"THE END"

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martedì 7 giugno 2011

Gli uomini più ricchi del mondo e la crisi e disoccupazione che dilagano

Questa è una domanda che ho scovato in Yahoo Answers, cercavo gli uomini più ricchi del mondo e d’Italia, in fondo trovate i link, naturalmente secondo Forbes e wikipedia, li trovate in fondo alla pagina. Strano che non appaiano ai primi posti famiglie come Rockfeller, o i guerrafondai come Bush. Stessa cosa per i Rothschild, ma soprattutto, i Gesuiti, di cui mai si parla, il Vaticano, non sono tra i più ricchi al mondo questi ? Sul libro Vaticano SPA si leggeva una lettera inviata da un prelato a Giovanni Santo subito (dubito!), e veniva informata sua eccellenza che a disposizione aveva nell’anno 92 se non ricordo male 72.5 miliardi di vecchie lire. Andatevi a leggere comunque i dati, secondo me non proprio affidabili di wikipedia, sapete di chi parlo, wikipedia informazione libera ma guidata, e guardate lo schifo. Uomini che vivono con oltre 50 miliardi di dollari per anno, quando le masse di qualsiasi paese industrializzato, cioè malato, faticano ad arrivare a 30 mila euro. Questi signori se sono ricchi è grazie a ognuno che versa il proprio denaro, ricavato dal tempo impiegato a lavorare, (a me mi rubano la vita quando mi mettono a fativare…De Gregori, abbigliamento di un fochista), a questi signori, compagnie telefoniche, squadre di calcio, windows, la ferrero, ecc,ecc. Ribadisco, come mai non troviamo ai primi posti i Rothschild ai primi posti? Forse perché Forbes la finanziano loro. Stessa cosa il vaticano, CHI saprà mai quanti soldi ci sono in quella banca? E voglio anche ricordare che lo IOR, oltre che essere offshore, è una banca paragonabile alla Rasini, i boss vi depositavano il denaro, non certo denaro ricevuto dal lavoro nei campi, ma dallo spaccio di droga, pizzo, armi e belle opere religiose simili. Se Noi iniziassimo a vivere con una miseria al mese, tipo 100 euro affitto e cibo esclusi, credete che sarebbero ancora tanto ricchi? Per me, che con 15 euro di internet al mese mi accontento, non ho conto in banca, non spendo mai nulla perché trovo tutto inutile, superfluo, sicuramente molti di questi non sarebbero arrivati dove sono. Ma poi cosa se ne fa una persona di 50 miliardi di dollari??? Sarebbero quante delle vecchie lire? Provate a calcolare, ecco il capitalismo marcio, ma guai a parlare di comunismo o socialismo, tabù, come in chiesa è tabù dire o fare certe cose! Io non vedo molta differenza tra la chiesa, la mafia, il governo, sono il tridente che sottomettono, schiavizzano e fanno vivere di stenti milioni di persone, i poveretti a cui manca l’acqua e una nutrizione minima sono metà mondo alla fine e tutto per i soldi, soldi, soldi, nemmeno sappiamo più goderci la vita. Ve li ricordate gli anni 70\80 che gioia c’era nelle canzoni, nelle facce delle persone, osservate ora, stiamo finendo male, ma almeno sta arrivando una fine.
Banca Rasini: cosa ne pensate?
Banca Rasini
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Banca Rasini
Nazione Italia
Borse valori

Milano

Fondazione 1954 a Milano
Fondata da

Carlo Rasini

Chiusura 1992
Sede principale Milano
Portale Aziende
La Banca Rasini era una piccola banca milanese, nata negli anni '50 ed inglobata nella Banca Popolare di Lodi nel 1992. Il motivo principale della sua fama è che tra i suoi clienti principali si annoveravano i criminali Pippo Calò, Totò Riina, Bernardo Provenzano (al tempo, uomini guida della Mafia) e l'imprenditore e uomo politico Silvio Berlusconi, il cui padre Luigi Berlusconi ivi lavorava come funzionario. Le dichiarazioni di Michele Sindona sulla Banca Rasini la fanno citare più volte da Nick Tosches, un giornalista del New York Times, nel suo libro I misteri di Sindona, e l'hanno resa nota tra gli studiosi internazionali che si occupano della storia della Mafia italiana.
Indice [nascondi]
1 Storia
2 Legami con la mafia
3 Legami con la famiglia Berlusconi
4 Note
5 Bibliografia
Storia [modifica]

