"THE END"

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martedì 30 aprile 2013

Disattivare Hal 9000: già, ma chi potrà farlo ?


Oggi siamo esattamente a questo fotogramma, al punto in cui l' equipaggio si rende conto che qualcosa non va, che i "malfunzionamenti" millantati da Hal 9000 sono inesistenti, e comincia a pensare se non sia il caso di fare a meno della sua conduzione, e di disattivarlo dalla guida dell' astronave ... La finzione filmica traspone esattamente l' attuale situazione occidentale, l' avvenuta consapevolezza che questi "Mercati" non ce la stanno raccontando giusta, ed il confabulare degli astronauti nel segreto della capsula corrisponde nè più nè meno che al nostro "complottismo", ben osservato dall' occhio vigile di Hal ... Complottismo che, resosi conto della necessità di disattivare il super-computer, non sa però esattamente nè come fare, nè chi veramente potrebbe essere in grado di farlo.

( Parentesi: benchè cerchi di seguire un binario logico preciso nell' esposizione degli ultimi post, mi succede spesso di non ricordare se ho già esposto o meno un particolare concetto, come altresì vedo alcuni commentatori chiedermi ancora cose che invece so per certo di aver già dette. Ergo chiedo pazienza se andrò qualche volta a ripetermi, così come chiedo cortesemente ai lettori di leggere in sequenza i post, altrimenti si va a pesca. E il sottoscritto ha l' esigenza di camminare un po' più spedito, altrimenti qui ci passiamo la vita ... )

Può farlo forse il mio gatto ?

"Riprendiamoci la sovranità", "Usciamo dall' Euro", "Usciamo dall' Europa" ... sì, e come fai ?? E dove vai ??

... Ma ipotizziamo per assurdo che sia possibile una fantomatica "rivolta nazionale", e vediamo molto brevemente cosa succede ( a volte basterebbe farsi uno schemino con carta e matita, neh, per chiarirsi un po' le idee ... )

1) Chi ? Benchè, come già detto, la Grecia sia la dimostrazione vivente che una rivolta organizzata di popolo da sola non scoppia, ammettiamo per assurdo che una qualche "intellighentia" decida di organizzarsi in tal senso ... La prima cosa che dovrà fare, una volta ben accertatasi che la popolazione sia poi davvero disposta a seguirla fino in fondo, sarà di trovare un alleato potente, interno od esterno che sia, in grado di sostenerla economicamente e materialmente questa benedetta rivoluzione ( e non tiratemi in ballo Putin per favore: se non è intervenuto a suo tempo in Libia(*), significa che non ha nessuna intenzione di farlo ). Non resta quindi, paradossalmente, che rivolgersi proprio a quella classe borghese-imprenditoriale, peraltro diretta parte in causa proprio del processo cui stiamo assistendo ( primo controsenso logico ), che magari non ha neanche tutto questo interesse ad andare contro un sistema che comunque la privilegia, come ben hanno dimostrato anche gli ultimi risultati elettorali con un netto 75% complessivamente schierato a sua difesa ( rivedersi "il paradosso Grillo" ) ... Ma facciamo gli ottimisti ad oltranza, e ammettiamo anche qui di riuscire a tessere una tela di alleanze: che succede dopo ?

- Cosa concedere e come poi limitarla ? La prima questione sarà come riuscire ad impegnarla in una tanto difficile impresa: dovremo promettere la sovranità monetaria innanzitutto, ed il ritorno ad una sovranità nazionale "chiusa" dove possa ulteriormente migliorare il suo "status" di privilegio ( secondo controsenso logico ) ... Ma ancora, elmetto in capo, andiamo avanti:

