Kissinger e Napolitano
di Gianni Lannes
Scusate, ma non riesco a voltare la testa dall'altra parte, a far finta di niente. Ieri avevo deciso di non scrivere più nulla, ma lo spettacolo di questi parassiti alla ribalta che succhiano il sangue alla gente onesta che suda fatica e dolore per un pezzo di pane, è orrendo, e a pagare anche in termini di perdita della salute, sono i più deboli in termini economici, i senza voce, i non rappresentati, soprattutto i bambini.
Quanto è fesso il popolo italiano, quanto è buona e comprensiva la mia gente. E così a fronte di tanta indulgenza popolare la presa per i fondelli collettiva va in onda ogni giorno. Nel Belpaese al peggio non c’è mai fine. Democrazia calpestata, sovranità inesistente, legalità a piacimento, memoria sociale cancellata, dissenso criminalizzato, e critica rimossa. Governi telecomandati uno più dell’altro nella repubblichetta delle banane, dove gli alleati, pardon, i padroni di Londra, Berlino e soprattutto Washington fanno il loro porco comodo, senza che nessun italiano - a livello di rappresentanza politica - osi alzare finalmente la testa. Se questi burocrati per conto terzi dovessero vedersela con le vere intelligenze italiane, mortificate ed accantonate dal sistema di potere vigente, essi non resisterebbero un nanosecondo.
Ieri il dibattito al Parlamento verteva - prima della condanna giustamente confermata a Berlusconi (uno incandidabile per legge già nel 1994) - sulla modifica dell'articolo 138. E nessuno all'opposizione che ha avuto il coraggio di ribadire a testa alta che la Costituzione è stata già stracciata con il Trattato di Lisbona, entrato in vigore nel 2009, firmato da Prodi e D'Alema nel 2007.
La gente è stanca: non ne può più. Allora Presidente Napolitano ma di quali "riforme istituzionali" blatera? Può spiegare al popolo sovrano prima che la camera a gas a cielo aperto delle scie chimiche avveleni tutti, il senso del suo omaggio al conclamato macellaio planetario Kissinger? Io non dimenticherò mai Allende e Moro, ma neppure il senso di nausea che ho provato guardando le foto ufficiali che ritraggono il duo Napolitano e Kissinger, che ridono come se niente fosse.
Oggi soffermo l’attenzione su una rivista - argomento da illuminati di cui ho ampiamente scritto e pubblicato in passato. Si tratta di Aspenia, giornale edito dall’Aspen Institute Italia, un sodalizio finanziato da David Rockefeller, proprio quel soggetto a capo delle organizzazioni terroristiche Bilderberg Group e Trilateral Commission, a cui è affiliata la casta di politicanti italioti, in primis l’attuale primo ministro pro temporeLetta Enrico (insieme a Mario Monti e a Mario Draghi, ma non solo), con rarissime eccezioni. Il numero 27 pubblicato nell’anno 2004 è davvero particolare, infatti è una monografia intitolata “La seconda era nucleare”.
In queste pagine variopinte ritroviamo tutti gli attori della scena politica attualmente eterodiretta. Appare Giorgio Napolitano che firma la recensione ad un libro dell’ambasciatore USA Richard Gardner. FiguraEnrico Letta che rilascia un’intervista sul tema dell’energia. Compare anche il generale delle scie chimiche Fabio Mini, tanto osannato da ambientalisti poco ferrati in materia bellica e sistemi di intelligence. Tra le firme degli amici e soci di Aspen ci sono anche: Carlo Jean, Franco Bernabè, Corrado Clini, Paolo Scaroni, Chicco Testa, Massimo Romano, Paolo Savona, Joseph LaPalombara, Carlo Scognamiglio Pasini, Antonio Calabrò.
A dirigere la baracca a stelle e strisce verniciata in fretta di tricolore sbiadito, con lauti compensi, e non potrebbe essere altrimenti, è la notaLucia Annunziata in qualità di direttore responsabile, mentre il direttore editoriale è tale Marta Dassù, già sottosegretario nel governo Monti. Nel comitato editoriale tra l’altro ci sono pure Giuliano Amato (alla voce Britannia e svendita dell’Italia), Gianni Letta, Arrigo Levi, Giulio Tremonti.
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