"THE END"

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giovedì 1 agosto 2013

I frutti amari della geoingegneria clandestina

Si diffondono sempre più nel mondo occidentale abitudini alimentari che privilegiano la frutta e la verdura provenienti dalla lotta integrata o biologiche, talora dall’agricoltura biodinamica. Si comincia a diventare consapevoli che un’alimentazione ricca di proteine di origine animale (carni, latticini), di carboidrati, di zuccheri raffinati, ma povera di vitamine, è dannosa alla salute, specialmente perché tenda ad acidificare il sangue. Da decenni si cerca di valorizzare la dieta mediterranea per i suoi benefici. Senza dubbio una nutrizione incentrata sul consumo di frutta, di ortaggi, di cereali integrali, in cui siano banditi lo zucchero bianco, gli edulcoranti artificiali, dolciumi, pasta e pane industriali etc. giova all’organismo. Tra l’altro la carne risulta dannosa soprattutto perché oggigiorno i bovini sono in alcuni allevamenti nutriti con mais transgenico o con farine di origine animale. Stesso discorso vale per il latte ed i formaggi. Nel pesce infine, soprattutto nel caso di specie che sono al vertice della catena alimentare, quale il tonno, si accumulano inquinanti come il mercurio e l’arsenico, la cui nocività è arcinota.

In questi ultimi anni stiamo assistendo al fenomeno degli orti urbani: alcune aree verdi abbandonate all’incuria sono riqualificate, coltivandovi ortaggi destinati al fabbisogno familiare. Sui terrazzi i vasi con i fiori e le piante ornamentali sono talvolta rimpiazzati da contenitori in cui germogliano e fruttificano fragole, zucchine, pomodori… Si unisce l’utile al dilettevole. Sono ameni questi verzieri in città, ma viene da rabbrividire a guardare il cielo che li sovrasta.

Queste confortanti tendenze e consuetudini sono purtroppo in stridente contrasto con quanto accade nel mondo dell’agricoltura ed altrove. I mercati annonari, i banchi dei commestibili traboccano di prodotti ortofrutticoli sia locali sia importati da altre regioni sia dall’estero. Che cosa si nasconde, però, dietro questa abbondanza? Troveremo qualche volta derrate più o meno genuine, ma in molte circostanze frutta e verdura si possono ottenere in quantità notevoli solo ricorrendo alla chimica (insetticidi, diserbanti, anticrittogamici, fertilizzanti di sintesi). Molti agricoltori poi usano i fitoormoni per accelerare la crescita delle piante. Peperoni, cocomeri, melanzane, carciofi, cavoli, mele, pere… belli, enormi, dai colori vividi. E’ un trionfo di tinte e di forme, ma sono prodotti naturali, del tutto sani? 

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Chi attualmente si cimenta nella coltivazione di erbe aromatiche sul davanzale o di qualche erbaggio sul poggiolo, si accorge che le piante si sviluppano con estrema lentezza e danno pochi frutti in tempi lunghi. Che cosa è successo? Il PH del terreno è alterato: decenni di “concimazioni” a base di alluminio, bario e carbonato di calcio hanno reso i suoli alcalini, pressoché sterili. Prolungati periodi di siccità, alternati ad impetuosi nubifragi danneggiano le colture. Che cosa contiene l’acqua con cui si innaffia e si irriga? Che cosa l’aria? I rizobatteri alla base del ciclo dell’azoto – avverte Michael Castle – si stanno estinguendo. Le api idem. Che cosa succede alle colture, dopo che con gli aerei della morte sono sparsi i filamenti polimerici? Nel periodo dell’aratura, ma anche in altre fasi dell’anno vediamo i campi coperti da un surreale reticolo. Queste ragnatele biotecnologiche, inglobate nelle zolle e poi nelle radici di cereali ed ortaggi, rendono transgenico ciò che non lo è? Sappiamo che la spaventosa Monsanto ha già pronti tutti i rimedi a sterilità ed aridità, ma non ci fidiamo molto…
Percorriamo un sentiero di campagna, il viale di un parco. Osserviamo. Vedremo fra i rami degli alberi, tra il fogliame dei cespugli pendere lunghi fili che scintillano al sole. Si intrecciano fra loro, creando grovigli, si appiccicano in ogni dove. Simone, non sono tele di Aracnidi! Prima o dopo, queste diavolerie contaminano frutta e verdura: finiscono nel nostro piatto. Non pochi cerealicoltori contemplano i loro terreni pronti per la semina cosparsi di filamenti di ignota (per loro) origine, ma che importa? L’importante è che il grano, il mais, il riso si producano in quantità idonee, ricavandone più denaro possibile: la concorrenza straniera è spietata. Tutto sommato, sono preferibili i cereali italiani, anche se in qualche modo adulterati da quelle strane tele, al grano radioattivo dell’Ucraina o al frumento transgenico del Canada. Tanto ormai di naturale non esiste più alcunché, il biologico è un’illusione: l’inquinamento sia tradizionale sia legato alle scie chimiche non conosce confini. Tiriamo a campare.

Così le salubri consuetudini alimentari sono in parte vanificate dai feroci biogeoingegneri. Si può optare per il male minore. Inoltre, anche se il regime dietetico è equiliibrato ed intelligente, a poco varrà per preservare la buona condizione psico-fisica, se ci piazzano un’antenna per la “telefonia” di fronte all’abitazione. Non c’è santo che tenga: in nessun modo si riuscirà ad ottenere che sia smantellata. Allora è opportuno attuare tutte le misure per schermare le micidiali onde. Se nelle scuole, con la scusa di svecchiare la didattica, installano il wi-fi (alias we die), come ci regoliamo? In qualche modo bisognerà intervenire, altrimenti siamo… cotti a puntino.

L'aspettativa di vita sana si accorcia, gli anziani sono spesso ridotti in condizioni pietose: non ci salverà qualche integratore o bere acqua a iosa, se l’acqua è … “metallizzata”.

Come si può constatare, la battaglia contro il sistema deve essere a 360 gradi. Non ci si può adagiare su un romantico ed idealizzante “ritorno alla natura” (ma esiste ancora una natura non snaturata?), magari propagandato dagli stessi che, mentre demonizzano il fumo, avvelenano in modo sfacciato ed impunito la biosfera.


http://www.tankerenemy.com/

UN AIUTO PER TANKER ENEMY - Il Comitato "Tanker enemy" dal 2006 è impegnato nella divulgazione e nella denuncia dello spinoso tema noto come "scie chimiche" o "geoingegneria clandestina", tramite la pubblicazione di articoli, video, documenti, traduzioni e per mezzo di varie iniziative (ad esempio, l'indagine sulle polveri sottili).
Questo lavoro ha richiesto e richiede un impegno quotidiano con il conseguente dispendio di energie e risorse. In questi anni il blog "Tanker enemy" e quelli collegati hanno garantito, anche grazie al contributo di lettori e sostenitori, un'informazione indipendente e circostanziata a tal punto da suscitare la reazione del sistema. Questa reazione si è tradotta, oltre che in attacchi di ogni genere, nell'apertura di procedimenti "legali", volti all'oscuramento del blog e dei siti ad esso correlati. Sono procedimenti all'origine di notevoli difficoltà pratiche e di cospicui esborsi per avvocati e consulenti tecnici.

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