"THE END"

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venerdì 26 ottobre 2012

Il PENDOLO: AVRETE CIO' CHE NON VOLETE

Come si diceva innanzi, i pendoli possono ricevere energia sia dai loro sostenitori che dai loro avversari. Ma la perdita di energia e’ il minore dei mali. Se il pendolo e’ sufficientemente distruttivo, il danno arrecato investirà il destino intero della persona e la sua felicita’.
Ciascuno di noi si scontra periodicamente con notizie negative o fatti indesiderati. Sono le provocazioni dei pendoli. L’individuo non vuole che questi momenti negativi entrino nella sua vita e di solito reagisce in uno dei due modi: se l’informazione non lo coinvolge da vicino, la ignora e finisce per dimenticarla presto; se invece la notizia e’ per lui provocatoria, suscita spavento o irritazione cioè lo tocca nel vivo, allora si produce l’effetto della presa dell’energia mentale al cappio del pendolo: l’individuo si sintonizza sulla frequenza di risonanza di quest’ultimo. Gli avvenimenti che seguono poi si sviluppano secondo il solito scenario: l’individuo si arrabbia, si indigna, si agita, si spaventa, esprime tutta la sua insoddisfazione e ciò facendo emette energia alla frequenza del pendolo distruttivo. L’energia prodotta non va solo al pendolo. I parametri dell’energia mentale sono tali per cui l’individuo si sposta su quelle linee della vita dove trova in abbondanza proprio quello che voleva evitare.
Se ben vi ricordate, si diceva che, se l’emissione dell’energia mentale di un individuo si fissa su una determinata frequenza, costui si sposta sulla linea della vita corrispondente. Il ruolo distruttivo del pendolo consiste qui nel fissaggio della frequenza con l’aiuto del cappio di presa.
Supponiamo che trascuriate la notizia di una catastrofe o di un cataclisma. Se la cosa non vi riguarda, infatti, perché dovreste amareggiarvi inutilmente? In questo caso, da qualche parte avviene una catastrofe ma voi personalmente vi trovate su una linea della vita dove occupate una posizione di osservatore e non di vittima. La linea dove siete in posizione di vittima e’ rimasta in disparte. Viceversa, se vi lasciate invadere dalla notizia di una catastrofe o di una disgrazia, vi disperate e discutete il fatto con gli amici, non e’ da escludere che presto vi ritroviate spostati su una linea dove figurate in posizione di vittima. Ne deriva che se il desiderio di evitare una determinata circostanza e’ molto forte, esiste una forte probabilità che l’indesiderata circostanza si verifichi. Lottare con tutte le proprie forze contro qualcosa che non volete, equivale a investire energia affinché ciò si produca nella vostra vita.
Affinché lo spostamento su linee indesiderate della vita si realizzi, non occorre necessariamente intraprendere delle azioni. Sono sufficienti i pensieri negativi, ben conditi da equivalenti emozioni. Non volete che faccia brutto tempo e pensate a quanto odiate la pioggia. I vicini vi disturbano e voi litigate continuamente con loro, odiandoli in silenzio. Temete qualcosa e ciò vi crea preoccupazione. Siete stanchi del lavoro che fate e quasi assaporate sentimenti di ostilità verso il vostro lavoro. Ovunque, siete perseguitati da ciò che fortemente non volete, temete, odiate, disprezzate. D’altra parte ci sono tante altre cose che vorreste evitare ma in questo preciso momento non vi preoccupano. E proprio per questo non succedono.

Tuttavia, non appena vi lasciate penetrare dal negativo, vi imbevete di ostilità e cominciate a cullare questa sensazione, l’evento indesiderato troverà sicuramente il modo di materializzarsi nella vostra vita. L’unico modo per allontanare dalla propria vita gli eventi indesiderati e’ liberarsi dalla pressione del pendolo che si e’ impadronito della vostra energia mentale, non cedere alle sue provocazioni e non farsi coinvolgere nel suo gioco. Ci si può svincolare dalla presa del pendolo solo in due modi: o affossandolo o estinguendolo. Vediamo da vicino come si deve fare. 
segue...

fonte Transurfing lo spazio delle varianti
tratto da http://altrarealta.blogspot.it

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