" sociali ed economiche più eque e che non debbano iniettare il virus del debito quale "intrinseco motore storico" a perenne e ciclica ripetizione di sè stesso ... come è però anche ovvio che per nulla al mondo l' èlite rinuncerà spontaneamente a questo giocattolino tanto ben rodato, occultato e perfettamente funzionale ai suoi fini ... e come dovrebbe essere infine ormai ovvio che l' intero apparato politico-giuridico-amministrativo altro non è che il fedele guardiano di tale élite.

Ancora una volta, l' unica possibilità d' uscita da questo "loop autogeno" dipende esclusivamente da noi: ed anche se a prima vista la teoria di "rete organizzativa distribuita e condivisa" esposta nella seconda parte del filmato può sembrare estremamente utopica e difficile da realizzare, è a tutti gli effetti, permanendo questa disparità di forze, l' unica seria ipotesi affrontabile ...
E faccio notare ancora una volta come poi questa fatidica "disparità di forze" sia puramente illusoria, e come anzi venga artatamente presentata dai media e nell' immaginario collettivo in modo artatamente invertito: in verità sono LORO a non potere nulla senza di NOI, mentre noi staremmo molto meglio senza di LORO ... Non sarebbe quindi ora di rivedere, ancora una volta, l' Immaginario che ci è stato furbescamente indotto e di buttarlo finalmente alle ortiche ?? ...
Pensateci bene, prima di classificare tale strategia come "utopica" ( ... anche perchè chi vi ha inculcato il pensiero che "l' alternativa sia impossibile" è proprio il sistema stesso ).

E se oggi questo approccio non porterà certo a risultati praticamente tangibili nel breve termine, potrebbe quantomeno contribuire a diffondere un altro "approccio mentale" al potere e ai suoi strumenti di dominio ... ( del resto pensate che farsi spaccare la testa in piazza, invece che usarla, porti a benefici maggiori ?? ... O non avete ancora capito che i criceti che spingono la ruota storica a questo punto vengono volutamente lasciati a pancia vuota perchè si espongano in modo strumentalizzabile ... ? )

martedì 14 febbraio 2012

Chris Rea — The road to hell





DIVIDE ET IMPERA

AS: Mi raccomando, stasera tutti a vedere Sanremo!

DIVIDE ET IMPERA

Cos’è questo Impero che ci sovrasta e ci domina ? Questo Impero che inquina i nostri pensieri e ci impedisce di allargare lo sguardo e di agire ?


Questo Impero che, giorno dopo giorno, mostra sempre più i contorni allucinanti di una nuova, postmoderna e imperturbabile macchina totalitaria ?


Se io dovessi descriverlo ricorrerei alla figura enorme e strabordante di un parco giochi edificato su un immenso deserto, o – il che non è poi tanto diverso – di un supermercato ove, chi se lo può permettere, può acquistare qualunque prodotto, voluttuario, superfluo o di lusso che sia…



Fuori da questo gigantesco magazzino si concentra una massa composta da un numero incalcolabile di persone che, attratte da quel che luccica nelle vetrine, sogna di poter un giorno o l’altro entrarvi e poter acquistare tutto ciò che desidera, senza lesinare sul prezzo…

Ai nostri deboli occhi di gente postmoderna e “civilizzata” quella che viene esposta è la manifestazione della più grande felicità possibile, la sola – materiale e tangibile – che si possa sperare di raggiungere, ma il sogno sbagliato di questa piccola e tremante folla che anima una società sempre desiderante e colma di bisogni materiale si rivela per quello che è agli occhi più allenati e disincantati, una pericolosa illusione… Il miraggio di un deserto senza fine…
Dietro le vetrine sontuose e luccicanti scorrono il sangue, il sudore e la merda che, ormai, hanno imbrattato e ferito mortalmente la Bellezza nascosta del Mondo, che pare ormai essersi arresa da tempo alle violenze e alle brutture a cui è stata esposta…

