"THE END"

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giovedì 8 novembre 2012

Le Confessioni di un Illuminato Vol. 3


di Italo Romano

Esce finalmente dopo tanta attesa il terzo volume della “trilogia della verità”. Almeno è così definita dall’autore Leo Lyon Zagami, uomo per molti anni addentro alle stanze del vero potere.

Il conclusivo volume di questa impressionante avventura vissuta direttamente dall’autore nel mondo degli illuminati e delle Società Segrete, si conclude in Vaticano tra segreti di Stato, tra interviste inedite e documenti che provano i legami tra la Massoneria corrotta, i Gesuiti e i Servizi segreti della NATO, uniti per la creazione di un Nuovo Governo Mondiale.

Zagami focalizza la sua attenzione sul potere della Chiesa di Roma dal dopo guerra ad oggi, partendo dalla fine degli anni ’50 quando un uso improprio della Massoneria servì a un vero e proprio colpo di stato massonico in Vaticano che portò all’elezione di ben due Papi massoni (Roncalli e Montini) con conseguenze gravissime, la cui testimonianza arriva direttamente dagli archivi della FBI americana.
Vengono svelati i restroscena esoterici e gli apparati d’intelligence che operano dentro e fuori dal Vaticano, dove lo spionaggio – secondo quanto ripotarto dall’autore – è da sempre gestito dai Gesuiti con i loro Neotemplari legati al Papa e alla sua sicurezza, a loro volta legati ai servizi segreti italiani e alla CIA.
Vi è anche una parte dedicata alla così detto corrente gay della Chiesa Cattolica, nota negli Stati Uniti come la Chiesa Rosa, che negli anni ’60 si ispirò al pensiero Crowleyano, padre moderno della magia nera. Si parla dell’infinita ipocrisia, degli scandali, con notizie e rivelazioni sconvolgenti che prove in mano, apriranno finalmente gli occhi anche al lettore più scettico e Cattolico, una realtà di compromessi infernali all’ombra di San Pietro.
Secondo Zagami, siamo alla resa dei conti. La tensione sociale sale, e già si notano le prime avvisaglie di una nuova strategia della tensione, manipolata dai soliti architetti del controllo, che per l’occasione tirano fuori anche le loro armi da museo della guerra Fredda, magari di fabbricazione russa, per gambizzare la vittima sacrificale di turno, che in realtà potrebbe aver fatto soltanto uno sgarbo ai suoi controllori e deve quindi essere comunque punito.
In Italia si starebbero addirittura riattivando i pericolosi agenti di quella struttura mai completamente morta e abbandonata denominata GLADIO, a cui l’élite occulta si rivolge per destabilizzare, tramite atti di terrorismo, la nostra povera nazione, ogni volta che le fa comodo.
Insomma, tante carne al fuoco, per un finale di trilogia coi botti.

Buona lettura.

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