Vaticano II: 50 anni sprecati
Di Guido Martinoli
L’ultimo concilio Vaticano II, nei lontani anni ’60 si preoccupava della passività e vacuità della fede e della messa cattolica, sostanzialmente ferme al Concilio di Trento. Ma a questo riguardo, le soluzioni adottate da taluni nostri parroci, che tendono a coinvolgere i fedeli nelle cerimonie, mi sembrano del tutto palliative e ingannevoli. Non è distribuendo le passività (canti, letture, preghiere varie) che si rianima la messa. Diventerà forse più partecipativa e spettacolare, ma resterà, ahilei, uno scontato rito religioso, come quelli variamente “inscenati” dai diversi culti da sempre e dappertutto. Tali cerimonie sono intrinsecamente “meccaniche”, perché costringono alla pura osservazione, al facile ascolto e alla pedissequa ripetizione di formule (giaculatorie, rosari, mantra).
E' del tutto evidente e strutturale che non possono, non devono e non vogliono scoprire alcuna novità “cerebrale”, tant’è che si guardano bene dal trasformarsi in un confronto effettivamente attivo, cioè libero e dialettico.
Di Guido Martinoli
L’ultimo concilio Vaticano II, nei lontani anni ’60 si preoccupava della passività e vacuità della fede e della messa cattolica, sostanzialmente ferme al Concilio di Trento. Ma a questo riguardo, le soluzioni adottate da taluni nostri parroci, che tendono a coinvolgere i fedeli nelle cerimonie, mi sembrano del tutto palliative e ingannevoli. Non è distribuendo le passività (canti, letture, preghiere varie) che si rianima la messa. Diventerà forse più partecipativa e spettacolare, ma resterà, ahilei, uno scontato rito religioso, come quelli variamente “inscenati” dai diversi culti da sempre e dappertutto. Tali cerimonie sono intrinsecamente “meccaniche”, perché costringono alla pura osservazione, al facile ascolto e alla pedissequa ripetizione di formule (giaculatorie, rosari, mantra).
E' del tutto evidente e strutturale che non possono, non devono e non vogliono scoprire alcuna novità “cerebrale”, tant’è che si guardano bene dal trasformarsi in un confronto effettivamente attivo, cioè libero e dialettico.
Giammai rischieranno di uscire dalla sicurezza dei loro collaudati binari, per ricercare più profonde verità. La loro funzione è infondere e consolidare la fede, a costo di illudere o imbambolare, evitando la discussione e riproponendo le solite sterili procedure.
Il fine, disperato e infantile, è d’annullare lo spirito critico, percepito come il più devastante nemico della fede.
Su di essa si fondano, in effetti, e non sul pensiero.
L’errore è strategico e sta portando proprio all’estinzione della stessa fede.
L’”attività”, che quei parroci vorrebbero ma che non otterranno, non appartiene alla religione ma alla “Signora del pensiero”, a quella Filosofia, che loro tanto bistrattano. Non alla messa ma alla disputa dialettica. Non ai devoti credenti ma agli esploratori e ai creativi dell’essere. La loro religione non cerca la verità, ce l’ha già. Non gli serve discutere, gli basta pregare. Non pensa, crede. Già, ma allora quella religione non può essere “attiva” come la Filosofia, la quale non ha e sa di non possedere la verità. Lei si che deve giocare tutto sull’”attività” mentale. Non si accontenta della fede, non gli basta. Non deve “gestire una verità” ma “scovare La Verità”, se e ovunque essa sia. Di Dio non si chiede com’è, dov’è o cosa vuole, ma perché c’è e se esiste. Dal concilio di Trento la chiesa cattolica si è guardata bene dall'affrontare criticamente le questioni teologiche o peggio ontologiche, trattando i devoti come semplici e perenni catecumeni, da catechizzare coi catechisti; considerando i cervelli solo come vasi vuoti da riempire del sapere unico e indiscutibile della cosiddetta rivelazione. Irrilevante se non dannoso che quelli possano aggiungere del loro e del nuovo. Ci vuol altro che suonare e cantare in navata, rimuovere da certi impegni le “pie donne” e al loro posto far leggere i sacri testi agli innocenti, per plagiarli e addestrarli al non pensiero o sognare che i “cosiddetti praticanti” colgano le profondità abissali dell’escatologia o del "senso teologico", guardandosi bene dallo spiegargliele.
L’errore è strategico e sta portando proprio all’estinzione della stessa fede.
