"THE END"

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giovedì 20 giugno 2013

Ulteriori indizi sul “Secretum Omega”

Luca Scantamburlo

Il videotape inviato per posta 5 anni fa (NdC: l’articolo è del 2007) al ricercatore partenopeo Cristoforo Barbato, ex membro del CUN nonché attivo collaboratore dello storico “Notiziario UFO”, ed ex caporedattore di alcune riviste italiane di ufologia ed argomenti spaziali (come “Extra Terrestre”, “Stargate” e “Stargate Magazine”), costituisce senza dubbio un intrigante rebus per la comunità ufologica e giornalistica tutta.
Nondimeno ciò che lo differenzia da tutti gli altri files rilasciati a ricercatori e giornalisti (come ad esempio i documenti sull’operazione “Majestic-12″ presentati a Washington nel 1987 da Jaime Shandera oppure le controverse prove del recupero UFO in Canada conosciute nell’insieme come “File Guardian”) è la scrupolosa verifica della fonte compiuta da Cristoforo Barbato, fonte rivelatasi attendibile ed altamente qualificata, ma sulla quale Barbato esercita il segreto professionale atto a proteggerne l’identità poiché essa ha richiesto l’anonimato.
“SILOE” sonda spaziale, programma o che altro? Il Jesuit Footage, contestualizzato ed analizzato, sembra essere un’attendibile prova del coinvolgimento del Vaticano nella questione aliena. Cos’è il “Jesuit Footage” classificato “Secretum Omega”?
Ci chiediamo ora: quali impressioni si evincono da tale video mostrante quello che sembra un planetoide sconosciuto alla moderna astronomia, ripreso da una presunta sonda interplanetaria denominata “Siloe” e spedita segretamente dalla Santa Sede per monitorare l’avvicinamento al Sole di questo misterioso oggetto celeste?


NSD42 il video segreto di Hercolubus (Planet X) - video di 2 minuti



Il breve filmato di circa due minuti, stando all’autorevole fonte (un padre Gesuita insider del Vaticano), mostrerebbe proprio Nibiru, decimo pianeta del Sistema Solare da cui in un remoto passato discesero sulla Terra gli extraterrestri senzienti chiamati “Anunnaki” di cui parla l’orientalista russo Zecharia Sitchin. Ed infatti il video mostra un presunto pianeta avvolto da una densa atmosfera, proprio come viene descritto nelle antiche tavolette d’argilla mesopotamiche (nel video si possono notare le fluttuazioni della superficie del globo, tipiche di un’atmosfera anche se ripresa agli infrarossi).

Pare anche che il filmato, stando ai pochi fortunati che l’hanno visionato, si apprezzi molto meglio nell’originale VHS in possesso di Barbato rispetto al suo riversamento in digitale (realizzato purtroppo con attrezzatura non professionale) usato durante le conferenze, nastro magnetico che evidenzierebbe addirittura quelli che sembrerebbero dei lampi di temporale; a questo proposito ricordiamo che, nel caso di fulmini nell’atmosfera terrestre, ne sono visibili i bagliori anche dallo Space Shuttle quando esso orbita attorno al nostro pianeta.


Disamina del Jesuit Footage

Ma procediamo nella nostra breve, e non certo esaustiva, disamina: le immagini del planetoide contenute in quello che mi sento di battezzare il “Jesuit Footage”, sono il frutto di un montaggio di due riprese effettuato su un materiale quasi certamente molto più vasto. Queste riprese video, realizzate quasi sicuramente agli infrarossi, sono precedute da una breve presentazione di titoli di testa: fra le varie diciture e sigle c’è l’espressione in latino che ne stabilisce il livello di segretezza: “SECRETUM OMEGA”, posta tra parentesi, equivalente al “COSMIC TOP SECRET” usato in ambito NATO; lo deduciamo dal fatto che quest’ultima espressione viene riportata anch’essa nella presentazione e sempre fra parentesi. Per una spiegazione dettagliata di quasi tutte le scritte si rinvia il lettore al servizio “Secretum Omega“.

