"THE END"

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mercoledì 7 novembre 2012

Anima Collettiva ed Inflazione Psicologica


di J. Baines
Traduzione di Anticorpi.info

Aristotele definì lo schiavo uno 'strumento animato malleabile.' Tale terrificante immagine non è mai stata vera quanto oggi, se applicata alla umanità in generale. L'individuo è solo un'appendice e una cassa di risonanza per la specie.


L'homo sapiens - infatti - come ogni altra creatura animale possiede una anima collettiva che dirige la evoluzione della specie. Si tratta di una forza regia che dirige, controlla, supervisiona e regola le attività della specie come una sorta di cervello comune che soffoca - in ultima analisi - il pensiero individuale.Jung definì tale forza 'inconscio collettivo.' Non parlò specificamente di 'anima animale', ma è probabile che si riferisse ad essa.

Basta comprenderne le implicazioni più profonde e accettare questo concetto per trovare la causa primaria degli impulsi bestiali che da sempre dominano il mondo.La personalità è semplicemente un riflesso dell'anima collettiva, la quale plasma la psiche degli individui con il suo potere insospettabile. In tal modo l'individuo riceve dai propri genitori una eredità fisica e genetica, e dalla propria specie una eredità di istinto ed intelligenza animale.
In queste condizioni è molto difficile per l'individuo superare la fortissima costrizione psichica dell'anima collettiva e plasmare la propria personalità individuale.Egli deve rassegnarsi a condividere la sorte comune dei suoi simili, a meno che non sia abbastanza 'fortunato' da entrare in contatto con l'ermetismo. La filosofia ermetica sostiene che non possa esistere un reale progresso spirituale e morale fin tanto che l'individuo non recida il cordone ombelicale che lo connette al computer centrale della specie, il quale nutre le sue caratteristiche 'bestiali.'

Si tratta di un evento notevole, unico ed irreversibile, che ha luogo nel cuore delle vere scuole ermetiche. Altre scuole non affrontano il problema con gli studenti, e si limitano a trasmettere certi insegnamenti che senza alcun dubbio serviranno a rendere ancora più animalesca la loro intelligenza.

Lo abbrutimento della intelligenza è un fenomeno comune in questa epoca. Quanto più una persona è intelligente, tanto più potente sarà la sua bestia, la quale userà tale intelletto per soddisfare i propri istinti, senza altra preoccupazione. Il programma collettivo (dell'anima collettiva) sulla base di divisioni feroci e disumane obbliga l'individuo ad uccidere per mangiare. La morte ha molti gradi, e la distruzione fisica non è che l'ultimo di essi; ma prima della morte vi è il lento declino conseguenza della distruzione dei propri desideri interiori. Si può uccidere annientando la volontà degli altri o sfruttandoli senza pietà; rendendo male per male, distruggendo l'amore, la sanità mentale, la felicità, la pace altrui. O diffamando, insultando e ignorando i problemi del proprio prossimo.

Il futuro della specie umana non sembra promettente: lo sviluppo accelerato di una intelligenza fredda e priva di vere doti spirituali ha creato dei giganti intelligenti che sono anche pigmei spirituali, privi di coscienza e sensibilità umana, grazie all'opera di un un vasto programma cerebrale e culturale progettato, in ultima analisi, per servire il computer centrale della specie.
L'unica salvezza - secondo la dottrina ermetica - è nelle mani del singolo individuo, colui il quale raggiunga una autonomia vitale, affrancandosi dal retaggio del cervello centrale. Purtroppo non tutti sono destinati a salvarsi, in quanto se così fosse l'homo sapiens si estinguerebbe [p 44].

Quale destino attende coloro che non possono salvarsi? Nulla di drammatico o spettacolare; alcuni potrebbero reincarnarsi e poi evolversi lentamente nel corso di una serie di esistenza successive, e altri sparirebbero, cioè andrebbero incontro al genere di morte che risiede nello immaginario delle persone materialiste convinte che tutto finisca nella tomba.

La trama onirica che imprigiona l'uomo è estremamente sottile e complessa, ma al tempo stesso brutalmente evidente una volta che si impari ad osservare i fenomeni specifici della psicologia sociale. Anche durante la ricerca di qualcosa di superiore, la gente si attorciglia in un gomitolo di norme culturali. Quanto più si studia, meno si sa, e meno si comprende. Tutti questi sforzi sono capitalizzati dal computer centrale, il quale li raggruppa in una sorta di riserva culturale collettiva.