Ma la folla, desiderante, smaniosa e persa, continua ad accalcarsi e a desiderare, senza alcun rispetto per il prossimo e senza alcuna regola… Solo in pochi riescono ad entrare e a fare incetta di ogni “ben di dio”. Sono, appunto, i mafiosi, i gangster, i truffatori d’alto bordo, i mercanti, i giocatori d’azzardo, i pubblicitari, gli imbonitori, gli intrattenitori e i pagliacci, coloro che reggono le sorti dell’Impero. Nel gaudio delle spese folli e smodate e nell’esibizione narcisistica costoro sguazzano nel tripudio di una folla masochista e plaudente, ormai preda e vittima dei propri, conculcati, impulsi. Fra questi ultimi solo pochi possono accedere alle “meraviglie” dell’ipermercato e solo per pochi minuti… Poi riprende la vita, assiepata nella calca della massa ferocemente addomesticata dal rito consumistico…

L’Impero, il suo ingannevole luccichio, i suoi monumentali ipermercati e parchi giochi dimostrano una volta di più quanto, in realtà, “Matrix” non fosse che una timida parodia della realtà. La “matrice” che regola e indirizza le nostre vite è ben più tangibile e consistente…
Ciononostante non basta l’illusione a garantire il conformismo e l’ammaestramento delle masse, perché, nelle ansie, nelle frustrazioni e nelle fobie quotidiane, moltiplicate esponenzialmente dagli effetti della Crisi, la macchina mostra delle crepe, si inceppa e deraglia…

V’è stato un tempo in cui un grande impero ha esteso il suo dominio sul mondo grazie a una macchina amministrativa e bellica di irripetibile efficienza, suscitando orrore ed ammirazione. Tutto questo, però, non sarebbe bastato ai romani per garantire stabilità e durevolezza al loro incontrastato dominio. Occorreva dividere i nemici, confidare nei contrati dinastici, alimentare le tensioni interne ai popoli soggiogati. E’ una lezione che rimane scolpita sulla pietra della Storia e non è un caso se la maggior parte dei Presidenti USA abbiano spesso citato e preso a modello i latini…
Ma il nostro… Beh ! Il nostro Impero postmoderno, in gran parte immateriale e territoriale è ben strano… Non ha un sovrano, ma tanti cortigiani d’alto bordo… Parla apparentemente il comodo linguaggio della democrazia e della libertà, ma si è premunito investendo incalcolabili risorse su una macchina bellica e terroristica capace di annientare il mondo mille e mille volte…

In questo strano Impero, noi, comuni mortali che spendiamo gran parte del nostro tempo dietro le vetrine, siamo i sudditi, ma anche i potenziali nemici… Siamo potenziali nemici, perché, coloro che hanno congegnato l’Impero hanno cercato di conferirgli una veste da totalitarismo “soft”, legittimato dai meccanismi e dall’ingegneria democratica che, comunque, ha bisogno di un minimo di consenso per avviarsi e marciare. Se il consenso, assicurato, in fondo, più che da un presunto civismo e dall’impegno nella vita della comunità, dall’adesione incondizionata ai precetti culturali della società consumista e spettacolarizzata, regge, i cortigiani d’alto bordo, i simpatici nazisti dal volto umano, dormono sogni tranquilli. Ma che accade quando il meccanismo mostra i colpi…

Niente paura, signore e signori, i nostri amici sono stati previdenti… L’Impero ha sancito l’inviolabile ed inderogabile diritto alla felicità, quella gioia smisurata che si prova ad accedere nei grandi punti vendita edificati sul deserto, ma quella felicità te la devi guadagnare e conquistare con il sudore della fronte e delle natiche, attraverso la competizione con i tuoi simili.
Sii competitivo, efficiente, scattante…
Conquista denaro, remunerazione d’immagine e successo…
Conquistala, abbattendo i tuoi simili, i tuoi nemici che cercano di contrastare le tue legittime aspirazioni…
Concentra tutte le forze per vincere, senza regole o scrupolo, sovrastando e umiliando i tuoi avversari…
Tale è il segreto per l’ascesa sociale, per arricchirsi, avere successo e… acquistare ciò che si vuole senza limiti di spesa.
Paradossalmente la disgregazione sociale e il conflitto atomizzato consentono all’Impero di riprendere fiato e, anzi, agevolano la sua progressiva trasformazione totalitaria.