Da alcune parti mi è stato privatamente fatto osservare che il filmato sarebbe o una burla, o un falso concepito per il debuking, od entrambe le cose (rispettivamente indicati con i termini inglesi “hoax” e “fake”) perché se davvero un documento è segreto non può essere classificato come tale. Ecco la mia replica in proposito: niente di più sbagliato. Si prenda infatti un qualsiasi documento ufficiale statunitense declassificato grazie al FOlA (Freedom of Information Act, la nordamericana Legge sulla Libertà dell’Informazione approvata negli anni ’70 del secolo scorso), come per esempio il memorandum per il Segretario alla Difesa Robert McNamara (Memorandum for the Secretary of Defense) a firma del Generale L.L. Lemnitzer, Chairman Joint Chiefs of Staff, datato 13 marzo 1962 ed avente per oggetto il seguente tema: Justification for US Military Intervention in Cuba (TS).

Il documento 1, a piè di pagina di tutti i fogli, riporta proprio il timbro di un livello di classificazione: “TOP SECRET SPECIAL HANDLING NOFORN”. Tale documento del Mistero della Difesa americano è da diversi anni declassificato (vedi la dicitura “UNCLASSIFIED” stampata in alto ed al centro e la linea nera di cancellazione apposta sul livello di classificazione) e come tale è di dominio pubblico.

Dunque, come si vede nei film hollywoodiani, i documenti classificati esistono e rispondono a tutta una serie di criteri di archiviazione e consultazione da parte di personale autorizzato.

L’anonimo Gesuita della Santa Sede, fonte della sconcertante documentazione video mostrata da Barbato, stando a quanto riferito da quest’ultimo, usufruirebbe del “SECRETUM OMEGA”, l’autorizzazione alla supervisione della più alta categoria di classificazione di segretezza in uso presso i Servizi segreti del Vaticano, chiamati SIV (Servizio Informazioni del Vaticano), Servizi dei quali tale Gesuita sostiene di essere membro operativo a Roma (Barbato ha potuto sinora verificare soltanto la sua effettiva presenza lavorativa presso la Santa Sede come Gesuita).

Anche i nostri Servizi segreti, naturalmente, utilizzano diverse diciture per la classificazione delle informative d’intelligence; leggiamo infatti da un documento disponibile on line sul sito ufficiale del SISDE (Servizio per le informazioni e la sicurezza democratica) ed intitolato “Il lavoro dell’intelligence e la questione degli archivi”, a firma di Antonio Mazzei, per “Aspera ad Veritatem” N. 28 – gennaio-aprile 2004 (fonte: www.sisde.it): “[...] sui diversi livelli di classificazione, posto che accanto ai canonici 4 (riservato, riservatissimo, segreto, segretissimo), ve ne sono altri quali “riservata amministrativa”, “per uso esclusivo d’ufficio”, “di vietata divulgazione”.
COSMIC TOP SECRET:

Il più alto livello di classificazione di segretezza in ambito NATO
E riguardo alla espressione inglese “COSMIC TOP SECRET” che compare nel “Jesuit Footage”?
Si tratta di una trovata da film (una bella spy story) oppure ha una sua realtà?

Basta avere la pazienza di documentarsi: presso la Rete esistono diversi siti ufficiali delle Forze Armate. Prendiamo per esempiowww.navysecurity.navy.mil uno dei siti ufficiali della Marina Militare degli Stati Uniti d’America (la U.S. Navy) e scarichiamoci il documento di estensione .pdf dal seguente indirizzo web:www.navysecurity.navy.mil/documents/.

Il nome del file è intro-natosecuritybrief.pdf ed il documento ivi contenuto riassume brevemente il significato della struttura politico-militare della NATO nata dall’omonima alleanza fra diversi Stati; spiega poi in cosa consistono le informazioni della NATO, i relativi marchi di classificazione (classifìcation markings) e le categorie delle informazioni NATO.

C’è inoltre un paragrafo intitolato “Classification Markings and Categories of NATO Information”. In esso si illustrano i quattro livelli di classificazione di segretezza in uso presso la NATO; essi sono: il COSMIC TOP SECRET (CTS), il NATO SECRET (NS), il NATO CONFIDENTIAL (NC), il NATO RESTRICTED (NR), l’ATOMAL ed il NATO UNCLASSIFIED (NU).