L’”attività”, che quei parroci vorrebbero ma che non otterranno, non appartiene alla religione ma alla “Signora del pensiero”, a quella Filosofia, che loro tanto bistrattano. Non alla messa ma alla disputa dialettica. Non ai devoti credenti ma agli esploratori e ai creativi dell’essere. La loro religione non cerca la verità, ce l’ha già. Non gli serve discutere, gli basta pregare. Non pensa, crede. Già, ma allora quella religione non può essere “attiva” come la Filosofia, la quale non ha e sa di non possedere la verità. Lei si che deve giocare tutto sull’”attività” mentale. Non si accontenta della fede, non gli basta. Non deve “gestire una verità” ma “scovare La Verità”, se e ovunque essa sia. Di Dio non si chiede com’è, dov’è o cosa vuole, ma perché c’è e se esiste. Dal concilio di Trento la chiesa cattolica si è guardata bene dall'affrontare criticamente le questioni teologiche o peggio ontologiche, trattando i devoti come semplici e perenni catecumeni, da catechizzare coi catechisti; considerando i cervelli solo come vasi vuoti da riempire del sapere unico e indiscutibile della cosiddetta rivelazione. Irrilevante se non dannoso che quelli possano aggiungere del loro e del nuovo. Ci vuol altro che suonare e cantare in navata, rimuovere da certi impegni le “pie donne” e al loro posto far leggere i sacri testi agli innocenti, per plagiarli e addestrarli al non pensiero o sognare che i “cosiddetti praticanti” colgano le profondità abissali dell’escatologia o del "senso teologico", guardandosi bene dallo spiegargliele.
Diranno che vaneggio e che c’è sempre lo Spirito Santo.
Auguri, ma non dicano che non glielo avevo detto.
Guido Martinoli
guido.martinoli@libero.it
www.riflessioni.it
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Ora qualche riflessione: Quanto mi piacciono gli articoli intelligenti, gli zerbini o pennivendoli di potere le scriveranno mai certe cose? Potremo smettere noi ...
Comunque, attorno a me lo vedo che sono in allarme questi signori dall'abito nero o dorato che marciano per i paesi con le loro croci o le loro statue di madonne (sempre piangenti , che vanno al Tg come solo in Italia accade), seguiti da un piccolo, piccolo corteo ... ci sono ancora, pochi però ... a pensare che se una volte la domenica non andavi in chiesa, nel loro tempio, che ti facevano? Oggi, lentamente ma inesorabilmente, stanno ridimensionando il loro status intoccabile, come il loro divino inventato a doc, fino a qualche decennio addietro quando la civiltà era sconosciuta al popolo, e lo sanno. In una città hanno costruito la scuola per i preti, non mi viene il nome esatto, ma la cosa bellissima è che lo hanno finito all'incirca negli anni sessanta, preparandolo per trecento persone e oggi nel 2009 ne avevano trenta ... lo costruirono, ahimè, quando i giovani furono guidati dalla luccicante america, comunque avevano ampliato il vecchio alla fine e il progetto uscito era mastodontico come insieme di costruzioni, per mille persone aveva posti il teatro dietro la chiesa, trecento stanze più o meno e altre costruzioni tutto attorno...
Comunque, attorno a me lo vedo che sono in allarme questi signori dall'abito nero o dorato che marciano per i paesi con le loro croci o le loro statue di madonne (sempre piangenti , che vanno al Tg come solo in Italia accade), seguiti da un piccolo, piccolo corteo ... ci sono ancora, pochi però ... a pensare che se una volte la domenica non andavi in chiesa, nel loro tempio, che ti facevano? Oggi, lentamente ma inesorabilmente, stanno ridimensionando il loro status intoccabile, come il loro divino inventato a doc, fino a qualche decennio addietro quando la civiltà era sconosciuta al popolo, e lo sanno. In una città hanno costruito la scuola per i preti, non mi viene il nome esatto, ma la cosa bellissima è che lo hanno finito all'incirca negli anni sessanta, preparandolo per trecento persone e oggi nel 2009 ne avevano trenta ... lo costruirono, ahimè, quando i giovani furono guidati dalla luccicante america, comunque avevano ampliato il vecchio alla fine e il progetto uscito era mastodontico come insieme di costruzioni, per mille persone aveva posti il teatro dietro la chiesa, trecento stanze più o meno e altre costruzioni tutto attorno...
