Guerra del clima: una nuova funzione operativa nelle operazioni militari? (studio del Generale di Brigata Luigi Cinaglia, con la collaborazione di Angelo Barbalonga)
Lo studio che proponiamo è stato elaborato da un ufficiale e ciò ci offre l’opportunità per svolgere alcune importanti riflessioni. Le operazioni di geoingegneria clandestina sono gestite, coordinate ed eseguite dall’aviazione militare dei vari paesi, ma questo non significa che tutti gli appartenenti alle forze armate siano favorevoli, anzi. Così, anche se in modo all’apparenza dubitativo, il Generale di Brigata, Luigi Cinaglia, prova con la sua ricerca a sensibilizzare l’opinione pubblica. Qualcuno obietterà che è inammissibile tenere il piede in due staffe, ma non siamo qui per esprimere giudizi etici. Forse alcuni militari sperano di incidere sul sistema, pur rimanendo nel sistema, esercitando una valutazione critica o un timido dissenso. Forse non possono o non vogliono recidere ogni legame con gli apparati che dominano il pianeta. Certo, l’ideale sarebbe rompere del tutto i ponti con l’establishment è, come è scritto nella Bibbia, trasformare le spade in vomeri, ma in questi frangenti, è comunque di grande rilievo che un esponente dell'esercito dia il suo contributo per indicare i pericoli ed i danni insiti nella guerra climatica. Luigi Cinaglia non solo asserisce che molte attività sono in corso, ma, indicando tra le fonti un'intervista radiofonica rilasciata da Rosario Marcianò, presidente del "Comitato Tanker enemy", ne legittima l’operato e ne avvalora le acquisizioni. Sappiamo che il controllo degli eventi meteorologici è solo un aspetto del problema e neppure il più significativo, ma intanto ai fini della divulgazione, una voce autorevole concorre ad aprire una breccia nel muro dell’incredulità che ancora paralizza molti cittadini, incapaci di concepire istituzioni spregiudicate. Un’ultima osservazione: sebbene il ruolo del complesso industriale-militare nella geoingegneria sia decisivo, enormi sono pure le responsabilità dei “politici” che traggono immensi benefici dalla loro omertà e fattiva collaborazione.
Profilo biografico dell’autore
Generale di Brigata (ris.) Luigi Cinaglia ha svolto, per conto dello Stato Maggiore dell’Esercito, esercitazioni all’estero in ambito formazioni “Joint and combined” a livello europeo (UEO-Crisex ’96) ed a livello N.A.T.O. (Dynamic mix 97 allied effort 97) ed ha ricoperto l’incarico di Chief J4 in HQ-KFOR. Dal 2002 al 2005 è stato impiegato quale Addetto per la difesa, l’esercito e per l’aeronautica presso l’Ambasciata d’Italia a Berna (CH) e quale Addetto militare presso la Rappresentanza italiana presso la Conferenza per il disarmo della Nazioni Unite a Ginevra (CH). Infine ha ricoperto l'incarico di Capo di Stato Maggiore presso il Comando Regione Militare Nord.
Premessa
Appare particolarmente interessante lo sviluppo della ricerca in ambito internazionale volta allo studio delle condizioni meteorologiche. Pertanto che cosa potrebbe accadere se un giorno si potesse veramente controllare anche il clima? Manipolare il clima sembrerebbe impensabile. Essere capaci di dirigere un ciclone o provocare della siccità potrebbe essere l’arma assoluta. Quale sarebbe allora l’impatto sulle operazioni militari? Occorrerà tener conto di una nuova funzione operativa, la guerra del vlima?
Scopo di questo articolo è quello di fare un punto della situazione in merito e fornire un quadro di riferimento, avvalendosi delle “fonti aperte”, presenti prevalentemente nel Web, consentendo così al lettore la possibilità di agire in maniera multimediale ed interattiva attraverso la consultazione diretta di filmati, pagine della Rete e blog citati nel testo, ampliando quindi direttamente la propria conoscenza secondo le proprie necessità e svolgendo così le proprie considerazioni e valutazioni.
Dunque non si vuole – in questa sede – elaborare un trattato scientifico sulla geoingegneria atmosferica e specificamente sulle manipolazioni climatiche, scie di condensazione e scie chimiche né, tantomeno, entrare nel merito della dottrina militare, ma, come già detto, fornire spunti di riflessione per consentire eventualmente l’apertura di una “tavola rotonda” sull’argomento.
Leggi QUI il documento pdf con l’intero studio:
Link alternativo QUI.
