"THE END"

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mercoledì 21 agosto 2013

DISMISSIONE DA ZOLOFT: UNA TELEFONATA DISPERATA E AGGHIACCIANTE MENTRE LO PSICHIATRA IN VACANZA SE NE FREGA

Propongo di leggere http://pietrobisanti.blogspot.it/, dove troverete molte testimonianze di come e quanto siano devastanti i "cosiddetti" psicofarmaci, uso il termine "cosiddetti" perché in realtà sono molto, ma molto peggio delle "cosiddette" droghe o perlomeno certamente della cannabis, tutt'oggi VIETATA da leggi massoniche che DEVONO solo ESEGUIRE l'interesse delle multinazionali, ovvero, in questo caso il complesso industriale-criminale noto col nome di Big Pharma, che, chissà come mai con i suoi spaventosi introiti e le vittime che miete costantemente con le proprie pillole ..... nonostante siano decine volte superiori al numero di morti per "droga" guarda a caso, che coincidenza, stranamente non interessano a nessuno. 
Numeri, dati, non parole ... MA, avete mai sentito un telegiornale citarli?
 No, per forza, li finanziano loro!
 Siete ancora li che attendete la verità dai media? Si, vista la situazione italiota direi proprio di si ...
E il popolo che dorme come un ghiro e nemmeno immagina cosa stia dietro alla campagna di terrorismo mediatica.
E poi diciamo una cosa,  suddividere in droghe e farmaci è anche errato perché sono probabilmente gli stessi principi attivi che vengono sintetizzati nei laboratori e poi da un canale venduti con l'etichetta e dall'altro spacciati in strada ... e tutto questo in un epoca in cui la cannabis viene ancora bandita quasi ovunque, come scrivevo sopra. 
L'automobile che genera quattromila morti all'anno, solo in Italia, invece viene considerata cosa necessaria alla vita. 
L'alcol che miete trentamila persone\anno viene pubblicizzato, con un tam-tam fastidioso, come l'elisir di felicità.
Esempio della nostra razionalità. 
O della nostra follia?
 E ancora, non è saggio affatto mettere sullo stesso piano cocaina, eroina, cannabis, ketamina, lsd ... solo chi non le conosce lo può fare e così si genera ancora più confusione in menti che già sono confuse di suo dal martellante lavaggio del cervello subito.
Alla faccia della civiltà ... termine più lontano dalla descrizione dei nostri agglomerati pecorai non potevano utilizzare, o forse l'han fatto proprio di proposito?
Ponetevi sempre questo dubbio, vi svelerà molti retroscena.
Buona Lettura

L'intento di questo blog non è fornire indicazioni di natura medica, bensì quelle informazioni che possano essere utilizzate per effettuare delle scelte personali e consapevoli, soprattutto in ambito psichiatrico. 

Che questo blog si stia espandendo a macchia d'olio, sintomo quindi che il tema degli psicofarmaci sia assolutamente attuale e molto sentito, è fuor dubbio. Ma che una persona arrivasse a un tale stato di disperazione da riuscire a reperire il numero della caserma ove lavoro e contattarmi il 16 di agosto, mai me lo sarei aspettato.
Eppure è successo.
Ieri ho ricevuto una chiamata di una signora della provincia di Bergamo, e dalle prime due parole pronunciate ho capito che qualcosa non andava assolutamente.
La tipica, inconfondibile "voce da antidepressivo" come dico io.
E una disperazione tale, talmente forte da non farsi nessuno problema a chiamare un maresciallo dei Carabinieri in servizio nella sua caserma, a lei totalmente estraneo e sconosciuto.
Abbiamo parlato per più di due ore, e mi ha spiegato quanto la sua terapia composta da Zoloft, Remeron e Lexotan la stesse portando nel baratro più profondo, con una angoscia mai provata nemmeno quando erano sorti i sintomi che l'hanno poi portata a iniziare gli psicofarmaci.
Dentro di me ho capito immediatamente che soprattutto lo Zoloft è da imputare quale protagonista in negativo di come la signora si stia sentendo.
Ho tentato quindi di rassicurarla, e mi ha raccontato di come gli psichiatri da lei contattati continuassero a contraddirsi l'uno con l'altro, cambiando terapie su terapie come se stessero giocando al piccolo chimico.
E trattandola male allorquando facesse presente di continuare a peggiorare, giorno dopo giorno.
Fino a negarsi al telefono, dopo aver preso però un bel centone di euro in studio per una visita di pochi minuti...E che diamine, sono in vacanza anche loro!
Dov'è il giuramento di Ippocrate, dov'è il rispetto per un essere umano?
È mai possibile che una donna in piena crisi non abbia nessun'altro da chiamare se non un maresciallo dei carabinieri che lei nemmeno conosce?
È mai possibile che questa donna sia terrorizzata dall'andare in ospedale, proprio perché sa che lì non verrà aiutata a dismettere i farmaci che lei comprende perfettamente la stanno distruggendo, ma gliene verranno invece somministrati ulteriori, perché la risposta della psichiatria è solo farmacologica.
Grazie all'intervento di un'altra mia lettrice, che ringrazio di cuore, siamo riusciti a reperire il numero telefonico di uno psichiatra che la aiuterà in questa fase di dismissione.
Chiunque sia a conoscenza di specialisti umani, amorevoli e veramente innamorati del proprio lavoro, che non considerino somministrare farmaci l'unica cura, e che siano disponibili a seguire persone che vogliano dismettere i farmaci, è pregato di scrivere a pbisant@hotmail.com, in modo tale da formare un database per aiutare chi ne ha bisogno.


