"THE END"

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domenica 16 settembre 2012

La televisione manipola le masse

Ora propongo un'articolo datato ma molto bello. Ricordo sempre che l'esperienza di rimanere qualche anno senza televisione, non vederne nemmeno la scatola, cambia di molto la percezione della realtà, perché nella televisione ne vediamo sempre e solo una parte e nemmeno senza filtro, tutto viene filtrato e solo uno stupido può pensare che in una trasmissione di due ore non sia tutto programmato dal primo all'ultimo minuto quando questa trasmissione viene vista da milioni di persone che la dovranno assimilare nel giusto modo per ottenere così i risultati voluti. Leggetevi i "persuasori occulti" di Packard, (pensate che ho conosciuto il responsabile del settore esorcismi in Italia, che lavorava a Torino come sede ma veniva a Verona spesso, al centro missioni dove lavoravo, era una wikipedia che cammina, così lo chiamavano tutti perché sapeva e ricordava ogni cosa: Lui lo consigliava sempre come libro, io l'ho letto un paio di volte ed è impressionante vedere a che punto di manipolazione erano arrivati già negli anni 50, pensate oggi!
Perché pagherebbero milioni per trenta secondi di pubblicità, o meno, se non fosse tanto redditizia? Anche se dall'America, il pianeta Tv, arrivano da un paio d'anni notizia sui fiaschi pubblicitari e sul crollo delle vendite degli spazi, stesso problema ha mediaset in Italia. In fondo se fosse per me, appena vedo una pubblicità memorizzo che non devo acquistarlo, ma anche questo è un programma, solo che va in direzione opposta. Quando guardi la Tv vedi la pubblicità interrotta da modelli televisivi che inevitabilmente vengono presi a campione, se ne parla, si imitano o si detestano ma la reazione è assicurata, SEMPRE. Provate a fare tre o quattro anni senza vedere nessun programma televisivo, poi mi direte. Certamente la maggioranza non lo fa e non lo farà mai.
Buona lettura
Tratto da websulblog.blogspot

Articolo da Ecco Cosa Vedo

LA TV E’ IL CANALE PRINCIPALE - Nessun canale si presta meglio per manipolare le grandi masse come quello televisivo, specialmente per periodi di tempo prolungati. Radio, giornali o la rete, sono impatto secondario sulla psiche delle masse e sulla formazione di mode, culture, opinioni e consensi.
· LA TELEVISIONE CIRCOSCRIVE LE SCELTE - Il cervello umano è in grado di scegliere solo fra ciò che conosce, quindi il controllo su larga scala all’accesso delle informazioni critiche di cui si ha bisogno per valutare una situazione significa il controllo dei processi mentali stessi. L’immenso potere della televisione, alla lunga, è quello di determinare dei “modi di pensare” di base, lasciando la scelta del singolo su “cosa pensare”. Fra tutto l’arcobaleno delle cose vere, il leader può decidere quali informazioni e modelli presentare alla massa e soprattutto quali non presentare. Questo significa che circoscrive ciò che la massa conosce, decide cioè il cesto in cui ognuno sceglierà ciò che più gli piace. E lo presenta associato a immagini attraenti, piacevoli, desiderabili, elencandone minuziosamente tutti i lati positivi. Il pensiero della massa si sviluppa autonomamente fra ciò che gli viene presentato, mentre una parte consistente della realtà viene omessa dalla coscienza collettiva. I sogni, le aspettative, i desideri, i modelli da imitare e in cui identificarsi, per cui vivere e soffrire, vengono scelti fra ciò senza sforzi conosciamo sempre meglio.

· L’IMMAGINE DELL’INDIVIDUO VINCENTE - Promuovere tutti gli aspetti positivi dell’immagine individualista e forte, furba e determinata e magari anche un po’ aggressiva e bugiarda. Si omettono dalla consapevolezza comune del paese tutti gli altri aspetti della vita non favorevoli economicamente o politicamente al regime che possono essere l’altruismo, la delicatezza, la sensibilità, la serenità, la riflessione, l’arte, la profondità, la sincerità, la cultura, ecc…
· STIMOLARE INVIDIA E INADEGUATEZZA - Inoltre, si stimolano invidie e sensazioni di inadeguatezza verso chi non si conforma al modello che tutti devono conoscere (estetico, politico, stile di vita, economico).
Il Giusto e lo Sbagliato non deve più nascere da una indagine intellettiva, libera da coinvolgimenti di parte, ma invece dalle risate contagiose dell’arena in cui si grida, ridicolizzando l’avversario con una furba e cattiva battuta d’effetto.


Fonte: Ecco Cosa Vedo

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