"THE END"

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domenica 9 dicembre 2012

GIULIETTO CHIESA: UNA TEMPESTA LI SPAZZERA' VIA TUTTI

Sì, forse per ora l’alternativa non c’è – non in queste elezioni, non subito. Ma almeno, ragazzi e ragazze, prendiamo la rincorsa: prepariamoci per la prossima volta.

Isabella Viola, una giovane madre di quattro figli, è morta stroncata dalla fatica su una panchina della metropolitana di Roma. Volevo ricordarla, perché credo che questa morte sia un segnale, un grande segnale molto forte. Un campanello d’allarme, che ci dice che sta arrivando la tempesta. Comincio a pensare che sia necessaria, una tempesta, per scrollarci di dosso l’apatia che troppi di noi continuano ad avere. Guardavo, nei giorni scorsi, le facce – un po’ ebeti, per la verità – di quelli che sono andati a votare per le primarie del Partito democratico. Erano contenti, probabilmente, tutti presi dall’idea di partecipare a una specie di rito democratico. E invece, era soltanto un rito: niente di più e niente di meno. Non è colpa loro, sono abitanti di Matrix. Loro non sanno. Erano tre milioni, pare, gli abitanti di Matrix che sono andati a votare per le primarie, ma in realtà sappiamo che sono molti di più, purtroppo per noi.

Ma il problema non sono loro. Il problema siamo noi: quelli che qualche cosa – non molto – ma qualche cosa sanno. E tacciono, o partecipano all’inganno e al sopruso – in particolare gli intellettuali, ma qui voglio parlare dei primi protagonisti del sopruso. L’altro giorno, il nostro premier Monti e il presidente Hollande si sono incontrati a Lione per decidere solennemente che faranno l’alta velocità che collegherà Torino e Lione. E io lo considero un sopruso, proclamato addirittura in forma solenne, legale, con i paramenti di tutta la giurisprudenza europea. Eppure, è un inganno: perché l’alta velocità non potranno farla. Mentono – e il presidente loro, e il presidente nostro. E non potranno farla perché la crisi è più veloce dell’alta velocità. E perché c’è una sola alta velocità: quella della crisi.

Un sopruso è, per esempio, essere costretti a vedere per quasi due ore il banchiere Geronzi che pontifica su La7, a “L’Infedele”, con il conduttore targato Pd che si chiama Gad Lerner che alla fine – guardate che finezza: alla fine – lo ringrazia per la fiducia. Fiducia di che, Gad Lerner? Geronzi è andato in tivù nel tuo spettacolo perché evidentemente gli avevi garantito che non gli sarebbero state fatte domande sgradevoli. Grazie, Lerner, per il sopruso e l’inganno al quale hai sottoposto i tuoi spettatori.


E un sopruso, ahimè, è scoprire che la Corte Costituzionale rimprovera i giudici di Palermo per aver rispettato la Costituzione e la legge, e dà ragione al ricorso del presidente della Repubblica, che a quanto pare – in vecchiaia – ha deciso di diventare Re, se glielo consentiamo. E un sopruso è andare a votare di nuovo con il Porcellum, che ci metterà di fronte alle solite facce di bronzo (cioè, di culo) che conosciamo a memoria. Un sopruso è anche vedere la voragine dei non-rappresentati – che sono 10 milioni – piena di capi, di capetti, di furbetti, di intellettuali, di guru, che in tutti questi anni non hanno capito niente di quello che è accaduto, e che credono di essere “a sinistra”. Forse lo sono – oh, Dio mio – forse lo sono davvero; ma non sono capaci di fare nessuna autocritica, e finiscono – nolenti, i magari anche volenti, o magari anche molto volentieri – al carro delle banche che ci stanno spellando vivi, alla faccia della sinistra.

Ecco perché ci vuole una tempesta: per spazzare via tutti, anche loro – a destra e a sinistra. Perché con loro finiremo tutti come Isabella Viola, stremati dalla fatica. O, peggio ancora: bruciati dalla guerra

Io credo che dobbiamo trasformare le prossime elezioni politiche in una protesta di massa. Mettiamoci d’accordo, gli possiamo far vedere i sorci verdi. Perché la crisi arriva – appunto, più veloce dell’alta velocità. Sì, forse per ora l’alternativa non c’è – non in queste elezioni, non subito. Ma almeno, ragazzi e ragazze, prendiamo la rincorsa: prepariamoci per la prossima volta.

(Giulietto Chiesa, testo del video-editoriale “Soprusi” pubblicato da “Megachip” il 7 dicembre 2012).

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