"THE END"

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lunedì 21 ottobre 2013

L' Italia di Priebke.

Scritto da Uriel Fanelli

Ho ricevuto una caterva di email in risposta alla decisione di uscire da internet ed entrare su I2P , molte mi hanno reso felice, ma altre molto meno. Anche perche' venivano da gente che quando ho scritto il post su Priebke si e' procurata le sue due palate di merda da gettarmi addosso, alcuni in maniera plateale, alcuni in maniera subdola, gesuita.

Nei Promessi sposi, Don Abbondio diceva che "se il coraggio uno non ce l'ha, non se lo puo' dare". Questa frase viene generalmente considerata vera, e viene considerata vera per una ragione: e' assolutoria.

Supponiamo che , per un qualche motivo , se uno il coraggio non ce l'ha, allora possa darselo. E che quindi avere coraggio o meno sia una scelta.

La prossima domanda e': in che modo cambia la figura di Don Abbondio?

Nel libro Don Abbondio era un codardo "ontologico", nel senso che era tale perche' questo era il suo posto nel cosmo. Ovvero, qualcosa che non aveva scelto lui, come essere biondi o avere gli occhi neri.

Ma adesso supponiamo che essere un codardo sia una sua deliberata scelta. In tal caso, abbiamo una nuova realta': Don Abbondio era un COMPLICE di Don Rodrigo, ed agiva di sua VOLONTA' perche' lui vincesse.

Questo cambia le cose, isnt'it? Basta solo ammettere o ipotizzare per un attimo che la codardia sia una scelta, ed ecco che come tutte le scelte, vi trovate responsabili di quanto avviene per colpa vostra.

Il post su Priebke ha prodotto numerose reazioni, e devo dire che se, come me, pnsate che la vigliaccheria sia una scelta, e una implicita COMPLICITA' con il prepotente di turno, la mappa delle persone malvage attorno a me si e' arricchita parecchio.

Sembra che siate digiuni da qualsiasi base , di qualsiasi cosa riguardi la fondazione di uno stato di diritto. Allora: Priebke doveva uccidere circa trecento persone, che avevano gia' subito una qualche condanna, e la scontavano per questo in carcere.

Ora, in un paese civile, una volta condannati, non puo' succedere che la pena sia aumentata per una decisione , un atto del diritto, che arriva dopo. Cosi', se vi hanno condannati a tot anni, vi dovete fare SOLO quei tot anni.


Questa si chiama certezza della pena, e non e' solo una certezza persecutoria, ma e' anche una certezza per il condannato: piu' di tanto non puo' accadere, e non vi e' arbitrio.

Per questo, non era assolutamente parte della civilta' una decisione di prendere gente condannata al carcere e condannarla a morte. Non c'entra niente che , come dice Priebke, i tedeschi avessero fatto affliggere ai muri un avviso di rappresaglia: non e' che basti appendere qualcosa al muro per far venire meno la legge. Non in un mondo civile.

Cosi' come, il diritto civile dice che se non hai commesso il reato personalmente non puoi essere condannato per il reato stesso. Se volete un mondo che non sia il mondo che sognava Priebke, non potete uccidere un tizio perche' un altro tizio ha fatto qualcosa. E non solo non potete ucciderlo: non potete neanche punirlo, tipo non potete mandare le ruspe ad abbattere la casa dove vive una famiglia, se il solo marito ha commesso un reato: nei paesi civili, lui e solo lui ne rispondono, perche' come dice la costituzione antifascista , la responsabilita' penale e' personale. O VOI in persona avete commesso un reato, oppure nessuno vi puo' fucilare, incarcerare, perseguitare voi o la vostra famiglia.

Questi sono i due principi, e non sono principi deboli, sono semmai due pilastri, che differenziano il mondo di Priebke e il mondo civile.