Fonte: cestudec.com
http://www.tankerenemy.com
Lo studio che proponiamo è stato elaborato da un ufficiale e ciò ci offre l’opportunità per svolgere alcune importanti riflessioni. Le operazioni di geoingegneria clandestina sono gestite, coordinate ed eseguite dall’aviazione militare dei vari paesi, ma questo non significa che tutti gli appartenenti alle forze armate siano favorevoli, anzi. Così, anche se in modo all’apparenza dubitativo, il Generale di Brigata, Luigi Cinaglia, prova con la sua ricerca a sensibilizzare l’opinione pubblica. Qualcuno obietterà che è inammissibile tenere il piede in due staffe, ma non siamo qui per esprimere giudizi etici. Forse alcuni militari sperano di incidere sul sistema, pur rimanendo nel sistema, esercitando una valutazione critica o un timido dissenso. Forse non possono o non vogliono recidere ogni legame con gli apparati che dominano il pianeta. Certo, l’ideale sarebbe rompere del tutto i ponti con l’establishment è, come è scritto nella Bibbia, trasformare le spade in vomeri, ma in questi frangenti, è comunque di grande rilievo che un esponente dell'esercito dia il suo contributo per indicare i pericoli ed i danni insiti nella guerra climatica. Luigi Cinaglia non solo asserisce che molte attività sono in corso, ma, indicando tra le fonti un'intervista radiofonica rilasciata da Rosario Marcianò, presidente del "Comitato Tanker enemy", ne legittima l’operato e ne avvalora le acquisizioni. Sappiamo che il controllo degli eventi meteorologici è solo un aspetto del problema e neppure il più significativo, ma intanto ai fini della divulgazione, una voce autorevole concorre ad aprire una breccia nel muro dell’incredulità che ancora paralizza molti cittadini, incapaci di concepire istituzioni spregiudicate. Un’ultima osservazione: sebbene il ruolo del complesso industriale-militare nella geoingegneria sia decisivo, enormi sono pure le responsabilità dei “politici” che traggono immensi benefici dalla loro omertà e fattiva collaborazione.
Profilo biografico dell’autore
Generale di Brigata (ris.) Luigi Cinaglia ha svolto, per conto dello Stato Maggiore dell’Esercito, esercitazioni all’estero in ambito formazioni “Joint and combined” a livello europeo (UEO-Crisex ’96) ed a livello N.A.T.O. (Dynamic mix 97 allied effort 97) ed ha ricoperto l’incarico di Chief J4 in HQ-KFOR. Dal 2002 al 2005 è stato impiegato quale Addetto per la difesa, l’esercito e per l’aeronautica presso l’Ambasciata d’Italia a Berna (CH) e quale Addetto militare presso la Rappresentanza italiana presso la Conferenza per il disarmo della Nazioni Unite a Ginevra (CH). Infine ha ricoperto l'incarico di Capo di Stato Maggiore presso il Comando Regione Militare Nord.
Premessa
Appare particolarmente interessante lo sviluppo della ricerca in ambito internazionale volta allo studio delle condizioni meteorologiche. Pertanto che cosa potrebbe accadere se un giorno si potesse veramente controllare anche il clima? Manipolare il clima sembrerebbe impensabile. Essere capaci di dirigere un ciclone o provocare della siccità potrebbe essere l’arma assoluta. Quale sarebbe allora l’impatto sulle operazioni militari? Occorrerà tener conto di una nuova funzione operativa, la guerra del vlima?
Scopo di questo articolo è quello di fare un punto della situazione in merito e fornire un quadro di riferimento, avvalendosi delle “fonti aperte”, presenti prevalentemente nel Web, consentendo così al lettore la possibilità di agire in maniera multimediale ed interattiva attraverso la consultazione diretta di filmati, pagine della Rete e blog citati nel testo, ampliando quindi direttamente la propria conoscenza secondo le proprie necessità e svolgendo così le proprie considerazioni e valutazioni.
Dunque non si vuole – in questa sede – elaborare un trattato scientifico sulla geoingegneria atmosferica e specificamente sulle manipolazioni climatiche, scie di condensazione e scie chimiche né, tantomeno, entrare nel merito della dottrina militare, ma, come già detto, fornire spunti di riflessione per consentire eventualmente l’apertura di una “tavola rotonda” sull’argomento.
Leggi QUI il documento pdf con l’intero studio:
Link alternativo QUI.
Fonte: cestudec.com
http://www.tankerenemy.com
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