"THE END"

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mercoledì 25 aprile 2012

I Camerieri del potere

Siamo in quest’epoca al punto in cui iniziano a cadere le maschere dei Camerieri del sistema.
Vale a dire che la fase attuale, per chi la osserva da una più vasta prospettiva, ha infatti ormai messo in evidenza in modo difficilmente negabile la schizofrenia del reale, in cui esiste una REALTA’1 i cui tasselli si vanno progressivamente componendo sotto gli occhi di chi si attiva a ricercare notizie attraverso il web, ed una REALTA’2 che viene giornalmente proiettata dai media di massa davanti agli occhi dei soggetti passivi, che accettano semplicemente quanto viene distribuito, preferendo rimanere nella cosiddetta “area di comfort”. La prima realtà è quella che, a mosaico interamente composto, si condenserà nel mondo nuovo in cui vivremo.
La seconda è, come la Matrix dell’omonimo cult movie, un conglomerato perfettamente miscelato di sport, gossip, fesserie patinate e cronaca pilotata, gestito da una intelligenza di sistema a scala globale.

Un immenso mostro di immagini e parole che però comincia ad avere qualche problema di segnale, qualche bug imprevisto grazie al quale comprendere in un solo istante che il mainstream, ossia quella che crediamo realtà, è invece solo apparenza, allo stesso modo in cui, con un enorme tuffo al cuore il protagonista del film The Truman Show in questa famosissima scena si rende conto sfondando la scenografia di vivere nella più totale e disperante finzione.
Che la massa dei giornalisti, volenti o no, siano stati finora servi della finzione è evidente dal livello in cui la consapevolezza generale è giunta in questo momento. La Matrix non può stare in piedi senza che migliaia di operai dell’informazione, più o meno consapevolmente lavorino 24/24, 7/7 alla creazione del flusso continuo di fatti e artefatti con cui imboccare le fauci affamate del mondo.
Ma ora, proprio nel momento del distacco delle realtà e loro conseguente rivelazione, è il turno della seconda linea, quella che sta dietro ai giornalisti e dalla cronaca risale verso la cultura. Ossia verso quella parte della nostra identità che ci costruiamo nel corso di tutta la nostra vita, leggendo i libri di storia che ci dicono della nostra origine, ascoltando opinioni illustri, andando a conferenze, leggendo articoli o guardando documentari di approfondimento.
A costruire quella parte lì ci sono appositi lavoratori, che al contrario della prima linea di servi, sono maggiormente consapevoli di quello che stanno facendo ai danni della gente.Sono, appunto i Camerieri. Se i servi non sono tenuti a sapere alcunché del loro padrone, i Camerieri, quanto più fidati essi sono, tanti più segreti conoscono del Potere. Possono entrare nelle sue camere anche quando, dismessi i panni pubblici, il Potere è in pantofole.
Possono giovarsi di notizie riservate, che si dicono a porte chiuse e, quando davvero fidati e promossi al rango di Maggiordomo, divenire persino confidenti del Potere. A patto naturalmente di tenere perfettamente pulita la casa.

Si tratta di una folla di personaggi che a vario titolo sono stati chiamati (e profumatamente ricompensati da posizioni di preminenza) a sostenere la Matrix da dietro le quinte, con la loro autorevolezza di creatori di opinione. Tra questi le figure di cerniera tra la Cronaca e il Sapere sono i divulgatori, ognuno destinato alle diverse fasce di pubblico.
Nel nostro glorioso paese a servire la fascia bassa vi sono personaggi come Alessandro Cecchi Paone che con trasmissioni come “La Macchina del Tempo” ha fatto divulgazione-intrattenimento, per intenderci quella per massaie che dividono la loro attenzione per la scienza con quella per le cronache rosa. La sua posizione in merito ai cambiamenti del 2012, la spocchia ed l’atteggiamento prevaricatore è evidente in questa emblematica situazione televisiva.

La fascia media è doverosamente servita dal rassicurante e paludato stile della ditta Piero Angela & figli, che sin dai primi anni ottanta con la serie di trasmissioni di divulgazione scientifica “Quark” ha letteralmente plasmato l’idea della scienza che ora sta impiantata nella mente dell’italiano medio. L’approccio di Angela, torinese doc, manco a dirlo, è per sua stessa dichiarazione razionalista.
Non è un caso che sia lui ad animare e dare prestigio al Cicap, il Comitato che verifica il “Paranormale”, organizzazione dalla quale evinciamo senza ombra di ragionevole dubbio che nessuno più del prestigioso divulgatore per famiglie si attarda a mettere al centro della cultura uno strumento ormai del tutto anacronistico come la razionalità.


