Per sapere in anticipo se ciò che abbiamo posto in essere oggi, produrrà domani buoni frutti, dobbiamo agire, non solo in buona fede e secondo coscienza, ma attenendosi a quell’impianto etico che abbiamo avuto in dote al momento della nostra venuta al mondo, e in virtù di quella conoscenza pratica che abbiamo attinto dalla nostra esperienza diretta sul campo della vita sostenibile.
Così agendo, si evitano rimpianti e sensi di colpa, e il rischio di tramandare ad altri (figli e nipoti) convinzioni errate, ed empirici giudizi.
Non è vero dunque che siamo quello che mangiamo. Noi siamo ciò che pensiamo – che pensiamo di mangiare. Tutto inizialmente parte da un ragionamento mentale, che solo in seguito diventa azione (scelta).
Gli individui moderni sono oggi privi di quei parametri di riferimento necessari e indispensabili al fine esprimere un giudizio oggettivo sulle cose, e ogni loro azione non è, che l’automatismo riflesso (condizionato) di quel piano di propaganda mediatica attraverso il quale il Sistema intende manipolarci, e omologare le coscienze alle sue perverse logiche di profitto.
Non possiamo pertanto definirci persone intelligenti, in grado di analisi e di capacità critica, se ci alimentiamo con cibo contaminato, intrugli chimici e gassati, hamburger, surgelati e merendine industriali - se non siamo in grado di distinguere il buono dal nocivo, l’originale dalla contraffazione, e il biologico dall’OGM.
Comprendere questa differenziazione di merito, è alla base di ogni comportamento di buon senso; cardine sul quale si fonda tutta la conoscenza umana positiva/evolutiva. La sua assenza, si riflette sulla nostra quotidianità rattrappendo l’intuizione, annullando i personalismi, relativizzando così le nostre conclusioni (qualunque sia la loro natura) e indebolendo lo spirito di autoconservazione.
La tanto esaltata “modernità” (un calderone di congetture e di menzogne), rappresenta in pieno il concetto da me espresso sul valore etico dell’alimentazione, dove tutto quel Luna Park di scoperte, invenzioni, e beni di consumo, ritrae le sabbie mobili dentro le quali l’umanità sta affondando e affogando.
Ergo, se l’uomo di quest’epoca ha perso la naturale capacità di discernere ciò che è buono da ciò che lo uccide, non distinguerà per logica conseguenza il falso dal vero e la libertà dalla licenza. Un individuo senza radici, dunque, che come un albero si abbatterà al suolo al primo forte colpo di vento.
Oggi, tutto è ribaltato e brancoliamo dentro il buio di un mondo al contrario fatto di contraddizioni, illusioni, debolezze e becere dipendenze. Anche il famoso motto di Giovenale “mens sana in corpore sano”, (Satire, X, 356), si scontra, in maniere stridente, con la realtà di una società di individui squilibrati e smarriti, tale da capovolgerne il senso e il suo significato ultimo. Per tanto, la salute mentale, non è più la risultante di un corpo sano, ma l’esatto contrario:
“un corpo sano in una mente sana”.
Nell’uomo di questo secolo maligno, si è estinta l’osservazione, la percezione e la capacità di discernimento avendo, noi, delegato al Sistema Bestia, ogni responsabilità oggettiva, personalismo e giudizio critico.
Tutto ciò che, in realtà, acquistiamo e consumiamo meccanicamente al mercato del Grande Malfattore, non è, che la contraffazione sistematica di qualcosa che assomiglia vagamente alla sua forma originaria, ma che, nella sostanza, è un concentrato di estrogeni, ormoni, fertilizzanti, antiparassitari, antibiotici, “migliorativi”, pesticidi, aromi sintetici, coloranti, conservanti e tossine concentrate.
La profonda consapevolezza di ciò che ci circonda e la capacità di immaginare una realtà diversa e opposta da quella che siamo soliti vivere, è la sola opzione che ci consente di decifrare i fatti della nostra esistenza, di analizzarli nella loro oggettività, prenderne atto, e decidere per la giusta scelta.
E’ la salute, ciò a cui dobbiamo aspirare! Lei, il dono dei doni, una condizione di totale appagamento fisico, spirituale e sensoriale, che prescinde da ogni status, cultura e spazio temporale. Si, la salute, Lei, dispensatrice di gioia e creatività, fonte di solidarietà e di pace, forza generatrice di un progresso compatibile con i bisogni della comunità, sinonimo di libertà e di tolleranza, di volontà e di speranza - intrinsecamente moderna nel suo significato più corretto, rivoluzionaria, liberatoria, ascetica e divinatoria. L’esatto contrario, delle nostre “moderne” società, malate e in cancrena, oppresse e frustrate da quella persistente sofferenza esistenziale e corporale che ci preclude ogni barlume di vera felicità, alimentando l’odio, il rancore negli uomini e la loro sete di vendetta.