Nel teatro i futuri pastori avrebbero dovuto vedersi con le loro famiglie, che andavano a trovarli il fine settimana, opere letterarie senza dubbio non scritte da Voltaire, il primo in fine che li derise dalla A alla Z, lo chiamano "illuminismo", da qui gli illuminati di Baviera che tanto erano stanchi dello strapotere psicotico del santo padre di Roma, l'unico Imperatore rimasto, non ancora estinto ... basta, dovevano fermarlo ... e ci sono riusciti!
Hanno finito, per fortuna, di torturare loro simili e di abusare di bambini, anche con problemi fisici, questo facevano, in quella città che si trova al nord italia ... ma il fatto è che ora vivo lontano almeno quattrocento chilometri da quel luogo, e dove mi trovo ora è la stessa identica cosa, preti arrestati, un'altro che abusava di ragazzi negli anni sessanta - settanta e oggi sono adulti, uno di quella chiesa, l'altro dell'altra ... e una settimana si e una no sono sui giornali, poi la lapide di un Papa che la regione vuole tolta, ed anche i cittadini perchè quel Papa uccise diversi loro conoscenti, ci sono i nomi anche di quelli naturalmente.
Hanno sempre fatto questo, troppo era il potere che avevano questi predicatori dell'anti-vita, è tutto nocivo se fa star bene diceva Nice, Wilde più o meno la stessa cosa, a loro il piacere sembra male, quello altrui però, non il loro ...
E gli altri pensatori che dicono della nostra religione? Lo ricordate Osho, la danza della luce e delle ombre parla molto bene di questo argomento in modo chiaro e preciso e naturalmente da uomo libero non li può approvare, anzi, lancia profonde critiche al modo di educare cristiano. Il mito del cristiano è la croce. Un crocifisso adorano, non una divinità dionisiaca magari che da feste, no, il crocifisso.
Ci fu un solo cristiano e lo avete crocifisso.
F.W. Nietzsche
E come si possono giudicare questi che non hanno mai lavorato da quando esistono, certo, molti vanno in missione, in Africa magari: Sapete che diceva uno di questi quando mangiavi con lui? Che mai aveva visto tanti soldi come in missione.
Speriamo si spendessero bene disse un mio collega ... certo, serve la fede per questo!
La critica prevede l'utilizzo del pensiero, della ragione ... ma in fondo il pensiero è solamente chiedersi perché!
Chiedersi il perchè è una cosa sincera, come mai ne sono tanto spaventati? Coma mai un fedele non poteva nemmeno leggere la sacra bibbia altriemnti lo bruciavano fino a non moltissimo tempo addietro? Cos'è accaduto oggi che sono divenuti così mansueti e non torturano più i loro simili, questi imbecilli psicopatici che sarebbero tutti da tso, altro che Ferraro, uno che al sistema gli sputa in faccia e dimostra cos'è. Per fortuna che stanno vacillando e probabilmente spariranno per sempre dalla faccia della terra se le persone continuano in questa direzione senza più nessuna certezza, com'è più "naturale" alla fine. Pensate ad una città di 250 mila abitanti che sforna solo 30 preti ... sono pochi, allora corrono all'estero dove hanno fame e li portano con loro.
Pensate all'idiozia della confessione: La fede fa credere che tale uomo starà zitto mentr einvece tra loro ed il re o signore del luogo gestivano l'intera ccomunità. Avolte si parla di microchip, leggere il pensiero, ecc, ecc: Anche fosse, cosa avete da nascondere? E comunque è da li che veniamo. Il microchip dietro al confessionale lo hanno tenuto per secoli, credete che oggi non se lo metteranno per avere degli sconti o la fatidica "sicurezza"? Certo che lo faranno, perchè il credente deve essere prima di tutto e quasi esclusivamente un credulone
( è vero poi come scrivono in certi libri che "cristiani" o "credenti" arriva dal francese "cretins" ovvero cretini? Sarebbe comico, ma pensando che loro il Papa l'hanno scacciato, può essere anche vero che la radice è quella ... non ricordo se lo avevo letto sul libro Il Santo Graal, molto bello quello scritto dai tre ricercatori da cui nacque poi Il Codice Da Vinci, il fortunato che vende 70 milioni di copie, vietato in Libano, l'orrore della chiesa credo anche.
Meno male che le cose evolvono cari miei ...
Che tutto scorra e che tutto muti spesso ci torna solo che utile!
dioniso777
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