Oggi, in un momento di innumerevoli crisi intensificate dalla globalizzazione, è necessario che ci liberiamo dal paradigma della natura come materia morta. E’ necessario che ci spostiamo verso un paradigma ecologico e per far questo la natura stessa è la migliore maestra.
La foresta ci insegna l’unione e la compassione, la logica della “sufficienza”: in quanto principio di equità, ci indica come gioire dei doni della natura senza sfruttamento né accumulo. La fine del consumismo e del desiderio di accumulare darà inizio alla gioia di vivere. Il conflitto tra l’avidità e la compassione, tra la conquista e la collaborazione, tra la violenza e l’armonia, di cui scrisse Tagore, continua ancora oggi. Ed è la foresta che può indicarci la strada per superarlo.
Tratto da Eliotropo
La scelta di dire “No” è la scelta che distingue il Ribelle, reputato criminale dal potere e considerato pericoloso dalla massa: è la scelta del passaggio al Bosco. Utilizzando costantemente un linguaggio allegorico e allusivo, Jünger identifica questa decisione nell’intenzione dell’Uomo di scendere dal Titanic, la nave del progresso aggressivo votato alla catastrofe, sulla quale i passeggeri “fintanto che il tempo si mantiene sereno e il panorama è piacevole, quasi non si accorgono di trovarsi in una situazione di minore libertà”, in quanto la loro volontà è sottomessa all’imminente impatto con l’iceberg, dimostrando come nel mondo moderno lo sviluppo della Tecnica è direttamente proporzionale al panico che ne deriva.Fonte: IL TRATTATO DEL RIBELLE
Sappiamo bene che la nostra Umanità è su un punto di non ritorno irreversibile e il nostro pianeta è in agonia. Lo stiamo distruggendo, stiamo sfruttando tutte le ultime risorse naturali e tra qualche anno non rimarrà altro che mangiare i soldi e bere il petrolio.“Il grande ‘peccato’ dell’uomo occidentale è di essersi staccato dalla natura, dal suo ambiente. Per lui il sole, la luna, le stelle, i fiori, le piante, gli animali, non sono più né ‘sorelle’ né ‘fratelli’. Dal cosmocentrismo è passato al teocentrismo ed è finito nell’antropocentrismo. La conseguenza ‘perversa’ è stata chiara: se l’uomo è centro di tutto, egli allora diventa despota, può imporre senza remora le sue leggi, può esercitare violenza sulla natura e oppressione sui fratelli. Ma la natura espropriata e manipolata manifesta tutti gli effetti boomerang di un tale intervento”. [Galiano & Marchino]
Come diceva Capo Toro Seduto dei Sioux Lakota: ”Solo quando l’ultimo fiume sarà prosciugato, quando l’ultimo albero sarà abbattuto, quando l’ultimo animale sarà ucciso, solo allora capirete che il denaro non si mangia”.
Fonte: E’ giunta l’ora di preparare l’Umanità alla rivelazione finale sulla vita extraterrestre
E’ importante per l’uomo aver attorno a sè un pò di natura, osservarla, impararne la logica e goderne. Come può un bambino crescere mentalmente sano nel mezzo di una città, senza sentire, accanto al ritmo della proprio vita, quello della vita degli animali e delle piante? Mai come nel nostro tempo l’uomo si è così allontanato dalla natura, e questo è forse stato il più grande dei nostri errori. – [Tiziano Terzani]
Pubblicato da krommino75
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