Se potete essere uccisi, incarcerati, perseguitati, buttati fuori dalla vostra casa, ridotti in miseria o qualsiasi altra persecuzione onerosa , per qualcosa che NON avete commesso di persona, e senza un processo, allora siete nel mondo di Priebke. Senza ombra di dubbio. End of story.
Se invece NESSUNO ha il diritto di punirvi o perseguitarvi o causarvi danno senza che un tribunale dello stato, in condizioni di terziarieta', abbia deciso che PERSONALMENTE , voi e proprio voi, avete commesso un reato, e se la pena e' decisa secondo il codice da un tribunale, allora siete nel mondo civile. Solo e SOLO in quel caso: legge e codice.

Esistono molti paesi che pretendono di essere civili perche' scimmiottano alcune parti della civilta'. Paesi dove potete venire perseguitati (messi in carcere, o semplicemente avere la casa rasa al suolo , o fucilati ) senza avere, IN PRIMA PERSONA, commesso un reato e senza che la pena sia equa a norma di codice. Questi paesi, tra cui l' Italia ed altri, si bullano di essere paesi "democratici", magari perche' hanno qualche parvenza di parlamento, o perche' qualche percentuale della popolazione locale va a votare.A volte semplicemente perche' i paesi vicini sono ancora peggiori.

Ma poi... ma poi qualche volta succede che due grossi PILASTRI della civilta' giuridica, senza i quali si sta nel mondo di Priebke, vengono stravolti.

Cosi' , bisogna essere molto chiari: se siete dalla parte della civilta', tutto quello che c'era da fare a Priebke era scritto nella legittima sentenza di un legittimo tribunale. Che siate d'accordo o meno. Se uscite da questo, siete nel mondo che voleva Priebke.
Non importa quanti altri artifizi vogliate tirare in ballo per sembrare democratici e civili: sarete solo dei nazisti con un altro vestito addosso. Anche se vi reputate antinazisti di professione: come disse Napoleone, "a furia di combattere qualcuno si finisce con l'imitarne l'arte bellica".

Cosi', adesso quei signori con la kefia al collo che hanno preso a calci la bara di un morto sono i nuovi eroi, e la kefia e' il nuovo nero. Ok. C'e' chi dice di sentirsi meno solo, se migliaia di persone con la kefia al collo vanno a prendere a calci la bara. Oh, ne sono certo. Ma costui non deve preoccuparsi, perche' queste persone non lo faranno MAI sentire solo: gli staranno addosso ancora per molti anni.

Ora queste persone non vogliono Priebke , nonostante per la legge avrebbe dovuto trovare sepoltura nel cimitero comunale di Roma. E cosi' siccome non lo vogliono , e qualcuno si sente meno solo, e hanno cosi' paura dei nostalgici che vanno a manifestare sulla tomba (anziche' picchiare gay per le strade o dipingere svastiche sui muri delle scuole come fanno , impuniti, ogni giorno)(1), che puf, alla sentenza del tribunale si aggiunge una persecuzione post-mortem, il divieto di sepoltura.

Fantastico. Non dovrei dirlo? Beh, va bene. Non scrivero' piu' nulla di migliaia di persone della sinistra militante e filopalestinese che vanno a prendere a calci bare o a commettere atti almeno extralegali. Ma questo significa che non lo faro' mai. Neanche quando "estenderanno un pochino" la legge, perseguitando qualcuno che magari non doveva esserlo a norma di legge: per esempio, un ebreo.

Si, in un paese civile alcune cose non dovrebbero succedere. Ma nel momento in cui succedono, e nel momento in cui qualcuno decide che se una folla ti odia abbastanza la legge finisce e possono perseguitarti, beh, insomma: tomba per tomba, la stessa folla puo' anche prendere di mira altre tombe.

La sentenza non diceva che a Priebke andasse negata sepoltura. Ma se basta odiarlo un pochino per cambiare le cose, beh, l'odio e' una merce che vende bene.

Il tempo e' galantuomo. E so benissimo che prima o poi, gli stessi signori con la kefia che hanno preso a calci la bara di Priebke andranno a prendere a calci qualcun altro, o qualche altra bara, o qualche altra tomba, o qualche altro cimitero. E' facile prenderci gusto.

