"THE END"

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mercoledì 30 maggio 2012

CHE RIBOLLE NEL MARE ITALIANO?


Capodoglio, Gargano 2009.

di Gianni Lannes
Non avete mai sentito parlare al telegiornale tricolore di guerra ambientale nel mare italiano? Certo che no. E tutto a posto: secondo taluni esperti in carriera e persino in buona fede, le placche tettoniche vanno normalmente a zonzo per conto loro, senza spinte aggiuntive di carattere militare. D’accordo è tutta colpa di Gaia. Calma, tuttavia, c’è qualcosa che non torna in questo quadretto a tutti i costi e forzatamente rassicurante. Scusate, ma i sommergibili a propulsione ed armamento atomico della VI Flotta Usa in gita premio nel Mediterraneo? Come si giustificano le loro attività nelle nostre acque territoriali se l’Italia ha aderito al Trattato internazionale di non proliferazione nucleare? Avete mai sentito parlare di esperimenti: per esempio micro ordigni atomici conficcati nelle faglie in movimento, tanto per vedere l’effetto che fa? A volte basta dare una sbirciata agli atti ufficiali della Guardia Costiera per comprendere certe dinamiche belliche di futura e vasta portata. Sicuramente siamo in errore: le unità Nato scaldano solo i motori. Comunque, ecco cosa attesta l’ordinanza numero 58 dell’anno in corso: «Il Capitano di Vascello (CP) sottoscritto, Capo del Circondario Marittimo e Comandante del Porto di Cagliari; VISTO il Messaggio NC 0004861 COD.ID.LSM-SM IND. CL.8.3.1.1/5, datato 05.03.2012, di Comiles Sardegna Cagliari, con il quale si richiede l’interdizione di ogni attività marittima nella zona di mare T811 al fine di effettuare esercitazioni a fuoco nel mese di maggio 2012; VISTO il Messaggio NC 00041/EX7M-COM ASS del 28.05.2012 ZDS, di Comforal, giunto alle ore 2032 in pari data con il quale; RITENUTO necessario interdire la zona per motivi di pubblica incolumità (…)


Gaeta, nave Usa.


ORDINA Art. 1. – L’Ordinanza di interdizione 35/2012 emanata in data 16 marzo 2012 è prorogata anche per il giorno 29 maggio 2012 sino alle ore 2359». A seguire, l’ordinanza numero 39/2012 della Guardia Costiera di Messina, rende noto che «Che giorno 30 maggio 2012, dalle ore 08:00 alle ore 23:59, la zona di mare delimitata (…) sarà interessata dalla presenza di sommergibile immerso (…) Art. 1 All’interno della suddetta area, esclusivamente nello specchio acqueo ricadente nella giurisdizione di questo Compartimento Marittimo, è vietato l’ancoraggio nonché l’uso di qualunque attrezzo o dispositivo che possa arrecare disturbo alle unità in immersione. Art. 2 Tutte le unità in transito nella suddetta area, dovranno procedere con la massima cautela, mantenendo un’idonea velocità e distanza di sicurezza in modo tale da non arrecare intralcio o pericolo alle unità militari impegnate nelle operazioni (…) prestando la massima attenzione alle eventuali segnalazioni che potrebbero essere fatte dalle unità militari. Art. 3 Salvo che il fatto costituisca diverso e più grave reato/illecito amministrativo, i contravventori alla presente ordinanza saranno uniti (…) d’ordine Il capitano di fregata Giuseppe Andronaco». Non è tutto. La Capitaneria di Porto di Augusta il 18 maggio 2012 ha diramato l’avviso di pericolosità numero 34/12: «rende noto che la zona di mare delimitata dalle seguenti coordinate geografiche (…) dalle ore 00:01 UTC del giorno 21/05/2012 fino alle ore 23:59 UTC del giorno 24/05/2012 sarà interessata da manovre militari con unità in immersione. AVVISA La zona di mare indicata nelle premesse nel periodo sopra citato è dichiarata PERICOLOSA per la navigazione marittima nonché per l'ancoraggio, la pesca e qualunque altra attività connessa all’uso del mare». Infine, c’è la recente ordinanza numero 40 della Guardia Costiera di Trieste, a firma del comandante in seconda, capitani di vascello Saverio Di Matteo. Che recita: «VISTO il msg O 280930 Z mag 12 del Dipartimento Militare Marittimo dell’Alto Adriatico – Ancona con cui si comunica che l’Unità della Marina Militare Numana sarà impegnata per la raccolta di dati ambientali presso le acque del Golfo di Trieste (…) RENDE NOTO che dal giorno 30 maggio al 01 giugno 2012, nelle sopra notate zone, sono vietati la pesca in qualsiasi forma praticata ed ogni altra attività in genere, ivi compresa qualsiasi attività subacquea».