La fascia di pubblico alta, quella che oltre a guardare la TV ci tiene a dire che legge libri e si interessa di cose veramente serie, è servita da personaggi come Umberto Eco. Fama inattaccabile di erudito assoluto, rispettato senza riserve da un pubblico vasto e trasversale, di lui è stata fraintesa la proverbiale quanto temibile arguzia prendendola per simpatia.

In pochi sono riusciti ad evitare di avere nella propria libreria “Il nome della Rosa”, suo primo romanzo e fortuna editoriale senza precedenti, tradotto in 40 lingue e divenuto dopo pochi anni un film di altrettanto successo, visto da quelli che avevano comprato il libro vantandosene con gli amici senza averlo mai letto. Anche le sue posizioni di “Accademico & Alternativo”, centratissimo mix per conquistare il pubblico “acculturato perché di sinistra” attraverso illuminanti letture sociologiche della realtà come l’ormai classico “Apocalittici ed Integrati” con il quale veniva a fare un lavaggio del cervello di base di tutta quella parte della nostra popolazione che vuole darsi arie appunto culturali. Naturalmente Umberto è già un Maggiordomo, iniziato ai segreti che contano davvero e premiato con lauree ad honorem come cioccolatini. Si merita tutto questo? Assolutamente si, ha svolto il suo lavoro in modo egregio, mai elegante ma sempre efficace.
Come per esempio quando sbeffeggia la teoria della terra cava e dà del matto a chi ci crede in questo perfido articolo dell’Espresso, snocciolando a riguardo da buon erudito una serie di teorie, storie, personaggi bizzarri quanto dimenticati, ma omettendo inspiegabilmente il nome di Richard Evelyn Byrd al quale si deve il resoconto più “noto” sull’interno del nostro pianeta.

“Notorietà” sulla quale ha gravato la classificazione “top secret” che dal 1947 i vertici militari americani hanno imposto sul diario dell’Ammiraglio Byrd, uno straordinario scritto di cui possiamo leggere ulteriori notizie qui .

Singolare che un iniziato come Eco, certamente al corrente di tale materiale, tralasci una testimonianza così decisiva.

Come altrettanto singolare che si unisca a ragion veduta alla confraternita di screditatori professionisti certamente meno consapevoli di lui che si affannano a “debufalizzare” le teorie complottiste riguardanti il file più importante della storia recente, ossia l’11/9, come in questo caso.

Insomma per esercitare la nostra consapevolezza meglio che con la Settimana Enigmistica questo preciso momento è l’ideale.
Come abbiamo detto sopra, la Matrix comincia a mostrare bugs di sistema, e tutti i suoi lavoranti, servi, camerieri e maggiordomi cominciano a tradirsi, con ciò rivelandosi per quel che sono dopo essere stati nascosti nel loro ruolo per decenni.
Anche in altri settori vicini all’informazione come l’entertainment cominciano a verificarsi giganteschi flop.
Madonna, cabalistica regina pop del Mainstream non vende più dischi e il suo mega tour probabilmente salterà. La riedizione 3D del Titanic, (film realizzato per imporre una volta per tutte una versione ufficiale oleografica e rassicurante su una vicenda storica dagli aspetti ancora largamente oscuri ed irrisolti) ha fatto un incasso decisamente magro, facendo persino ipotizzare ad alcuni critici la fine del cinema 3D.
Ci siamo quindi, la diga è sul punto di cedere, è lì apparentemente tranquilla, immediatamente prima del botto, con i lavoranti che nel loro affannato sostegno si disvelano per quello che sono sempre stati.
E dopo il botto in cui la Matrix crollerà come un castello di carte?
A maschere cadute del tutto che fare di queste persone?
Semplicissimo. Augureremo loro ogni bene, con tutto il nostro cuore, salutandoli con un sorriso e cancellando poi il loro file nel nostro database.

Nel mondo di verità che stiamo già costruendo (anche se non ce ne rendiamo conto) non saranno più necessari.

Jervé

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