Il diavolo si nasconde nei particolari: l’illegalità ed il crimine, puniti severamente dai solenni articoli delle Costituzioni e dalle leggi, si nascondono nelle deroghe, nelle circolari applicative, nelle postille, nelle interpretazioni... Ciò non avviene solo nella nostra miserabile Italia, patria di Azzeccagarbugli, ma pure nei “democratici” Stati Uniti d’America...
Gli Stati Uniti sono ormai un banco di prova militare designato per applicazioni in tempo reale di guerra biologica ed entomologica con gli abitanti come cavie.
La "guerra entomologica” è un tipo di guerra biologica che usa gli insetti per attaccare il nemico. Il concetto esiste da secoli. La ricerca e lo sviluppo di questa tipologia di aggressione sono continuati nell’età contemporanea. La guerra entemologica è stata impiegata per la prima volta dal Giappone.
La linea di fondo è che non ci fermeremo davanti a nulla, ma seguiteremo a divulgare notizie censurate dai media di regime. Non smetteremo di riferire circa la "neve polimerica" che è caduta in diverse città degli Stati Uniti, tra cui Atlanta.
Dopo una lunga indagine e dopo aver analizzato centinaia di resoconti, abbiamo appurato che questa "neve finta" brucia in modo strano sotto la fiamma ed odora di plastica. Il ricercatore Henning Kemner, eseguendo vari test in circostanze controllate, ha ottenuto un residuo polveroso secco di cui presto compirà un’analisi spettroscopica.
Tuttavia alcune testimonianze mostrano che la “neve sintetica” può essere un’arma biologica, visto che un notevole numero di pulci è stato reperito in una recente nevicata, a seguito del sorvolo di aerei chimici su Craig, in Montana.
Incredibilmente questo corrisponde agli esperimenti biologici condotti durante la Seconda guerra mondiale. Don Tow scrive: “Il più grande laboratorio per la guerra chimica e batteriologica era gestito dai Giapponesi. Era ubicato a Ping Fan, un piccolo villaggio vicino alla città di Harbin, provincia di Heilongjiang nella Cina nord occidentale. Era conosciuto come Unità 731. L’Unità 731 era un gigantesco complesso che copriva sei chilometri quadrati e si componeva di oltre 150 edifici, con abitazioni e servizi per un massimo di 3.000 esponenti dello staff giapponese, 300-500 dei quali erano medici e scienziati. Il complesso ospitava vari stabilimenti. Era dotato di 4.500 contenitori per la raccolta di pulci, di sei caldaie giganti per sintetizzare sostanze chimiche e di circa 1.800 contenitori per produrre agenti biologici. Sino a 30 kg di batteri della peste bubbonica potevano essere prodotti lì in pochi giorni. I Nipponici non palesavano alcuna riluttanza a sperimentare in vivo.
Qualcuno obietterà, affermando che ciò succedeva nell’Impero del Sol Levante, artefici i cattivissimi giapponesi. No, questo, almeno in linea teorica, può accadere anche nei “civili” Stati Uniti d’America. De iure e de facto la guerra biologica è consentita da una legge federale. E’ la legge 105-85, del 18 novembre 1997. Ne riportiamo uno stralcio significativo.
Restrizione per l’uso di soggetti umani nel caso di ricorso ad agenti chimici e biologici - attività vietate. Il Ministero della difesa non può condurre (direttamente o per contratto) alcun esperimento che implichi l'uso di un agente chimico o biologico sulla popolazione civile.
Deroghe: il divieto non si applica ad una prova o ad un esperimento condotti per uno dei seguenti scopi:
- Qualsiasi scopo pacifico che sia legato ad un’attività medica, terapeutica, farmaceutica o di ricerca agricola ed industriale.
- Qualsiasi obiettivo che sia direttamente connesso alla protezione contro i prodotti chimici tossici o contro armi ed agenti biologici.
- Qualsiasi finalità inerente alla sicurezza nazionale, inclusi gli obiettivi concernenti il controllo delle sommosse.
