"THE END"

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mercoledì 16 ottobre 2013

12 Volt e la luce al centro delle galassie.


Warning; articolo ad alto contenuto di retorica.

Maneggiare con attenzione!

A una tragedia si partecipa. Una commedia la si guarda soltanto.
Aldous Huxley

La storia deviata ricorda molte tragedie che sono avvenute nel Mondo, praticamente “da sempre”. Tuttavia, come suggerisce sottilmente la citazione d’apertura d’articolo, l’individuo è inserito e ricopre una parte nella “commedia umana”, come anche Dante Alighieri fissò con estrema evidenza nel suo grande lascito della “Comedìa” alla comunità …

essa “tende a una rappresentazione ampia e drammatica della realtà”
è una delle letture obbligate del sistema scolastico italiano
curioso notare come tutte le tre cantiche terminino con la parola "stelle".
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Il “dramma” (ciò che avviene dopo la dipartita in caso di “assegnazione” al Purgatorio o all’Inferno) è qualcosa che matura in Vita, mentre si “assiste” allo scorrere della “commedia”, interpretata in maniera distante, assente, inconsapevole, etc.



Il “dramma che attende” ricalca un dramma che si auto genera mentre si vive la propria parte. A tutti gli effetti la “partecipazione” alla Vita sociale è molto più simile ad una recita passiva (apparenza) che, in verità, traccia una sostanza attiva (per la quale si è “giudicati”).

Ossia, “tragedia e commedia” sono le due facce opposte/alternative che, in realtà, equivalgono in termini di valenza, risultato, effetto, concretezza, etc.

L’una passa per l’altra e viceversa, ma solo attraverso un modello di fruizione a livelli d'ottava, in maniera tale che ogni ambito è valido e non valido allo stesso Tempo (costante di sfasamento).
Il punto “dolente” dal punto prospettico umano, è rappresentato da una partecipazione sociale, in termini di potere incisorio sulla realtà 3d, che sembra passiva ma che in realtà “incide un solco netto e preciso" relativamente alla valenza esistenziale, che funge da perno tra eterno ciclare nelle 3d ed evolvere secondo la funzione molto poco riconosciuta del mito del – ritorno a Casa – alias:

l’andarsene dalle 3d…

Qualcosa a cui si partecipa attivamente, che non è riconosciuto attraverso la propria "attiva forma passiva" di funzionamento.

Un “robot” partecipa attivamente al processo industriale ma in funzione di una programmazione auto indotta, che lo trasforma in un polo passivo, se osservato dal punto prospettico della propria “evoluzione”.

Un “robot che costruisce altri robot”, allora, che cos’è? Un Creatore di robot oppure... un “falso dio”?

Le ottave risuonano d’altro, per coloro che non le sanno meglio interpretare, dal momento in cui ogni scoperta, soluzione, risoluzione di esse, parte dalla loro interpretazione parziale, frutto di una deviazione 3d che anche la sola presenza della gravità testimonia (sempre in maniera attiva/passiva).

Non ti aspettare qualcosa di chiaro.

Tutto ciò che hai a disposizione è valido. Tutto funziona. Tutto ha il proprio senso.

  • Ma “il proprio senso” in quale verso è polarizzato/indirizzato?
  • E tu in quale “senso” sei orientato?
Sei come all’asilo, quando devi interpretare la parte della "pianta" durante la rappresentazione teatrale, in occasione delle festività natalizie; quando la maestra ti dice “tesorino, stai fermo in questa posizione e, mi raccomando, non ti muovere”. 

  • Tu che fai?

Regolarmente ti muovi…

Sei cioè "indisciplinato", ossia “libero”, però crescendo che cosa ti accade?

Che interpreti sempre meglio la parte della “pianta” che ti hanno assegnato all’asilo.

E l’interessante è che interpreti la parte senza più nemmeno accorgertene, perché la tua parte prevede che ti possa anche muovere (strategia), per questo, maturando l’impressione di essere libero di muoverti a tuo piacimento.

Puoi anche fare dello sport estremo, nel caso, ma sarai sempre e solo "contenuto"...

