"THE END"

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domenica 11 agosto 2013

Papa Bergoglio e la "proposta gnostica"! Rocco Bruno


Papa Bergoglio si scaglia contro la "proposta gnostica" e la visione intima del Cristo come "coscienza" realizzata nell'uomo, bollando tutto come una tentazione dal quale fuggire. Dice - "C’è poi l’ideologizzazione psicologica che riduce l’incontro con Gesù a una dinamica di autoconoscenza. La fede abbandona la sua dimensione spirituale in cerca di un semplice benessere psichico: al centro non c‘è Gesù ma la propria psiche che non esce da se stessa. Sono i cristiani senza la Croce di Cristo."

Gesù nel vangelo di Tommaso dice che il Regno dei Cieli è dentro di noi, e quando lo fa intendeva precisamente questo, non dice che il Regno dei Cieli è tra di voi, come i teologi contemporanei vogliono farci credere (...): il Regno dei Cieli è dentro e non c'è nessuna ragione di cercarlo fuori", siamo ai soliti tentativi di riportare le pecorelle smarrite nell'ovile; avendo perso identità e terreno con gli scandali di pedofilia e IOR, adesso con il nuovo maquillage targato "Francesco" cercano di manipolare ancora una volta le coscienze. Il Cristo è intimo, è quando l'uomo diventa una "coscienza". La "fede abbandona la sua dimensione spirituale" quando diventa il dogma cattolico che tanto professano, e non viceversa. Hanno fatto della croce un simbolo del martirio, mentre si tratta di un simbolismo antico che rappresenta la crescita attraverso la morte di tutto ciò che è animale, umanoide, di tutto ciò che è egoistico ed egocentrico.

Esaltare la croce in questo modo equivale ad esaltare l'idiozia dell'uomo che incapace di capire il messaggio cristico lo ha crocifisso. La croce non è uno strumento creato da Dio, ma dagli uomini di potere ed arroganti come la chiesa cattolica ha dimostrato in secoli di eccidi e crociate, di soprusi e distruzione, di essere. Hanno usato l'ignoranza e la superstizione per rabbonire i loro seguaci e la forza, la violenza, la tortura e le privazioni per distruggere gli oppositori, ... proprio un gran bel quadretto, verrebbe proprio da dire: "ma tu guarda da quale pulpito viene la predica!" - o anche - "il bue che dice cornuto all'asino".

L'ipocrisia di una chiesa che pensa ai poveri è l'ultima trovata per rifarsi una facciata. Tiepidi come una tisana, ... quegli stessi tiepidi che Gesù vomita dalla bocca. Non hanno diritto di parlare di Cristo, eppure lo fanno, è sempre la stessa storia qualcuno che senza requisiti parla a titolo di tutti. Cosa ne può sapere di Gesù Cristo chi prima lo ha messo in croce e poi gli ha inquinato e distrutto tutto il suo insegnamento?! La "proposta gnostica" non esiste, esiste una tradizione del cristianesimo primitivo, quello che fu perseguitato per 200 anni e poi riassorbito nel potere dell'impero di Roma per pura utilità ed opportunismo di Costantino, piegata ai voleri della nascente Santa Romana Chiesa.

Catari, Albigesi, eretici a vari titolo (Giordano Bruno tra tutti). Furono i cattolici, penso ai parabolani del vescovo Cirillo[1], o alla distruzione delle civiltà precolombiane, a spazzare vie le nostre radice, perché senza radici non sappiamo da dove veniamo e restiamo nell'ignoranza. E' questo il problema di pensare di risolvere tutto seguendo un solo uomo o una dottrina o una religione. Se non impariamo a seguire le nostre intuizioni e usare queste cose come strumenti e non scopi non riusciremmo mai veramente a capire perchè viviamo e cosa ci stiamo a fare qui. Per quanto possano sembrarci misere o puerili, sono le nostre intuizioni, l'embrione di un ragionamento, che il tempo e la vita ci insegnerà a capire, perchè la vita e il tempo sono quello Spirito Santo che opera nell'uomo una grande trasformazione. Tutto inizia con l'uomo e finisce con lui. Imparare dalle nostre esperienze, innanzi tutto, anche se magari 2 dritte fanno sempre comodo, sempre di 2 dritte si parla.