L’uomo abbatte l’uomo, il fratello offende il fratello e la violenza autistica diventa la vera cifra della vita quotidiana.
Nelle metropoli, nelle città si ha paura di uscire e anche in casa le cose non vanno molto meglio: aumentano gli omicidi consumati al calore del focolare domestico.
Sulle strade, per non soccombere alle intemperie e ai rischi della vita, giovani e giovanissimi si stringono nelle gang che spadroneggiano sempre più e si fronteggiano per marcare il territorio…
Da risorsa lo straniero diventa il Nemico, colui che sottrae e ruba ai nativi casa, pane e lavoro, in una spirale razzista che alimenta i nazismi e i razzismi da “suburra”…

Perfino il sesso, sempre più aggressivo e “ginnico”, diventa terreno di conquista, mezzo di affermazione che elide ogni tentativo di affetto e di tenerezza.
Verrà tempo in cui scoccherà l’ora per l’Impero, ma quel momento verrà quando deporremo l’ascia di guerra e smetteremo di azzuffarci e scannarci fra noi per le briciole…
Riconosciamo nell’Altro, il nostro Me stesso…
Tale cognizione non è poi così ardua, poiché tutti noi, la massa che si accatasta davanti agli ingressi degli Ipermercati e dei grandi parchi giochi, siamo accomunati dal comune destino chiamato precarietà…
Io, straniero… Io, giovane… Io, donna… Io, perseguitato, umiliato e sottomesso…
Io, lavoratore sfruttato, con contratto più o meno flessibile…
Io, artigiano e piccolo imprenditore o commerciante vessato…
Io… Noi…
Incontriamoci per essere nuovamente e tenacemente Noi…
Incontriamoci per riprenderci le strade, le piazze e le città…
Per riappropriarci delle risorse strategiche, energetiche e ambientali…
Per controllare finalmente i processi produttivi, di formazione dei prezzi e di concessione dei crediti…

Per essere definitivamente padroni dell’informazione e della “rete”…
E tutto suona molto utopistico e distante… Un sogno nel sogno…
Ma il tempo incombe e il futuro bussa alle nostre porte e a quelle dei nostri figli…
Deponiamo l’ascia di guerra e volgiamo il nostro sguardo a chi realmente ha prodotto fame, miseria, guerre, inquinamento e danni climatici nell’intero pianeta…
Lo esigono la decenza e la coscienze…
Solo se, finalmente, saremo Noi, il pugno chiuso
che può abbattere questo bizzarro e squallido Impero policentrico…

E più non sarà…
Deserto…
HS


Fonte: Voci Dalla Strada

Pubblicato da krommino75

LA TV FONTE INESAURIBILE DI SPAZZATURA di G. Tirelli

Pongo oggi una riflessione, come ho già ribadito questa è un arma che abbiamo sottovalutato, anche se credo non servirà a nulla, troppo è contaminato e rincoglionito il mondo oramai dalla televisione, la realtà è diventata finzione, sembriamo tutti attori come abbiamo visto per centinaia di ore nella tivù, vediamo come reale tutto quello che esce da quel maledetto monitor, tutto il resto non esiste, l'ha detto la televisione!.
Dopo mezzo secolo, che ha reso le masse dei perfetti inetti ed imbecilli, credete che si possa risolvere tutto in pochi anni? No, nemmeno se domani tutti la gettassero dal balcone, unico utilizzo che vedo come buono per quel marchingegno, i danni nelle menti e nell'animo degli esseri umani sono stati fatti, ora è il momento di sedersi e godersi lo spettacolo che arriverà. Questo articolo di Gianni Tirelli, che da sempre stimo molto per la sua lucidità mentale, cosa piuttosto rara ai giorni nostri, credo descriva ottimamente l'orizzonte degli eventi che una popolazione come la nostra si deve attendere.
Buona lettura 

Per milioni di anni, l’uomo, non ha mai prodotto nulla che non fosse biodegradabile, o che non rientrasse nel naturale processo di decomposizione e trasformazione delle cose.
L’aforisma di Lavoisier “Nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma”, calzava a pennello con la realtà di un tempo ma, oggi, quest’affermazione si scontra con la tragica e incontrovertibile realtà presente dove, a mutare, sono i sogni e le speranze del futuro, trasfigurati in incubi e quotidiano sconforto.

