Fonte: Andrea Nicola
Testo di Adnan Al-Daini
Il crollo economico del 2008 ha lasciato, in tutto il mondo, milioni di persone disorientate e sconvolte dalla catastrofe e dalla devastazione inflitta alle loro vite: la disperazione dei giovani disoccupati di fronte a un futuro incerto e desolante, i pensionati che lottano per sopravvivere con pensioni che hanno perso il loro potere d'acquisto, il povero impiegato che accetta un taglio del suo orario e del suo salario per evitare di perdere il posto di lavoro, i più poveri, i malati e i disabili che cercano di sopravvivere ai tagli alla rete di sicurezza sociale. Le persone trovano difficile comprendere come alcuni banchieri potenti possano causare tanti danni e tanta miseria nelle vite di milioni di persone.
Due anni fa, in un precedente articolo, scrivevo:
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Quindi che cosa è successo da allora: i padroni dell'universo, che hanno causato il crollo, hanno cambiato il loro modo di agire? Sono contriti per la miseria che hanno causato? I nostri politici hanno adottato le misure necessarie per evitare che avvenga un altro crollo, o per lo meno, nel caso succeda, si sono assicurati che non minacci intere economie di nazioni?
The Independent (aprile 2013), cita Jeffrey Sachs, il noto economista della Columbia University che dice:
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E' chiaro che i "moneymen" non hanno cambiato il loro comportamento; senza il riconoscimento della loro responsabilità nei confronti della società, la loro arroganza rimane inalterata. I politici, a quanto pare, non sono disposti o in grado di agire per proteggere la società dal prossimo crollo, che sicuramente giungerà se le norme necessarie, le leggi ed i regolamenti non vengono posti in essere. Ogni tentativo di riforma è contrastato con vigore, perché dicono che interferisce con la santità del libero mercato.
Che cosa è un libero mercato? E' qualcosa che può essere definito in modo obiettivo?
Il Professor Ha-Joon Chang dell'Università di Cambridge argomenta questo concetto così:
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Ha-Joon Chang cita, come esempio, la legislazione del 1819, per regolamentare il lavoro minorile in Gran Bretagna. Una legge che vietò l'impiego dei minori di nove anni nei cotonifici, considerati particolarmente pericolosi per la salute dei lavoratori. La legge causò un enorme polemica, coloro che si opponevano la vedevano come "la distruzione delle fondamenta del libero mercato." Nessuno, oggi, nei paesi ricchi industrializzati, spero, sta suggerendo che dovremmo riproporre il lavoro minorile, per liberalizzare le nostre leggi sul lavoro.
Il nostro governo ha salvato le banche dal collasso, usando centinaia di miliardi di poundsdelle nostre tasse. Ma hanno avuto il coraggio di fare ciò che è necessario per salvarci dal prossimo crollo?
Non credo.
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