Cambiare la descrizione del mondo e della vita che ci è stata imposta sistematicamente e meticolosamente dai sistemi, tra cui la chiesa Cattolica ne è pienamente responsabile ed uno di questi, passa per un "lavoro" sistematico tanto quanto lo è stato in condizionamento. Certo abbiamo bisogno di un certo tipo di educazione, ma chiunque è in grado di capire se una cosa lo rende più libero, o più schiavo, ... educare significa comunque sempre - "far emergere" - viene da "educere", portare fuori. Portare fuori quello che c'è, è inutile sentirsi illuminati o saggi, è meglio capire in quali condizioni versiamo, e riconoscere i nostri limiti, nel tempo li potremo spostare.

"Alcune regole possono essere eluse, altre infrante, adesso scolpiscimi ... se ci riesci" (cit. matrix).

Una scuola può essere seguita, come addestramento, ma poi deve essere abbandonata, per iniziare a vedere se quell'addestramento può dare dei frutti nella nostra vita. Il bene di oggi diventa il male di domani se dovendo operare nella vita, restiamo attaccati a quella scuola o insegnamento. Questo significherebbe solo ritardare il nostro sviluppo, è la paura che ci prendere tempo e la mancanza di potercela fare, un una parola di fiducia nelle nostre risorse. Proprio come Neo nel film, non crediamo di poter essere l'eletto, e così non lo diventiamo a meno che la vita non ci metta drasticamente alla prova.

Per finire, nello stesso articolo si fanno le seguenti affermazioni: "Legata a questa c’è la tentazione gnostica: “è solita verificarsi in gruppi di élites – afferma il Papa - con una proposta di spiritualità superiore, abbastanza disincarnata”, propria dei cosiddetti “cattolici illuminati”: oggi – sottolinea - sono gli “eredi della cultura illuminista”, “cristiani satelliti che hanno una piccola Chiesa a propria misura”, cristiani che seguono le mode del tempo."

Scandaloso! Gruppi di élites e cattolici illuminati?! Ma se gli "illuminati" sono la chiesa cattolica. Sono loro l'èlite che dice all'uomo cosa credere e in cosa non credere. Fintanto che la chiesa cattolica esisterà l'uomo non sarà mai veramente libero!

Il testo da cui sono estratte le parole di Begoglio è proveniente dalla pagina http://it.radiovaticana.va/news/2013/08/08/papa_francesco:_superare_le_tentazioni_nella_chiesa,_dalle_ideologie/it1-717206 - del sito Radio Vaticana

[1] Vescovo di Alessandria, Cirillo inventore dell’alfabeto cirillico, in seguito santificato dalla Chiesa di Roma. Fu Cirillo ad ordinare l’uccisione di Ipazia, donna, matematica, filosofa neo-platonica ed astronoma, vissuta in Alessandria tra il IV e V secolo dove insegnava. La sua uccisione fu eseguita da parte di una folla di cristiani in tumulto composta, per lo più, di monaci fanatici del martirio detti “paraboloni”. Proprio Benedetto XVI lo ha celebrato come “Padre della Chiesa”. In quell’occasione Ratzinger, era il 2007, si è limitato a ricordare che Cirillo “governò Alessandria per 32 anni con grande energia”. Nessun cenno, invece, allo smembramento del corpo di Ipazia ed alla distruzione di innumerevoli testi nonché della stessa biblioteca di Alessandria. Ipazia fu accusata e quindi colpevole di mettere in discussione “la parola di Dio”, di discuterne il valore come “verità” rivelata. Credo che di fondo la cosa più imperdonabile per “loro” fu che a farlo fosse una donna. Per completare il quadro di fanatismo: pare che i “paraboloni” curavano gli appestati sperando di essere contagiati e di morire servendo Cristo. La storia di Ipazia è stata raccontata integralmente nel film “Agorà”, diretto dallo spagnolo Alejandro Amenabar e censurato in Italia.
Posted 12 hours ago by Rocco BRuno

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