Del primo si riporta esattamente la spiegazione in inglese: “This security classification is applied to information me unauthorized disclosure of which would cause exceptionally grave damage to NATO. (NOTE: The marking “COSMIC” is applied to TOP SECRET material to signify that it is the property of NATO. The term “NATO TOP SECRET” is not udes.)”

Penso che si commenti da solo, anche per quelli che masticano appena l’inglese. Di tale livello di classificazione si sapeva tuttavia già qualcosa, nella comunità ufologica, grazie al “rivelatore” statunitense Robert Dean (ex Sergente Maggiore della NATO), che sostiene di aver usufruito proprio di tale autorizzazione alla supervisione nel corso della sua cartiera come sottufficiale NATO in Europa.

Stando alle sue dichiarazioni, Robert Dean (andato in pensione nel 1976 dopo 27 anni di militanza nelle Forze Armate americane nelle cui fila ha anche combattuto comandando unità di fanteria in Corea ed in Vietnam) negli anni’60 avrebbe visionato e lavorato su una documentazione cartacea nel contesto dello S.H.A.P.E. (Supreme Headquarters Allied Powers Europe, Comando Supremo delle Forze Alleate in Europa). Una documentazione in diversi volumi a proposito del contatto extraterrestre, classificata COSMIC TOP SECRET ed intitolata “An Assessment” (Una valutazione).

Pare che le credenziali di Dean, molto noto negli ambienti ufologici italiani, siano state verificate dall’antropologo e ricercatore tedesco Michael Hesemann, il quale avrebbe scritto direttamente agli organi NATO preposti ottenendo la seguente risposta in data 28 maggio 1993:

“[...] N°1 Secondo le dichiarazioni della sezione americana militare della NATO, un Robert Dean con il grado di sergente maggiore andò in pensione nel novembre dell’anno 1976.

N°2 Un collaboratore della NATO (questo vale anche per SHAPE) con la sopracitata carica in possesso di un particolare permesso può ottenere l’accesso a documenti classificati segreti precedentemente analizzati.

N°3 Non sono in grado di darvi ulteriori informazioni, la legge americana “privacy law” lo impedisce.

N°4 Questa classificazione (Cosmic top secret) è del periodo di cui parlavamo. Per ulteriori informazioni le consiglio di rivolgersi agli organizzatori della conferenza mondiale tenutasi a Duesseldorf nel giugno 1992.

Distinti Saluti
W. d’Alquen,
Ufficiale tedesco per il servizio Stampa e Informazione della NATO
ORGANIZZAZIONE DEL TRATTATO DELL’ATLANTICO DEL NORD, 1110 BRUXELLES,
TEL (32-2) 728.41.11 – TELEX 23.867 – TEL DIRECT: (32.2) 728.58.18 – TELEFAX (32.2) 7285457,
UFFICIO DI INFORMAZIONE E STAMPA”

Si potrebbe discutere a lungo sulle conseguenze del possesso non autorizzato e della divulgazione di materiale classificato COSMIC TOP SECRET. Certo è che il materiale da me denominato “Jesuit Footage” non è stato trafugato, ma è emerso da una fuga controllata (e non ufficiale) di notizie pilotata da ambienti d’intelligence, fuga opportunamente direzionata verso una ben definita fetta del mondo giornalistico (chissà quanti altri giornalisti appositamente scelti hanno ricevuto lo stesso videotape, ma si guardano bene dal diffonderlo per timore o forse anche a causa di alcune intimidazioni).



Non dimentichiamoci che il filmato del videotape in questione è stato divulgato pubblicamente nel 2005 soltanto dopo anni di estrema cautela e scrupolose verifiche da parte di Cristoforo Barbato, il quale ha nell’opinione di chi scrive diligentemente e coraggiosamente risposto ai principi della deontologia giornalistica (vedi in proposito la Carta dei doveri del giornalista).

Il suo approccio al video è sempre stato all’insegna di una critica costruttiva.

Se qualcuno volesse investigare sulla legalità e legittimità del possesso e della divulgazione del materiale classificato in questione, forse si troverebbe in profonde difficoltà perché oltre a dare credito alla cosa nel corso dell’indagine, scoperchierebbe un vero e proprio vaso di Pandora.

