"THE END"

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martedì 12 giugno 2012

Non è solo una macchina per fare profitti, è anche uno stile di vita. Loro non si fermeranno mai, e voi?


 La Goldman non è solo una macchina per fare profitti, è anche uno stile di vita. 
Alla fine un mio commento.

dal blog di Fabio Marcelli su "Il Fatto"

Uno scorcio significativo su ideologie, mentalità e sentimenti del potere finanziario ci è offerto da un interessante articolo di Marc Roche, pubblicato su Le Monde magazine e tradotto e riprodotto da Internazionale del 1° giugno. Ne riproduciamo alcuni passaggi.
Racconta una funzionaria: “Molto presto scopri di essere un posto dove vige un’onnipresente legge della giungla … Di fatto ho preso il posto di qualcuno che mi aveva fatto il colloquio di lavoro. Una persona che di certo non immaginava di essere sostituita. L’obiettivo è incoraggiare l’aggressività ed esasperare le tensioni … Essere alla testa di un dipartimento della Goldman Sachs è orribile, perché bisogna continuamente sorvegliare i propri collaboratori per individuare i meno motivati”.
Prosegue l’articolista: “Questo culto per la vittoria ad ogni costo, quest’universo di maschi alfa, di lupi dominanti che guidano il branco, dov’è lecito tutto tranne l’insuccesso, questo teatro della finanza dove sia gli spettatori sia gli attori non sono interessati ai buoni sentimenti, tutto questo crea una cultura piena di disprezzo per gli altri. I crociati della Goldman Sachs sono un esercito di banchieri soldato, come in passato c’erano i monaci soldato: seri, austeri, ‘puliti’ fino alla punta delle unghie, ma sempre vincitori. ..’Sono solo un banchiere che fa il lavoro di Dio’. Anche se si trattava di una battuta, le parole dell’amministratore delegato della Goldman Sachs, Lloyd Blankfein, dette in pieno dibattito sulla moralità della finanza e sulla presunta avidità dei banchieri, confermano questa arroganza da primi della classe.
La Goldman non è solo una macchina per fare profitti, è anche uno stile di vita. Il sistema isola i professionisti dalla realtà. Una serie di assistenti si occupa, giorno e notte, di organizzare l’agenda degli impegni e risolvere i piccoli e i grandi problemi organizzativi. I manager più importanti non prendono mai la metropolitana, ma il taxi, le auto a noleggio, gli elicotteri e i jet privati, anche se si tratta di un piccolo tragitto. Quando si parla della Goldman Sachs è più che appropriato l’accostamento al Grande fratello del romanzo 1984 di George Orwell. La polizia del pensiero, la neolingua, la priorità del collettivo sulle ragioni personali sono tutti elementi che si ritrovano in questa banca. I dipendenti sono sorvegliati in tutte le loro azioni”.
Mi pare che già queste breve citazioni illustrino in modo adeguato i caratteri essenziali dell’ideologia vigente in organizzazioni di questo tipo: arroganza, senso di onnipotenza ai limiti del patologico, ossessione del controllo, disprezzo per l’umanità. Rendiamoci conto che una classe politica internazionale di sprovveduti e corrotti ha affidato in taluni casi a soggetti emersi da questo contesto profondamente malato il destino di interi Paesi. E’ il caso della Grecia e quello dell’Italia, dove Monti e Papademos sono stati a lungo rotelle di ingranaggi di questo genere. Ma anche laddove, come in Germania, il governo non è direttamente in mano a questi soggetti, essi esercitano pressioni lobbystiche decisive, come documentato ad esempio da Wolfgang Hetzer, in Finanzmafia, un libro che raccomando a tutti quelli che sono in grado di leggere il tedesco.

Il problema, quindi, è mondiale. Occorre scegliere se lo sviluppo dell’umanità deve basarsi sul soddisfacimento dei diritti sociali o sull’accumulazione del capitale finanziario. E, nel caso che, come spero, ci si decida per la prima alternativa, mettere in condizioni di non nuocere le nefaste organizzazioni degli adoratori del feticcio-denaro, sciogliendole e mettendone l’immenso patrimonio a disposizione di donne e uomini di questo pianeta. Anche perché, come afferma John Lanchester in un altro articolo di grande interesse apparso sullo stesso numero di Internazionale, il sistema finanziario costituisce oggi una minaccia per la democrazia molto più di qualsiasi organizzazione terroristica. Le banche certo continueranno ad essere necessarie, ma dovrà trattarsi di banche ricondotte alle loro funzioni istituzionali e tradizionali, servizio di credito alle imprese e non parte (peraltro minore) di un potere apparentemente inarrestabile e privo di controlli.

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Per chi non lo avesse ancora capito siamo in guerra e il potere, nonostante facciano di tutto per negarlo, è in mano al popolo che deve fare la sua scelta: a qualsiasi cosa tu ti attacchi poco cambia perché la dovrai lasciare presto o tardi di questo i comandanti devono essere fieri, hanno tolto alle persone il coraggio, la possibilità di scegliere, non so come ma ci sono riusciti dando a loro in cambio cose inutili da cui dipendere ogni giorno.
Le lamentele servono a poco, inutile ribadire ogni giorno che il sistema è iniquo e gestito da malviventi, sono le masse a tenere in piedi tutto ogni giorno! La scelta in fondo non è poi così difficile ... fino a quando la gente non inizia a ribellarsi davvero, della serie io non ci sto più arrangiatevi … è una scelta di vita che si deve fare ... a mali estremi, estremi rimedi … è chiaro che loro tasseranno sempre più a dismisura e vi chiederanno il totale di quello che guadagnate, anche un bambino lo capirebbe, (pensiamo che un “signore” del feudo se pretendeva una decima era visto “non” bene, oggi vi chiedono anche il settanta per cento …). Non si può lavorare perché ti sottraggano anche un 75% dei tuoi sforzi e guadagni, e minimo è la metà che versano tutti, ti devi chiedere perché lo fai, nulla può valere tanto da poter essere scambiato con la tua vita ed è quello che oggi chiedono a tutti, la loro vita in cambio di ... … dimenticando che a qualsiasi cosa tu ti attacchi poco cambia perché la dovrai lasciare presto o tardi … e di questo i comandanti devono essere fieri, hanno tolto alle persone il coraggio, la possibilità di scegliere, non so come ma ci sono riusciti dando a loro in cambio cose inutili da cui dipendere ogni giorno. Questo ha fatto in modo che tutti abbiamo dimenticato quello che sopra scrivevo, avere, possedere e mostrare a tutti che abbiamo … peccato che prima o poi lo lasceremo. La vita è un ponte attraversalo ma non costruire mai niente sopra … chiaro, a volte serve una capanna, ma non fare mai tanta fatica a metterla in piedi, non ne vale la pena, mai.
…  l’oppio dei popoli … che può essere religione, la rete, o quant’altro a seconda dei gusti, ma d’altronde senza oppio come potrebbero sopportare quello che sopportano ogni santo giorno dell’anno? Staccate tutto domani e vediamo che succede, di sicuro qualcuno si muove, almeno per andare a lavorare al posto vostro, a mantenere in piedi il sistema bestiale che hanno messo in piedi grazie a tutti noi. Loro non si fermeranno mai, e voi?
Dioniso777

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