... A rivoluzione conclusa, ecco cosa ottengo: 1) una classe che ha sostenuto fattivamente l' impresa, e che ora rivendicherà di poterne finalmente trarre dei vantaggi e 2) un "direttivo" che, avendola organizzata, si trova ora a dover tradire gli assunti "popolari" di partenza, e ad allearsi DI FATTO E CONTINUATIVAMENTE con tale classe, contro ogni ideale rivoluzionario di maggior eguaglianza, proprio per garantirne il perenne predominio sulla controparte proletaria ( ossia esattamente quanto abbiamo oggi, sia ad ovest che ad est:terzo controsenso logico ). Ma non finisce qui:

Il nuovo stato sovrano dovrà ben presto trovarsi a competere e difendersi da una organizzazione ben più estesa, complessa e potente che finirebbe con lo schiacciarlo nuovamente ... Da qui la necessità che siano pressochè TUTTI gli stati ( almeno Europei nel nostro caso ) a tornare esattamente a quello "status ante" che poi non era altro che quello di partenza. E si ricomincerebbe il ciclo perenne per cui uno stato più potente tende automaticamente ad espandersi e ad imporsi in modo dispotico e prepotente sugli altri ( quello che gli architetti tengono tanto a farci capire platealizzando i misfatti della "loro" America, usata sì ad attuale "golem" e CONTROLLATO braccio di forza, ma al contempo denunciata come classico esempio cui conduce inevitabilmente un simile perverso meccanismo, una simile dinamica associativa e organizzativa ) ... Dopo tanta fatica ci troveremmo insomma nè più nè meno allo stato attuale, e a ripetere all' infinito sempre la stessa dinamica ... fino alla prossima rivoluzione, nunc et in hora mortis nostrae amen.
                                                                                             Può farlo Carletto ? 

Le stesse contraddizioni viste sopra, solo con qualche variante puramente nominale, le troviamo nella peraltro altrettanto illusoria ed irrealizzaabile "Rivoluzione Proletaria" teorizzata da Marx, alla quale dovrebbe conseguire quella "Dittatura del Proletariato" che a sua volta dovrebbe condurre alla "Dissoluzione delle Classi" ...

Complicatino ... non solo, ma Marx si guarda bene dal farci capire come i vari passaggi siano effettivamente e praticamente conseguibili, aldilà della fede cieca degli adepti, come succede in ogni dottrina, pur travestita da materialismo storico che sia. E i controsensi logici in cui ci imbatteremmo volendo realizzare una rivoluzione che, se anche proletaria, dovrebbe pur sempre poggiare sulle stesse forze viste sopra, sono gli stessi che oggi vediamo concretizzarsi negli stati socialisti. Non solo, ma in questa ipotesi se ne aggiungono addirittura altri, di controsensi ... Brevemente:

1) Che gli dici, a rivoluzione conclusa, alle forze che l' hanno resa possibile ? Non finiranno forse per mettersi inevitabilmente in posizione egemone ? Perchè negli stati in cui storicamente si è avviato tale processo, non si è mai avuto il passo successivo al "vero comunismo" ? Chi potrà controllarle ? Chi potrà eventualmente mandarle affanculo ?

2) Come si concretizza di fatto la "dittatura del proletariato" ? CHI COMANDA INSOMMA, tutto il popolo o ancora una volta una ristretta "intellighentia" ? E che interessi avrebbe tale intellighenzia a spartire il suo status di privilegio con la massa ? Come "conduci" esattamente la macchina sociale ? Chi produce, e con quale criterio, se gli oppressi diventano i nuovi "dittatori" ?

3) E come arrivi infine alla "dissoluzione delle classi" se ti muovi dentro una "dittatura" ?? Con un' altra rivoluzione ??