Così non sorprende se il Center for Disease Control (C.D.C.) di Atlanta ha anche riconosciuto, all’interno di un libro bianco sulla sanità pubblica (sic), la possibilità di ricorrere alla peste come arma biologica”.
Fonte: aircrap.org
Gli Stati Uniti sono ormai un banco di prova militare designato per applicazioni in tempo reale di guerra biologica ed entomologica con gli abitanti come cavie.
La "guerra entomologica” è un tipo di guerra biologica che usa gli insetti per attaccare il nemico. Il concetto esiste da secoli. La ricerca e lo sviluppo di questa tipologia di aggressione sono continuati nell’età contemporanea. La guerra entemologica è stata impiegata per la prima volta dal Giappone.
La linea di fondo è che non ci fermeremo davanti a nulla, ma seguiteremo a divulgare notizie censurate dai media di regime. Non smetteremo di riferire circa la "neve polimerica" che è caduta in diverse città degli Stati Uniti, tra cui Atlanta.
Dopo una lunga indagine e dopo aver analizzato centinaia di resoconti, abbiamo appurato che questa "neve finta" brucia in modo strano sotto la fiamma ed odora di plastica. Il ricercatore Henning Kemner, eseguendo vari test in circostanze controllate, ha ottenuto un residuo polveroso secco di cui presto compirà un’analisi spettroscopica.
Tuttavia alcune testimonianze mostrano che la “neve sintetica” può essere un’arma biologica, visto che un notevole numero di pulci è stato reperito in una recente nevicata, a seguito del sorvolo di aerei chimici su Craig, in Montana.
Incredibilmente questo corrisponde agli esperimenti biologici condotti durante la Seconda guerra mondiale. Don Tow scrive: “Il più grande laboratorio per la guerra chimica e batteriologica era gestito dai Giapponesi. Era ubicato a Ping Fan, un piccolo villaggio vicino alla città di Harbin, provincia di Heilongjiang nella Cina nord occidentale. Era conosciuto come Unità 731. L’Unità 731 era un gigantesco complesso che copriva sei chilometri quadrati e si componeva di oltre 150 edifici, con abitazioni e servizi per un massimo di 3.000 esponenti dello staff giapponese, 300-500 dei quali erano medici e scienziati. Il complesso ospitava vari stabilimenti. Era dotato di 4.500 contenitori per la raccolta di pulci, di sei caldaie giganti per sintetizzare sostanze chimiche e di circa 1.800 contenitori per produrre agenti biologici. Sino a 30 kg di batteri della peste bubbonica potevano essere prodotti lì in pochi giorni. I Nipponici non palesavano alcuna riluttanza a sperimentare in vivo.
Qualcuno obietterà, affermando che ciò succedeva nell’Impero del Sol Levante, artefici i cattivissimi giapponesi. No, questo, almeno in linea teorica, può accadere anche nei “civili” Stati Uniti d’America. De iure e de facto la guerra biologica è consentita da una legge federale. E’ la legge 105-85, del 18 novembre 1997. Ne riportiamo uno stralcio significativo.
Restrizione per l’uso di soggetti umani nel caso di ricorso ad agenti chimici e biologici - attività vietate. Il Ministero della difesa non può condurre (direttamente o per contratto) alcun esperimento che implichi l'uso di un agente chimico o biologico sulla popolazione civile.
Deroghe: il divieto non si applica ad una prova o ad un esperimento condotti per uno dei seguenti scopi:
- Qualsiasi scopo pacifico che sia legato ad un’attività medica, terapeutica, farmaceutica o di ricerca agricola ed industriale.
- Qualsiasi obiettivo che sia direttamente connesso alla protezione contro i prodotti chimici tossici o contro armi ed agenti biologici.
- Qualsiasi finalità inerente alla sicurezza nazionale, inclusi gli obiettivi concernenti il controllo delle sommosse.
Così non sorprende se il Center for Disease Control (C.D.C.) di Atlanta ha anche riconosciuto, all’interno di un libro bianco sulla sanità pubblica (sic), la possibilità di ricorrere alla peste come arma biologica”.
Fonte: aircrap.org
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