La “casa del grande fratello” è molto vasta ed ormai conta sulle dimensioni della Terra 3d e sullo spazio circostante, spazio che tuttavia è “calpestabile” solo da pochi eletti che, certamente, non corrispondono alla tua persona né a quella di tuoi conoscenti o parenti. Allo stesso modo della tua estraneità ad ogni vincita importante o alla conoscenza di persone che hanno vinto somme importanti…

Questa categoria di persone sembra “non esistere”.

Ossia, questa categoria di “effetti speciali” fanno parte di un livello di partecipazione che non ti riguarda, per cui potresti tranquillamente ricavare il logico dato che costoro non esistano affatto.

Che cosa comporterebbe questa tua conclusione?

Che molto di quello che ti circonda e seduce è assolutamente “falso”, proprio come il frattale delle vincite fantasma, derivante dalla tua non conoscenza di vincitori di dette somme, sta chiaramente ad indicare. In molte nazioni straniere (dal punto di vista italico) i vincitori delle mega lotterie nazionali appaiono sui giornali a tiratura nazionale, con tanto di nome, cognome e intervista.

Cambia qualcosa per te?

Assolutamente no. Perché? Perché tu non sei loro e loro possono essere “una funzione di finzione”…

Tu non hai la possibilità di verificare direttamente con mano, perché un filtro s’interfaccia sempre tra te e loro. A parte l’eccezione biodiversa, tu non hai mai la possibilità di verificare con chiarezza e dunque con certezza.

Cosa accade di conseguenza?

Che continui a vivere come al solito ma animato da una sempre minore forma di speranza. Qualcosa che assomiglia molto allo spegnimento progressivo di una fiamma a causa della mancanza di ossigeno o al consumo della cera della candela (durata del percorso).

Nelle 3d tu:

  • ti consumi
  • ti spegni.
Ciò che trascorre inosservata è la potenzialità dell’esistenza e la tua facoltà di “uscire dalla parte pre assegnata”. Sino a quando non apri gli occhi interiori, l’esterno continua a plasmare la tua “diretta”, trasformandola in una “differita” sotto al controllo di quei fattori che hanno assunto la tua “forma” replicandoti, clonandoti, divenendo i tuoi tutori autorizzati a “fare le tue veci”, a decidere per te...

Anche il massimo livello di libertà 3d a cui sei libero di ambire, aspirare, realizzare, equivale al limite più estremo della gabbia che ti contiene.

Tutto ciò è molto triste? Tutto ciò è molto realistico e ti riguarda, a prescindere da ogni moda che ti obbliga a considerare un giorno di pioggia come assolutamente triste e deprimente.

Se è triste un giorno di pioggia, allora la commedia che interpreti attivamente nella tua passività, che cos’è, se non una “tragedia” vissuta con false convinzioni di base?

Brevetti: un problema etico.

Prima degli anni ottanta, i brevetti non avevano praticamente alcun rapporto con la nostra vita quotidiana.

Le sole persone che si occupavano di brevetti erano gli inventori che li richiedevano, coloro che esaminavano le richieste e gli avvocati specializzati in materia. Nel corso degli anni ottanta, però, si sono verificati due eventi che hanno trasformato irreversibilmente la questione dei “brevetti” in un problema di rilevanza cruciale nella vita di ciascuno.

Il primo evento è stata la decisione della Corte suprema degli Stati Uniti di considerare il vivente alla stregua di un’invenzione, attribuendo all’Ufficio brevetti americano (US Patent Office) la prerogativa di concedere brevetti sul vivente.

Il secondo è stato l’introduzione (su richiesta degli Stati Uniti) della questione dei brevetti e dei diritti di proprietà intellettuale (Iprs) nell’agenda dell’Uruguay Round del Gatt…
Vandana Shiva - Il mondo sotto brevetto

Vincitrice del premio Nobel alternativo per la pace nel 1993, Vandana Shiva è una scienziata ambientalista e attivista politica.

In questo libro dimostra come la questione apparentemente astratta della proprietà intellettuale si stia trasformando in uno strumento finalizzato al saccheggio delle risorse naturali del pianeta da parte delle grandi corporation.
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Nel 1995 il governo degli Stati Uniti si attribuì il brevetto di una sequenza di Dna estorta agli Hagahai di Papua, Nuova Guinea.

La Genset, una società francese, firmò un accordo con il governo cinese per raccogliere e brevettare il Dna di tribù abitanti in regioni sperdute.