( Ecco che ci ritroviamo in quello stesso "virus logico" già visto a proposito di Kant e di Giambattista Vico, dove si ha la presunzione di far passare per "razionale, scientifico e pragmatico" un assunto che, qui come là, è in realtà del tutto fideistico ed indimostrabile ... ossia altro non è che una "fede" travestita da "razionalismo"; non solo, ma l' uno come gli altri sono figli dello stesso pensiero massonico, così come entrambi i tipi di rivoluzioni, sia quelle che si generano in occidente che quella russa, sono appunto prodotti massonici, concretizzati per un ben preciso scopo, la nostra locomotiva.
E come una locomotiva hanno senso per condurti ad una meta ... ma in figa non ha tanto senso andarci con la locomotiva, la distruggeresti, n' est-ce pas ?? ... ecco che forse, a questo punto, ha più senso scendere da quello stesso veicolo servito per arrivare fin qui ... )

Un punto a favore, ad onor del vero, Marx ce l' ha, ed è l' aver intuito che tale "rivoluzione" non poteva che avvenire simultaneamente e coinvolgere un ampio contesto territoriale ( che oggi chiameremmo globale ): ecco che si trova a dover ipotizzare appunto quell' "Internazionale Proletaria" che però lui stesso manderà prontamente in vacca fin dal suo primo tentativo di costituirsi, pur di non associarsi con la corrente anarchica di Bakunin ( un po' un Bersani antesignano, insomma ... )
( Parentesi : e qui troviamo, en passant, ben esplicito quello splendido meccanismo di controllo "ideologico" che rende impossibile la convivenza di due assunti pur vicinissimi ( sia Marx che Bakunin in questo caso ipotizzano lo stesso traguardo di una società senza classi ) ma che, come oggi succede, anzichè unirsi si piccano di dividersi in base a qualche pretesa "sfumatura del fuxia" ... 
In realtà sfumatura del "nero" di cui sono posti a "necessario contrappeso" ( ed ecco dove va ricercata la vera motivazione a tutta questa strana impossibilità associativa ): meccanismo peraltro oggi ben esplicitato e teatralizzato nella pratica dal teatrino politico nostrano, meccanismo ben visualizzato sempre dal nostro Kubrick nei suoi vari film, dove ci dice incessantemente quanto il "rosso" non sia che "il complementare del nero": entrambi costituiscono la stessa interfaccia di Hal in questo caso, così come il luogo del rito e della consacrazione delle prostitute in "Heyes Wide Shut"; così come il sangue di Shining contrapposto all' élite in abito scuro; così come il rosso teatro finale di guerra su cui si muovono le nere sagome dei soldati in "Full Metal Jacket" ... e così come entrambi costituiscono ( dulcis in fundo scusate se ribadisco ancora il ben noto tormentone, ma repetita iuvant ) le bielle poste a muovere la locomotiva di Vasco ) ...
                                                                                                                 Può farlo Bakunin ?

Un' intuizione più felice è, a mio avviso, quella di Bakunin, che nella sua concezione anarchica ipotizza una società d' arrivo senza classi conseguita non attraverso il passaggio da una precedente "dittatura del proletariato", ma con una forma di società che sia fin dall' inizio priva di potere politico centralizzato: anche qui gli esempi di realizzazione storica fallirono ( vedi Comune di Parigi, ecc ), ma non tanto per contraddizione interna, quanto per ingerenza esterna -hoplà, spesso ad opera dei marxisti-leninisti stessi- che finirono col prevaricare con le armi ogni tentativo in tal senso ... Ed ecco che lo stesso Bakunin sente la necessità di quella "internazionale socialista" in cui cerca di confluire assieme a Marx, vedendosi alla fine rifiutato da quest' ultimo ( caso o precisa "volontà massonica" ? ... fate un po' voi ... è il classico esempio di non maturità dei tempi e della struttura geopolitica, ai quali era ancora necessaria la nostra locomotiva e i suoi "opposti funzionali" ... )

