L’essere umano possiede libero arbitrio oppure no?
Anche se oggi nessuno si pone più la domanda e la risposta affermativa viene data per scontata, in realtà per filosofi e scienziati la questione non è ancora giunta a una soluzione certa.
Ci piace immaginare noi stessi alla stregua di esseri consapevoli, capaci di produrre atti volitivi, in possesso di libero arbitrio... ma non lo siamo affatto. O meglio, ognuno di noi lo è in misura diversa. Il libero arbitrio, ossia la capacità di produrre Volontà e modificare il mondo intorno a sé senza lasciarsi influenzare da esso, è infatti una caratteristica presente in ciascun essere umano in quantità differente. È una proprietà che non esito a definire “magica”. Volontà, Magia e libero arbitrio sono in fondo la medesima cosa. Il mago infatti è qualcuno che possiede una grande forza di volontà, e grazie a questa acquisisce anche un’ottima capacità di modificare la realtà che lo circonda.
Un Federico II Hohenstaufen possedeva una capacità di modificare la realtà intorno a sé decisamente maggiore rispetto a un questuante che chiede l’elemosina all’angolo della strada. Il secondo si affida totalmente a quanto può giungergli dall’esterno e non ha nessun controllo nemmeno su ciò che riuscirà a mangiare quel giorno. All’opposto, un imperatore o un capo di Stato hanno la possibilità di crearsi la vita che vogliono e d’influenzare milioni di persone con il loro volere.
Fra questi due opposti si colloca ognuno di noi con la sua personale capacità “magica” d’influenzare il mondo intorno a sé.
Chiedetevi in che misura state decidendo della vostra vita e in quale percentuale la state invece subendo.
Ho fatto questa premessa perché voglio presentarvi il video d’un mio intervento sul libero arbitrio tenuto a fine Settembre a Roma. L’incontro in realtà era dedicato alla divulgazione delle idee portate avanti da Armando Siri e dal suo partito, ma, probabilmente ispirato dall’eccezionale contesto – eravamo in una sala del Palazzo del Campidoglio – ho deciso sul momento di parlare del libero arbitrio e della Volontà, in quanto li ritengo indispensabili non solo nell’ambiente della politica, ma anche al fine di condurre una vita soddisfacente.
Nell’educazione di oggi si trascura la figura dell’Eroe, del Cavaliere, di colui che supera la prove con la sua forza di volontà per giungere alla vittoria o alla liberazione d’una fanciulla tenuta prigioniera in una torre (=l’anima prigioniera dentro l’apparato psicofisico che viene finalmente liberata). La società odierna glorifica lo sconfitto, colui che “vola basso”, che non si fa notare troppo per i suoi successi o per la sua intelligenza. Ci vergogniamo dei nostri successi e a nostra volta siamo pronti a criticare chi ostenta i suoi, chi osa sollevarsi dalla mediocrità e se ne frega del giudizio degli altri.
L’idea stessa di “successo” è stata degradata. Viene ritenuto “di successo” chi finisce in televisione pur senza qualità e senza aver compiuto sforzi per acquisire nuove capacità. Viene ritenuto “di successo” chi vince al superenalotto, anche qui, senza aver utilizzato particolari qualità o la propria forza di volontà. Lo sforzo necessario per raggiungere un obiettivo viene ritenuto un inutile ostacolo, anziché un aspetto evolutivo indispensabile all’acquisizione di maggiore libero arbitrio. In verità lo sforzo – che consente una trasformazione interiore mentre tentiamo di realizzare il nostro obiettivo – è massimamente evolutivo per la nostra specie e rappresenta la ragione per cui siamo qui sulla Terra.
Al telegiornale di norma s’intervistano gli sconfitti e i perseguitati dalla vita, oppure chi ha ottenuto un successo facile, effimero, mostrando il sedere in qualche reality show, e mai si presta attenzione a quei piccoli imprenditori vincenti, perché pieni di Volontà, di cui l’Italia in realtà è piena. Sono questi che dovrebbero fare da stimolo e da esempio per i giovani.
E il fatto che invece accada il contrario, dovrebbe farci pensare.
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