Oggi, dunque, società, laboratori commerciali, università, ricercatori e ancor più i governi sembrano tutti impegnati in una “caccia rapace dalla posta elevatissima” per accumulare “brevetti” che possano essere rivenduti per miliardi di dollari.

La fine del ventesimo secolo, perciò, ha visto concedere brevetti su varietà vegetali e conoscenze indigene, ma anche su microrganismi, geni, animali e persino su cellule e proteine umane…
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Nel 1999 la Shiva ha scritto il libro “Biopirateria”, in cui la scienziata descrive come le multinazionali sono riuscite a penetrare nelle limitate risorse sanitarie dei paesi del terzo mondo.

Infatti, l’80% della popolazione indiana risolve i suoi problemi con piante medicinali che possono facilmente coltivare all’interno dei giardini delle proprie case, oppure possono trovarle nelle foreste raccogliendole liberamente senza dover pagare alcunche.

Invece con la brevettazione, sistema di cui la Shiva tratta anche nel suo volume scritto nel 2002 “Il mondo sotto brevetto”, di ciascuno di questi farmaci, il popolo indiano sarà così costretto a pagare ciò che prima poteva avere gratuitamente.

Questo sistema dei brevetti ormai secondo la scienziata è utilizzato per tutte le industrie, le quali in questo modo riescono ad appropriarsi di prodotti della natura, traendone poi i profitti. Come per le piante medicinali, ormai le industrie hanno il controllo su qualsiasi prodotto della terra, la quale per questo motivo risulta sfruttata oltre qualsiasi misura. Questo problema viene sollevato dalla Shiva nel libro “Terra madre” scritto anch’esso nel 2002…
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Lo stesso modello di usurpazione delle terre “conquistate” (sistema dei registri), sviluppato dall’Impero Romano, è utilizzato ancora oggi mediante istituzione di “albi” a cui assoggettare l’intenzione degli iscritti ad un volere programmatico, che sfugge per malizia e strategia occulta.

Un albo serve solo ed esclusivamente a controllare una risorsa.

Ciò che traspare in termini di “tutela dell’associato o del consumatore” è solo una facciata apparente, molto ben dipinta e decorata secondo il gusto in voga tra la Massa (gusto che è una libera interpretazione di ciò che è disponibile e suggerito sempre tra le righe da qualcun altro che, nel caso della Moda, è per esempio il mondo caleidoscopico e lontano degli stilisti).

Il sistema dei brevetti (ufficio brevetti ed altre infrastrutture) rende possibile, di fatto, il controllo diretto/indiretto delle risorse naturali, intellettuali e pratiche, sia dell’ecosistema umano che ambientale.

È sempre una corsa, una lotta, un parto folle di burocratica lucidità agganciato come se fosse normale prassi.


Nel 2004 la Microsoft brevetta il “corpo umano”, nella maniera sottile che la legge permette tra sé e sé in sé…


L'idea è semplice: utilizzare la pelle per trasmettere elettricità e dati per far funzionare palmari, telefonini, lettori mp3
Microsoft brevetta il corpo umano "Diventerà un computer"
Si potrà scrivere sulla pelle, al polso il microfono del cellulare...
Quando i nostri corpi saranno diventati computer, quando la nostra pelle avrà sostituito fili elettrici, onde radio e raggi infrarossi, quando insomma distinguere uomo e macchina sarà un inutile sofisma,Bill Gates potrà davvero dirsi padrone di un pezzo delle nostre vite. La sua Microsoft ha infatti brevettato nientemeno che il corpo umano.

Registrandolo come "apparato per trasmettere corrente elettrica e dati", come se fosse semplicemente un nuovo tipo di microprocessore.

Non è un colpo di teatro, l'ultima mossa dell'ex ragazzo di Redmond. Piuttosto un colpo di genio. Per capirlo basta consultare il brevetto numero 6.754.472 del Patent and Trademark Office americano, disponibile su Internet. Dove si spiega, con tanto di disegni e grafici, come funzionerà (in un futuro ancora non definito) l'uomo-computer. Avrà un microfono sul polso destro, indossato come un orologio. Su quello sinistro terrà un display. All'orecchio porterà un auricolare per la riproduzione dei suoni.

Sull'avambraccio calzerà una tastiera. Nei primi tempi. Poi potrà digitare (o scrivere con una penna ottica) direttamente sulla pelle. Dalla cintura spunteranno il computer palmare e il cercapersone o il telefonino. Sulle scarpe ci sarà invece l'alimentatore che darà corrente a tutti gli altri dispositivi.