GJTirelli
http://caneliberonline.blogspot.it/
In tema consiglio questo: Eraclito e l'alimentazione
http://alimentazioneegliilluminati.blogspot.it/2014/02/eraclito-e-lalimentazione.html
Così agendo, si evitano rimpianti e sensi di colpa, e il rischio di tramandare ad altri (figli e nipoti) convinzioni errate, ed empirici giudizi.
Non è vero dunque che siamo quello che mangiamo. Noi siamo ciò che pensiamo – che pensiamo di mangiare. Tutto inizialmente parte da un ragionamento mentale, che solo in seguito diventa azione (scelta).
Gli individui moderni sono oggi privi di quei parametri di riferimento necessari e indispensabili al fine esprimere un giudizio oggettivo sulle cose, e ogni loro azione non è, che l’automatismo riflesso (condizionato) di quel piano di propaganda mediatica attraverso il quale il Sistema intende manipolarci, e omologare le coscienze alle sue perverse logiche di profitto.
Non possiamo pertanto definirci persone intelligenti, in grado di analisi e di capacità critica, se ci alimentiamo con cibo contaminato, intrugli chimici e gassati, hamburger, surgelati e merendine industriali - se non siamo in grado di distinguere il buono dal nocivo, l’originale dalla contraffazione, e il biologico dall’OGM.
Comprendere questa differenziazione di merito, è alla base di ogni comportamento di buon senso; cardine sul quale si fonda tutta la conoscenza umana positiva/evolutiva. La sua assenza, si riflette sulla nostra quotidianità rattrappendo l’intuizione, annullando i personalismi, relativizzando così le nostre conclusioni (qualunque sia la loro natura) e indebolendo lo spirito di autoconservazione.
La tanto esaltata “modernità” (un calderone di congetture e di menzogne), rappresenta in pieno il concetto da me espresso sul valore etico dell’alimentazione, dove tutto quel Luna Park di scoperte, invenzioni, e beni di consumo, ritrae le sabbie mobili dentro le quali l’umanità sta affondando e affogando.
Ergo, se l’uomo di quest’epoca ha perso la naturale capacità di discernere ciò che è buono da ciò che lo uccide, non distinguerà per logica conseguenza il falso dal vero e la libertà dalla licenza. Un individuo senza radici, dunque, che come un albero si abbatterà al suolo al primo forte colpo di vento.
Oggi, tutto è ribaltato e brancoliamo dentro il buio di un mondo al contrario fatto di contraddizioni, illusioni, debolezze e becere dipendenze. Anche il famoso motto di Giovenale “mens sana in corpore sano”, (Satire, X, 356), si scontra, in maniere stridente, con la realtà di una società di individui squilibrati e smarriti, tale da capovolgerne il senso e il suo significato ultimo. Per tanto, la salute mentale, non è più la risultante di un corpo sano, ma l’esatto contrario:
“un corpo sano in una mente sana”.
Nell’uomo di questo secolo maligno, si è estinta l’osservazione, la percezione e la capacità di discernimento avendo, noi, delegato al Sistema Bestia, ogni responsabilità oggettiva, personalismo e giudizio critico.
Tutto ciò che, in realtà, acquistiamo e consumiamo meccanicamente al mercato del Grande Malfattore, non è, che la contraffazione sistematica di qualcosa che assomiglia vagamente alla sua forma originaria, ma che, nella sostanza, è un concentrato di estrogeni, ormoni, fertilizzanti, antiparassitari, antibiotici, “migliorativi”, pesticidi, aromi sintetici, coloranti, conservanti e tossine concentrate.
La profonda consapevolezza di ciò che ci circonda e la capacità di immaginare una realtà diversa e opposta da quella che siamo soliti vivere, è la sola opzione che ci consente di decifrare i fatti della nostra esistenza, di analizzarli nella loro oggettività, prenderne atto, e decidere per la giusta scelta.
E’ la salute, ciò a cui dobbiamo aspirare! Lei, il dono dei doni, una condizione di totale appagamento fisico, spirituale e sensoriale, che prescinde da ogni status, cultura e spazio temporale. Si, la salute, Lei, dispensatrice di gioia e creatività, fonte di solidarietà e di pace, forza generatrice di un progresso compatibile con i bisogni della comunità, sinonimo di libertà e di tolleranza, di volontà e di speranza - intrinsecamente moderna nel suo significato più corretto, rivoluzionaria, liberatoria, ascetica e divinatoria. L’esatto contrario, delle nostre “moderne” società, malate e in cancrena, oppresse e frustrate da quella persistente sofferenza esistenziale e corporale che ci preclude ogni barlume di vera felicità, alimentando l’odio, il rancore negli uomini e la loro sete di vendetta.
GJTirelli
http://caneliberonline.blogspot.it/
In tema consiglio questo: Eraclito e l'alimentazione
http://alimentazioneegliilluminati.blogspot.it/2014/02/eraclito-e-lalimentazione.html
Nessun commento:
Posta un commento