La "Banca Rasini Sas di Rasini, Ressi & C." viene fondata all'inizio degli anni '50 dai milanesi Carlo Rasini, Gian Angelo Rasini, Enrico Ressi, Giovanni Locatelli, Angela Maria Rivolta e Giuseppe Azzaretto. Il capitale iniziale è di 100 milioni di lire. Sin dalle sue origini la banca è un punto di incontro di capitali lombardi (principalmente quelli della nobile famiglia milanese dei Rasini, proprietaria del feudo di Buccinasco) e palermitani (quelli provenienti da Giuseppe Azzaretto, uomo di fiducia di Giulio Andreotti in Sicilia). [1]
Nel 1970 Dario Azzaretto, figlio di Giuseppe, diviene socio della banca. Sempre nel 1970, il procuratore della banca Luigi Berlusconi (padre di Silvio Berlusconi) ratifica un'operazione destinata ad avere un peso nella storia della Rasini: la banca acquisisce una quota della Brittener Anstalt, una società di Nassau legata alla Cisalpina Overseas Nassau Bank, nel cui consiglio d'amministrazione figurano nomi destinati a divenire famosi, come Roberto Calvi, Licio Gelli, Michele Sindona e monsignor Paul Marcinkus.
Nel 1973 la Banca Rasini diviene una S.p.a., ed il controllo passa dai Rasini agli Azzaretto. Il Consiglio di Amministrazione della Banca Rasini S.p.a. è costituito da Dario e Giuseppe Azzaretto, Mario Ungaro (avvocato romano e noto amico di Michele Sindona e Giulio Andreotti), Rosolino Baldani e Carlo Rasini.[2]
Ma nel 1974, nonostante l'ottima situazione finanziaria della Banca Rasini (che nell'ultimo anno aveva guadagnato oltre un quarto del suo capitale), Carlo Rasini lascia la banca fondata dalla sua famiglia, dimettendosi anche dal ruolo di consigliere. Secondo gli analisti, le ragioni delle dimissioni di Carlo Rasini sono da cercarsi nella sua mancanza di fiducia verso il resto del Consiglio di Amministrazione, e degli Azzaretto in particolare.
Sempre nel 1974, Antonio Vecchione diviene Direttore Generale, ed in soli dieci anni il valore della banca esplode, passando dal miliardo di lire nel 1974 al valore stimato di circa 40 miliardi di lire nel 1984.
Il 15 febbraio 1983 la Banca Rasini sale agli onori della cronaca, per via dell'"Operazione San Valentino". La polizia milanese effettua una retata contro gli esponenti di Cosa Nostra a Milano, e tra gli arrestati figurano numerosi clienti della Banca Rasini, tra cui Luigi Monti, Antonio Virgilio e Robertino Enea. Si scopre che tra i correntisti miliardari della Rasini vi sono Totò Riina e Bernardo Provenzano. Anche il direttore Vecchione e parte dei vertici della banca vengono processati e condannati, in quanto emerge il ruolo della Banca Rasini come strumento per il riciclaggio dei soldi della criminalità organizzata.
Dopo il 1983, Giuseppe Azzaretto cede la banca a Nino Rovelli. Nino Rovelli è un imprenditore (noto soprattutto per la vicenda Imi-Sir) e non ha esperienza nel settore bancario. Nelle inchieste tuttora in corso sulla Banca Rasini, Nino Rovelli è spesso considerato un uomo che ha coperto la vera dirigenza della banca fino al 1992. Tuttavia, non esistono evidenze al riguardo, né ipotesi sui nomi dei veri amministratori della Banca.
Nel 1992 la Banca Rasini viene inglobata nella Banca Popolare di Lodi, ma è solo nel 1998 che la Procura di Palermo mette sotto sequestro tutti gli archivi della banca. I giudici di Palermo, anche a seguito delle rivelazioni di Michele Sindona (intervista del 1985 ad un giornalista americano, Nick Tosches) e di altri "pentiti", indicano la stessa banca Rasini come coinvolta nel riciclaggio di denaro di provenienza mafiosa. Tra i correntisti della banca figurava anche Vittorio Mangano, il mafioso che lavorò come fattore nella villa di Silvio Berlusconi dal 1973 al 1975.
Legami con la mafia [modifica]

La Banca Rasini deve la sua fama tra gli studiosi della storia d'Italia soprattutto alle dichiarazioni di Michele Sindona del 1984. Quando il giornalista del New York Times, Nick Tosches, chiese a Sindona (poco prima della misteriosa morte di
·         1 anno fa
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Miglior risposta - Scelta dai votanti
questo diceva bossi del nano inizi anni 90

In quella stessa banca lavorava anche il padre di Silvio e c'erano i conti di numerosi esponenti di Cosa Nostra. Bisognerebbe conoscere le sue radici, la sua storia. Gelli fece il progetto Italia e c'era il buon Berlusconi nella P2. Poi nacquero le Holding. Come potrà mai la magistratura fare il suo dovere e andare a vedere da dove vengono quei quattrini, ricordando che la mafia quei quattrini li fa con la droga e che di droga al Nord sono morti decine di migliaia di ragazzi che ora gridano da sottoterra? Se lui vuole sapere la storia della caduta del suo governo, venga da me che gliela spiego io: sono stato io a metter giù il partito del mafioso. Lui comprava i nostri parlamentari e io l'ho abbattuto.

Quel brutto mafioso guadagna soldi con l'eroina e la cocaina. Il mafioso di Arcore vuole portare al Nord il fascismo e il meridionalismo. Discutere di par condicio è troppo poco: propongo una commissione di inchiesta sugli arricchimenti di Berlusconi. In Forza Italia ci sono oblique collusioni fra politica e omertà criminale e fenomeni di riciclaggio. L'uomo di Cosa Nostra, con la Fininvest, ha qualcosa come 38 holding, di cui 16 occulte. Furono fatte nascere da una banca di Palermo a Milano, la banca RASINI, la banca di Cosa Nostra a Milano.

LKWTHIN

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