La novità è proprio questa: integrazione totale.

L'auricolare riprodurrà i suoni del cellulare ma anche del lettore di mp3. Il piccolo monitor visualizzerà le immagini per conto di ogni apparecchio. E così via. Ma soprattutto sarà la pelle, sfruttando le sue proprietà di conduttore, a collegare le macchine incorporate, letteralmente, nel network umano. Niente fili. Niente onde radio e raggi infrarossi, che sono facilmente disturbabili e altrettanto intercettabili dai pirati informatici.

È solo l'inizio. Le immagini e i video potrebbero domani essere trasmesse su occhiali di nuova generazione (Google Glass Project). Uno speciale orecchino potrebbe registrare i dati sul battito cardiaco o sullo stato degli altri organi. E magari inviare un allarme, in caso di anomalia, direttamente al medico.

"Uno degli obiettivi della politica di brevetto adottata dal dicembre 2003 sta nel fornire a terze parti l'accesso ai frutti dei quasi sette miliardi di dollari di investimento annuo dell'azienda in ricerca e sviluppo, specialmente per innovazioni che alla fine non si manifestano come prodotti Microsoft", spiega una nota dell'azienda di Gates. Che si è sempre dimostrata attentissima nel blindare la sua proprietà intellettuale (e nell'incassare i relativi diritti d'autore).

Una strategia tanto intraprendente quanto spregiudicata. Nel 2003 il colosso mondiale del software ha depositato oltre duemila brevetti. Suscitando anche feroci polemiche. L'ultima risale ad appena un mese fa. Quando Microsoft ha brevettato il "metodo e apparato creati per lanciare diverse funzioni di programma, basati sul tempo durante il quale viene premuto il bottone di comando". Chi ha avuto almeno una volta a che fare con un mouse ha immediatamente capito di cosa si trattava. Era il doppio clic.
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Brevettato il corpo umano.
Bill Gates ha colpito ancora facendo parlare di sé i media. L’oggetto della discussione però non riguarda una nuova denuncia da parte di una società concorrente della Microsoft o un software rivoluzionario, bensì la licenza numero 6.754.472, rilasciata dall’Ufficio brevetti degli Stati Uniti, l’Uspto (United States Patent and Trademark Office), intitolata “Metodi e apparecchi per trasmettere energia e dati usando il corpo umano”.

Questo significa che Gates è riuscito ad ottenere il brevetto su un particolare utilizzo del corpo umano.

L’idea è semplice: il corpo umano, conduttore naturale, è considerato un mezzo di trasmissione di energia e informazioni per gli strumenti hi-tech più usati, dai telefoni cellulari, ai palmari, ai lettori Mp3.

Questa nuova tecnologia rappresenterebbe un’alternativa valida alle tradizionali connessioni wireless. Energia e dati sono distribuiti connettendo una fonte di energia al corpo umano attraverso una serie di elettrodi; un’altra serie di elettrodi fornisce connettività dalla fonte di energia primaria alle periferiche. Lo scopo è così quello di far diventare il corpo umano un vero e proprio network personale. Un segnale in corrente continua o alternata, opportunamente modulato, è usato come alimentazione; modulando diversamente altri segnali è possibile connettere più dispositivi indipendenti allo stesso corpo.

Per quanto riguarda i precedenti, nel 1996 il Mit Media Laboratory (Massachusetts Institute of Technology’s Media Laboratory), in collaborazione con Ibm, ha presentato al Comdex il primo prototipo di Pan (Personal Area Network) che usava la naturale conduttività elettrica del corpo umano per trasmettere dati elettronici.

Usando un piccolo prototipo di trasmettitore inglobato in un microchip e un dispositivo di ricezione di poco più grande, i ricercatori hanno dimostrato di poter trasferire i dati contenuti in una carta di credito attraverso una semplice stretta di mano tra due persone.