Giocoforza si dovrebbero poi ricercare eventuali responsabilità ed omissioni di tutti quei vertici istituzionali al corrente della situazione (pochi, forse pochissimi membri di essi, ed in che misura?), i quali non solo starebbero da decadi celando all’umanità la più grande minaccia che abbia mai dovuto affrontare a memoria d’uomo, ma a quanto pare avrebbero preferito lasciare in toto la gestione di una simile patata bollente alle strutture militari, ai Servizi e chissà a chi altri ancora. Operando in tal modo avrebbero finito per contravvenire agli stessi principi per i quali tutte le Istituzioni sono nate: la protezione dei cittadini, la trasparenza pubblica e la salvaguardia dello Stato medesimo. Per non parlare poi dei vincoli di segretezza a cui avrebbero legato quella piccola parte del personale civile di agenzie come la NASA, l’ESA e del consorzio europeo dell’ESO, certamente almeno sommariamente informata.

Se così fosse significa che sino ad ora avrebbero evitato di adoperarsi per mettere in piedi un’istituzionale e trasparente ricerca scientifica del Decimo Pianeta in ambito civile (fatta eccezione per la passata e breve esperienza di ricerca teorica e pubblica portata avanti da un civile, lo scomparso astronomo americano RS. Harrington, seppure all’interno di un ambiente militare: dagli anni’80 ai primi anni’90 presso lo U.S. Naval Observatory, quando gli Stati Uniti d’America erano ancora, con tutti i loro difetti e le loro contraddizioni, la più sana e gloriosa repubblica del mondo). Chi scrive lo sostiene anche per via della difficile ma ricca esperienza professionale ed umana che ha maturato dal 1998 al 1999 come emigrante con regolare permesso.

Se si volesse poi andare al di là di un lavoro d’intelligence di basso profilo (cosa già in atto viste le recenti ed anonime intercettazioni postali e l’episodica ma ben individuata intrusione informatica di spionaggio nei confronti del terminale privato di un nostro socio del Centro), si configurerebbe una posizione davvero sui generis nella storia legale e giudiziaria, in quanto il videotape in questione non contiene un documento NATO, e sembra che non sia nemmeno un file propriamente del SIV (Servizio Informazioni del Vaticano) in quanto la sigla SIV non compare nella sua classificazione.

Questo “Grande Gioco” in versione cosmica ci rende protagonisti più o meno controllabili: non solo ci dà utili indicazioni su come muoverci ed esprimerci pubblicamente (sempre e comunque, va detto, sul filo del rasoio), ma ci carica anche di una responsabilità che è ben più pesante di quella che ci difende dal rischio di scivolare nel reato di “procurato allarme”.

Del resto già in passato un autorevole ed alto ufficiale del Pentagono in congedo ha definito gli ufologi di tutto il mondo “degli utili idioti”.
Il SIV (Servizio Informazioni del Vaticano) e la sua quinta colonna

Nel “Jesuit Footage” compare invece un’altra enigmatica sigla: SVS. Una sigla su cui peraltro Barbato non ha voluto sinora rivelare alcunché.

A questo proposito è forse utile ricordare un passo dell’intervista rilasciata da Barbato a questo periodico e proprio al sottoscritto: “[...] all’interno del Vaticano erano conviventi due fazioni che si contendevano la gestione di informazioni di carattere di gran lunga superiore al TOP SECRET.” 2
Inoltre il Vaticano è sì uno Stato, ma non mi risulta appartenga alla NATO ed è ufficialmente privo di una sua struttura d’intelligence.

Dalla testimonianza di Cristoforo Barbato abbiamo appreso che se il materiale a lui consegnato e poi da questi divulgato si dimostrasse autentico, significherebbe che esso è davvero scaturito da una drammatica e segreta consultazione fra alcuni eminenti teologi del Vaticano appartenente all’Ordine dei Gesuiti e facenti parte di una struttura della Santa Sede addentro a particolari gestioni d’informative di tipo Sigint (Signals Intelligence, l’area d’intelligence “comprendente aspetti e strumenti prettamente tecnologici”) 3.

Tali Gesuti, lacerati da una questione molto vicina alla morale d’Antigone, si sarebbero organizzati in una sorta di Quinta Colonna (le cosiddette “schegge impazzite” come sarebbero state definite) per rompere il vincolo di segretezza attraverso un loro portavoce, incaricato di passare a Barbato informazioni cruciali e vitali per affrontare con consapevolezza, serenità e coraggio imminenti ed inevitabili avvenimenti su scala planetaria.