Migliaia di fabbriche fumanti, eruttano sul territorio, 24 ore su 24, spazzatura di ogni genere, rifiuti tossici e speciali, scorie radioattive ed altro, sommergendo le nostre vite e il nostro futuro.
La spazzatura fa il suo debutto in società, una sessantina di anni orsono, quando, per una singolare concomitanza, la nostra cara TV faceva per la prima volta la sua apparizione, nelle case degli italiani. Che ci sia un nesso logico fra spazzatura e televisione? Assolutamente si.

Queste due inquietanti entità, sono legate, tra di loro, a doppio nodo e sono le due facce di una stessa medaglia.
E’ innegabile che, con l’avvento della TV commerciale, questa spazzatura (o merda sintetica), abbia avuto un incremento esponenziale incontrollato e, nessun inceneritore, oggi, potrà mai smaltire i miliardi di tonnellate di merda che il sistema vomita quotidianamente sulle nostre vite.
E poi non ci dimentichiamo di tutte le tonnellate di scorie tossiche e radioattive, disperse sul territorio e in fondo ai mari; c’è da rabbrividire!

Oscurare le TV commerciali (tutte di tutto il mondo) è il primo passo al fine di risolvere in maniera sostanziale, il problema della spazzatura – congiuntamente, vanno definite regole ferree per quella pubblica.
Agli imprenditori, dovrebbe essere vietato ogni tipo di sponsor, finalizzato a propagandare prodotti di nessuna qualità ma, investire questo denaro per elevare al massimo la loro genuinità ed eccellenza. Questa è la vera e sola concorrenza!!!
Solo così riacquisteremo dignità.

Calciatori, piloti e combriccola, dopo decenni di vacche troppo grasse, dovranno drasticamente ridimensionare i loro ingaggi, non solo perché inverosimili, ma per rispetto a tutti quei lavoratori veri, che consumano la loro esistenza dentro fabbriche tossiche, per mille euro mensili.
A meno spazzatura, corrisponde più civiltà, e le condizioni necessarie per una vita, degna di essere vissuta.

Dal passato abbiamo ereditato città come Roma, Firenze, Venezia, Urbino e mille altre. Un patrimonio storico unico al mondo, baluardo di bellezza, cultura e autentica civiltà.

Noi, diversamente, consegneremo alla storia, lugubri casermoni in cemento depotenziato, ferro arrugginito e mattoni forati.
Elementi di un’architettura che, abbiamo definito moderna e contemporanea, così da giustificarne l’orrore, il disgusto, l’incapacità e il vuoto culturale dei suoi sostenitori e fondatori.
Solo nel passato, possiamo scorgere le ragioni di un nostro futuro.


Gianni Tirelli

lunedì 13 febbraio 2012

Zombie che lavorano:"Gli schiavi del XXI secolo"


« Non si può mangiare né bere per otto ore di fila e neppure fare l'amore. La sola cosa che si può fare per otto ore è lavorare. Ed è questa la ragione per cui gli esseri umani rendono così tristi ed infelici se stessi e gli altri. » (William Faulkner)

