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venerdì 10 agosto 2012

Roswell: furono due gli UFO a schiantarsi


Roswell: furono due gli UFO a schiantarsi
Pubblicato da diegoiagulli in 10 agosto 2012


Non capita tutti i giorni di sentir parlare di un debunker UFO che cambia improvvisamente le sue opinioni. L’ex tenente colonnello dell’Air Force Richard “Dick” French, ha sorpreso molti dichiarando pubblicamente che due dischi alieni si schiantarono nei pressi di Roswell, New Mexico nel 1947. In un’intervista all’Huffington Post, French ha anche spiegato perché ha trascorso tanti anni a coprire l’esistenza degli alieni. Molto è stato scritto nel corso degli anni sul crash di Roswell. Ci sono state polemiche e speculazioni riguardo l’incidente. L’Air Force emise un comunicato stampa che descriveva l’incidente e il recupero di un “disco volante”. Più tardi ritrattò tale dichiarazione chiarendo che l’oggetto era un pallone meteorologico, ma non convinsero tutti… Dopo 65 anni, French ha dichiarato che il primo disco volante atterrato nel deserto è stato abbattuto dai militari degli Stati Uniti. Inoltre dichiara che un secondo disco volante alieno si schiantò nei pressi di Roswell pochi giorni dopo. “Ci sono stati in realtà due crash a Roswell, e questo la maggior parte della gente non lo sa. Il primo è stato abbattuto da un aereo sperimentale americano tramite un sistema elettronico ad impulsi che ha disabilitato i controlli dell’UFO. Il secondo è stato a pochi chilometri dal primo incidente. Noi eravamo presenti al primo schianto per recuperare il materiale ed eventuali sopravvissuti. Il tenente colonnello Richard French, è stato un pilota dell’Air Force che all’epoca si trovava ad Alamagordo, New Mexico. Partecipò a centinaia di missioni in Corea e Sud-est Asiatico e lavorò per l’intelligence militare. Dopo 65 anni, ha deciso di rivelare ciò che sa sul crash di Roswell e il Project Blue Book di cui fece parte nel 1952. Il Project Blue Book fu l’ultimo di una serie di studi sistematici condotti dell’aeronautica militare statunitense (USAF), tra il 1947 e il 1969, sugli avvistamenti di oggetti volanti non identificati nel territorio statunitense e in buona parte delle Americhe e dell’Europa. Segnato quasi subito al suo stesso interno da forti polemiche circa l’atteggiamento da assumere nei confronti dell’intero problema, le sue conclusioni scettiche sulla rilevanza del problema degli UFO presentano contraddizioni dimostrabili con il contenuto di diverse parti del voluminoso rapporto finale prodotto da coloro stessi che presero parte alle attività progettuali. A dispetto delle conclusioni, infatti, la percentuale di non identificati (30 su 93) è addirittura superiore a quella dei casi che ogni anno lo stesso Progetto Blue Book riteneva di non riuscire a risolvere. L’astronomo e ufologo J.A. Hynek fece parte anche del progetto. Dopo aver parlato di un promettente inizio potenzialmente utile per la ricerca scientifica, crebbe il disincanto sul Blue Book durante la sua occupazione al progetto, e lanciò accuse di indifferenza, incompetenza e ricerca scadente da parte del personale dell’Air Force. Hynek nota che, durante la sua esistenza, i critici hanno soprannominato il Blue Book “The Society for the Explanation of the Uninvestigated” (“La Società per la Spiegazione del Non-Investigato”). In particolare, in un lungo rapporto datato 7 ottobre 1968 scrisse, tra le altre cose: A. È possibile concludere che nessuno dei due compiti del Blue Book (secondo il regolamento AFR 80-17), ossia 1: determinare se gli UFO costituiscano una possibile minaccia per gli Stati Uniti e 2: utilizzare dati tecnici e scientifici ottenuti dallo studio dei rapporti UFO, sono stati eseguiti in modo adeguato. B. Lo staff del Blue Book risulta del tutto inadeguato sia per dimensioni sia per capacità scientifiche a portare a compimento i compiti assegnatigli dal regolamento AFR 80-17. La posizione e l’approccio di base del Blue Book sono illogiche ed antiscientifiche, nel senso che è stata adottata un’ipotesi di lavoro che però permea e determina i metodi d’indagine. Si potrebbe mettere il punto sotto forma di teorema: Per ogni singolo caso UFO segnalato – se esso è preso in sé trascurandone le correlazioni con altri casi UFO verificatisi in questo ed in altri Paesi – sarà sempre possibile addurre una spiegazione naturale anche se del tutto improbabile qualora si operi soltanto nell’ipotesi che tutti i rapporti UFO, per la stessa natura delle cose, si devono soltanto a cause del tutto note ed accettate.

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