"THE END"

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martedì 21 gennaio 2014

C’ERA UNA VOLTA L’AMERICA!

Gli americani sono come porci allevati all’ingrasso, che si rotolano dentro i loro escrementi, con morboso, auto compiacimento. Porci, che non si alimentano di ghiande, farina di castagne, fichi e tuberi, ma di spazzatura e sterco industriale che “la più grande democrazia del mondo” riversa dentro i loro stomaci strabordanti in quantità industriali, incassando sporco profitto.
Gli americani si credono liberi per il solo fatto di non avere manette ai polsi e catene alle caviglie, ma dell’autentico concetto di libertà non ne conoscono il ben che minimo significato. Un popolo di oltre 300 milioni di individui rassegnati, non pensanti e non senzienti, ma bensì di clienti classificabili in base al loro potere d’acquisto, manipolati e omologati – automi che si attengono alle regole stereotipate di un libretto di istruzioni che il Sistema Liberista Relativista distribuisce loro, e che, gli stessi, interpretano alla lettera in ogni suo punto, comma e nota.
L’America oggi è una riserva sconfinata popolata da zombi decerebrati, privi del più remoto barlume di consapevolezza e della capacità di discernimento. Ogni loro personalismo e stato soppresso e l’immaginazione soffocata. La licenza si è fatta libertà, e la contraffazione realtà – la contaminazione alimentare e ambientale, è decaduta a normale effetto collaterale del progresso, e la propaganda mediatica al solo interlocutore credibile.
L’America è quella nazione che dichiara guerre ad altri stati con la scusa di esportare democrazia ma in verità per importare petrolio - L’America svuota il caricatore del suo fucile su vittime innocenti e potere così produrre nuove pallottole da commercializzare sul mercato.
L’America è lo stato più guerrafondaio del mondo, e possiede una tale varietà di armi di distruzioni di massa che sarebbero in grado di fare saltare in aria l’intero sistema solare. Ciò da cui l’America si vuole difendere, non è l’incolumità dei suoi cittadini, ma dei suoi porci da ingrasso, attraverso il cui sfruttamento (metodico e sistematico), alimenta e ingrassa gli stomaci senza fondo dei vertici del Sistema Liberista Relativista Democratico e soddisfa le loro più aberranti perversioni.
“Secondo il Federal bureau of investigation (Fbi) i privati cittadini americani possiedono tra 240 e 270 milioni di armi, senza contare quelle presenti negli arsenali delle forze armate e dell’ordine - In pratica circa ogni cittadino ne possiede più d’una, al di là, dell’effettiva necessità e soprattutto, del proprio stato di salute psico-fisica.”
Ma gli affari dei Grandi Criminali Legalizzati non si possono fermare, e lo show deve continuare, oltre ogni più ragionevole logica e buon senso.
L’America è il “grade cancro” del mondo. In pochi decenni le sue metastasi hanno avvolto il pianeta come la carta luccicante ingloba dentro di se un uovo pasquale. Questo processo lo hanno chiamato globalizzazione, e presto la chemio/tecnologia ci sotterrerà.




L’America, è il “grande assassino” del pianeta terra”. Nell’arco di solo mezzo secolo ha contagiato e reso complice delle sue nefandezze tutto l’occidente che ha sua volta si è macchiato di quell’opera di sistematica distruzione e contaminazione ambientale, tale da avere compromesso tutta la catena alimentare e la conseguente salute delle masse. Un popolo di obesi, privi di qualsiasi intraprendenza e forza di volontà, affetti dalle più svariate e pittoresche patologie invalidanti.


Si, questa oggi è l’America e questi sono gli americani! Individui con un livello di capacità critica e culturale che rasenta l’analfabetismo, privi di personalismi e di slanci rivoluzionari! Persone i cui comportamenti e scelte, sono condizionati/e in ragione del numero di spot visti e dalla loro capacità di persuasione. Una società che è lo specchio della televisione e viceversa, dove le responsabilità individuali, lasciano il posto alle suggestioni mediatiche e, i sentimenti, gli affetti, la quotidianità famigliare e le relazioni sociali, sono la replica (la sceneggiata) di una grande Soap Opera commerciale, permeata di una disgustosa auto/commiserazione e di una auto ironia ai limiti del patetico.
Questi nuovi individui generati dal capitalismo liberticida non conoscono la verità e di conseguenza, la felicità. Ogni più remoto barlume di consapevolezza è stato cancellato dal loro DNA, sostituita dalle immagini subliminali di un progetto di omologazione senza precedenti nella storia dell’umanità.

Tutto questo è causa di frustrazione e depressione, alle quali, il Sistema americano cerca di ovviare mettendo a disposizione dei “porci sotto stress” nuove forme di consumi, di “libertà”, e di comunicazione, atte a fare interagire in tempo reale, i vari sentimenti di rabbia, di indignazione e di immaginifiche rivoluzioni e sommosse. Ma quando il tormento esistenziale diventa insostenibile, allora la rabbia, il risentimento e la repressione, esplodono e fanno strage, fra lo sgomento e l’incredulità ipocrita dei cittadini.
Per l’uomo americano, non vi è alcuna speranza di riscatto essendo la sua mente oramai completamente plagiata e la sua volontà e reattività, ai minimi termini. Ogni individuo è schedato, controllato e, di privato, non è rimasto nulla.

Questo processo necrofilo di manipolazione mediatica delle coscienze, sta infettando tutto il mondo occidentale, allo scopo di controllare, monitorare e soggiogare ogni singolo individuo.
Per gli americani, il solo momento di esaltazione e di isterica ilarità di massa, sono le elezioni politiche (che siano truccate, pompate, dopate o inquinate, non fa alcuna differenza). Un momento, che vivono da protagonisti (così gli fanno credere), ritenendosi illusoriamente i responsabili del destino di quello che ancora immaginano, sia un grande paese - ma non sanno che l’America è finita, e i primi a pagare il prezzo più alto del fallimento liberista, sono proprio loro. A loro piacciono i coriandolini che a miliardi svolazzano nell’aria come neve colorata, trasfigurando le vie del centro in prati fioriti – e poi le stelle filanti, le majorette, i canti, la banda, le frasi gridate dal sapore epico, i sorrisi finti di imbonitori dai denti sfavillanti, la festa insomma, tutto quel macabro baraccone carnevalesco di emozioni, filtrate dal grande business della politica e dai media, a solo beneficio della finanza e di imprenditori cornuti multi/miliardari.
Una tale società, bombardata, giorno e notte da una becera propaganda, inneggiante al totale permissivismo spacciato per libertà, non può che soccombere.


GJTirelli

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