Quanti potenti, Papa incluso, acclamano il bisogno di un nuovo ordine mondiale? Vediamo un po’ di cosa si tratta, secondo loro si svilupperebbe giustizia, il benessere, equa distribuzione dei beni e tutti i miracoli possibili. Io non la penso proprio così diciamo. Il film documentario che segue lo dimostra, come la nostra attuale situazione ne è una prova inconfutabile. Siamo morti che camminano o lavorano, ma hanno il terrore di morire, tanto lo siete già! Ma andiamo avanti.
Quando leggi scrittori come David Icke o Zecharia Sitchin fatichi a credere che dicano la verità quando affermano che degli esseri antichi quanto l’uomo e provenienti da luoghi lontani dello spazio siano scesi sulla terra ed abbiano creato degli schiavi perfetti che lavorino per loro ed in più li adorino, fatichi soprattutto se sei una persona come me, se non vedo non credo ed anche se vedo fatico a credere. Però non sono nemmeno gli unici a parlarne e credo che tutti noi conosciamo qualcuno cha ha visto un oggetto non proprio umano, e allora, se loro avessero ragione si spiegherebbe molto bene questo film documentario pluripremiato, incredibile, spaventoso e orribile, orribile vedere quanto poco valga la vita umana, a che livello di schiavitù e bestialità sia ridotto l’uomo del duemila, cambia poco o nulla dall’asino da soma, o dagli animali che macella, se non avete due ore di tempo, trovatele, perché dovete rendervi conto dello stato attuale della società cosiddetta “civile” o meglio ancora “evangelizzata”, e magari aprire gli occhi, anche se modestamente credo sia tardi visto il rincoglionimento di massa, soprattutto italiano. Dietro la vita lussuosa, di quanti uomini, parliamo di pochissimi in percentuale che veramente vivono da re senza fare una beata minchia, bene, dietro allo sfarzo di questi uomini si nasconde una miseria “assurda”. Ancora più incredibile, quando, tutti questi poveretti sfruttati sino alla morte solo per mangiare, invocano continuamente DIO e la sua giustizia, e pregano . . . forse è proprio questo il loro sbaglio, credere in Dio, in fondo Buddha, l’illuminato, non parlava mai di Dio, ma di vivere bene su questa terra, loro vivono di merda qui, per essere ricompensati nell’aldilà. Poi ci siamo noi, non molto diversi da loro, noi, quelli “iper” indebitati per avere cose inutili, specchietti per le allodole, niente di più, per cosa si lavora alla fine? Non è forse per rendere ricchi degli sconosciuti? Nemmeno una casa è un diritto per noi comuni mortali, e oltretutto dobbiamo pagare i debiti che gli altri hanno stipulato a nostra insaputa. Allora pensi, Annunachi, antichi Sumeri, Egitto . . . non vi torna in mente nulla? Io ci penserei bene dopo aver visto questo . . . forse hanno ragione, e se non ce l’hanno, siamo veramente dei grandissimi coglioni! Va beh, lo siamo comunque . . .
PS: Scusate i toni accesi, ma guardate il film, sono stato anche troppo basso! 
Dioniso777


 Workingman's Death è un film documentario del 2005 scritto e diretto da Michael Glawogger che presenta cinque ritratti sul lavoro manuale nel XXI secolo. È stato presentato nella sezione Orizzonti alla Mostra del Cinema di Venezia e nella selezione ufficiale del Toronto Film Festival. Ha vinto il Premio Grierson, assegnato dal British Film Institute al miglior documentario presentato al London Film Festival. Cinque ritratti sul lavoro nel XXI secolo Il documentario si apre su immagini d'epoca sovietiche, con i lavoratori che promettono fieramente di raggiungere nuovi record di produzione. Quindi mostra la seguente citazione:
« Non si può mangiare né bere per otto ore di fila e neppure fare l'amore. La sola cosa che si può fare per otto ore è lavorare. Ed è questa la ragione per cui gli esseri umani rendono così tristi ed infelici se stessi e gli altri. » (William Faulkner)