In tal modo questo manipolo di Gesuiti avrebbe dato così un determinante aiuto ad una comune strategia di certi ambienti scientifici, militari e d’intelligence del mondo, in servizio o non più tali. Questi ambienti (scienziati, militari in congedo e non, gruppi all’interno dei Servizi segreti), starebbero cercando da anni di bypassare l’immobilismo della politica e la corruzione di alcuni suoi apparati e comitati creati ad hoc, e poi sfuggiti di mano, per studiare e gestire il contatto extraterrestre.

Questi ultimi, forse addirittura in parte collusi segretamente da molto tempo (in barba al controllo dei vari parlamenti e vertici governativi) con una o più razze extraterrestri predatorie e prive di un’etica, o meglio, governate da un solo tipo di etica: quella utilitaristica. Razze già presenti qui da noi, sulla Terra, ove opererebbero come “Cavalli di Troia” in basi sotterranee e sottomarine (si esaminino, per esempio, le documentatissime rivelazioni di Phil Schneider, geologo ed ingegnere americano morto in circostanze misteriose nel 1996 dopo aver tenuto negli Stati Uniti alcune inquietanti conferenze).

A questo proposito si considerino anche le pregnanti parole dell’interrogazione (retorica?) rivolta dal Presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan alla platea della 42.ma. Assemblea Generale delle Nazioni Unite, New York, 21 settembre 1987: “[...] And yet, I ask: is not an alien force already among us?”
Ulteriori indizi sull’esistenza del SIV

Sull’esistenza del SIV ho trovato inoltre ulteriori indizi oltre a quelli già reperiti da Roberto Pinotti e Cristoforo Barbato: cosi si dice nel saggio “L’atlante delle spie” scritto a due mani da Umberto Rapetto e Roberto Di Nunzio (BUR, Milano, 2002), capitolo 5 (intitolato “Lo spionaggio in porpora: il Vaticano”), paragrafo 2.3 (Le nunziature), pag. 89: «[...] Se uno Stato ha interessi in tutto il mondo, deve assolutamente avere una altrettanto estesa diplomazia. Il nesso fra intelligence e diplomazia è pubblicamente richiamato e rivendicato dal gesuita Robert A Graham, quando afferma che “la storia dello spionaggio in Vaticano tende a confermare questa tesi”, avvertendo però che “esiste solo una differenza di mezzi e di metodi”».

Un riferimento, questo degli autori del saggio (il tenente colonnello Rapetto ed il giornalista Di Nunzio), che confermerebbe indirettamente le rivelazioni del Gesuita a Barbato da noi ampiamente pubblicate: “[...] la struttura è top secret ed è costituita in maniera analoga alle altre agenzie d’intelligence preesistenti quali CIA, MI6 l’ex KGB, ecc. Non ha una sede ufficiale fissa ma sceglie di volta in volta un sito dove riunirsi, in strutture però sotto il controllo Vaticano” 4.
Ulteriori indizi sul coinvolgimento del Vaticano nella questione del contatto extraterrestre: Jimmy Carter, il Congressional Research Group e il Vaticano

Jimmy Carter (Plains, Georgia 1924), ufficiale dell’Accademia Navale Americana, ch’egli lasciò ben presto alla morte del padre, è stato un leader politico moderato e molto attento ai diritti umani. Eletto Presidente degli Stati Uniti d’America (1977-1981) non solo fece da mediatore per la pace in Medio Oriente ma sottoscrisse a Vienna nel 1979, con il premier sovietico Leonid Brežnev, gli storici accordi SALT II sulla limitazione delle armi nucleari strategiche.

Unica macchia del suo mandato presidenziale: la crisi politico-diplomatica degli ostaggi americani in Iran, conclusasi con un fallimento totale (e la morte di 8 militari delle forze speciali americane) nel tentativo di liberare con un blitz i 66 cittadini membri del personale diplomatico sequestrati da un gruppo di sostenitori della rivoluzione islamica.
Nel 2002, per il suo impegno diplomatico nelle aree più insanguinate del mondo, Carter è stato inoltre insignito del Premio Nobel per la Pace.

