"THE END"

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sabato 26 gennaio 2013

LA PROSTITUZIONE ASSUNTA A INEDITO AMORTIZZATORE SOCIALE

Attraverso una massiccia campagna di smantellamento e conseguente azzeramento dei valori e dei principi connaturati nell’uomo, perpetrata dal Sistema Bestia, anche il Potere (come l’aria, l’acqua e la morale), ha subito un’opera di contaminazione degenerativa, che ne ha esaltato e affinato i suoi aspetti peggiori, fino ad adottarli a pratica relazione e comportamentale.
L’impianto etico, che come una sentinella vigilava sui comportamenti umani, evitandone il degrado, oggi, è stato rimosso per sempre e, con lui, il pungente disagio indotto e prodotto dal senso di colpa.
Oggi il potere è sinonimo di vizio e depravazione, connotati distintivi del Sistema Potere che, nell’appagamento del desiderio sessuale in tutte le sue forme ed espressioni, attua il suo scopo e fine ultimo.

Viviamo in una società intrisa di quotidiana volgarità, che sulla mercificazione del corpo (femminile in primis) e del suo indotto, ha edificato il suo Impero perverso. Un corpo sempre più usato come merce di scambio, e strumento di isterica soddisfazione di perversione, morbosità, scopofilia, e impulsi irrefrenabili.
Questo processo di relativizzazione della verità, è il diabolico strattagemma attraverso il quale, il Sistema, attua il suo perverso piano di sterilizzazione delle coscienze, facendo leva sui lati peggiori dell’individuo, epurati da ogni intrusione di natura etico morale e giudizio auto/critico, e sdoganandoli come nuove conquiste di libertà e progresso.

Così, la prostituzione, svincolata di fatto dalla sua condizione di emarginazione, si é trasformata in lecito strumento di relazione, di commercio e di profitto, e di inedito ammortizzatore sociale di massa in tempo di crisi. Questa operazione di revisionismo storico, morale, culturale e sociale, ha prodotto una società svuotata da ogni regola, limite e parametro di riferimento, scaraventandola dentro una forma oscurantismo caotico che intende negare e scalzare ogni impedimento, che limiti il sistematico appagamento di ogni morbosità e suggestione.

Se l’uomo si riproducesse per scissione (senza l’intervento dell’atto sessuale - processo di riproduzione caratteristico degli organismi unicellulari), la Chiesa di Pietro, non esisterebbe.
Lo stesso, ma all’inverso, vale per il liberismo consumista relativista, che sulla mercificazione della sessualità e del suo indotto, ha edificato il suo impero perverso.

La Chiesa cattolica, investe la sua esistenza, sulla negazione dell’atto sessuale, e di tutto ciò che lo contempla, attribuendogli l’onta, di peccato mortale, punito dalla legge di Dio. L’atteggiamento radicale della Chiesa, su tale questione, trova nel sacramento della confessione, la sua redenzione. In questo modo, il cattolico, persiste nel suo comportamento “peccaminoso”, fino al giorno del perdono divino e, nella transustanziazione del pane e del vino (eucaristia), attua la comunione dei fedeli con il Redentore.
Il liberismo relativista, all’opposto, fa della sessualità il suo baluardo, trattandolo come bene primario e ineludibile.
Le bieche forme di propaganda mediatica, che si prefiggono una vendita su larga scala, fanno di questo prodotto, il più consumato e gettonato da grandi e piccini.

Se il sesso, non fosse oggetto di speculazione morale ed economica, sia dall’uno che dall’altro fronte, Chiesa e Liberismo, farebbero la fame, o non sarebbero mai divenute: la Chiesa, riaffermerebbe così, la sua originaria entità cristiana, e finalmente, gli ultimi della terra, trovare vero conforto, vera pace e vera speranza, in un nuovo credo, autentico e liberatorio. Il Liberismo relativista, dal canto suo, riassorbirebbe la sua degenerazione etica, morale e spirituale, per trasformarsi, poi, in Stato di diritto.

L’intento del cattolicesimo, del resto, è di fare leva sulla paura dell’inconoscibile e sulla seria possibilità di un castigo eterno, nell’aldilà. Il Liberismo relativista, al contrario, agisce sulle debolezze e miserie della gente, con la promessa, di appagare ogni più subdolo desiderio; immortalità compresa.

Per tutto questo, il fine ultimo de Liberismo Relativista, è il potere come mezzo di semplificazione finalizzato all’espletamento di frustranti pulsioni maniacali di natura sessuale, di vizio e di perversione.

Ecco il perché del potere dei moderni baroni dell’ultra liberismo! Una condizione di privilegio volta a soddisfare i capricci e i pruriti del loro uccello moscio, evitando così le lungaggini e le incognite di una prassi che, per sua natura, contempla impegno, costanza, carattere, fascino, prestanza, intelligenza e sentimento. Tutte quelle doti, qualità e caratteristiche, che la sapiente natura se ne è guardata bene dal dispensare a quest’orda di rifiuti umani pericolosi.

Gianni Tirelli
http://caneliberonline.blogspot.it

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