"THE END"

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martedì 22 gennaio 2013

STAR TREK: UN PALESE ESEMPIO DI PROGRAMMAZIONE PREDITTIVA?

In una rara intervista del 1965, recentemente portata alla luce, l’attore che precedette William Shatner nelle vesti di capitano della Enterprise, dichiarò che la serie si basò sulle “proiezioni per il futuro” fornite dalla RAND Corporation.

L’attore Jeffrey Hunter, che interpretò il capitano Christopher Pike nel pilot di Star Trek, “The Cage”, disse, ad un giornalista di Hollywood, nel gennaio del ’65 di essere speranzoso riguardo al proseguimento della serie, soprattutto perchè era curioso di vedere le “proiezioni future” della RAND Corporation

“Nel giro di qualche settimana sapremo se lo show è stato venduto.”, Hunter dichiarò quasi mezzo secolo fa.

“Durerà un’ora, sarà a colori, con un cast regolare di una mezza dozzina di persone circa, accompagnate da una importante guest star ogni settimana.”

“Le cose che mi intriga di più”, disse Hunter, “è che in realtà, la serie, è basata sulle proiezione della Rand Corporation. Fatta eccezione per i personaggi di fantasia, sarà come aprire una finestra sul futuro ed alcune delle previsioni sicuramente si trasformeranno in realtà nel corso della nostra vita.“

Trekweb, il primo sito web dedicato a Star Trek, ha ripubblicato parte dell’intervista a Hunter, nel contesto delle celebrazioni per il primo storico episodio, considerato dalla maggior parte dei “Trekkies” come il “prototipo/progetto” dell’intera saga. Come osserva Trekweb, il personaggio del capitano Pike “resta un personaggio popolare tra i fan di Star Trek.
Secondo un sito dedicato a Star Trek, il coinvolgimento della società RAND, nella serie, è limitato alla “consulenza tecnica” dal ricercatore RAND, Harvey P. Lynn Jr.Come Trekplace sottolinea, “Lynn si rese disponibile al creatore della serie, Gene Roddenberry, fornendogli una consulenza scientifica e tecnica nel corso della pre-produzione. “



Secondo il figlio di Lynn (Harvey P. Lynn Jr. morì nel 1987), in risposta ad un quesito del Trekplacer, Greg Tyler, nel 2002, suo padre “lavorò presso la RAND come ufficiale di collegamento tra il RAND e il Project Airforce”.
Nelle FAQ del RAND alla domanda se un ricercatore della Rand avesse progettato il ponte iniziale dell’Enterprise, viene risposto, con una punta di irritazione, che Harvey Lynn fu davvero consultato, ma come privato cittadino, non come parte della RAND.
Ciò si trova in chiaro contrasto con la dichiarazione spontanea fatta da Hunter, ovvero che l’intera serie di Star Trek si basa sulle “proiezioni future” stilate dalla RAND. Inoltre, in un articolo del 2002 della MSNBC (versione cache) dal titolo “Is Star Trek in our future”? sottolinea che Lynn non fu un consulente solo per l’episodio pilota della serie, ma fu intimamente coinvolto nella creazione di diversi aspetti di Star Trek che sono diventati parte della nostra nomenclatura culturale. L’articolo tratta anche del rapporto tra il creatore della serie Gene Roddenberry e “l’ufficiale di collegamento” Harvey P. Lynn Jr:

“Lynn, a quanto pare, era una risorsa inestimabile. “Ho intenzione di trasmettere una copia di Star Trek ad un fisico della Rand,” scrisse Prickett (un colonnello della Air Force) a Gene dopo aver letto un riassunto iniziale della serie. “Si è ritirato dall’Air Force e posso contare su di lui – è un creativo, un pensatore scientifico che apprezzerà sicuramente i vostri concetti.”
Nonostante le dichiarazioni della RAND riguardo al fatto che Lynn fu consultato come “privato cittadino”, l’articolo prosegue dicendo che “In un primo momento Lynn lavorò informalmente sulla serie. Più tardi venne pagato $ 50 a puntata. Ha contribuito grazie a delle intuizioni indispensabili che hanno aiutato a modellare le idee, come il computer della nave (suggerì che la voce dovesse essere femminile), l’infermeria (i letti dovevano essere dotati di “pick-up elettrici” per monitorare il corpo) e il teletrasporto. “
La programmazione predittiva come modo per introdurre alcune “possibili” tecnologie è un aspetto evidenziato in dettaglio dal ricercatore Alan Watt. Watt, ingenuamente descritto su Wikipedia come un “teorico della cospirazione”, è il primo a comunicare con precisione e scrupolosamente il concetto di programmazione predittiva:
“Una sottile forma di condizionamento psicologico attraverso cui i media fanno conoscere al pubblico futuri cambiamenti sociali PIANIFICATI che verranno implementati dai nostri leader.”


Quando e se tali modifiche, verranno implementate, il pubblico avrà già familiarizzato con loro e le accetterà come ‘progressioni naturali’, riducendo così ogni possibile resistenza pubblica.”
I cambiamenti sociali possono variare da premonizioni su “possibili tecnologie” a desiderati obiettivi politici e / o economici. Si potrebbe dire che Star Trek è una sfilata di programmazione predittiva, studiando la serie, infatti, possiamo osservarne un sacco di esempi. Riguardo gli aspetti tecnologici, prefigurati in Star Trek, la seguente clip ne mostra alcuni:

watch?feature=player_embedded&v=qp6AfEn2Bcg

Il ruolo di Harvey Lynn come “consulente tecnico” è solo una parte della storia. Nozioni come “governo mondiale”, e “federazione planetaria” sono naturalmente integrati all’interno della serie, in quanto la visione di Gene Roddenberry era orientata verso una società globale alla ricerca della “pace”. Naturalmente, perchè il suo progetto venisse lanciato, Roddenberry dovette apportare determinate modifiche e rettifiche su insistenza dei suoi benefattori. Col senno di poi è perfettamente comprensibile che le agenzie di intelligence abbiano avuto più di un interesse per la serie. Quale modo migliore per introdurre gradualmente le persone al concetto di governo mondiale come passo naturale nell’evoluzione se non tramite la fantascienza.

Come Daniel Brandt scrisse nel suo articolo Philanthropists at War, il sistema ad incastro di “fondazioni” e think tanks, dopo la seconda guerra mondiale, fu parte del piano promosso dalle banche centrali, per stabilire, di nascosto, un governo mondiale. Questo sistema di controllo globale, come Carroll Quigley ha fatto notare nel suo “Tragedy and Hope”, non sarà qualcosa di idealizzato stile “vogliamoci bene tutti”. Piuttosto questa creatura dalle mille teste sarà controllata dalle principali banche centrali del pianeta che agiranno all’unisono. Quigley, tra l’altro, descrisse la RAND Corporation come “una società privata di ricerca e sviluppo, sotto contratto con la Air Force statunitense”.
Il coinvolgimento della RAND in Star Trek non fu sicuramente un esperimento isolato. In un articolo del 26 Luglio 2011 di Daniel Taylor (Oldthinkernews), l’autore scrisse a riguardo del trailer di Deus Ex: Human Revolution, in cui si preparava il popolo ad un futuro transumanista in cui l’uomo si fonde con la macchina. Taylor fa riferimento ad una relazione elaborata dalla RAND per il National Intelligence Council dal titolo The Global Technology Revolution. In questo rapporto del 2001 tali tematiche vengono descritte come “possibilità”. Queste “possibilità”, “magicamente”, trovano spesso la strada per introdursi in videogiochi/film e altri mass media .

Fonte

http://www.neovitruvian.it

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