E questo qualcuno che verra' preso a calci, in quel momento, si sentira' molto piu' solo.

Beh, che dire: avete scelto voi il mondo di Priebke, non era una novita' che vi venisse "un pelo stretto".

Si , sarebbe meglio un mondo ove le leggi sono uguali per tutti, e se bisogna rinunciare alla soddisfazione di veder prendere a calci la bara di Priebke, almeno si potra' godere di non far prendere a calci quella del nonno. La civilta' giuridica ha i suoi vantaggi quando ti protegge, e ovviamente ha i suoi costi quando protegge qualcuno che detesti.

Il guaio e' che i costi sono solo un altro punto di vista dei vantaggi. Era legale fare il funerale a Priebke, ma una folla vociante lo ha impedito. E' legale magari fare una moschea in un posto, ma una folla vociante di leghisti lo impedisce molte volte. E magari neanche fare una sinagoga sara' molto facile, in futuro, per via della tendenza di alcuni a confondere gli ebrei con israele.

Per alcuni, la legge va bene quando colpisce i tuoi nemici, e va male quando qualcuno perseguita illegalmente i tuoi nemici: prima viene perseguitare il proprio nemico, POI viene la legge. In Italia si dice che "la legge si applica solo sui nemici, per gli amici si interpreta". E cosi' prima si perseguita l'odiato, POI si trova il modo di interpretare la legge. La vendetta, insomma, viene prima: la proposta era di "bruciarlo e disperdere le ceneri", il che sa molto di "occhio per occhio", ma sara' una svista. Nessuno vuole la legge del Levitico, giusto?

Quindi alcuni lasciano che la legge diventi piu' debole nel difendere tutti , per il piacere di veder perseguitare il proprio nemico (2), e poi saranno gli stessi che piagnucoleranno per la debolezza della legge, quando i perseguitati saranno loro e a ridere saranno altri.

Dicono di sentirsi meno soli cosi'.

E chi sono io per contraddirli?

Credo che , nel breve periodo di "internet" che ancora aspetta questo blog, non tocchero' mai piu' la storia tipo "una folla di sinistra radicale che va a prendere a calci la bara di qualcuno". Non sara' piu' "sinistra radicale" ma "societa' civile", e alla fine dei conti, chi siamo noi per contraddire una folla vociante? In fondo, le folle vocianti hanno sempre difeso i deboli e le minoranze, no? Mica come quella roba odiosa li', la Legge inventata dagli illuministi.

Poi, chi sia questo qualcuno che verra' preso a calci da folle di "societa' civile" , lo decidera' il destino. Secondo me ci sono ancora si e no 2-3 nazisti vivi, nel 2013, di quelli del 1943. Chissa' con chi se la prendera' , in futuro , quella folla con la kefia. Non riesco proprio a immaginarlo: sono imprevedibili.
Ma l'importante, mi dicono, e' che anche quando sei dalla parte sbagliata dei calci, tu non ti senta solo.

Io preferisco ancora le nazioni civili, dove magari ti senti solo, dove magari la legge protegge anche quelli che detesti, ma almeno nessuno ti prende a calci.

Sono un tipo strano. Per questo sto per muovermi in una darknet: sono tutti strani , li'. Magari mi sentiro' meno solo.

Uriel

(1) Oh, che paura che hanno a Roma di club che vanno ad onorare il fascismo e a fare saluti romani. A Roma, infatti, nessuno fa MAI un saluto romano: se solo ci provate, vengono a prendere a calci la bara di vostro nonno, suppongo. Una citta' che quotidianamente respinge il fascismo in cotanta misura, come puo' sopportare se qualcuno va a fare il saluto romano su una tomba?

(2) Come se mancassero fascisti vivi e vegeti da perseguitare a Roma, poi.

Tag: Il Sacro Perizoma di Bisonte di Carlo Magno.
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