Ma molti non sanno che Jimmy Carter durante la sua campagna elettorale come candidato democratico alla Casa Bianca promise pubblicamente che se fosse stato eletto avrebbe cercato di fare luce sul fenomeno UFO. Questa promessa nasceva proprio da un avvistamento UFO di cui Carter fu testimone nella sua Georgia, ove fu Governatore dal 1970 al 1975. I più maligni insinuano ch’egli vide il pianeta Venere particolarmente brillante in cielo, scambiandolo cosi per un UFO.
Ricordiamo nuovamente come Carter fu un ufficiale dell’Accademia Navale Americana, e dunque perfettamente addestrato a riconoscere la fenomenologia celeste.

Ed una volta eletto Carter si adoperò in tutti i modi per mantenere la sua promessa. Infatti quasi subito il “Congressional Research Group” (CRG) della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti s’attivò in tal senso.
Il CRG è un gruppo di ricerca di più di 400 persone che compie ricerche per il Congresso degli Stati Uniti. Esso è organizzato in cinque diverse sezioni di ricerca interdisciplinari: “American Law”; “Domestic Social Policy”; “Foreign Affairs”, “Defense and Trade”; “Government and Finance and Resources, Science and lndustry”. Entro ciascuna di esse lo staff è suddiviso in sezioni più piccole che si occupano di problematiche specifiche. Il CRG dispone di un sito web ufficiale; per chi cercasse ulteriori informazioni ecco dove reperirle:www.loc.gov.

Cosi nel 1977 Marcia Smith, all’epoca esperta analista politica al “Congressional Research Group” ed in seguito direttrice della “Library of Congress Science and Technology Division” del CRG dal 1984 al 1985, avvicinò Daniel Sheehan, allora General Counsel (cioè Avvocato Generale) presso lo “United States Jesuit National Headquarters”.
A quanto pare a Sheehan fu chiesto di partecipare “ad un’importante ed altamente classificata valutazione dei fenomeni UFO, e dell’intelligenza extraterrestre” (in proposito si consulti il sito:www.presidentialufo.com).
Sheehan accettò e divenne cosi a tutti gli effetti “a special consultant to the Congressional Research Group”, cioè uno “speciale consulente per il Gruppo di Ricerca Congressuale”.

Marcia Smith contattò Sheehan perché venne a sapere da una comune amica, Rosemary Chalk (che all’epoca ricopriva la carica di Segretario del National Science Foundation), che in gioventù Sheehan aveva spesso sognato di diventare un astronauta ed incontrate altre civiltà nello Spazio. Ma era soprattutto la sua posizione all’interno della comunità Gesuitica americana ad interessare il CRG.

Le informazioni che il lettore apprenderà fra breve non farebbero altro che corroborare .la tesrlmonianza resa da Cristoforo Barbato, arricchendola ulteriormente: il sito estero già menzionato sopra (www.presidentialufo.com) racconta che a Sheehan fu chiesto di usare la sua influenza per “ottenere i documenti UFO tenuti alla Biblioteca Vaticana. Sheehan approcciò il suo contatto al Vaticano”. L’espressione inglese usata non lascia adito a dubbi: “to obtain the UFO documents held in the Vatican library. Sheehan made an approach to his contact at the Vatican.”.
Leggiamo ora in una mia traduzione le parole pronunciate da Sheehan (e riportate sul sito) nel ricordare gli avvenimenti di allora:

“Lei chiamò [...] e mi chiese se come Avvocato Legale per la Direzione dei Gesuiti (Jesuit Headquarters) potessi avete accesso per la Biblioteca del Congresso alla Biblioteca Vaticana. La Biblioteca Vaticana ha una sezione abbastanza grande che concerne il problema dell’intelligenza extraterrestre, e gli UFOs. M’impegnai a contattare il Gesuita che attualmente dirige la Biblioteca Vaticana, e con mio grande stupore, mi dissero che non potevamo avervi accesso… Informai di questo Marcia Smim.”
Successivamente, dopo un colloquio con Marcia Smim e Bill Davis (Director of the National Office), Sheehan fece un secondo tentativo con la Biblioteca Vaticana: “Mandai una seconda lettera al Gesuita che era a capo della Biblioteca Vaticana, e gli spiegai che era un’ufficiale richiesta che era venuta dal “Congressional Research Group” della Biblioteca del Congresso – e che era venuta dal Congresso degli Stati Uniti, e che il Presidente stesso aveva espresso il desiderio di ottenere queste informazioni, Così pensai che ci avrebbe dato accesso alle informazioni, ma ricevetti una seconda risposta negativa dalla Biblioteca del Vaticano – Il Jesuit National Headquarters non sarebbe stato messo nelle condizioni di accedervi. Così dovetti con grande rammarico riportare il tutto a Marcia Srnith comunicandole che non ero stato capace di riuscire.”

