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sabato 11 agosto 2012

SE QUESTO E VIVERE CON DIGNITA'......LEGALIZZIAMOLA UNA VOLTA PER TUTTE!!!

SE QUESTO E VIVERE CON DIGNITA'......LEGALIZZIAMOLA UNA VOLTA PER TUTTE!!!

«Siamo in crisi, meglio coltivare marijuana che rubare»
Si è difeso così un allevatore di Bono arrestato dai carabinieri con l’accusa di avere allestito una mega piantagione di canapa indiana. Un altro allevatore di Nule è stato denunciato per un’altra piantagione gigantesca - VIDEO
SASSARI. «L’agropastorizia è in crisi e se non la coltiviamo noi la marijuana lo fa qualcun altro. Io a rubare non ci vado». Così si è giustificato con i carabinieri che lo arrestavano per la coltivazione di 636 piante di cannabis un allevatore di Bono (Sassari). Antonino Bulla, di 56 anni con alcuni precedenti per furto e armi, è finito mercoledì nel carcere nuorese di Badu ’e Carros per aver avviato una piantagione nella sua azienda agricola, che conta 250 capi ovini e 30 bovini, in località “Sa Monza”, a cinque chilometri dal paese.
Un altro coltivatore «diretto» di canapa indiana, invece, per tenere lontani curiosi e forze dell’ordine usava un sistema di allarme simile a quello utilizzato in Afghanistan per innescare le mine antiuomo.
In tutto, in due distinte operazioni, i carabinieri hanno sequestrato 1433 piante, ognuna delle quali avrebbe fruttato circa mille euro. Le due piantagioni sono state scoperte dai carabinieri nelle campagne di Nule e Bono.
Nel primo caso, i militari della compagnia di Bono sono riusciti ad arrestare il proprietario della piantagione (Antonino Bulla), nell’altro hanno denunciato a piede libero il proprietario che si è reso irreperibile.
Nel corso della stessa operazione, durante la quale sono stati utilizzati anche i cacciatori di Sardegna e un elicottero dell’Arma, i carabinieri hanno scoperto la seconda piantagione con 797 piante nelle campagne di Nule in località Sa Mandra Noa. Il proprietario del terreno, un allevatore di 41 anni, si è reso irreperibile. Per tenere lontane le forze dell’ordine l’uomo aveva allestito un ingegnoso sistema d’allarme costruito con una lenza sistemata a 40 centimetri dal suolo che se sfiorata attivava una ricetrasmittente che inviava un segnale al proprietario della piantagione. Un sistema simile, appunto, viene utilizzato in Afghanistan per innescare le mine antiuomo.

Pubblicato da caneliberonline
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