di Ivo Nardi - Indice personaggi intervistati
Riflessioni.it è il luogo ideale per fermarsi e riflettere sul senso della vita e lo faremo attraverso le risposte che persone di cultura hanno dato a dieci domande da me formulate.
Intervista a P. Krishna novembre 2012Il Professor P. Krishna è “visiting Professor” al Dipartimento di Fisica alla Devi Ahilya University, Indore – India.
E’ stato Rettore del Rajghat Education Center della Krishnamurti Foundation India di Varanasi dal 1986 al 2002.
Fa parte della Fondazione come “trustee” e continua a seguirne le attività. Ha scritto articoli e libri su vari argomenti relativi agli insegnamenti di J. Krishnamurti e ha tenuto molte conferenze su educazione, scienza e società in diverse parti del mondo. Prima di far parte della Krishnamurti Foundation India, era professore di Fisica alla Banaras Hindu University, dove ha avuto la cattedra di Fisica per 20 anni. Ha lavorato sulla “Fisica dei solidi” nell’ambito della sua area di ricerca e di docenza che riguarda i Raggi X - Cristallografia.
Per maggiori informazioni su P. Krishna e per leggere estratti dalle sue conferenze e scritti www.pkrishna.org
1) Normalmente le grandi domande sull’esistenza nascono in presenza del dolore, della malattia, della morte e difficilmente in presenza della felicità che tutti rincorriamo, che cos’è per lei la felicità?
La felicità è la conseguenza del giusto vivere che, a sua volta, richiede saggezza. Teosofia letteralmente significa ricerca della saggezza, che è la stessa cosa della ricerca della verità, poiché la percezione della verità mette fine alle illusioni. La percezione di ciò che è vero e ciò che è falso è autoconoscenza, che è la chiave per arrivare alla saggezza e pertanto alla la felicità. Solo così la felicità non dipenderà più dalle circostanze.
2) Professor Krishna cos’è per lei l’amore?
Amore è quello stato dell’essere in cui c’è compassione per tutte le creature viventi senza nessun interesse egoistico o giudizio.
3) Come spiega l’esistenza della sofferenza in ogni sua forma?
L’ignoranza come illusione è la causa della sofferenza. Si deve distinguere tra la sofferenza personale e quella dovuta alla com-passione. La sofferenza personale si esaurisce nel momento in cui la mente è libera da tutte le illusioni. L’ego è la più grande fonte di illusioni e pertanto la libertà dall’ego è l’inizio della saggezza e la fine della sofferenza psicologica.
4) Cos’è per lei la morte?
La morte del corpo è qualcosa di naturale in tutto ciò che ha vita e pertanto anche nella nostra esistenza. Si ha una vita veramente creativa e gioiosa solo quando si muore all’ego, che è l’attaccamento alla personalità e questo permette anche di liberarsi dai condizionamenti dovuti al passato o al conosciuto.
5) Sappiamo che siamo nati, sappiamo che moriremo e che in questo spazio temporale viviamo costruendoci un percorso, per alcuni consapevolmente per altri no, quali sono i suoi obiettivi nella vita e cosa fa per concretizzarli?
Per me l’intera vita è una palestra di apprendimento, per imparare non solo ciò che concerne il mondo esteriore, ma anche per distinguere ciò che è vero da ciò che è falso. L’esistenza è un grande mistero e comprenderlo è lo scopo della mia vita. Il resto è una conseguenza della saggezza così generata.
6) Abbiamo tutti un progetto esistenziale da compiere?
Tra tutte le responsabilità che ci assumiamo durante la nostra esistenza, essere sinceri verso se stessi e quindi verso gli altri è di primaria importanza. Ripeto, questa è una conseguenza dell’auto-conoscenza o saggezza.
7) Siamo animali sociali, la vita di ciascuno di noi non avrebbe scopo senza la presenza degli altri, ma ciò nonostante viviamo in un’epoca dove l’individualismo viene sempre più esaltato e questo sembra determinare una involuzione culturale, cosa ne pensa?
