Londra - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)
di Gianni Lannes
E’ cosa abbastanza risaputa: la massoneria anglosassone ha finanziato la cosiddetta impresa dei Mille del prezzolato Garibaldi.
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«L’unica cosa che mancherà all’Italia è una totale libertà politica» aveva sentenziato Winston Churchill nel 1945 al delegato di papa Pio XII.
Come dare torto a questo noto estimatore di Benito Mussolini? In fondo, si legge in un documento inglese risalente al 1943 «I nostri piani prevedono la conquista assoluta dell’Italia». Sputa che indovini: così è stato.
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Più ai giorni nostri: «Azione a sostegno di un colpo di Stato o di una diversa azione sovversiva … si raccomanda di tenerne conto sia a Londra sia nel corso degli incontri con gli americani, i tedeschi e i francesi» è scritto nel Memorandum segreto del Foreign Office (datato 6 maggio 1976), due anni prima dell’assassinio di Aldo Moro. Che singolare coincidenza. Per non dire dell'Eni: un chiodo fisso per la regina Elisabetta. Se volete capire perché l'attuale primo ministro pro tempre, tale Enrico Letta sia affiliato come tanti altri nel Belpaese alle organizzazioni terroristiche Bilderberg Group & Trilateral Commission, fate una capatina in loco, non a New York da Kissinger. E comprenderete perché i mass media siano telecomandati a puntino in Italia. Altro che finto di giornalismo di inchiesta di Repubblica ed altri.
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Oggi se vuoi capire qualcosa della spartizione di ricchezze dello Stivale avvenuta sul Britannia (di proprietà Windsor) al largo di Civitavecchia nel 1992, grazie ai boiardi tricolore (alla voce Draghi e compagnucci di merende) devi necessariamente fare un salto a Londra. Se vuoi comprendere chi c’è dietro le società a responsabilità limitata che stanno trivellando i mari del Belpaese, grazie alla tacita connivenza della casta di politicanti autoctoni, già venduti da sempre al miglior offerente e pure le “aree protette” sulla terraferma, devi necessariamente soffermarti nella City. Qui fece tappa nella primavera del 1924, prima di essere assassinato da sicari fascisti, il deputato socialista (d'altri tempi) Giacomo Matteotti. Insomma, il rebus italiano si rivolve proprio a Londra.
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L’avevo già intuito qualche anno quando ho esplorato il fenomeno delle navi de veleni, compulsando la banca dati dei Lloyd’s, in assoluto la più esaustiva al mondo. E tra l'altro proprio loro avevano denunciato alla maigtratura italiana l'affodnamento sostetto di carrette del mare (ben 39 inizialmente: alla voce Rigel, una nave imbottita di di scorie radioattive affondata nel 1987 al largo di Capo Spartivendo in Calabria: vicenda giudiziaria passata anche in Cassazione, in cui coinvolto anche Giorgio Comerio). Proprio dall'Inghileterra era salpata la nava Cavtat affondata in crcostanze nebulose il 14 luglio 1974 a tre miglia dalla costa pugliese. Giace a 90 metri di profondità, e solo una parte del carico di rifiuti pericolosi è stata recuperata, ma a distanza di anni. Infatti, ancora in vigore un'ordinanza della Capitaneria di Porto di Brindisi (allora competente territorialmente) che segnala il grave pericolo.
E così avevo afferrato che dietro questi torbidi affari ci sono gli Stati fuorilegge (in primis l’Italia) e le multinazionali del crimine, che usano le organizzazioni mafiose propriamente dette (‘ndrangheta, cosa nostra e simili). Anche i National Archives sono una miniera d'oro informativa: infatti raccolgono tutti gli archivi militari, compresi quelli segreti. E sapete quanta roba c'è sull'Italia?
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E così se vuoi capire la ragnatela di interessi del clan Rothschild, a cui è legato Carlo De Benedetti (Sorgenia, L’Espresso, Repubblica, eccetera), devi fare tappa nella perfida Albione.
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Chi comanda in Gran Bretagna considera il popolo italiano assolutamente inferiore, anche di sotto della gente irlandese. Meditate un po’ esterofili di Agrate Brianza, Varese e dintorni.
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Comunque, il clima, nonostante le scie chimiche fa davvero pena a queste latitudini, peggio addirittura del cibo. Ma queste cose le sapete già. Passo e chiudo...
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Pubblicato da Gianni Lannes
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