( Come abbiamo già visto nel post precedente, molto del pensiero anarchico finisce comunque coll' essere incorporato nella nostra locomotiva ... anzi, azzardando solo un po' possiamo dire che finisce proprio per mettersi a "principio guida", ASSIEME AD ALTRI ASSUNTI ANALOGHI già intravisti negli ultimi post ( principio cristico originario, concezione filosofico-sociale Steineriana, idea metafisica di fondo comune alla principali religioni ), tramutandosi in quel "fuoco" posto a vera conduzione ideale della macchina ... quel "principio unitario utopico" comune a tutta l' umanità "concreta" rapresentata da Vasco; o ancora quel monolite vera spinta dell' intera Odissea di Kubrick.
Ecco che è l' idea di "FUSIONE NEL FUOCO", di "denominatore comune" a farsi il VERO CONDUTTORE OLTRE GLI OPPOSTI che utilizza.
Ed ecco che per nostra comodità dialettica possiamo identificare allora il principio "alto-architettonico" col fuoco, ed il procedere "storico-massonico" con le bielle rosse e nere del locomotore ).

Ma anche il nostro Bakunin è costretto ad ipotizzare una qualche rivoluzione che sovverta lo status-quo: in modo forse più pragmatico e meno ideologico di Marx teorizza però che essa debba avvenire in modo DEL TUTTO CLANDESTINO ( Tòh, anche il nostro Bakunin poi scopriamo essere massone: ... ricordiamoci anche che siamo in quell' '800 infarcito di ideali rivoluzionari e relative cospirazioni massoniche ... che quindi non stesse profetizzando altro che quanto stava già per accadere ?? ).

Alla fine comunque, rimane il solito problema di fondo comune sia a Marx che a Bakunin: va bene ipotizzare una ipotetica "Rivoluzione", ma CHI e COME dovrà esattamente farsene carico ?
( Nota: sono andato necessariamente di fretta: a chi voglia farsi un' idea più precisa in merito consiglio questo riassunto critico della spinosa questione qui velocemente affrontata )


Sta di fatto che il treno della rivoluzione, per fortuna di tutti, era già partito da un pezzo, ed è giunto fino ai giorni nostri sollevandoci da questo bel dilemma, e facendosene pienamente carico: ecco perchè NESSUNA RIVOLUZIONE ci è chiesta oggi, se non quella che dovrà avvenire nella nostra testa ... Rimane invero ancora il problema pratico di capire chi sia in grado di disattivare Hal, e se ne faccia infine carico, quale mossa finale e decisiva di questa millenaria rivoluzione in corso ...
                                                                                    Potrà farlo solo "David" !

Nel film Hal insiste molto a chiamare per nome l' astronauta David, quasi a volercelo ben imprimere in testa; nel film di Comencini Grillo/Giovanni dice ad Ivan/Jahveh che solo lui potrà operare il miracolo: insomma vediamo qui come in moltissimi altri casi l' esplicito richiamo alla "stirpe di David". ( Leggere in tal senso, con opportuni raccomandatissimi occhiali ad alto tasso di filtratura, anche quei "falsi protocolli" che però ben azzeccano il canovaccio procedurale seguito ).
E in senso metaforico e mitologico abbiamo ancora una volta l' insistita riproposizione del "piccolo David" che abbatte il "gigantesco Golia", l' Ulisse dell' Odissea contro il ciclope dall' unico occhio, quell' occhio di Hal 9000 che è poi lo stesso della piramide occhiuta, lo stesso "occhio del controllo" così insistentemente riproposto in tanta attuale simbologia.

Fuori da pugnette di tipo etnico/biblico/metafisico che qui poco ci interessano, va preso quindi atto di come l' unico attore che possa farsi carico di disattivare il "super-computer" non possa essere che chi ben ne conosce e può controllarne l' intimo funzionamento, di chi solo può accedervi scavalcandone le difese: ossia solo chi realmente lo controlla.
Insomma non è un caso che l' ossatura della nostra locomotiva sia costituita da quel sistema bancario così ben saldamente ed esclusivamente posto in mano ebraica, come non è un caso che sia una forza "apolide" a controllarlo, come non è un caso che scopo storico principale delle Rivoluzioni Massoniche sia sempre stato esportare ed impiantare quel modello contestualmente capitalista ma VIGILATO ( ecco l' occhio ) da quella "banca centrale privata" ( sul modello della prima Banca d' Inghilterra del 1694 ) che altro non è che l' espediente con cui poter tenere per le palle quella stessa borghesia, quello stesso capitalismo di cui il sistema e la rivoluzione massonica si servono per avanzare ( Ossia la quadratura del cerchio che mancava nella teorizzazione di Marx ).