Qui sotto il link per vedere il film intero in Italiano

Capitolo 1: Eroi Donbass, Ucraina. Uomini strisciano in angusti tunnel soprannominati "trappole per topi" per estrarre il carbone da miniere ufficialmente chiuse. È un lavoro faticoso, per di più illegale, da cui riescono a ricavarne giusto per sopravvivere. Si tratta delle miniere nelle quali lavorò negli anni trenta l'Eroe del Lavoro Socialista Aleksej Grigor'evič Stachanov, dando inizio allo stacanovismo.
Mentre una nuova coppia di sposi, come da tradizione, depone ai piedi della statua a lui dedicata un bouquet di fiori, un gruppo di minatori festeggia la pensione di uno di loro bruciando il suo equipaggiamento da lavoro.
Capitolo 2: Fantasmi Kawah Ijen, Indonesia. File di uomini con contenitori di bambù in spalla salgono e scendono lungo le pendici di un vulcano. Immersi nei vapori malsani, estraggono dal cratere lo zolfo che trasportano poi a valle, alla stazione di pesatura. A seconda dell'età, dell'esperienza e della forza, possono trasportare fra le 155 e le 255 libbre di zolfo, per più di tre miglia di sentiero. Su quello stesso sentiero, le file di lavoratori incrociano quelle dei turisti che si godono la bellezza dello scenario naturale. I lavoratori stessi sono un'attrazione turistica e per qualche sigaretta o pochi soldi si prestano volentieri ad essere fotografati, oppure vendono statuette scolpite nello zolfo. In qualche modo, pur essendo impegnati in un lavoro così arcaico, sono raggiunti dalla globalizzazione. Uno dei portatori più giovani veste una maglietta dell'Inter ed è appassionato di Bon Jovi.
Capitolo 3: Leoni Port Harcourt, Nigeria. In un enorme, affollato macello a cielo aperto bovini ed ovini vengono sgozzati, macellati, puliti, arrostiti e venduti, in un'articolata divisione del lavoro che coinvolge centinaia di persone, come Ishaq Mohammed, che nel giro di una giornata può uccidere qualche centinaio di capre, o come uno degli uomini che lavano le teste di vacca, che lavora anche come moto -taxista. Siamo nati nella sofferenza perché in questo Paese niente è come dovrebbe essere. Quindi ognuno qui fa il suo lavoro con pazienza. E se Dio nella sua infinita grazia ci dovesse concedere fortuna così sia.»
Capitolo 4: Fratelli Gaddani, Pakistan. Sulle coste del Belucistan, enormi petroliere in disuso vengono smantellate per riutilizzarne il metallo. Gli operai sono in gran parte di etnia pashtun, provenienti dalle montagne del nord del paese. È un lavoro duro, pericoloso («Questo lavoro è la morte stessa [...] La morte è sempre con noi»), mal retribuito, nel quale è fondamentale la collaborazione, per riuscire ad avere la meglio, pezzo dopo pezzo, su quelle gigantesche imbarcazioni: «Siamo come fratelli. E dobbiamo avere fiducia in noi. In fondo siamo tutto ciò che abbiamo. Se uno dei colleghi ha un problema ci riuniamo tutti e vediamo cosa possiamo fare e se possiamo risolvere il problema. Non ci sono mai litigi tra gli operai. Litigare ci ruberebbe solo le energie, cosa che non possiamo permetterci. Certamente è un lavoro di merda, ma nonostante ciò andiamo molto d'accordo.»
Capitolo 5: Futuro Liaoning, Cina. In un paese lanciato in uno straordinario sviluppo economico, nelle acciaierie di Angang gli operai sono consapevoli dei cambiamenti dovuti al passaggio dall'economia pianificata all'economia di mercato, ma sembrano credere alla propaganda governativa e ad un futuro di progresso, benessere e prosperità.
Capitolo 6: Epilogo Duisburg, Germania. Mentre in Cina le acciaierie sono ancora in piena attività, nel cuore industriale della Vecchia Europa, le acciaierie Duisburg-Meiderich, che hanno lavorato dall'inizio del Novecento fino alla metà degli anni ottanta, sono state trasformate in un Parco paesaggistico. L'autorevole rivista del British Film Institute Sight & Sound l'ha indicato fra i trenta film chiave del primo decennio del XXI secolo.

domenica 12 febbraio 2012

I terroristi siamo noi

I terroristi siamo noi, il razzismo, l’ignoranza, i concetti preparati a scuola per renderci competitivi, cioè nemici, loro useranno sempre parole dolci per fotterci, ed a quanto sembra gli riesce tanto facile!
 Siamo una razza davvero così inferiore?
A vedere questo sembra proprio di si . . .

Visto sul blog http://altrarealta.blogspot.com/2012/02/i-nemici-sono-in-casa-nostra.html