Allarme Marsili ? - E’ un vulcano sottomarino che si trova nel Tirreno meridionale, a circa 140 chilometri a nord della Sicilia e circa 150 chilometri a ovest della Calabria. Da fonti militari Nato si apprende che le frane lungo i versanti del vulcano fanno presagire che si sia risvegliato. Secondo Franco Ortolani, ordinario di Geologia e Direttore del Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio «Bisogna al più presto organizzare sistemi di difesa dei litorali», in tempi non sospetti aveva lanciato un allarme tsunami per le coste tirreniche. La chiave di tutto sta nelle isole Eolie che potrebbero svolgere il ruolo di “sentinelle” e annunciare con netto anticipo l’arrivo dell’onda di maremoto. Vi ricordate la dichiarazione del professor Ortolani risalente alla metà dello scorso anno? «Uno studio che ho avviato -spiega Ortolani – dopo il maremoto del 30 dicembre 2002 che interessò Stromboli, le isole vicine e la costa compresa tra Milazzo (Sicilia) e Marina di Camerota (Campania), ha evidenziato che, in base ai dati pubblicati (Tsunamis Research Team, Physics Dept – University of Bologna and National Institute of Geophysics and Volcanology (INGV) – Rome) negli ultimi 2000 anni vi sono stati 72 movimenti anomali del mare che hanno interessato le coste italiane. I risultati della ricerca eseguita con la collaborazione di Silvana Pagliuca del CNR, sono stati presentati al Congresso Internazionale di Geologia tenutosi a Firenze nell’agosto 2004. Il più recente maremoto italiano è stato quello che si è innescato poco dopo le ore 13 del giorno 30 dicembre 2002 nell’area di Stromboli, con conseguente inondazione della fascia costiera fino ad altezza di alcuni metri sul livello medio del mare. L’evento anomalo ha determinato seri danni ai manufatti più vicini al mare e ha provocato il ferimento di alcune persone; esso si è avvertito lungo la costa siciliana nella zona di Milazzo e in quella campana nel porto di Marina di Camerota. Il maremoto è stato innescato da una frana sottomarina».

Interrogativi - Siccome porre domande non è ancora un reato ne approfitto. Al ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola che di mare e di guerra se ne intende poniamo qualche quesito. Cosa si teme che possano intravedere occhi indiscreti di innocui pescatori, velisti, subacquei o diportisti nei mari italiani? Come si spiegano queste attività belliche in tempo di pace, se comunque l’esercitazione ufficiale - “Proud Manta 2012” - si è già tenuta? Esiste una correlazione con il sisma che ha interessato Palermo il 13 aprile scorso (epicentro Ustica) e quello che ha colpito l’Emilia Romagna? Non è che per caso gli Alleati Usa hanno inferto una botta alle placche tettoniche, tanto da indurci a partecipare alla prossima guerra in Iran, visto che l’Eni che realizza crassi profitti a quelle altitudini ed è un pò restia a mollare l’osso? La lista sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia indica che il 18 maggio 2012 si sono verificate due scosse superficiali (profondità 1,9 km, ed 9,2 km), alle ore 19,40 e 19,44. Mentre oggi alle ore 9,02 è stato registrati un “tremore” alle Isole Lipari. Qualcuno sta solleticando le faglie sismiche? Siete sicuri al cento per cento che tutti questi terremoti di scarsa profondità siano di origine naturale? Siete allora certi che HAARP non possa provocare terremoti e che gli Usa non abbiano già colonizzato la ionosfera? E’ vero che la mente umana è facile preda di illusioni e di cecità cognitive, ovvero dell’incapacità di notare una relazione fra cose che una relazione hanno, in particolare quando turbano i preconcetti dominanti? Attenzione alle menzogne certificate dagli esperti di turno improvvisamente proiettati sulla scena. Una certezza: rammentate i capodogli deceduti nel dicembre 2009 su una spiaggia del Gargano? La causa accertata della morte è “un’embolia gassosa a livello coronarico”. Altro che ingestione di sacchetti di plastica come aveva sentenziato il prof. dott. Nascetti dell’Università della Tuscia (che neppure ha visto da lontano questi magnifici giganti). La Nato sta sperimentando (Tirreno, Jonio e Adriatico) i suoi potenti sonar che sparano anche 270-300 decibel sui fondali. Con conseguenze facilmente immaginabili sulle creature marine. Bene, se avete qualche dubbio, datevi una scossa. Non c’è più tempo per gli inganni globali.

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