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lunedì 5 novembre 2012

Ora le scie chimiche si studiano anche a scuola per screditarne la pericolosita'

Ora le scie chimiche si studiano anche a scuola per screditarne la pericolosita'
- di Milena Battaglia -


L’evidenza di quello che sta avvenendo sopra le nostre teste è così palese che la negazione non ha più senso di esistere se non per debunker perditempo o prezzolati. Mediaticamente iniziano a diffondersi, sempre più, informazioni relativamente al possibile “buon” utilizzo della geoingegneria vista come miracoloso strumento atto a curare lo strumentalizzato riscaldamento globale. Ovviamente l’indottrinamento, oltre che mediatico, affinchè l’effetto sia certo, deve coinvolgere anche il sistema scolastico.


Ecco quindi che magicamente sul libro di scienze naturali di prima superiore, nello specifico, Elementi di Scienze della Terra di Tarbuck e Lutgens – ed. Pearson, si parla serenamente di quello che per alcuni è ancora, erroneamente, frutto di menti complottiste distore: la geoingegneria e, nello specifico, la modificazione del clima mediante l’emissione di aereosol in stratosfera. Il libro riporta testualmente: “Un numero sempre crescente di scienziati sta portando avanti particolari studi per applicare le attuali conoscenze scientifiche e ingegneristiche alla riduzione delle cause dei cambiamenti climatici: questa nuova disciplina prende il nome di geoingegneria. […]


La geoingegneria si propone quindi come una disciplina in grado di mettere a punto modalità di manipolazione su larga scala dell’ambiente terrestre, intervenendo artificialmnete sui sistemi climatici per cercare di contrastare gli effetti indotti dalle attività umane. […] Per aumentare l’albedo della Terra e diminuire l’irraggiamento alcuni scienziati […] hanno proposto di aumentare la nuvolosità in alcune regioni del globo, liberando nubi di aerosol artificiale; altri hanno proposto di mettere in atmosfera migliaia di tonnellate di zolfo, mediante l’uso di palloni sonda: in seguito a una catena di reazioni chimiche, lo zolfo formerebbe minuscoli particelle di solfato, creando uno “scudo” in grado di assorbire la radiazione solare.” Bisogna ammetterlo, se gli autori avessero scritto al posto che zolfo, bario ed alluminio, l’informazione sarebbe stata più corretta. A quanto pare quindi basterà far tornare alla prima classe delle scuole secondarie i grandi professori e scienziati del CICAP… chissà che un ripasso sui libri di scuola possa finalmente convincerli del genocidio in corso! Per maggiori informazioni sulla geoingegneria e le scie chimiche potete visionare il link seguente: Scie chimiche: TUTTE le risposte alle tue domande Un particolare ringraziamento ad Ayoub di Lo Sai Bergamo per la segnalazione del libro.

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