Come è nato questo computer centrale? Si è formato lentamente, fin dal momento in cui il primo uomo ha messo piede sulla Terra, attraverso la interazione tra l'ambiente esterno e la sua psiche. E' il prodotto delle emanazioni di Dio che incontrano le emanazioni dell'uomo. Esso proseguirà a crescere e perfezionarsi in virtù della vita della umanità stessa, tuttavia sopravviverà all'uomo, dal momento che una volta nato non necessita di ulteriore supporto biologico per proseguire la sua esistenza.

In termini mentali o psicologici l'individuo non esiste, in quanto è inseparabile dalla cultura nella quale è nato. Egli è regolato da norme sociali e comportamentali che in definitiva sono controllate dal computer centrale. Così la cultura, che a volte può giovare molto alle persone, in altri modi può essere considerata come il vero e proprio assassino della scintilla divina, della libertà e della consapevolezza.

Gli obblighi e le restrizioni culturali manipolano, ipnotizzano e possiedono l'individuo con una forza tale da costringerlo ad aderire ad un modello. Questo modello è una sorta di prototipo per la produzione di robot-uomini, gli schiavi del computer centrale, il quale tende a mantenere in funzione lo spettacolo della vita.

Una società malata come la nostra non può che esprimere una cultura malata, del tutto assoggettata agli stereotipi della anima collettiva. La nostra società è realmentemalata, talmente malata da essere paragonabile ai gironi infernali della Divina Commedia. Ogni essere è tormentato da una infinità di problemi e conflitti.Fortunatamente, o sfortunatamente, l'uomo ottunde le proprie facoltà superiori e non realizza fino in fondo l'orrore della propria esistenza all'interno di questo mondo folle.

Un aforisma popolare dice: In un paese di ciechi, il guercio regna.



Nella nostra civiltà sta accadendo qualcosa di simile, dal momento che i leader e la classe dirigente alla guida della comunità non sono sottoposti ad alcun controllo psicologico. Ci lasciamo guidare, chi più chi meno, da individui di cui ignoriamo il grado di sanità mentale. E' sufficiente che una persona appaia normale per essere considerata tale. Sappiamo che i disturbi mentali siano fenomeni molto difficili da diagnosticare e valutare perfino dai professionisti del settore, figuriamoci dall'uomo comune della strada. Sembra incredibile che in una civiltà cosiddetta all'avanguardia, un argomento così importante sia trascurato.
Alcuni individui, in virtù delle posizioni che occupano nella gerarchia sociale si convincono di essere infallibili; tutto ciò attiene al fenomeno della inflazione psicologica derivante dalle loro posizioni.

Il termine 'inflazione psicologica', coniato da Jung, descrive il disorientamento vissuto da chi si identifichi con la posizione ricoperta, e se ne lasci sopraffare al momento di auto-valutarsi(ad esempio un funzionario pubblico che si strappi le vesti se chiamato semplicemente 'signore' anziché con la sua qualifica burocratica - n.d.t.). Un medico potrebbe tendere a elevarsi al livello di importanza e dignità che la società conferisce al suo titolo professionale.

Ma una persona non è ciò che il suo titolo o la sua posizione rappresentano; egli è semplicemente una persona che non ha alcun diritto di rivendicare per se la importanza e la grandezza concessa culturalmente alla sua professione in generale. Se non riesce a realizzare questa verità, la persona soggetta all'inflazione tende ad attribuire a se stessa come individuo una forza e importanza che in realtà non le appartengono.

A causa della inesistenza dei controlli psichiatrici, inevitabilmente migliaia di vittime innocenti pagano in modi diversi la follia di alcuni amministratori della nostra civiltà. Errori di diritto, abusi di potere, fatali errori politici che degenerano in conflitti armati, usurpazione del potere da parte di mafie finanziarie, sistemi di istruzione obsoleti o dannosi; questo ed altro viene provocato dai potenti con disturbi mentali.

Uno dei più frequenti disturbi mentali di questa società attiene gli esseri umani che vendono il loro onore, la loro dignità, la decenza e la loro stessa persona in cambio di ricompense economiche.

Tratto dall'opera The Stellar Man, di John Baines (1985)
Pubblicato in lingua inglese sul sito Montalk.net


Traduzione a cura di Anticorpi.info

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