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venerdì 26 ottobre 2012

“Mondi Congelati”: Gestire la crisi mediante Logosintesi

Gestire la crisi mediante Logosintesi

L’essere umano è una creatura davvero interessante. Il suo bisogno di creare rappresentazioni della realtà che forniscano una cornice di riferimento sufficientemente stabile, lo conduce ad essere vittima del suo anelito alla prevedibilità. Perché ancora oggi moltitudini di cittadini credono a quello che viene detto dai media? Quando, con un pizzico di capacità investigativa, appare chiaro a chiunque la natura fortemente manipolatoria dei mezzi di comunicazione, a vantaggio di chi li comanda? Ancora, perché la maggior parte delle persone, in Europa come in Asia, in USA come in Australia, resta inattiva di fronte a manovre palesemente orientate verso un impoverimento generale della popolazione, oltre che ad un controllo sempre più pressante? Sono domande che, sebbene non nuove, non trovano risposta nella logica.


 Se so che il sistema politico è corrotto fino al midollo, e semplicemente mantiene in essere il teatrino per accumulare prebende, come posso pensare che qualcuno dei suoi esponenti faccia qualcosa per risanare il Paese, rinunciando a grassi guadagni? Come posso andare a votare le solite facce, scegliendo il “male minore”? Allora tra me ed un bambino che crede a Babbo Natale non c’è grande differenza, con l’aggravante che io sono adulto. Eppure, in me c’è un bambino che reagisce ed è questo bambino ad orientare le mie risposte, bypassando la consapevolezza acquisita negli anni.

Partiamo da un presupposto: TUTTO CAMBIA. Ciò che era vero prima, può non esserlo più ora. Non solo, come diceva Jung: “Possiamo non essere d’accordo, ed avere entrambi ragione”. Per vivere secondo queste prerogative serve coraggio (agire con il cuore) e la disponibilità a gestire il cambiamento senza rimanere attaccati alle convinzioni che ci hanno accompagnati fino ad ora.
Tuttavia, è faticoso! Bisogna attivare la consapevolezza, meditare sulle cose, ampliare il punto di vista. Servono energia, e tempo per poterlo fare! Invece, è molto più pratico affidarsi a strutture (forme-pensiero) solide e certe, le quali rappresentano il faro nel nostro peregrinare nel mare della vita. Così, accade che miliardi di individui proiettino inconsciamente le figure genitoriali (il Padre giusto e severo, la Madre buona e amorevole) sulle figure dello Stato, a qualunque livello (dalle massime cariche all’assessore comunale) rapportandosi ad esse come a dei genitori *. I quali, se anche ci puniscono, ci spiano, ci danno in pasto ad avidi usurai…lo fanno per il nostro bene! Così, accade che pur essendo di fronte a palesi violazioni della dignità umana, facciamo finta di niente (o magari ci arrabbiamo) ma poi nulla cambia. E se non intervieni su qualcosa di tossico, se non agisci per rimuovere la fonte che avvelena, la situazione continua a peggiorare.

* Devo questa illuminante idea a Marco Della Luna, di cui consiglio caldamente il suo “Neuroschiavi” scritto insieme ad Aldo Cioni.

Cosa mantiene in essere un comportamento così auto lesivo? Due fenomeni congiunti che ho scoperto grazie allo studio ed alla pratica di Logosintesi: Introiezione e Dissociazione.

