"THE END"

"THE END"
http://www.romafaschifo.com

mercoledì 6 giugno 2012

L'ITALIA VITTIMA DI UN COMPLOTTO: Monti indagato?


Tasse che aumentano e servizi che vengono tagliati per risparmiare. Ma tutti i soldi versati in una vita di lavoro con una pensione che arriva sempre più tardi, la vita media di un operaio non specializzato che supera di poco i 64 anni ... a chi conviene questa truffa visto che i conti dell'INPS sono in rosso cupo? Dove sono finiti tutti i soldi che gli italiani hanno versato dal dopo guerra ad oggi visto che come servizi pubblici siamo un disastro? Cioè, per esempio, il Olanda guadagnano il triplo e lo stato sovvenziona loro il dentista, in parte, in Italia una percentuale sempre più alta il dentista non sa nemmeno più cosa sia da anni e anni. Vi siete mai chiesti come mai? Non credo, se così fosse non paghereste più da molto, molto tempo! Dioniso777
Dopo aver letto questa pagina vi consiglio di passare a questo interesante articolo di nocensuraL'ITALIA VITTIMA DI UN COMPLOTTO E LE PROVE CHE MONTI è COMPLICE e a seguire Il sospetto: c'è pure Monti dietro il ko dell'Italia che ha mandato via il Cav e Monti lavorava per il nemico dell'Italia Libero lo costringe a confessare, tutto al link principale
ROMA – “Un lavoratore di 30 anni, maschio e con un reddito che viaggia intorno ai 30 mila euro lordi pagherà nella sua vita tasse per quasi 446 mila euro, mentre se avesse investito questo ammontare a tassi di mercato avrebbe generato capitale per quasi 561 mila euro. Mentre si dovrà accontentare di 408.760 euro in servizi pubblici, che sarebbero costati mediamente nell’Unione europea 338.803 euro, e 360.601 euro di media in Eurolandia”. A fornire queste cifre è uno studio dell’Istituto Bruno Leoni riportato da La Stampa. Cifre molto teoriche per carità, uno dei presupposti è che il reddito del soggetto in questione rimanga immutato nel tempo ma, per quanto teorici, questi numeri dicono molto, soprattutto in tema di inefficienza e spreco nel sistema Italia.
Notevole e costante è la differenza di costi per gli stessi servizi rilevati tra il nostro Paese e il resto d’Europa. Che un contribuente paghi in tasse più di quello che riceve dallo Stato non deve stupire perché, in quella differenza, rientrano anche i costi per i meno fortunati. Rientrano cioè i costi per i servizi a chi le tasse non le paga,  non gli evasori, ma ad esempio i disoccupati. E’ poi un dato normale perché, per fare l’esempio della sanità, grossa, grossissima voce della spesa pubblica, molti cittadini costeranno X alle casse statali godendo di buona o comunque normale salute, ma a fronte di questi ci sono e ci saranno sempre altri che per loro sfortuna avranno bisogno di più consistenti e costose cure i cui costi ricadono comunque sulla collettività. Se quindi il trentenne preso in esame dall’Istituto Leoni verserà allo Stato quasi 40mila euro in più rispetto ai servizi che riceverà non se ne abbia a male. Quello di cui deve dolersi è che per quei servizi che lo Stato gli garantirà (salute, istruzione etc.) pagherà oltre 400mila euro, ben 40mila euro in più rispetto a quello che costerebbero nell’eurozona, cioè il 10% circa in più. Non poco.
Una simile differenza, un costo maggiorato dei servizi del 10% è un’enormità. Un’enormità in cui si annidano sprechi, corruzione, disservizi, e che contribuisce e grava sul debito che pesa sulla testa di tutti noi.
“A parità di età, ma con redditi via via più alti, – scrive La Stampa riportando i dati dell’Istituto Leoni – la forbice tra tasse pagate e costo dei servizi erogati si allarga, così un trentenne destinato a guadagnare 50 mila euro lordi verserà tasse per un importo pari al doppio del valore dei servizi che riceverà in cambio”. E, nonostante quello che mediamente i contribuenti italiani pensano, anche questa non è una “stortura”, perché sono proprio i più ricchi a dover sostenere l’onere di garantire i servizi pubblici anche ai più poveri. E’ questo il fondamento e il senso delle società, del vivere insieme dove la ricchezza viene distribuita, in misura maggiore o minore a seconda dei casi, in modo da garantire a tutti delle condizioni minime di vita.
“Nel caso si tratti di una donna il trend rimane lo stesso per tutti i casi sopra citati, anche se i valori aumentano tutti a causa dell’aspettativa media di vita di quattro anni superiore rispetto a quella dell’uomo. Se a guadagnare mediamente 50 mila euro è invece un uomo di sessanta anni il valore attuale netto delle imposte pagate sfiorerà i 218 mila euro. Quasi 212 mila euro è il costo dei servizi di cui usufruisce a fronte degli oltre 240 mila euro che avrebbe accumulato optando per investimenti alternativi. Servizi che erogati in media dall’Europa a 27 sarebbero costati poco più di 180 mila euro, e 195.851 in Eurozona, un doppio scarto che ‘misura l’inefficienza del nostro settore pubblico’. Anche in questo caso all’aumentare del reddito gli scostamenti cambiano sebbene la forbice di valori tra tasse versate e servizi erogati sia inferiore rispetto a chi ha la stessa busta paga ma è più giovane. Questo perché si fa maggior ricorso alla sanità pubblica. (…) Menzione a parte meritano invece i ricchi. ‘Abbiamo fatto girare il modello anche per alcune persone ad alto reddito molto visibili, sulla base delle informazioni pubbliche sui loro redditi da lavoro’, spiega Alberto Mingardi, direttore generale del Bruno Leoni. Nella lista compare ad esempio il caso di un manager con un reddito dichiarato di 4 milioni. Nel suo caso ‘abbiamo stimato che nel resto della sua vita attiva gli restino da pagare oltre 22 milioni di tasse – spiega Mingardi -. Se quei soldi fossero investiti in modo molto conservativo, ne potrebbe guadagnare, sullo stesso lasso di tempo, 38 milioni. Noi stimiamo che riceverà dallo Stato l’equivalente di 175 mila euro in servizi”.
Gli esempi citati dal quotidiano torinese sono pochi perché lo studio dell’Istituto Leoni non è ancora stato pubblicato, lo sarà solo tra qualche giorno, in contemporanea con la presentazione di “Sudditi: Un programma per i prossimi 50 anni”, il libro curato dal presidente dell’Istituto Nicola Rossi. Non si tratta di dati clamorosi, sono per certi versi risultati attesi anche se, scoprire quanto il nostro Paese sia maestro negli sprechi, non fa mai piacere, e ancor meno in tempo di crisi, ristrettezze economiche e tagli a pioggia.

Nessun commento:

LKWTHIN

altri da leggere

LINK NEOEPI

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...