È IN USCITA IL LIBRO "ASSASSINI IN PILLOLE".

 PRENOTAZIONI A 
PBISANT@HOTMAIL.COM


LA PSICHIATRIA MODERNA VISTA CON GLI OCCHI DI UN CARABINIERE: PSICHIATRI E PSICOFARMACI FINALMENTE MESSI A NUDO PER QUELLO CHE SONO


4 commenti:

Anonimo ha detto...

Io ho provato molti psicofarmaci, per la mia depressione (e non parlo solo di cattivo umore).
Anche il cosidetto Zoloft. L'ho preso per più di 2 anni. Sembrerà strano ma è risultato uno di quelli che mi diede meno effetti collaterali. Uno di tutto quel che ho provato.

Molti altri mi facevano effetti del tipo: eliminare quasi o del tutto la libido, rendermi rincoglionito da farmi perdere l'equilibrio come dopo una buona dose d'alcool, farmi diventare irritato e arrabbiato.

Di sicuro prima che iniziassi a prendere i farmaci stavo anche peggio ma non direi che i farmaci mi abbiano fatto conoscere la felicità. In parte ho iniziato a star meglio, d'altro lato invece mi sembrava di avere un umore artificiale che in molti aspetti della mia vita non faceva altro che bloccarmi.

Jan

*Dioniso*777* ha detto...

Ciao, devi fare una considerazione prima di tutto, ogni corpo è un'universo a se e le reazioni possono variare in modi enormi da persona a persona e sinceramente tra i farmaci e farsi una bella fumata scelgo la seconda ... ma qui siamo in Italia e diventa istigazione all'uso, quindi non ascoltarmi!!!!!!!!!!

Io se devo scegliere una dipendenza so già cosa sceglierei ma non è la sede in cui indicarlo, ergo, che ognuno si curi come meglio crede!

Anonimo ha detto...

Ultimamente a dire il vero sono molto curioso riguardo la cannabis. Non l'ho mai provata così com'è originariamente, non quella modificata intendo. Ho anche letto che ci sono molti che si curano con essa, ma ha anche degli effetti negativi, in quanto considerata droga. Non l'ho ancora capito se invece di curare peggiora lo stato o no.

5-6 anni fa si diceva che mette sulla strada delle droghe pesanti, oggi invece leggo su Wikipedia che al contrario aiuta a lasciare le droghe come la cocaina o l'eroina.

Dove sta la verità?

*Dioniso*777* ha detto...

sta nella seconda che hai detto! Certo, se la vogliono bandire usaro lo stereotipo fisso del "si inizia sempre" con una canna ... che vale un po come lo dicono tutti, una cazzata insomma!
Da chi ha usato entrambe, pesanti e leggere, di certo non sentirai dire che si inizia con una canna, anzi, le canne ti tengono lontano da quelle pesanti

LKWTHIN

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