"THE END"

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domenica 29 settembre 2013

N.56 Il Viandante

 Tau era un viandante. Sento già qualcuno domandare: “Un viandante di che genere?” Ma un viandante! Un via-andante. Cioè uno andante per via. Chiaro? E adesso volete sapere per quale via?
Beh, siete proprio curiosi! Ma questo non ve lo possiamo dire per ora, lo saprete solo alla fine della favoletta. Anche perché, a dir la verità, al momento non lo sappiamo neppure noi e abbiamo il vago sospetto che non lo sappia neppure lui, sì, Tau, il nostro viandante!
Intanto lui era là, fermo dinanzi ad una locanda di campagna. Che cosa faceva? Cercava alloggio, sicuramente. Voleva un buon pasto e un letto per dormire…
“Ma allora che viandante era?” Chiederete voi: “In genere i viandanti veri non mangiano nelle locande, non dormono negli alberghi, ma si nutrono di frutta che trovano nei campi o di quello che ricevono per elemosina e i ponti o i fienili sono il loro tetto di notte…”
Sì, va bene, forse una volta era così… ma questo siamo convinti che fosse un viandante moderno, di quelli che fanno l’autostop e usano pure la carte di credito (ovviamente valida, validissima!)
Dunque, bando alle chiacchiere, entriamo con lui nella locanda e vediamo cosa succede. Appena varcata la porta (una porta ad apertura automatica) egli si trovò nell’atrio; si guardò intorno: non c’era nessuno: né oste, né locandiere, né altri. Solo una voce si fece udire nell’aria: “Io Sono la Locanda stessa che ti parla: tu mi potrai visitare tutta, ma poiché ormai sei entrato, non potrai uscire a tua volontà, dovrai aspettare di vedere sullo schermo della sala proiezione la scritta “uscita”; potrai istruirti, se vorrai, cibarti a tuo piacimento, usare tutto quello che c’è…ma sappi che dovrai pagarlo di persona e ricordati che all’uscita non potrai portar via nulla di materiale con te… per il resto: fa quello che vuoi!!…” Se voi foste stati al posto del viandante, che cosa avreste fatto? Quello che fece lui: non potendo più uscire… decise di visitare quello strano luogo e, intanto che era lì, istruirsi, nutrirsi, riposare ecc., come previsto dal regolamento locandiero. Dopo l’atrio c’era un’unica stanza con uno schermo, si proiettava un film intitolato “Infanzia”; c’era una poltrona sola: Tau si sedette. Appena seduto vide scorrere vicende di una vita di bambino dal concepimento in poi… ma quando capì che il bambino era lui stesso, automaticamente si identificò con quello, entrò nel film e dimenticò di essere seduto in poltrona a guardarsi in un film… e così passarono i primi 14 anni. 



Al termine di quel periodo comparve sullo schermo un altro titolo: “Adolescenza”. Nell’attimo che un film succedeva all’altro Tau ebbe la possibilità di ricordare che era solo uno spettatore, ma il fascino delle avventure – disavventure del personaggio dello schermo era tale che egli continuò a rimanere avvinto alla vicenda, tutto preso dall’”amore di sé”. E passarono altri 7 anni.
Il terzo film era intitolato “Giovinezza”. Bello, drammatico, pieno di contraddizioni, proprio in virtù di quelle Tau cominciò ad alternare stati di consapevolezza – Io viandante sto seduto in poltrona a guardare un mio film – a stati di identificazione con il Tau attore…
Passarono altri 14 anni. Intanto il Tau spettatore imparava tante cose, si nutriva del film stesso e riposava il suo corpo…
Ancora un nuovo film sullo schermo: “Maturità”.
Ormai Tau aveva acquisito gradualmente un doppio stato di coscienza: era protagonista e spettatore contemporaneamente e, in tale duplicità, si avvide di poter diventare spesso anche il regista del film. Se si concentrava molto, poteva influire sulle scene… non completamente, certo, ma quel tanto che bastava perché le storie dello schermo fossero sempre più consone a certe sue esigenze interiori. Tau, per esempio aveva in antipatia le scene drammatiche e violente… le trovava ridicole. D’altronde una scena drammatica che fa ridere diventa grottesca, non istruttiva… in realtà Tau avrebbe voluto far assomigliare le vicende del film sempre più al ”modello” che aveva impresso nel suo Cuore-Mente, perché egli era sicuro che quando i fatti del film avessero coinciso col “Primitivo Progetto del Viandante” , lo schermo e la locanda si sarebbero dissolti ed egli si sarebbe ritrovato “Libero” completamente, senza dover aspettare la famosa parola “uscita”. Allora il suo “Andare” di Viandante sarebbe stato quello del Gran Tutto, l’Inizio e la Fine unificandosi…
Intanto il Tau regista-spettatore-attore pensava: “E se io volessi che la scena del film rappresentasse un viandante che, chiuso per esperimento in una locanda, sta dinanzi ad uno schermo a vedere un suo film in cui è rappresentato un viandante che, chiuso in una locanda, sta dinanzi ad uno schermo e vede un suo film in cui c’è un viandante ecc.”
(Capite quello che voleva raggiungere, vero?)
“A questo punto la realtà coinciderebbe con l’illusione…ecco voglio provare a vedere che succede!”
E stava già per formarsi sullo schermo l’immagine che replicava la sala della locanda col viandante dinanzi allo schermo quando…
La luce dello schermo si spense e si accese la luce della sala da proiezione e una Voce che veniva da tutte le parti e da nessuna in particolare tuonò: “No.
Questo non è il Primitivo Progetto. L’Andare del Viandante non è uno sterile, insensato e cervellotico fluire dello spazio-tempo fine a se stesso, ma un Mirabile Giuoco di apprendimento di Perfezione.
Tu hai già imparato che devi far coincidere volontariamente il tuo film con il Progetto, ma se non conosci bene il Progetto, come fai?
Devi imparare a spegnere il proiettore a volontà, allora la Voce del Verbo ti darà tutte le istruzioni necessarie; in effetti quella tua “folle” idea ha funzionato come interruttore “off”, ma un interruttore di quel tipo è pericoloso, può fare entrare in corto la Locanda… ce ne sono altri molto più adatti allo scopo e li devi scoprire da te… Se vai nella cabina di proiezione li conoscerai…lì ci sono anche i finali possibili di questo tuo film…”
Sapete allora che cosa fece Tau, Viandante Consapevole?
Si alzò dalla poltrona e si diresse verso la Cabina di Proiezione per scegliere il finale “giusto” al suo film…
Adesso volete sapere che tipo di finale ha scelto?
Eh, no questo non lo possiamo svelare, è un segreto suo… però ora conoscete bene quale è la Via del Viandante...non vi rimane che cercare la vostra… può darsi che abbia la stessa Meta!!!   
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