"THE END"

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giovedì 14 febbraio 2013

Scie chimiche ed elezioni

Le elezioni politiche sono ormai imminenti ed i candidati, alla ricerca disperata di qualche voto, non potendo vendersi l’anima al diavolo, poiché non l’hanno, non esitano a ricorrere ai più biechi stratagemmi. Tra la generale sorpresa Bebbe Grillo ed un esponente torinese del “Movimento cinque stalle” hanno teso l’amo, sperando che qualche elettore abbocchi. Il ducetto ha ammesso tra i denti, al cospetto del suo entourage, che il problema delle cosiddette “scie chimiche” dovrà comunque prima o poi essere affrontato, una volta in cui il drappello dei Grillini si sarà accampato nel Parlamento.

Il consigliere comunale torinese, tale Vittorio Bertola, ha dato conto di una petizione cittadina in ordine allo spinoso tema. In un suo balordo commento, intitolato “Scie chimiche e balle cosmiche” (sic), prova a barcamenarsi, prendendo, con malcelato disgusto le distanze da chi ha osato avanzare l’istanza e soprattutto da quanti hanno ardito attribuire al suo partito la balzana iniziativa.

E’ ovvio che, di fronte all’impellente esigenza di strappare o carpire il consenso, la setta di Casaleggio, si sta giocando la carta di una pur distratta attenzione al problema della geoingegneria clandestina. Sono tutte bieche manovre elettorali, maldestri tentativi di accaparrarsi i voti degli indecisi. Sono polpette avvelenate.

Non lasciamoci abbindolare! Dopo che simpatizzanti e rappresentanti del “Movimento cinque stalle” sono stati sollecitati centinaia di volte ad occuparsi del problema par excellence, si svegliano dal loro profondo letargo solo ora. [1] E’ vergognoso ma soprattutto sospetto. I furbi sanno che una parte dell’elettorato al corrente delle operazioni di avvelenamento globale, potrebbe cadere nella trappola e risolversi ad apporre una croce sull’obbrobrioso simbolo. Naturalmente, come sempre avviene, dopo che i maneggioni avranno collocato il loro augusto deretano sui tanto agognati scranni, passerà tutto in cavalleria. Il verdetto delle urne è vicino e questo spiega la timida ed ambigua apertura su un argomento tanto scabroso che, se affrontato con serietà ed onestà, potrebbe sovvertire una consolidata ed infame struttura di potere.

Non illudiamoci: “gli incapaci, capaci di tutto” saranno assimilati dal sistema nell’arco di pochi mesi, se già non pensano solo al loro tornaconto. Camera e Senato sono come la reggia di Versailles dove Luigi XIV confinò i nobili. Il re Sole costruì per gli aristocratici una prigione dorata, assicurandosi che non avrebbero più interferito sulle sue decisioni, ormai privati di ogni residuo potere. I burattini si incolleranno alle loro poltrone, usufruendo di colossali privilegi, ma dovranno sottostare alla volontà dei padroni del vapore. Costoro non tollerano, non possono tollerare che anche una sola virgola dell’agenda mondialista sia cambiata. [2]

La messa in guardia dal votare il Movimento di Casa… loggia non significa appoggiare qualche altra formazione o candidato. La compagnia di istrioni può solo suscitare amara ilarità: dal profeta pezzente che si crede un economista a quell’altro che passa il tempo a pettinare le bambole, dallo gnomo di plastica all’automa anchilosato, dal giudice stracco al pretino azzimato, dalla buftalmica trasteverina al pirata Barbanera, dal suonatore suonato al tribuno molisano… sfidiamo chicchessia a trovare qualche concorrente appena presentabile. E’ una masnada di arrampicatori sociali, di corrotti, di falliti, di ambiziosi, di parassiti… la cui semplice esistenza è un insulto all’umanità, all’etica ed al decoro.

Qualcuno sostiene che si debba dar tempo al tempo: si invoca la “politica dei piccoli passi”, dimenticando che, dietro questa dicitura, si nascondono l’inerzia e l’ignavia degli amministratori, ma soprattutto le loro strategie dilatorie a base di promesse e di compromessi. E’ vero che ogni cinquanta Danaidi si trova un’Ipermestra e così non intendiamo generalizzare. Agisce ancora un gruppuscolo di politici probi, ma sono mosche bianche che poco o nulla possono contro gli apparati. Dopo un po’ di tempo, l’azione si sfalda, si annacqua, fino a quando le assicurazioni pre-elettrorali rivolte ai cittadini si impantanano nella burocrazia. Insomma, si dovrebbe avere il coraggio e l’integrità di introdurre in un programma serio la voce “Abolizione del signoraggio bancario ed azzeramento delle spese militari, incluse quelle destinate alla geoingegneria”. Questa voce, però, non sarà mai inserita, poiché il “Movimento cinque stalle” è una costola dell’establishment mondialista, sebbene si presenti come una formazione democratica ed anti-sistema.

E’ sempre valido l’insegnamento di Giordano Bruno: "Che mortificazione chiedere a chi ha i poteri di riformare il potere, che ingenuità!”



[1] Tra l'altro i meet up di Grillo sono infestati da negazionisti che hanno sempre isultato e boicottato i ricercatori indipendenti. Il loro modus operandi non è cambiato.

[2] Quasi nessuno intende sciogliere il nodo di Gordio: la sistematica distruzione del pianeta con tutti i suoi biomi e le sue culture. E’ un problema abnorme che si associa alla recessione economica, non meno preoccupante, perché pilotata.

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