Accade a Pordenone, dove un losco individuo di nazionalità albanese, definito “imprenditore”, acquista la discoteca Papillon e proibisce l’ingresso agli Italiani, se “non accompagnati”. L’ingresso è invece libero per i suoi simili, e per i Romeni.
Ovviamente nessuna associazione antirazzista aprirà bocca: la discriminazione è tale, solo se le vittime sono le “vittime” per antonomasia. E quindi devono essere: immigrati, omosessuali e in piccola parte donne, meglio se lesbiche. Altrimenti la discriminazione non esiste.
Gli Italiani faranno a meno di un locale gestito da un Albanese, probabilmente sarebbe divenuta, motu proprio e senza bisogno di “divieti”, l’ennesima discoteca per immigrati nullafacenti e rissosi evitata dagli Italiani. Ma quando un immigrato si permette una cosa del genere, questo non può passare sotto silenzio.
Ci stanno espropriando della nostra terra. Piano piano. E ora lo fanno con sempre maggiore arroganza.
FONTI
http://www.losai.eu/
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