L’agonia è stata lunga. Come tutti i mediocri che, lavorando di bocca (non intendo la favella) e di culo (immolandolo all’altrui concupiscenza e offrendolo come un feticcio ai capricci della sorte), sono riusciti ad arraffare qualcosa che in un sistema di riferimento governato dall’equità e non dal cazzo di cane gli sarebbe stato sanguinosamente negato, l’imperatore dei meschini è rimasto fino all’ultimo asserragliato nei sotterranei del reichstag a muovere le divisioni amazzoni fantasma ed ad attendere l’improbabile intervento del fato che potesse salvargli il posteriore (flaccido per testimonianza oculare consegnata alla storia).
Le cronache ci raccontano che non l’ha presa bene il figlioccio del mai troppo vituperato Benedetto, vero demiurgo del sistema di degenerazione intellettuale e politico che ha consegnato il paese in cui viviamo a pagine di storia che puzzano di merda. La cosa mi commuove come un calcio nelle palle. Stanotte dormirò preoccupato, divorato dall’ansia di vivere in un paese dove, sempre troppo tardi, si è completata un’azione necessaria di derattizzazione.
Sperare che il re dei pagliacci abbia il buongusto di affidarsi all’azione purificatrice della benzina è vano. Anche all’inferno hanno una loro dignità e sarebbero scandalizzati dal vedersi recapitare le ceneri di cotanto condottiero. Più probabilmente, il nostro rimarrà abbarbicato alla vita in un’azione plastica di restauro continuo che lo trasformerà nella versione cinetica di una statua di cera fino all’inevitabile tracollo della deambulazione in carrozzella con pannolone embedded e deglutizione esclusivamente liquida. E tutto sommato, se proprio si vuole trovare una morale a questo prospero destino, il consumarsi fino a ridursi ad un reperto in formalina è più consono al nostro soggetto che l’affidarsi ad una dignitosa dipartita.
Rimane la vergogna su questa nazione, non nuova a muoversi a gregge dietro uomini ridicoli, per aver contribuito a creare questo personaggio ed averlo sostenuto per il ventennio più indecente della nostra storia quando tutti ci siamo spontaneamente mandati al confino portando i cervelli all’ammasso senza nemmeno essere stati costretti a bere una goccia di olio di ricino.
Vergogna, stavolta, nemmeno attenuata dal distributore di benzina di terribile memoria. Siamo stati dei coglioni e lo resteremo per sempre. Senza più occasione di redimerci. link originale
Le cronache ci raccontano che non l’ha presa bene il figlioccio del mai troppo vituperato Benedetto, vero demiurgo del sistema di degenerazione intellettuale e politico che ha consegnato il paese in cui viviamo a pagine di storia che puzzano di merda. La cosa mi commuove come un calcio nelle palle. Stanotte dormirò preoccupato, divorato dall’ansia di vivere in un paese dove, sempre troppo tardi, si è completata un’azione necessaria di derattizzazione.
Sperare che il re dei pagliacci abbia il buongusto di affidarsi all’azione purificatrice della benzina è vano. Anche all’inferno hanno una loro dignità e sarebbero scandalizzati dal vedersi recapitare le ceneri di cotanto condottiero. Più probabilmente, il nostro rimarrà abbarbicato alla vita in un’azione plastica di restauro continuo che lo trasformerà nella versione cinetica di una statua di cera fino all’inevitabile tracollo della deambulazione in carrozzella con pannolone embedded e deglutizione esclusivamente liquida. E tutto sommato, se proprio si vuole trovare una morale a questo prospero destino, il consumarsi fino a ridursi ad un reperto in formalina è più consono al nostro soggetto che l’affidarsi ad una dignitosa dipartita.
Rimane la vergogna su questa nazione, non nuova a muoversi a gregge dietro uomini ridicoli, per aver contribuito a creare questo personaggio ed averlo sostenuto per il ventennio più indecente della nostra storia quando tutti ci siamo spontaneamente mandati al confino portando i cervelli all’ammasso senza nemmeno essere stati costretti a bere una goccia di olio di ricino.
Vergogna, stavolta, nemmeno attenuata dal distributore di benzina di terribile memoria. Siamo stati dei coglioni e lo resteremo per sempre. Senza più occasione di redimerci. link originale
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