La copertina del TIME a Monti è strameritata. Lo spread è sotto controllo. Il bund non fa più paura. Il debito pubblico è sempre quello di prima, ma ha già un aspetto migliore. Sembra quasi ringiovanito. Le Grandi Opere non si fermano. La più importante base americana europea a Vicenza non è in discussione. In caso di guerra siamo il primo bersaglio, ma ne siamo orgogliosi. Le nostre truppe presidiano allegramente l'Afghanistan ("In Afghanistan marciam, il perchè non lo sappiam"). L'Italia partecipa all'embargo contro l'Iran. Cosa si vuole di più da un fedele alleato? Qualche testata nucleare in custodia ad Aviano e a Ghedi Torre? Nessun problema, ci sono già. Il nucleare è bandito in Italia, ma gli ordigni nucleari a stelle e strisce sono sempre i benvenuti come i memorabili bombardamenti americani sulle nostre città nella Seconda Guerra Mondiale.
Le banche americane sprizzano Cds da tutti i pori. L'enfant du pays Mario è tornato a casa, alla Goldman Sachs, dove ha passato i migliori anni della sua vita. Gli americani ci amano, se non fosse così perché da quando hanno messo le tende nel 1945 non se ne sono più andati?
Veni, Vidi, Monti. Meglio di Giulio Cesare nelle Gallie. I vinti sono i disoccupati, le aziende che chiudono, i giovani che fuggono all'estero a decine di migliaia, i pensionati che moriranno sul luogo di lavoro, i dipendenti senza diritti. Siamo solo all'inizio. Quando arriveremo ai fasti della Grecia, con licenziamenti di massa e povertà diffusa, Monti vincerà l'Oscar per la miglior controfigura protagonista, il Nobel a Stoccolma per la Recessione e l'Ordine dello Speron D'Oro dalle mani di Ratzinger. Monti non è amerikano, è solo un po' abbronzato. Obama lo ama. E' un affetto bancario, quello che resiste a tutto e dura nel tempo.

Da chi, o cosa, siamo guidati?


Paolo Franceschetti è famoso per occuparsi di omicidi irrisolti, massoneria, rosa rossa, chiesa, ma in questo articolo si interessa stranamente al film 6 giorni sulla terra. Dopo aver letto l'articolo in molti rimarranno poco convinti di ciò che hanno letto, consiglio allora di leggere questi altri articoli, per farsi un opinione sulla reale situazione di oggi, e sopratutto chiedersi, ma chi siamo veramente e dove stiamo andando?

1) http://crepanelmuro.blogspot.com/2012/02/siamo-tutti-in-prigione.html, come un 90% della popolazione viene comandato e illuso dall'altro 10 che possiede ogni bene del pianeta,
2)http://www.anticorpi.info/2012/02/non-piu-solo-teorie-10-prove-di-una.html, 10 prove che la teoria del complotto ha raccolto e dimostrato essere reali, e non solo teorie

Paolo Franceschetti 6 giorni sulla terra, Fonte

1. Il DVD di Varo Venturi. 2. Varo, le Bestie di Satana ed io. 3. Conversazione con Varo. 4. Conversazione con una collaboratrice di Malanga. 5. Osservazioni sui delitti di Cogne, Erba, e Bestie di Satana.



1. Il DVD di Varo Venturi.

Il film di Varo Venturi “6 giorni sulla terra”, uscito a novembre e acquistabile via internet o nei migliori negozi di DVD, è basato sugli studi di Corrado Malanga ed è, quindi, un film verità sul fenomeno degli addotti e degli alieni.
Per questo motivo, uscito nelle sale l’estate scorsa, è stato boicottato nei modi più vari, e al cinema è stato un vero flop. Alcune sale lo hanno proiettato con vistosi tagli; altre lo hanno bloccato per non precisati motivi tecnici; alcune si sono rifiutate di mandarlo in onda con scuse ridicole.

Varo non si è perso d’animo e ha preparato un DVD con contenuti speciali, che comprende un lungo documentario con interviste a Malanga, Leo Zagami, Paolo Franceschetti, Fabio Ghioni e Tom Bosco.

Il film è stato involontario protagonista di una serie di riflessioni e di sviluppi relativi ad alcune mie ricerche personali, che voglio raccontarvi.

Varo Venturi mi ha fatto l’intervista per il DVD nell’estate del 2011. Non mi informai sui particolari, nel senso che non chiesi come avrebbe montato il documentario, insieme a quali altri personaggi, ecc. E non mi sono domandato, soprattutto, come incastrasse i miei studi su massoneria, Chiesa cattolica, e Rosa Rossa, con l’argomento degli alieni.
Quando è uscito il DVD, con mia sorpresa ho guardato il documentario e ho visto che la mia intervista, anziché essere unica, era frammentata insieme alle risposte di Malanga, Zagami, Bosco e Ghioni. Il film, infatti, parla dei legami tra Vaticano, massoneria, militari, servizi segreti e alieni, entità che sono solo apparentemente separate, ma che in realtà sono unite da un vincolo indissolubile e molto più forte di quanto crediamo. E i contenuti speciali specificano meglio questo tema.


