"THE END"

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lunedì 11 febbraio 2013

Disoccupazione giovanile


Ho la vaga impressione che da un po' di tempo a questa parte l'insaziabile costituita dall'1% della popolazione e che parla per bocca dei propri porci camerieri stia alimentando una falsa guerra generazionale. Il loro pallino del divide et impera, a giudicare dai risultati è vecchio quanto il mondo ma decisamente sempre molto efficace.

Non è la globalizzazione, non è il dumping salariale ottenuto tramite immigrazione, non è l'automazione dei processi industriali e nemmeno l'allungamento dell'età pensionabile tra le cause nominate per l'elevata disoccupazione.
Questo a giudicare dalle parole degli squallidi individui tirapiedi del potere finanziario globale, soprattutto i sindacati che una volta chiamavano le folle in piazza per la difesa del lavoro.
La Camusso non trova di meglio che chiedere di far assumere dallo stato 175 mila persone.
Per carità
, non che non ce ne sia bisogno ma, oltre alla vergognosa discriminazione che una proposta del genere comporta nei confronti degli esclusi da questa ipotetica ruota della fortuna, c'è da chiedersi cosa ella pensava fosse il golpe dei tecnici.
Come se l'Italia non ne avesse avuti in precedenza, tutti ben sostenuti e protetti dal centro sinistra. Nel 1998 fu un governo tecnico, guidato da D'Alema a togliere il sussidio di disoccupazione ai dimissionari. Come osano costoro? Si licenziano e vorrebbero essere coperti e garantiti dallo stato? Un oltraggio!
Per non parlare degli autonomi, mai ne hanno avuto altro diritto oltre quello di farsi perseguitare da Uniriscossioni prima ed Equitalia poi.

Fatto sta comunque, che il corriere oggi riporta, molto in fondo dal momento che il destino di milioni di italiani stona con le notizie da gossip stile novella 2000 che sfilano in precedenza:

I CONTI DELLA RECESSIONE: 53 MILIARDI PER SUSSIDI E AMMORTIZZATORI

La recessione ha cancellato 480 posti al giorno Uno su cinque tra chi resta a spasso è under 35
Rapporto Confartigianato: falcidiati i lavoratori in proprio. Sotto accusa cuneo fiscale, scuola e riforma Fornero FONTE

UNO SU CINQUE. Ma come, tutta l'enfasi sulla disoccupazione giovanile e qui si scrive nero su bianco come era logico aspettarsi che solo UNO SU CINQUE è un disoccupato sotto i 35 anni?

Gli altri quattro hanno la colpa di essere OVER 35, si meritano dunque la giusta punizione. L'oblio e la discriminazione in favore dei giovani, (quali favori poi....) un poco di strumentalizzazione per avanzare l'ennesima richiesta di offerta promozionale da concedere sulla base dell'età.

Ci sono disoccupati più disoccupati di altri. Oltretutto, la stampa censoria e manipolatoria, quando riporta un caso di suicidio per disperazione economica, qualifica il suicidato con il suo ex lavoro. Come per l'uomo di 61 anni, Guseppe Burgarella che si è tolto la vita con quella cartastraccia chiamata costituzione in mano. Han scritto "operaio". Guai, disoccupato suona male.
Si sarebbe tolto la vita se, avesse avuto diritto ad un reddito di cittadinanza?
Questa domanda vale anche per tutti i 4 mila suicidi per crisi l'anno, solo in Italia.

In una intervista di tempo fa all'associazione over 40 che nessuno osa mai interpellare, emerge che SOLO IL 29% dei disoccupati percepisce un sostegno.

Ma per essere una nazione circondata da tanti filantropi profondamente afflitti per il destino dei disoccupati, pensionati e lavoratori, non si tratta di un grande risultatoi. Quell'1% ha proprio assoldato degli ottimi tirapiedi che cautamente appunto non toccano i pilastri causa di tale disastro ma anzi, propongono ancora favoritismi a vantaggio degli stessi, come nel caso del cuneo fiscale.

Vorrei proprio sapere come fanno a spendere questi 53 miliardi di sussidi ed ammortizzatori.

I dimissionari non percepiscono nulla, i dipendenti licenziati da imprese con meno di 15 dipendenti grazie alla solidarietà dei compagni (ref art 18 - 2003 grazie Cofferati) non hanno mai beneficiato di alcunché, i disoccupati che usufruiscono di un qualche ammortizzatore sono il 29% del totale
Come si chiede Giusti, che fanno gli altri 70, vanno a rubare?

Ma si tratta di un quesito risposta, in quest'Italia, dove la società civile pare nominare costituzione ed eguaglianza ad ogni pie' sospinto, senza dimenticarsi di proclamare qualche marcetta ogni ottobre all'indomani dell'approvazione delle finanziarie, prima di procedere regolarmente a calmare le acque.
Dopo 20 anni di manovre lacrime e sangue ormai è palese quale possa essere l'unico punto di arrivo, in un paese dove si continua a fingere di avere un tasso di occupazione dell'11% occultando il 37% che è inattivo (sempre disoccupato ma rassegnato ed affamato lo stesso).

TS INCHIESTE (n.7) 3/4-3-2012: Disoccupati over 40

Stefano Giusti - Presidente Atdal over 40
http://nelmatrix.blogspot.it/

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