Secondo i calcoli di una studiosa statunitense, applicati al testo biblico, sono oltre 40.000 le vittime di Yahweh, scelte con cura tra gli elementi del suo popolo eletto. Il motivo scatenante questo genocidio, compiuto a colpi di raggi inceneritori, consistono nell’eliminazione del dissenso: punire chi tra la sua gente eletta si è macchiato della colpa di non aver voluto eseguire al dettaglio i suoi ordini.
Per la verità, anche il servitore disattento viene incenerito all’istante e ciò dovrebbe far ben comprendere il senso del titolo di una delle opere letterarie più importanti del teologo ed ex gesuita Salvador Freixedo, ‘Difendiamoci dagli Dei’, praticamente introvabile per i tipi italiani.
E’ questo l’elusivo personaggio sul quale si basa il culto cattolico e giudaico? E’ questo il padre del nostro signore Gesù il Cristo? Qual’è il vero motivo per cui la lettura della Bibbia viene da sempre sistematicamente e subdolamente ‘sconsigliata’ ai fedeli cattolici?
Yahweh, da una lettura accorta dei testi ‘sacri’ come quella effettuata da Mauro Biglino (1), si comporterebbe come uno spregevole dittatore dotato della supremazia militare e tecnologica con le quali terrebbe in riga il suo popolo, suo malgrado eletto, per condurlo in travagliate avventure e guerre sanguinose. Un personaggio, quale sia la sua origine, che appare come fondamentalmente misantropo, indifferente e particolarmente misogino; una figura apparentemente pericolosa, irascibile ed egoista.
La scrittura dei testi di Biglino è espressa in forma piana e ben documentata. Le radici etimologiche dei vocaboli originari con cui è stata scritta la Bibbia vengono correttamente confrontate con altre letture effettuate nel corso della nostra storia recente. I risultati di questo lavoro, a nostro parere, disegnano un insieme coerente e plausibile. Un’assoluta mancanza di trascendenza emerge dal testo biblico, propria di quel popolo irascibile e scontento da lui scelto, capeggiato in primis dal carismatico leader egiziano Mosè.
Dal testo biblico emerge con chiarezza la molteplicità degli ‘dei’, la loro indifferenza verso il genere umano ed il possesso di notevoli attrezzature tecnologiche. Dal testo biblico emerge inoltre la sofferenza gratuita inflitta alle genti d’Israele ed agli altri popoli che si sono trovati sul personale ed oscuro cammino del loro dio elusivo. La Bibbia è il libro più venduto del mondo ed il meno letto: è solo una coincidenza?
I testi di Biglino sono il seguito ideale dei testi del sumerologo Zecharia Sitchin, che delineano una assoluta coincidenza di contenuti tra il testo biblico e gli innumerevoli testi sumeri, spingendo gli autori a proporre una identificazione sostanziale tra il popolo sumero e quello ebraico. Curiosamente infatti il popolo sumero è l’unico a non essere citato espressamente nella Bibbia.
Come ultima considerazione, si potrebbero vagliare le numerose analogie tra gli eventi narrati nei testi antichi ed il presente. Anche oggi i popoli si fronteggiano per motivi oscuri ed a noi ignoti. Anche oggi i tributi di sangue sono richiesti in grande numero. Anche oggi a capo dei popoli albergano oscuri personaggi dal passato ignoto e dalle frequentazioni pericolose. Anche oggi assistiamo ad una sorta di inquisizione procurata con mezzi evoluti ed elusivi. La dissidenza, quella vera superstite, è sempre sotto attacco e le punizioni esemplari di interi popoli sono all’ordine del giorno.
Difendersi dagli dei diventa quindi un consiglio pressante al quale dobbiamo per lo meno prestare attenzione, sempre che di dei si tratti.
(1) Mauro Biglino - ‘Non c’è creazione nella Bibbia’ – 2012 Uno editori
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