2. Varo, le Bestie di Satana ed io.

Nel periodo in cui è uscito il DVD (autunno 2011) mi stavo occupando della vicenda delle Bestie di Satana.
Analizzando la storia delle Bestie di Satana stavo cercando di capire chi e perché poteva aver ucciso quei ragazzi nel bosco di Somma Lombardo, Chiara Marino e Fabio Tollis.
Andrea Volpe e Mario Maccione, infatti, confessano di aver ucciso i due ragazzi, ma la loro versione è totalmente incompatibile con lo stato dei luoghi e il racconto è assolutamente inverosimile. Raccontano infatti di aver scavato una buca nei boschi, e di essere poi riusciti a ritrovare la strada fino alla buca, di notte, a gennaio, in mezzo al bosco e in un luogo che non era neanche troppo vicino ad un sentiero, perché per raggiungerlo occorre fare diverse decine di metri in mezzo agli alberi, dopo aver abbandonato il sentiero principale.
Peraltro, quando Andrea Volpe confesserà gli omicidi, non ricorderà più il luogo e non sarà in grado di indicare il punto esatto in cui è stata scavata la fossa. Di più. Non ricorderà neanche quale sia il bosco, che indicherà vagamente come un bosco nei pressi di Somma Lombardo.
Inoltre, nel racconto che Volpe e Maccione fanno agli inquirenti, narrano di aver ucciso le loro vittime a coltellate, e quindi di essersi imbrattati di sangue dalla testa ai piedi (come è logico che avvenga, sfondando addirittura il cranio a Fabio Tollis); dai loro racconti però non risulta che si siano cambiati di abito e lavati. In pratica, dopo l’omicidio i tre ragazzi sarebbe risaliti in auto come se niente fosse, e sarebbero tornati a casa dalle famiglie.

Insomma, un racconto sconclusionato e che non sta in piedi. Facendo poi delle domande alle persone che ricordano qualcosa di quella sera, risulta che i tre presunti assassini, Volpe Maccione e Sapone, si allontanarono dal locale ove stavano passando la serata, il Midnight, senza avere a bordo le future vittime, che dopo tre quarti d’ora erano ancora nel locale, per poi sparire nel nulla.
Un altro elemento che non si concilia con il racconto di Volpe e Maccione è che la buca è scavata in un terreno, in mezzo agli alberi, pieno di radici. Addirittura perpendicolare alla buca c’è un grosso tronco di castagno, tagliato. Sarebbe stato impossibile quindi per dei ragazzi muniti di due pale scavare nel terreno, a gennaio, una fossa profonda tanto da contenere due cadaveri, perché le radici avrebbero impedito l’escavazione.

In quei giorni di novembre, quindi, mi frullavano in mente diverse domande.
Chi e perché aveva rapito Fabio e Chiara?
Con che metodo?
E soprattutto quando sono stati veramente uccisi Fabio e Chiara? La notte del 17 gennaio 1998 oppure successivamente?
Perché Volpe e Maccione hanno raccontato una versione così fantasiosa di quegli omicidi? Che interesse avevano? Cosa li aveva spinti?
Perché gli inquirenti gli hanno creduto, o meglio, hanno fatto finta di credergli?
E, soprattutto, mi domandavo cosa successe veramente quel 17 gennaio 1998 in cui Fabio e Chiara scomparvero nel nulla.


Guardando il documentario di Varo, mi colpisce il fatto che durante l’intervista mi abbia collocato tra una rosa rossa e il demone Lilith. Devo dire che ho provato anche un certo fastidio a guardare immagini così simboliche associate alla mia intervista, ma quando mi fece le riprese non me ne accorsi, altrimenti glielo avrei fatto notare.
“Ma come cavolo è venuto in mente a Varo di mettermi tra una Rosa Rossa e uno dei demoni talvolta evocati da questa organizzazione?” è la domanda che mi frulla in mente.
Per qualche giorno sono indeciso se telefonare a Varo e coprirlo di insulti, oppure chiedergli spiegazioni e verificare se ha avuto un motivo per fare una puttanata come questa.
Ad un certo punto mi viene in mente che Varo me lo abbia fatto apposta e mi abbia voluto “dire” qualcosa.

LKWTHIN

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