La documentazione fornita ed il ragionamento da me condotto dovrebbero ora far riflettere quanti hanno denigrato gratuitamente, sulle pagine della Rete, il lavoro di ricerca giornalistica di Barbato. C’è chi ha frettolosamente liquidato il “SecretUm Omega” come “cose esecrabili” Se avrà la pazienza di leggere con attenzione il nostro servizio dovrebbe ricredersi e, almeno privatamente, porgergli le sue scuse.
Concludo dicendo che l’orientalista russo Zecharia Sitchin (da me intervistato), nel corso di un’intervista concessa nel 1997 a Jordan Maxwell 5 (uno studioso e ricercatore statunitense attivo nei campi dell’occulto, della religione e della filosofia), intervista che ho avuto la fortuna di vedere, nel rispondere ad una domanda di Jordan fa una sibillina affermazione che questa volta conferma clamorosamente (senza timore di smentire) quanto riferitomi da Cristoforo Barbato in via confidenziale e da noi discusso sulle pagine dello scorso numero: Sitchin saprebbe molto di più di quanto emerge dalle sue pubblicazioni e, presumo probabilmente a causa di forze più grandi di lui oltre che per via del suo senso di responsabilità, è costretto di volta in volta a calibrare con grande attenzione le sue risposte nel corso dei colloqui e dei congressi, e ad agire con prudenza quando scrive i suoi articoli e saggi venduti in più di venti lingue.
Il passaggio dell’intervista in questione, per via delle pregnanti parole che fanno riferimento al ritorno di Nibiru, non verrà discusso in questa sede ma all’interno del mio saggio attualmente in fase di stesura: “The American Armageddon. Dal segreto di Eisenhower alla scoperta del Pianeta X”.
Per quanti invece non volessero aspettare l’uscita del mio volume, ecco il titolo dell’intervista a Sitchin, acquistabile in Internet con carta di credito: A “Private Interview with Zecharia Sitchin”, info:www.jordanmaxwell.com.

Note:
1. Tale documento declassificato, conosciuto anche come “Operation Normwoods”, è disponibile presso il National Security Archive: northwoods.pdf; II Segretario alla Difesa McNamara ebbe il buon senso di non presentarlo a Kennedy il quale, saputo del delirante progetto, rimosse personalmente il Generale Lemnitzet dall’incarico di Capo di Stato Maggiore.
2. “SECRETUM OMEGA – intervista a Cristoforo Barbato“.
3. “L’Atlante delle spie”, di U. Rapetto e R. Di Nunzio, BUR, Milano, 2002, pag. 14.
4.SECRETUM OMEGA – intervista a Cristoforo Barbato“.
5. Pare che questa intervista sia stata rilasciata a Jordan Maxwell in occasione della “World Conference of Planetary Violence in Human History”, tenutasi nel Gennaio 1997 negli Stati Uniti.


Fonte: www.edicolaweb.net
Per approfondire:

“SECRETUM OMEGA” Un Gesuita confessa un patto fra Alieni e Vaticano
SECRETUM OMEGA: AUTENTICA LA FOTO SPEDITA DAL GESUITA

Ecco invece un’articolo più recente (agosto 2012), che solleva dubbi sulla serietà della faccenda, tra i quali:Nell’arco di quindici anni il corpo celeste dovrebbe essere già visibile ai nostri occhi e far sentire la propria influenza gravitazionale…
I molti dubbi del “Jesuit footage”

Fonte: http://crepanelmuro.blogspot.it/2013/06/ulteriori-indizi-sul-secretum-omega.html

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