Tutto questo dovrebbe far riflettere. La scienza, la tecnologia devono essere da ausilio per l’uomo, uno strumento per trasformarne e migliorarne la vita; inevitabilmente, però, un brevetto su un utilizzo del corpo umano pone altri problemi che travalicano i meri aspetti tecnici o tecnologici e mettono in luce aspetti etici e che attengono ai valori che dovrebbero essere presenti in una società.
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Method and apparatus for transmitting power and data using the human body…
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Era solo una questione di Tempo, prima che emergesse abbastanza chiaramente questo frattale del tuo livello di appartenenza e tecnologia, del tuo stato ibrido, della tua doppia Natura, del tuo inquadramento specifico all’interno di una serie di strutture ordinate secondo funzioni specifiche (livelli gerarchici di ordinamento e organizzazione).

Il corpo umano è un substrato meraviglioso a cui ambire…

Le sue possibilità sono infinite e, persino in questa “forma”, questa verità corrisponde ad una ineludibile verità.

Altro che le risorse della Terra.

7 miliardi di esseri che dipendono direttamente da un sistema centrale di “manutenzione, uso e sviluppo” del proprio veicolo, funzionalità, aggiornamento, potenzialità, etc.

Quale diverrà molto presto la nuova versione di “Dio”? Quale forma di credo e di adorazione si svilupperà nella Massa del “futuro”?

E quale campo d’energia (forma pensiero/paradigma) verrà liberato dalla Massa, quando aderirà in toto, senza alternativa, ad un simile modello di controllo totale?

Questa è la vera tragedia che deriva dal gioco passivo dell’interpretazione della parte assegnata nella commedia.

In realtà, l’alternativa è sempre presente…

Basta osservarla anche in maniera frattale. È sufficiente per mantenere la “fiamma viva” e il tuo complesso ad un livello di vibrazione sufficiente per alzarti dal fondo in cui sei precipitato.

Fra le altissime idee in cui era impegnato (Einstein), trovò anche tempo per partorire una serie di brevetti e invenzioni, fra cui un frigorifero ad assorbimento, che non aveva bisogno di energia elettrica per funzionare. Lo registrò nel 1930 insieme a Leó Szilárd…
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Albert Einstein è probabilmente più ricordato dal pubblico per la sua teoria della relatività, ma chi di voi lo ricorda quando nel 1930 partecipò attivamente all’invenzione di un frigorifero che non utilizzava elettricità per il raffreddamento?...
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Chiediti cosa ha comportato lo sviluppo di frigoriferi “classici” al posto di quelli alternativi. Ecco gli “svantaggi” che sono emersi solo nel Tempo, mentre ti abituavi a vivere nell’agio derivante dallo sviluppo del Mondo moderno dell’attuale “dopo guerra”:
danni ambientali allo strato di ozono dell’atmosfera terrestre, utilizzando fluidi refrigeranti nocivi
richiesta di un forte consumo di energia elettrica
necessità di notevoli spese per la manutenzione
problemi di smaltimento degli oli lubrificanti esausti.
Esistono frigoriferi, di dimensione abitudinaria/domestica, che funzionano a 12 Volt, ad un costo sostenibile, ma… la "moda" non li prevede nelle case delle città fornite da alimentazione elettrica infrastrutturale, ossia, che garantisce un enorme bacino di guadagno per le società specializzate in fornitura di energia.

Chiediti:
che cos’è la luce che c’è al centro delle galassie? La fornisce l’Enel?
A parte ogni tipo di risposta “bella fresca” dell’istituzione scientifica di turno, che cos’è quella luce che s’emana dal centro di numerose galassie?

Chiediti:
perché Dante termina ogni cantica con il richiamo all’immaginazione delle “stelle”?

E, poi, chiediti se sia così “stolto”… lasciare le 3d.

L’oltre orizzonte è un richiamo per colui che è in grado di sentirlo.

Le 3d ricomprendono anche la luce all’interno del “nucleo” delle galassie e non è “lì” che devi ambire di raggiungere ma è quel “lì” che quella luce testimonia in termini di possibilità.

Una luce che non è fornita da nessuna “azienda”.

Una luce che ti avvolge quando sei in grado di generarla:
un motore di composizione dell’essere superiore, che non ha più un verso di circolazione, una polarità , un senso… ma che “ruota senza ruotare attorno a qualcosa che esiste e non esiste ma che è”.

Dal “di fuori”… un fenomeno molto simile allo sciamare di moscerini in vortice attorno al presunto “nulla”.


Non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere...

Riparti da te stesso.

Dipende da te.

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro 2013/Prospettivavita@gmail.com

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