Per la serie "Cose che a scuola non ci hanno raccontato", le clausole della Magna Charta Libertatum che riguardavano gli ebrei.
Tradotto da "Background della Magna Carta" di Andrew Joyce.
Il primo punto da tenere a mente sulla Magna Carta è che fu un documento compilato dai nobili e presentato a re John. Dobbiamo tener presente le tensioni tra i nobili e il re su una questione principale: il ruolo degli ebrei nel trasferire la proprietà della terra dai nobili al monarca. Le clausole a riguardo erano:
"(10) Se chiunque, dopo aver preso a prestito una somma di denaro dagli ebrei, muore prima di ripagarlo, il suo erede non pagherà alcun interesse sul prestito fintanto rimarrà minorenne. Se tale debito cade nelle mani della Corona, a questa andrà solo il capitale.
(11) Se un uomo muore in debito verso gli ebrei, sua moglie avrà comunque la sua quota di proprietà, a cui nulla verrà sottratto per pagare il debito. Se lascia figli minorenni, anche i loro bisogni dovranno essere garantiti in misura proporzionale alla grandezza delle sue terre. Il debito dovrà essere ripagato solo con il residuo, fatto salvo il servizio dovuto ai suoi signori feudali. I debiti dovuti a persone non ebree dovranno essere trattati analogamente.
Queste clausole avrebbero indebolito la capacità degli ebrei e della Corona di recuperare il debito o gli interessi sui prestiti. Dobbiamo anzitutto domandarci: come mai questo era necessario? In secondo luogo: come mai queste clausole scomparvero un anno dopo nel documento del 1216?
Riguardo al primo punto, in quel periodo le relazioni tra la Corona e i nobili erano tese, e gli ebrei erano un fattore molto importante in questa tensione. Re John era spendaccione, incompetente, e del tutto dipendente dagli ebrei per procurarsi i fondi apparentemente illimitati necessari per le sue disavventure in Europa. La sua tassazione era spietata. Nel 1207 raccolse oltre £60.000 dalla popolazione cristiana, mentre le tasse sugli ebrei erano molto più leggere. Tuttavia, sospettando che questi nascondessero parte delle loro ricchezze, pretese che la lista di tutti i loro crediti fosse tenuta alla Tesoreria Reale. Si riservò poi il diritto di comprare qualsiasi credito gli apparisse vantaggioso.
Questo fu l'inizio del processo di trasferimento di terre dai nobili alla Corona, facilitato dall'usura ebraica. I nobili contraevano prestiti con gli ebrei, re John o i suoi funzionari monitoravano i pagamenti e, se sembrava che qualche nobile fosse in difficoltà nel ripagare il debito, re John comprava il credito dagli ebrei e si accaparrava la terra.
Ovviamente nel tempo questo creò un grande attrito tra la Corona e gli ebrei. D'altra parte, i debitori avevano chiaro che le loro terre sarebbero finite nelle mani o del re o degli ebrei. I nobili li vedevano come inseparabili, e per questo, quando la ribellione della Magna Carta prese forma, gli ebrei e le loro proprietà furono tra gli obiettivi principali.
Sul motivo per cui le clausole furono cancellate solo un anno dopo: prima di tutto, re John morì e gli successe Henry III, che era troppo giovane per capire la questione, che venne quindi trattata dai suoi consiglieri. Questi volevano ristabilire l'ordine nel paese e risolsero che, affinché la Corona fosse autorevole, doveva garantire gli ebrei; infatti, poiché era solo grazie all'autorità del re che gli ebrei erano al sicuro, questi l'avrebbero accettata di buon grado.
I consiglieri del re bambino quindi, nelle trattative con i nobili fecero pressione per ottenere, ed ottennero:
1) l'eliminazione delle due clausole sugli ebrei;
2) il rilascio di tutti gli ebrei catturati dai nobili;
3) il rinnovo e l'espansione delle garanzie reali per tutti gli ebrei;
4) il ritorno dei crediti agli ebrei per la riscossione;
5) l'ordine agli ufficiali portuali di permettere a tutti gli ebrei stranieri di entrare in Inghilterra;
6) l'istituzione di un ministero delle finanze ebraico separato;
7) politiche speciali per la protezione degli ebrei di Lincoln, Oxford, Gloucester e Bristol;
8) l'esenzione degli ebrei dal decreto del Concilio Laterano Quarto che imponeva loro di indossare un distintivo;
9) l'esenzione degli ebrei da tutte le corti episcopali;
10) l'esecuzione coatta di tutti i debiti dei cristiani verso gli ebrei, per mezzo degli sceriffi reali.
Una libertà e una protezione sconcertante. Purtroppo non si sa molto sul background e le ragioni dei consiglieri del re bambino. Sospetto fortemente che tra di loro ci fossero persone con interessi finanziari nelle attività degli ebrei, o perfino degli ebrei non dichiarati.
Certo è che l'episodio è estremamente sospetto. Per un po' pacificò gli ebrei, e rinforzò l'impressione di autorità reale. Tuttavia, Henry presto divenne avido e ambizioso come il suo predecessore. Gli ebrei certo percepirono la pressione, e alcuni abbracciarono il cristianesimo per evitare il conflitto. Ci fu una marea di conversioni nel periodo 1230-1250, che però molti cristiani sospettavano non essere sincere.
Il governo di Henry finì nel 1258, e il trono andò al figlio Edward. Questi comprese la situazione, e nel 1275 vietò completamente agli ebrei di prestare denaro. Per rassicurare i nobili sempre più preoccupati, e liberarsi di una popolazione ormai praticamente inutile, espulse gli ebrei nel 1290.
In definitiva, la rimozione delle due clausole dalla Magna Carta era stato un tentativo di rattoppare una nave che stava imbarcando acqua da tempo: l'alleanza tra la Corona e gli ebrei. La rottura di questa alleanza, attuata dai nobili, è qualcosa di cui l'Inghilterra dovrebbe essere eternamente grata, visto il destino di altre nazioni dove tale alleanza è continuata per molti più secoli -Polonia in primis.
Mandragola
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