( Ecco, tra parentesi, anche perchè a noi europei non servono rivoluzioni di piazza, in quanto le nostre banche centrali sono già state privatizzate con altri espedienti, certo dolorosi, ma molto meno di una rivoluzione cruenta ).

Sarà lo stesso "David" quindi, al momento opportuno, a disattivare Hal, a far cascare quel palco entro il quale è stato tutto così faticosamente ( e dolorosamente ) ricondotto nel corso di questa lunghissima rivoluzione.
L' espediente finanziario così esteso dovrà servire alla fine proprio a depotenziare globalmente quella stessa classe borghese, quell' impianto capitalista, quelle disparità, quegli opposti fin qui utilizzati per conseguire quella superiore unificazione la cui necessità era già stata intuita dagli stessi Marx e Bakunin; e sarà attraverso QUELLO che verrà abbattuta e superata la parte "hardware" di quello "schema di Hal" a cui rimarrà a noi abbattere, comequi già detto, quel "software" che è diventato il nostro stesso modo di vedere il mondo e le cose.

Ecco che l' unica rivoluzione ormai richiesta a noi Occidentali, forse la più difficile, è pertanto di ordine prettamente mentale, per poter concepire e vedere un mondo diverso oltre il Matrix in cui siamo stati così lungamente immersi: quell' idea di società federale, mutualistica, senza classi e senza Stato che sembra strizzare l' occhio più a Prohudon e Bakunin, che non a Marx.
( E del resto, qual'è la struttura sociale che ha in mente Grillo ? )

.................

NOTE: (*) Perchè la Libia: non a caso indico la Libia di Gheddafi come massima occasione perduta per qualunque Putin avesse avuto volontà e/o potere di opporsi al progetto globalista in atto. Gheddafi infatti ( non a caso già da lungo tempo nel mirino della Nato ) rappresentava ideologicamente ed aveva materialmente TUTTO QUANTO potesse desiderare una potenziale volontà antagonista: non solo la sua idea di Jamairia costituiva l' applicazione interna di un modello altamente democratico e di un benessere diffuso che noi non ci sognamo nemmeno di notte, ma non era che il preludio a ben altro sogno, inseguito da tempo ed ormai in fase di realizzazione ( e Ustica ci dice quanto antica fosse la volontà globalista di disfarsi di Gheddafi ), di costituire quell' "Unione Africana" indipendente, unificandola per giunta sotto una moneta unica africana.

Gheddafi aveva le idee giuste, aveva un obiettivo preciso, aveva il potere e l' esercito per poterlo realizzare, stava seduto sui pozzi di petrolio e ( ultimo affronto non più ulteriormente sopportabile dal potere globalista ) aveva costituito una Banca Centrale Libica, pubblica e svincolata dal FMI. Troppo pericoloso potere, troppa protratta insistenza nel tempo, tropo attaccamento al progetto, nonostante gli inevitabili ed immancabili tentativi di dissuasione di cui Ustica costituisce la prova provata: ovvia e scontata a questo punto la decisione dei globalisti di passare alla forza. Perchè piaccia o meno, il processo globalista può essere uno solo; un secondo processo che si ponga uno scopo analogo non potrebbe che confliggere col primo, portando al fallimento una strategia perseguita da un millennio circa ...
Ovvio anche, col senno di poi, che Putin sia perfettamente allineato col primo, o non si sarebbe certo lasciato sfuggire un' occasione tanto ghiotta e promettente di potersi porre come antagonista vero al cosiddetto "imperialismo americano". 

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