"THE END"

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domenica 23 giugno 2013

UN MECCANISMO DI AUTO/DISTRUZIONE

Passeremo alla storia come “la civiltà degli imbecilli” per essere ridicolizzati e sfottuti nei secoli e i secoli a venire.
La gente comune che è stata costretta dalla “Crisi” ha ridimensionare drasticamente il suo tenore di vita riducendo tutto all’essenziale, ha finalmente, forzatamente compreso (anche se fuori tempo massimo), che tutta quella lunga lista di beni, che un tempo acquistava sulla spinta di falsi bisogni indotti dal plagio mediatico, in realtà non sono di alcuna utilità.
La “libera concorrenza”, è quel diabolico meccanismo di mercato che ci da la possibilità di scegliere fra una larga gamma di beni e prodotti, del tutto identici, ben sapendo che il loro livello di qualità e pericolosità, è già ben oltre la soglia della sicurezza sociale. La concorrenza, è ciò che oggi dirime la loro commercializzazione e l'acquisto, accomunati dall’intrinseca potenzialità di danneggiare con certezza matematica il consumatore.
Con i mezzi di comunicazione e di interazione mediatica sempre più invasivi, il Liberismo da il meglio di se nell’esibire la sua vera indole necrofila e scopo finale. La qualità, la naturalezza e i principi nutritivi delle materie prime, sono stati incredibilmente rimossi e sostituiti da elementi chimici di natura sintetica e cancerogena, e di seguito commercializzati a “tambur battente” attraverso un’opera di propaganda mistificatrice che induce al loro acquisto, esclusivamente sulla base di una visibilità che il prodotto ottiene, in maniera direttamente proporzionale al numero di Spot che lo pubblicizzano. Una concorrenza di quanto di peggio ci sia in circolazione, che non si attiene più a criteri di eccellenza ascrivibili a un atteggiamento di stampo etico/deontologico del produttore, ma che gioca sull’assenza di qui parametri di riferimento oggettivo e comparativo, necessari, in mancanza dei quali il consumatore non è più in grado di riconoscere le reali qualità e caratteristiche del bene.
Tutto questo proliferare incessante di beni di ogni tipo, specie e natura, che il Sistema Liberista immette senza sosta sul mercato, è la conferma inopinabile e inconfutabile della loro totale inutilità.



Se uno solo di questi beni producesse dei reali, concreti, efficaci vantaggi e benefici alle richieste di aiuto della comunità, renderebbe inutile e superflua la produzione di tutti gli altri, e decadrebbe seduta stante il concetto di “libera concorrenza”. Una libertà che nega l’originale significato etimologico di diritto, ma si ascrive a strumento di raggiro a fine estorsivo, e rinnega ogni forma di autentica civiltà e di società.
Dovremmo dunque chiederci (giusto per fare qualche esempio) del perché esistano così tanti tipi di farmaci contro il mal di testa, il bruciore di stomaco, i dolori articolari, e diete, beveroni magici, lassativi, detergenti, ecc.. ecc.., quando ne basterebbe uno solo per ogni necessità, funzionante, così da sbaragliare per sempre dal mercato tutti gli altri.

 E cosa ne sarebbe del Liberismo Sistema, se accadesse questo?
Ergo, un prodotto valido ed efficiente, che rispetti i presupposti etici, non rientra nelle logiche della concorrenza;
diversamente da tutti gli altri di mera natura commerciale, indotti all’acquisto dall’antagonismo e dalla competizione mediatica – un sofisticato e plateale imbroglio, supportato da slogan pervasivi, a garanzia di un ipotetico prestigioso marchio di fabbrica.
Per tanto, non c’è proprio più nulla di che meravigliarsi ne tanto meno allarmarsi guardando i dati relativi alla disoccupazione.
Sarà sempre peggio, visto che sempre di più la gente ridurrà i suoi bisogni all’essenziale. E non solo per motivi di risparmio, ma perché è finalmente consapevole di quanto insensato sia tutto questo consumismo selvaggio e senza regole, causa di disparità sociale e deriva morale - un meccanismo di auto/distruzione.
Produrre e consumare cose inutili e nocive, per tenere in piedi questo Sistema di aria fritta partorito dal buco del culo di Satana in persona, si pone a paradigma di un’umanità miserabile, svuotata di ogni suo vero contenuto etico, e motivo di esistere.
Passeremo alla storia come “la civiltà degli imbecilli” per essere ridicolizzati e sfottuti nei secoli e i secoli a venire.


Gianni Tirelli

http://caneliberonline.blogspot.it/

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