- Prof. Giuseppe Casarrubea -
Per saperne di più sulla polemica sollevata da qualche giornalista, dopo l’elezione a papa del cardinale Jorge Mario Bergoglio, abbiamo rintracciato due giudizi di due autorevoli personalità che non possono certo essere tacciate di essere di parte. Il primo è il Premio Nobel per la Pace Adolfo Pérez Esquivel; il secondo il deputato nazionale argentino del “Proyecto Sur”, Fernando Solanas, regista cinematografico, che esordì (1968) con “La hora de los hornos” (L’ora dei forni), un documentario su Che Guevara. Il Nobel ha detto che Jorge Bergoglio non fu un complice del rapimento di due sacerdoti, al tempo della dittatura di Videla in Argentina (1973-1983). Lo furono altri religiosi, ma non Bergoglio, ha precisato, facendo riferimento sia a documenti sia anche alle stesse testimonianze dei due sacerdoti. (“No creo, como algunos dicen, que haya sido cómplice de la dictadura. Hubo religiosos que sí, pero Bergoglio no”). Anzi, nella qualità di Superiore della Compagnia di Gesù Bergoglio si adoperò per liberare i due suoi sacerdoti, sostiene la rivista “Pagina 12” (15 marzo 2013). Esquivel aggiunge: “so personalmente che molti vescovi hanno invitato la giunta militare al rilascio dei prigionieri e dei sacerdoti, ma non sono stati ascoltati […] Altri religiosi hanno fatto un lavoro silenzioso per vedere se potevano ottenere certe cose durante quell’epoca triste, ma accusare di complicità Bergoglio, è sbagliato.”
Altra voce autorevole è quella del deputato Fernando “Pino” Solanas, il quale ha dichiarato che “l’elezione del papa cade su una figura notevole della Chiesa come Bergoglio noto per il suo enorme equilibrio e saggezza.” Il deputato nazionale per il Progetto Sud, ha detto che in seguito alle dimissioni di Benedetto XVI la Chiesa ha iniziato a guardare verso l’America Latina e che la nomina del nuovo Papa aiuterà tutta la regione ad approfondire i legami tra i popoli e a promuovere la loro integrazione. Solanas ha concluso dicendo: “Bergolio è stato un grande promotore del dialogo interreligioso e speriamo che l’attività pastorale che lo attende possa mettere la Chiesa in prima linea nelle rivendicazioni sociali per una maggiore giustizia sociale, per l’uguaglianza e la pace.” E’ bene ricordare che durante la dittatura di Videla, Solanas si trasferì in esilio a Parigi, facendo ritorno in Argentina soltanto nel 1983.
Tratto da: Esquivel e Solanas su Bergoglio | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2013/03/17/esquivel-e-solanas-su-bergoglio/#ixzz2NorcOffb
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!
Per saperne di più sulla polemica sollevata da qualche giornalista, dopo l’elezione a papa del cardinale Jorge Mario Bergoglio, abbiamo rintracciato due giudizi di due autorevoli personalità che non possono certo essere tacciate di essere di parte. Il primo è il Premio Nobel per la Pace Adolfo Pérez Esquivel; il secondo il deputato nazionale argentino del “Proyecto Sur”, Fernando Solanas, regista cinematografico, che esordì (1968) con “La hora de los hornos” (L’ora dei forni), un documentario su Che Guevara. Il Nobel ha detto che Jorge Bergoglio non fu un complice del rapimento di due sacerdoti, al tempo della dittatura di Videla in Argentina (1973-1983). Lo furono altri religiosi, ma non Bergoglio, ha precisato, facendo riferimento sia a documenti sia anche alle stesse testimonianze dei due sacerdoti. (“No creo, como algunos dicen, que haya sido cómplice de la dictadura. Hubo religiosos que sí, pero Bergoglio no”). Anzi, nella qualità di Superiore della Compagnia di Gesù Bergoglio si adoperò per liberare i due suoi sacerdoti, sostiene la rivista “Pagina 12” (15 marzo 2013). Esquivel aggiunge: “so personalmente che molti vescovi hanno invitato la giunta militare al rilascio dei prigionieri e dei sacerdoti, ma non sono stati ascoltati […] Altri religiosi hanno fatto un lavoro silenzioso per vedere se potevano ottenere certe cose durante quell’epoca triste, ma accusare di complicità Bergoglio, è sbagliato.”
Altra voce autorevole è quella del deputato Fernando “Pino” Solanas, il quale ha dichiarato che “l’elezione del papa cade su una figura notevole della Chiesa come Bergoglio noto per il suo enorme equilibrio e saggezza.” Il deputato nazionale per il Progetto Sud, ha detto che in seguito alle dimissioni di Benedetto XVI la Chiesa ha iniziato a guardare verso l’America Latina e che la nomina del nuovo Papa aiuterà tutta la regione ad approfondire i legami tra i popoli e a promuovere la loro integrazione. Solanas ha concluso dicendo: “Bergolio è stato un grande promotore del dialogo interreligioso e speriamo che l’attività pastorale che lo attende possa mettere la Chiesa in prima linea nelle rivendicazioni sociali per una maggiore giustizia sociale, per l’uguaglianza e la pace.” E’ bene ricordare che durante la dittatura di Videla, Solanas si trasferì in esilio a Parigi, facendo ritorno in Argentina soltanto nel 1983.
Tratto da: Esquivel e Solanas su Bergoglio | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2013/03/17/esquivel-e-solanas-su-bergoglio/#ixzz2NorcOffb
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!
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