La coscienza umana è come una sorgente d’acqua limpida e miracolosa, perché incontaminata dal principio dei tempi. Lei è la sola a potere discernere il bene dal male in maniera inequivocabile, e ogni sua risposta ai nostri quesiti è inopinabile e non discutibile. Poi sta a noi in virtù del libero arbitrio decidere quale scelta fare; se la più consona alla verità, o all’opportunità del momento. La coscienza, è la stessa per ogni uomo, indistintamente dal tempo in cui si vive, dalla sua razza, religione, e condizione sociale. La coscienza è uno specchio di pura luce dentro il quale si riflette tutta la nostra vita, il nostro male, e il nostro bene, la nostra gioia e la nostra paura, i nostri demoni e nostri angeli.
Avere fede, significa credere, e credere, significa “avere compreso”.
Una nuova vita, un’altra dimensione, un Dio, uno spirito, un premio, un castigo, esistono in funzione della nostra capacità a comprenderne l’esistenza.
La comprensione dell’ateo, nega questa sfera superiore, e proprio in virtù di questa diversa interpretazione, negherà a se stesso la possibilità di un’altra vita.
In questi ultimi 50 anni, la contaminazione prodotta dal liberismo consumista sull’ambiente e su tutta la catena alimentare, ha raggiunto livelli di concentrazione tali, da avere messo a rischio la vita sul pianeta, in ogni sua forma, espressione e dimensione. E nello specifico, il corpo umano. I suoi organi, hanno immagazzinato una quantità talmente abnorme di materiale chimico e radioattivo, da non essere più in grado di svolgere la loro funzione primigenia. Il sistema nervoso ha subito un corto circuito, mentre il cervello è costretto a elaborare dati sconosciuti, senza alcuna logica, ordine e motivo, e trasfigurando il libero arbitrio in una specie flipper, dove gli impulsi rimbalzano in maniera schizofrenica contro le pareti di quel muro di gomma che è oramai la nostra coscienza. In questo modo, tutto è relativizzato; e quella capacità connaturata, un tempo deputata al discernimento, all’attenzione e alla consapevolezza, si è polverizzata.
Pertanto, il Maligno è già dentro di noi: vivo e vegeto. Noi, che agevoliamo la sua sete di morte, assecondando le sue richieste sempre più pressanti di sostanze chimiche, di radioattività, e di gas tossici.
La contaminazione ambientale in tutte le sue perverse forme e manifestazioni, è l’effetto ultimo di una totale assenza di Dio nel cuore degli uomini.
Un mondo senza etica, è un mondo senza Dio, quando l’etica è la sua espressione più illuminante.
Il ragionamento attraverso il quale, i molti, intendono negare l’esistenza di Dio, si basa sul principio della non evidenza - quell’incapacità di scorgere gli effetti della sua presenza, se non attraverso fenomeni tangibili e pragmatici.
Allo stesso modo si potrebbe dubitare dell’esistenza dell’aria, perché non visibile agli occhi, ma ben sapendo che in sua assenza non potremmo sopravvivere. Lo stesso vale per Dio, senza il quale ogni ragionamento è sterile seme, incapace di germogliare, produrre amore, diversità e vita.
GJTirelli
Avere fede, significa credere, e credere, significa “avere compreso”.
Una nuova vita, un’altra dimensione, un Dio, uno spirito, un premio, un castigo, esistono in funzione della nostra capacità a comprenderne l’esistenza.
La comprensione dell’ateo, nega questa sfera superiore, e proprio in virtù di questa diversa interpretazione, negherà a se stesso la possibilità di un’altra vita.
In questi ultimi 50 anni, la contaminazione prodotta dal liberismo consumista sull’ambiente e su tutta la catena alimentare, ha raggiunto livelli di concentrazione tali, da avere messo a rischio la vita sul pianeta, in ogni sua forma, espressione e dimensione. E nello specifico, il corpo umano. I suoi organi, hanno immagazzinato una quantità talmente abnorme di materiale chimico e radioattivo, da non essere più in grado di svolgere la loro funzione primigenia. Il sistema nervoso ha subito un corto circuito, mentre il cervello è costretto a elaborare dati sconosciuti, senza alcuna logica, ordine e motivo, e trasfigurando il libero arbitrio in una specie flipper, dove gli impulsi rimbalzano in maniera schizofrenica contro le pareti di quel muro di gomma che è oramai la nostra coscienza. In questo modo, tutto è relativizzato; e quella capacità connaturata, un tempo deputata al discernimento, all’attenzione e alla consapevolezza, si è polverizzata.
Pertanto, il Maligno è già dentro di noi: vivo e vegeto. Noi, che agevoliamo la sua sete di morte, assecondando le sue richieste sempre più pressanti di sostanze chimiche, di radioattività, e di gas tossici.
La contaminazione ambientale in tutte le sue perverse forme e manifestazioni, è l’effetto ultimo di una totale assenza di Dio nel cuore degli uomini.
Un mondo senza etica, è un mondo senza Dio, quando l’etica è la sua espressione più illuminante.
Il ragionamento attraverso il quale, i molti, intendono negare l’esistenza di Dio, si basa sul principio della non evidenza - quell’incapacità di scorgere gli effetti della sua presenza, se non attraverso fenomeni tangibili e pragmatici.
Allo stesso modo si potrebbe dubitare dell’esistenza dell’aria, perché non visibile agli occhi, ma ben sapendo che in sua assenza non potremmo sopravvivere. Lo stesso vale per Dio, senza il quale ogni ragionamento è sterile seme, incapace di germogliare, produrre amore, diversità e vita.
GJTirelli
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