Lettera Segreta di papa Giovanni Paolo II a tutti i cattolici del mondo (se mi sbalio mi corriggerete)

                  Cari frateli, cari sorelli,
è con immenso atque plenissimo jubilo che mi accingo a scrivere questa lettera prima che sia troppo tardi. Sono io, Ioannes Paulus Secundus, il vostro amichevole papa di quartiere.
Vi scrivo dall'aldilà perché sono sinceramente preoccupato. Quando ero vivo, io e i miei consulenti del settore Marketing&Propaganda Fide avevamo buttato giù un piano industriale ben preciso, ma da quello che vedo l'amministrazione Ratzinger sta mandando tutto a puttane (scusatemi per aver usato la parola Ratzinger).
Il piano prevedeva che entro il 2033 la Chiesa Cattolica avrebbe raggiunto il minimo storico di azionisti(=fedeli) e avviato le procedure fallimentari.
La data del 2033, modestamente, è stata una mia idea. I cardinali americani volevano scegliere il 2030, per fare cifra tonda, ma io ho insistito per il 2033 perché le nostre pecorelle ormai sono affezionate a questi numeri, bisogna accontentarle, del resto è a loro che dobbiamo i nostri numerosissimi successi economici, politici e finanziari. Se mi sbalio mi corrigerete.
Perché vogliamo dichiarare bancarotta nel 2033? Non è perché crediamo nella povertà. Non ci abbiamo mai creduto. La Chiesa è una s.p.a. L'abbiamo inventata noi l's.p.a. (e abbiamo inventato anche la partita doppia, la banca e l'usura, altro che gli ebrei o gli olandesi! ma non ce ne siamo mai vantati). La spiegazione è semplice: ci siamo stancati di vestirci come dame del XIV secolo, di abitare in case piene di marmi, stucchi e soffitti a capriate, bere da coppe d'oro cesellare da artisti defunti secoli fa, puzzare tutto il giorno di incenso e ascoltare i lamentosi piagnistei delle confessioni e dei problemi della gente.
A me, quand'ero vivo, l'incenso mi faceva pure schifo.
Preferivo Obsession Night di Calvin Klein.
Sinceri: ma davvero credete che a noi preti ci possa fregare un'emerita cippa dei vostri peccatucoli da quattro soldi? Sì, ok, un po' di gossip non guasta mai, ma dopo un po' sempre le stesse facce, gli stessi tradimenti, le stesse bestemmie... di originale c'è stato solo quello dell'Eden, tutto il resto è roba sentita e strasentita.



 Una noia! Se mi sbaglio mi corrigerete.E già che siamo in argomento, avete mai ascoltato quelle formule vuote che diciamo a messa? "Lavami con questa acqua...". Lavami? Lavami? Tre gocce lo chiami lavarsi? E poi ci lamentiamo se la gente in metropolitana puzza di baccalà rancido! "Prendi questo pane, prendi questo vino...". E da quando un po' di farina e di acqua sono "pane"? Allora anche i Cavatelli, i Malloreddus, i Bucatini, gli Strozzapreti, i Fusilli e i Pizzoccheri sono "pane". A questo punto, al posto dell'ostia usate i Fusilli, no? Il vino, invece, è proprio vino. Fidatevi.
Il prete durante la messa se la mena per mezz'ora ripetendo che quello è vero corpo, è il vero sangue, ma vero vero, eh! Proprio vera carne e vero sangue. E infatti quando andate lì davanti al prete con la boccuccia aperta come i pulcini di condor che aspettano che la mamma condor gli versi qualche lombrico, il parroco vi dice: "È il corpo di Cristo", come se negli ultimi 20 minuti non l'avesse ripetuto un milione di volte, ma vuole assicurarsi che l'avete capito per bene, e quando vi mostra quel dischetto di "pane" bianchiccio vi guarda negli occhi e ribadisce: "È il corpo di Cristo" come a dire:
"Ma dai, anche tu credi davvero a questa enorme stupidaggine che ripetiamo ad ogni messa? Vabbè che siamo riusciti a convincerti che un dischetto di farina e acqua è "pane", ma è mai possibile che nel 2013 credi sul serio che questa roba non è un simbolo del corpo di Gesù, ma il vero corpo di Gesù? Ma allora avevano ragione in Seminario, i fedeli sono delle pecore che abboccano a tutto!" Ma santa miseria, se davvero siete convinti che è vero corpo e vero sangue allora siete cannibali. Inutile girarci attorno. E poi fate tanto gli schifiltosi quando i documentari di Piero Angela vi mostrano i sacrifici umani dei Maya. Se mi sbalio mi corrigerete. Ma non mi sbalio.
Ne parlavo giusto ieri sera a cena con il dio Anubi (lo so, fa un po' ribrezzo, mangia dalla ciotola, ma con quelle orecchie è un buon ascoltatore). Gli spiegavo che i vescovi e i cardinali ne hanno piene le balle di non poter spendere i soldi come tutti gli altri manager, di dover indossare il completo Armani sotto la tonaca rossa, di scarrozzare il mignottone sul Ferrari di nascosto con la paura di essere scoperti da qualche paparatzinger, di essere costretti a trascorrere le ferie alle Maldive spacciandole per Sinodo di Aggiornamento Spirituale e di non poter andare a fare le pazze al Gay Circuit o al concerto di Lady Gaga e Laura Pausini.
Basta! (l'ho detto battendo il pugno sulla tavola e a momenti Anubi si trozzava). Basta: ormai siamo sul mercato da 20 secoli e abbiamo sviluppato una macchina industriale avanzatissima, possiamo quotarci in borsa senza questo carrozzone ingombrante e inutile della Religione e della Spiritualità, della Carità, della Povertà, della Fraternità, della Speranzà, della Giustizià e di tutto quello che finisce per la à. È ora che ci laicizziamo, e se i fedeli non ci abbandonano, saremo noi ad abbandonare i fedeli.
Questo era il piano. E quella sgualdrinella carinziana di Ratzinger mi aveva promesso che l'avrebbe portato avanti anche dopo la mia morte. Ma ora vedo che ha invertito la rotta e ha deciso di ricostituire la Democrazia Cristiana con Monti, Casini e i soliti accoliti del Sacro Soglio Pontificio. Il cardinal Bertone negli ultimi anni ha lavorato più dell'intero Parlamento.
Come estrema ratio, vi invio questa lettera, cari frateli e cari soreli, affinché siate voi a chiudere i portafogli e a disertare le parrocchie. Aiutate la Chiesa a fallire. Altrimenti - poi non dite che non vi ho avvertito, eh! -vi farà fallire lei.

papa John Paul
(da non confondere con Ru Paul: lui veste in modo molto meno appariscente di come mi vestivo io)

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