L’Introiezione è una scena, un ricordo, una percezione, una fantasia troppo dolorosa (o troppo bella) perché potesse essere compresa dalla coscienza. Un litigio al quale abbiamo assistito da bambini, un genitore in lacrime davanti ad un signore con il camice bianco, un incidente, un film di paura, un’idea che ci è stata comunicata quando eravamo ancora troppo piccoli per passarla al vaglio della consapevolezza. Questa scena ha generato una serie di reazioni, a livello fisico, emotivo e mentale. Per esempio, abbiamo sentito un nodo in gola, rabbia ed il pensiero “non posso farci niente”. L‘insieme di queste reazioni rappresenta la Parte Dissociata, ovvero una parte della nostra coscienza che è rimasta agganciata alla rappresentazione 
dell’Introiezione e continuerà a credere di non poterci fare niente. Accade così quello che molte culture in tutti i continenti hanno definito come “frazionamento dell’anima”. L’anima, la coscienza, si separa per congelare momenti della sua esperienza troppo dolorosi o incomprensibili per poter essere elaborati. Queste rappresentazioni (dette, in Logosintesi, Mondi Congelati) permangono nello Spazio Personale dell’individuo, e da lì continuano ad influenzarlo finché non vengono sciolti. Come lo influenzano? Semplice. La natura segue varie leggi, tra le quali quella del massimo risultato con il minimo sforzo.



 Se l’ambiente mi presenta uno stimolo, cercherò inconsciamente nel mio “bagaglio delle esperienze” per trovare rapidamente la miglior risposta a quello stimolo. E se questo stimolo è simile ad una introiezione, la mia risposta avverrà attraverso la Parte Dissociata. Questo processo sarà immediato, efficace ed automatico. Non prevede l’intervento della coscienza, che anzi tende a rimanere defilata (l’evoluzione avviene parzialmente in modo automatico, grazie al passare del tempo; prevede invece uno sforzo, un intento cosciente). Così, se da bambino ho visto i genitori prendere per oro colato tutto quello che un signore con il camice bianco diceva, potrò avere la tendenza a fare altrettanto oggi pur avendo raggiunto la consapevolezza razionale che oggi ci sono metodi di cura non invasivi ed efficaci. Se da piccolo ho sentito le figure parentali rivolgersi in modo servile all’autorità di qualunque genere, oggi potrei avere la tendenza inconscia a fare altrettanto. Ancora, se in casa la TV era sempre accesa ed il TG era il momento catartico della giornata, e le notizie scatenavano animate discussioni tra i membri della famiglia, sarò portato a credere che ciò che esce da quella scatola sia più importante di quello che penso io. Se a scuola la maestra mi dice (ed il libro di testo lo conferma) che Hitler era il male assoluto e gli Alleati i buoni, mi ritroverò ad aver introiettato questa informazione trasformandola in convinzione. Se, dopo anni, qualcuno utilizza l’appellativo di “Nuovo Hitler” per designare un avversario politico da demonizzare, la mia Parte Dissociata (dove risiede la convinzione) reagirà credendoci, senza alcuna valutazione.

In questi tempi di crisi siamo sottoposti (volontariamente o meno) a numerosi stimoli che attivano i nostri “Mondi Congelati”, portandoci a reagire come burattini invece che come esseri senzienti.

Cosa possiamo fare per ampliare la consapevolezza, punto di partenza di ogni azione efficace nel mondo materiale? Possiamo utilizzare Logosintesi.

Logos significa parola, synthesis significa riunire. Attraverso la parola (le frasi di Logosintesi) recuperiamo i “frammenti” di noi che sono rimasti congelati nello spaziotempo, ed allontaniamo le introiezioni che ancora ci influenzano. Acquisiremo così, praticando, sempre maggior libertà di pensiero, sentimento ed azione.

In collaborazione con l’Associazione di Promozione Sociale “Movimento Sereno” ho organizzato una conferenza esplicativa su questa metodica (unita ad EFT, altro strumento di trasformazione interiore) e soprattutto una giornata di corso dedicata all’identificare (e sciogliere) quei mondi congelati che ci fanno reagire come bambini a situazioni, peraltro create ad arte, che invece necessitano processi di reazione decisamente più adulti. Andremo a trattare varie Introiezioni legate al denaro, l’autorità, l’immagine di sé, le convinzioni limitanti. Ci trasformeremo da “arrabbiati” a “Piccoli Buddha”, punto di partenza per dare una svolta a questo nostro mondo.

presso la sede del Movimento Sereno a Capriccio di Vigonza (PD). La giornata di corso nella medesima sede, il 2 dicembre.

Andrea Fredi

www.eft-italia.it

tratto da

http://www.stampalibera.com

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