Marco Giorgetti
Il report di Patient View: i profitti vengono prima della salute dei pazienti
La reputazione del farmaceutico? In caduta libera.
Un'emergenza che rappresenterà uno dei temi forti del 2013, sul quale AboutPharma ha già acceso i riflettori attraverso il mensile di gennaio e non solo (vai alla nostra news sull’impasse delle Pharma vista da Harvard).
Oggi arrivano i risultati del report "Patient View" 2012, secondo il quale la corporate reputation delle aziende farmaceutiche avrebbe subito un tracollo tra il 2011 e il 2012.
L’indagine riporta le impressioni di 600 gruppi di pazienti, intervistati su credibilità, affidabilità e reputazione in genere di 29 case farmaceutiche specificamente individuate, ma anche del comparto nel suo complesso. Solo il 34% dei gruppi di pazienti intervistati nel 2012 ha definito la reputazione dell’industria farmaceutica “eccellente” o “buona” (rispetto al 42% del 2011: - 8% in un solo anno). Tra le ragioni del malcontento, spicca il disappunto per il livello di assistenza ai pazienti e l’accesso ai farmaci garantito dalle aziende nei Paesi dell’Europa meridionale, come Portogallo, Grecia, Romania e Spagna: il 40% degli intervistati ha attribuito a queste insufficienze il suo giudizio negativo per l’anno 2012.
I pazienti hanno poi denunciato un doppio record negativo nella performance dell’industria farmaceutica dello scorso anno: secondo il 50% degli intervistati il 2012 sarebbe stato l’annus horribilis dell’equità nelle politiche del prezzo, e per il 48% le pharma avrebbero toccato un minimo storico nella trasparenza...
Ecco i campi nei quali il farmaceutico 2012 ha fatto registrare, secondo i gruppi di pazienti reclutati da Patiet View, le performance più deludenti: gestione delle notizie negative sui prodotti (- 29% rispetto al 2011), etica delle politiche commerciali (- 23%), rapporti con i media (- 19%). Tra le altre ragioni con le quali i pazienti hanno motivato il loro giudizio negativo sull’industria farmaceutica del 2012, figurano: preoccupazione rispetto ai farmaci che mostrano di offrire solo benefici di breve termine per la salute, sforzi insufficienti nella ricerca per l’individuazione di nuove armi contro le malattie neglette, strategie di marketing inappropriate, mancanza di trasparenza soprattutto con riguardo alla diffusione di notizie chiare sui trial clinici più deludenti; infine un’impressione, molto diffusa tra i pazienti, che i profitti vengano prima della salute delle persone.
Le storie negative, riportate dalla stampa su singoli episodi o sulle politiche generali di alcune industrie, sembrano incidere molto sensibilmente sulla reputation delle farmaceutiche. Ad ogni modo, all’interno di questo quadro di riserve e malcontenti, Lundbeck conquista il primo posto, per trasparenza e credibilità, nell’anno 2012 (in ascesa rispetto alla terza piazza dell’anno precedente); buona anche la prestazione di Gilead che risale otto posizioni rispetto al 2011 e approda al secondo posto della classifica; Novartis, invece, che pure si aggiudica la medaglia di bronzo, risulta in calo rispetto al primo posto che aveva ottenuto nel 2011.
www.aboutpharma.com
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http://crepanelmuro.blogspot.it/
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