L’individualismo è un’illusione. Siamo inestricabilmente legati gli uni agli altri e all’intero universo attorno a noi. Separare noi stessi dal mondo e considerarlo come qualcosa a nostro uso e consumo è l’egoismo di una mente ottusa. È la più grande fonte di ogni tipo di sofferenza, sia personale che globale.
8) Il bene, il male, come possiamo riconoscerli?
Nella misura in cui siamo capaci di essere egoisti, siamo in grado di fare il male. Ogni azione che nasce dall’ego è male, quali che siano i risultati che ne derivano esternamente, e ogni azione nata dall’amore e dalla compassione è un’azione giusta, a prescindere da quanto conseguito esteriormente.
9) L’uomo, dalla sua nascita ad oggi è sempre stato angosciato e terrorizzato dall’ignoto, in suo aiuto sono arrivate prima le religioni e poi, con la filosofia, la ragione, cosa ha aiutato lei?
La Teosofia e Krishnamurti mi hanno insegnato che la religione non è un credo, ma la ricerca della verità e che la nostra saggezza aumenta se abbiamo una mente pronta ad imparare e se consideriamo la vita come un mistero da vivere, un mistero dal quale imparare. Ciò che conosciamo è molto limitato e la consapevolezza della vastità di quel che non conosciamo ci rende umili. Se non va di pari passo con la saggezza, la conoscenza porta all’arroganza e ci impedisce di apprendere.
10) Qual è per lei il senso della vita?
La vita non è un problema da risolvere, ma un mistero da vivere.
Ringrazio la dott.ssa Patrizia Moschin Calvi, responsabile dello staff editoriale della Rivista Italiana di Teosofia e curatrice su Riflessioni.it della rubrica Riflessioni Teosofiche, per aver reso possibile l'intervista al professor P. Krishna e per aver curato la traduzione.
Ivo Nardi
Intervista originale: Interview with Prof. P. Krishna
Indice personaggi intervistati
Riflessioni.it è il luogo ideale per fermarsi e riflettere sul senso della vita e lo faremo attraverso le risposte che persone di cultura hanno dato a dieci domande da me formulate.
Intervista a P. Krishna novembre 2012Il Professor P. Krishna è “visiting Professor” al Dipartimento di Fisica alla Devi Ahilya University, Indore – India.
E’ stato Rettore del Rajghat Education Center della Krishnamurti Foundation India di Varanasi dal 1986 al 2002.
Fa parte della Fondazione come “trustee” e continua a seguirne le attività. Ha scritto articoli e libri su vari argomenti relativi agli insegnamenti di J. Krishnamurti e ha tenuto molte conferenze su educazione, scienza e società in diverse parti del mondo. Prima di far parte della Krishnamurti Foundation India, era professore di Fisica alla Banaras Hindu University, dove ha avuto la cattedra di Fisica per 20 anni. Ha lavorato sulla “Fisica dei solidi” nell’ambito della sua area di ricerca e di docenza che riguarda i Raggi X - Cristallografia.
Per maggiori informazioni su P. Krishna e per leggere estratti dalle sue conferenze e scritti www.pkrishna.org
1) Normalmente le grandi domande sull’esistenza nascono in presenza del dolore, della malattia, della morte e difficilmente in presenza della felicità che tutti rincorriamo, che cos’è per lei la felicità?
La felicità è la conseguenza del giusto vivere che, a sua volta, richiede saggezza. Teosofia letteralmente significa ricerca della saggezza, che è la stessa cosa della ricerca della verità, poiché la percezione della verità mette fine alle illusioni. La percezione di ciò che è vero e ciò che è falso è autoconoscenza, che è la chiave per arrivare alla saggezza e pertanto alla la felicità. Solo così la felicità non dipenderà più dalle circostanze.
2) Professor Krishna cos’è per lei l’amore?
