"THE END"

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venerdì 10 agosto 2012

Troppo buffi! ... da Bogotà


Troppo buffi!

Ieri siamo andati a Bogotà in buseta.
Dovevamo chiudere un contratto con movistar, che, essendo una compagnia spagnola (paese nel quale le parole "diritti dei consumatori" sono pressoché sconosciute) e operando in Colombia, paese nel quale, anche a detta di esperti, il concetto di "servizio al cliente" non esiste, ha una marea di uffici nei quali puoi aprire contratti con loro, ma in tutta Bogotà (8 milioni di abitanti) ha solo 2 uffici in cui puoi chiedere di chiudere un contratto.
Dato che ero ancora distrutta dall'esperienza del giorno prima, abbiamo deciso di fare un po' e un po'. Cioè arrivare a Bogotà in buseta e poi proseguire in taxi. Il transmillennio* lo riservo per un giorno in cui sarò energetica (le altre volte andavamo a Bogotà con Gerardo, ma in questo periodo è impegnatissimo e non può farci da taxi, così abbiamo provato ad andare con la buseta).
Al ritorno saliamo su un taxi e il taxisita subito comincia a raccontarci che domani non lavora, perché per lui è "dia de pico y placa"**così ne approfitta e va in banca a fare i documenti per il mutuo. Che grazie al suo padrone che garantisce per lui, la banca gli dà il mutuo. E via a spiegarci di quanto è ricco il suo padrone (da una sola delle sue attività guadagna 50.000 euro al mese), di come è "l'apartamentico" che sta per comperare, in che zona è (Bogotà sud, zona che tutti dicono pericolosa) ecc. ecc.
Gli diciamo che dobbiamo prendere la buseta per Cota e che non sappiamo di preciso dove si prende. E lui, tutto allegro, ci penso io.
E ci ha pensato lui! Non solo ci ha portato dove si prende la buseta, ma si è fermato DAVANTI alla buseta, bloccandola, e con la testa fuori dal finestrino urlava: "Fermo! Che questi signori devono prendere la tua buseta!"
Un mito.
Arriviamo a Cota paese ed andiamo dal ferramenta, dove Dario voleva comperarsi il machete che gli serve in giardino e io un'altra cosa, super colombiana, di cui vi parlerò in un altro post. In ferreteria (ferramenta) sono tutti molto simpatici, quando ci andiamo, se non c'è nessuno, si finisce per ridere un sacco. Ieri avevamo bisogno di un'informazione, dove farci le foto per il passaporto. Così l'abbiamo chiesta a loro. E subito si sono messi tutti a ridere e il commesso più simpatico ci fa: qui a Cota non è facile farsi le fotografie. E rideva. Si, perché il proprietario è sempre borracho (ubriaco) e magari ti fa la foto, poi va a bere e tu devi rincorrerlo una settimana per riuscire ad avere le tue foto!
Ok, va bene, andiamo a fare le foto a Chia!

* transmillennio, sono autobus, che si muovono in corsia preferenziale. Una specie, nelle intenzioni, di metropolitana all'aperto. Ci dicono che sono il mezzo più veloce per spostarsi a Bogotà, che, nonostante pico y placa ha un traffico bello pesante. Hanno un neo: sono sovraffollati. Se li proveremo vi racconterò.

** pico y placa, le famigerate targhe alterne per diminuire la pressione del traffico. Adesso hanno cambiato sistema, mi sembra che sia fisso, mentre prima era deliziosamente caotico. L'attuale sindaco ha promesso che eliminerà il pico y placa ma nessuno capisce come possa arrivarci!

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