Amore è quello stato dell’essere in cui c’è compassione per tutte le creature viventi senza nessun interesse egoistico o giudizio.
3) Come spiega l’esistenza della sofferenza in ogni sua forma?
L’ignoranza come illusione è la causa della sofferenza. Si deve distinguere tra la sofferenza personale e quella dovuta alla com-passione. La sofferenza personale si esaurisce nel momento in cui la mente è libera da tutte le illusioni. L’ego è la più grande fonte di illusioni e pertanto la libertà dall’ego è l’inizio della saggezza e la fine della sofferenza psicologica.
4) Cos’è per lei la morte?
La morte del corpo è qualcosa di naturale in tutto ciò che ha vita e pertanto anche nella nostra esistenza. Si ha una vita veramente creativa e gioiosa solo quando si muore all’ego, che è l’attaccamento alla personalità e questo permette anche di liberarsi dai condizionamenti dovuti al passato o al conosciuto.
5) Sappiamo che siamo nati, sappiamo che moriremo e che in questo spazio temporale viviamo costruendoci un percorso, per alcuni consapevolmente per altri no, quali sono i suoi obiettivi nella vita e cosa fa per concretizzarli?
Per me l’intera vita è una palestra di apprendimento, per imparare non solo ciò che concerne il mondo esteriore, ma anche per distinguere ciò che è vero da ciò che è falso. L’esistenza è un grande mistero e comprenderlo è lo scopo della mia vita. Il resto è una conseguenza della saggezza così generata.
6) Abbiamo tutti un progetto esistenziale da compiere?
Tra tutte le responsabilità che ci assumiamo durante la nostra esistenza, essere sinceri verso se stessi e quindi verso gli altri è di primaria importanza. Ripeto, questa è una conseguenza dell’auto-conoscenza o saggezza.
7) Siamo animali sociali, la vita di ciascuno di noi non avrebbe scopo senza la presenza degli altri, ma ciò nonostante viviamo in un’epoca dove l’individualismo viene sempre più esaltato e questo sembra determinare una involuzione culturale, cosa ne pensa?
L’individualismo è un’illusione. Siamo inestricabilmente legati gli uni agli altri e all’intero universo attorno a noi. Separare noi stessi dal mondo e considerarlo come qualcosa a nostro uso e consumo è l’egoismo di una mente ottusa. È la più grande fonte di ogni tipo di sofferenza, sia personale che globale.
8) Il bene, il male, come possiamo riconoscerli?
Nella misura in cui siamo capaci di essere egoisti, siamo in grado di fare il male. Ogni azione che nasce dall’ego è male, quali che siano i risultati che ne derivano esternamente, e ogni azione nata dall’amore e dalla compassione è un’azione giusta, a prescindere da quanto conseguito esteriormente.
9) L’uomo, dalla sua nascita ad oggi è sempre stato angosciato e terrorizzato dall’ignoto, in suo aiuto sono arrivate prima le religioni e poi, con la filosofia, la ragione, cosa ha aiutato lei?
La Teosofia e Krishnamurti mi hanno insegnato che la religione non è un credo, ma la ricerca della verità e che la nostra saggezza aumenta se abbiamo una mente pronta ad imparare e se consideriamo la vita come un mistero da vivere, un mistero dal quale imparare. Ciò che conosciamo è molto limitato e la consapevolezza della vastità di quel che non conosciamo ci rende umili. Se non va di pari passo con la saggezza, la conoscenza porta all’arroganza e ci impedisce di apprendere.
10) Qual è per lei il senso della vita?
La vita non è un problema da risolvere, ma un mistero da vivere.
Ringrazio la dott.ssa Patrizia Moschin Calvi, responsabile dello staff editoriale della Rivista Italiana di Teosofia e curatrice su Riflessioni.it della rubrica Riflessioni Teosofiche, per aver reso possibile l'intervista al professor P. Krishna e per aver curato la traduzione.
Ivo Nardi
Intervista originale: Interview with Prof. P. Krishna
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